САНКТ-ПЕТЕРБУРГСКИЙ ГОСУДАРСТВЕННЫЙ УНИВЕРСИТЕТ
Филологический факультет
Кафедра романской филологии
Наумочкин Александр Русланович
МНОГОЗНАЧНОСТЬ ФОРМЫ PRESENTE DELL’INDICATIVO И ПРОБЛЕМА
ПЕРЕВОДА НА РУССКИЙ ЯЗЫК
Выпускная квалификационная работа на соискание степени магистра лингвистики
Научный руководитель: к.ф.н., доц. Кокошкина С.А.
Рецензент: к.ф.н. Блохина Н.В.
Санкт-Петербург
UNIVERSITÀ STATALE DI SAN PIETROBURGO
Facoltà di lettere
Dipartimento di filologia romanza
Aleksandr Naumochkin
IL PRESENTE DELL’INDICATIVO: POLIVALENZA E PROBLEMI DI TRADUZIONE IN
RUSSO
Tesi di laurea magistrale
Relatore: prof. S.Kokoshkina
Correlatore: prof. N.Blokhina
T3
INDICE
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INTRODUZIONE
La presente tesi è finalizzata a studiare la polivalenza del Presente
dell'Indicativo e il problema della sua traduzione nella lingua russa.
È noto che ogni tempo grammaticale ha lo scopo di svolgere una funzione
specifica nella lingua ed è legato ad un concreto piano temporale. Così, il Presente
dell'Indicativo viene tradizionalmente usato per presentare un evento come
simultaneo rispetto al momento dell'enunciazione. In realtà lo strato temporale che
copre il Presente risulta essere molto più ampio. Nella lingua parlata, per esempio,
ha quasi completamente rimosso il Futuro semplice per esprimere progetti e
intenzioni, ma allo stesso tempo può essere utilizzato per indicare eventi verificati
tanto tempo fa rendendo così la storia del narratore più emotiva ed espressiva.
Questa e molte altre tendenze si trasferiscono gradualmente anche nella letteratura
che è lo specchio della maggior parte delle modifiche nel linguaggio
contemporaneo. A partire dal XX secolo sempre più scrittori rinunciano alla
classica narrazione al Passato Remoto e come il tempo di base usano il Presente,
più raramente il Passato Prossimo. I motivi di tali cambiamenti possono essere
molti: in primo luogo, questa scelta può essere spiegata dal desiderio di autori di
diventare più «attuali», di avvicinarsi al mondo moderno e ai suoi problemi per
poter diventare i più chiari possibile al lettore. In secondo luogo, la letteratura
contemporanea tende alla massima semplificazione del linguaggio sia nel senso
lessicale che grammaticale. In terzo luogo, questo può essere giustificato dalla
moderna visione del mondo e l'orientamento della letteratura verso il giorno di
oggi.
Ovviamente le opere scritte al Presente riescono meglio ad avvicinarsi al
lettore, l'azione diventa più vivace e dinamica. Però va anche notato che la
tendenza alla massima semplificazione grammaticale e all’uso minimo del Passato
Remoto, precedentemente peculiare solo della lingua parlata ma ormai diffusa
anche in quella scritta, purtroppo porta alla sua scomparsa graduale. Inoltre, il
Presente permette di avere più libertà agli autori nell’uso di altre forme temporali,
che spesso genera una deviazione dalle regole della grammatica classica e conduce
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ormai ai cambiamenti significativi nell'uso non solo del Presente ma anche degli
altri tempi del modo indicativo. Quindi il Presente dell'Indicativo è una forma
molto più polivalente nei confronti di altri tempi verbali e svolge un ruolo
abbastanza importante nello sviluppo della lingua moderna. Questa tendenza
tuttavia non sempre può essere rilevante e altrettanto usata in un'altra lingua.
L’obbiettivo del lavoro è individuare le funzioni ampliate del Presente
dell'Indicativo e studiare i metodi della traduzione di questo tempo grammaticale
in lingua russa in base alla comparazione di esempi presi dalla letteratura italiana
contemporanea con le traduzioni corrispondenti.
Per raggiungere questo obiettivo sono stati definiti i seguenti compiti della
ricerca:
1. Studiare e comparare in base alle grammatiche russe e italiane le funzioni
principali del Presente dell'Indicativo in queste lingue;
2. Studiare le principali somiglianze e differenze del Presente dell'Indicativo e
dei tradizionali tempi passati usati nella narrazione: Passato Remoto, Passato
Prossimo e Imperfetto;
3. Studiare i principali problemi della traduzione artistica e considerare anche
il concetto di «equivalenza» nella traduzione;
4. Studiare in base alle tre opere della letteratura italiana contemporanea le
funzioni ampliate del Presente dell'Indicativo e analizzare gli esempi delle loro
traduzioni nella lingua russa;
5. Confrontare i dati ottenuti con il materiale delle fonti teoriche.
Come la fonte del materiale linguistico sono state selezionate tre opere della
letteratura italiana contemporanea:
1. Andrea De Carlo «Giro di vento»;
2. Niccolò Ammaniti «Ti prendo e ti porto via» (traduzione di E.Žirnova)
3. Margaret Mazzantini «Nessuno si salva da solo» (traduzione di
N.Simonova)
Il lavoro è suddiviso in due capitoli. Nel primo capitolo partendo dalle
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differenze tra la rilevanza e l’irrilevanza dei tempi verbali si sofferma sulla
concordanza dei tempi nel piano del presente per studiare in che modo cambia la
narrazione con l’uso del Presente come il tempo principale. Si concentra poi
sull’analisi dettagliata delle caratteristiche funzionali del Presente dell’Indicativo
in base alle grammatiche russe e italiane e si conclude con le posizioni principali
della traduzione artistica.
Il secondo capitolo propone un breve excursus nell’attività artistica degli
autori selezionati per la ricerca e studia le caratteristiche fondamentali del
linguaggio della letteratura italiana contemporanea. Si analizzano successivamente
tutti i casi dell’uso del Presente nelle opere studiate e le scelte traduttive fatte per la
trasposizione di queste forme verbali nelle versioni russe.
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CAPITOLO 1. LE CARATTERISTICHE FUNZIONALI DEL PRESENTE
DELL’INDICATIVO NELLE LINGUE RUSSA E ITALIANA E I
PROBLEMI DELLA TRADUZIONE ARTISTICA
1.
Nozioni fondamentali
1.1.1. Il concetto di rilevanza e irrilevanza dei tempi verbali
Un importante criterio nella scelta del tempo verbale è il concetto di rilevanza
e irrilevanza dei tempi in rapporto al momento dell’enunciazione. Osserviamo
questo criterio sulla base di due esempi seguenti:
Domani andrò al mare.
Soltanto tra un mese sarà possibile capire chi ha avuto ragione tra noi due.
Se nel primo caso l'evento si presenta assolutamente rilevante e coerente con
il momento dell’enunciazione, nella seconda frase il verbo al Passato Prossimo si
riferisce al futuro e quindi non si tratta di nessun collegamento reale con il
presente.
Secondo la Grande grammatica italiana di consultazione la differenza
principale tra il tempo verbale rilevante e quello irrilevante si verifica chiaramente
nell’ambiguità della scelta dei tempi, perché nella maggior parte il piano temporale
è ambiguo: il tempo, usato di solito per indicare azioni nel passato, può anche
esprimere eventi nel futuro, il presente può spostarsi lungo l'asse temporale sia in
avanti che indietro.1 Se l'unica funzione dei tempi grammaticali fosse il compito di
stabilire un chiaro e univoco piano temporale, il sistema verbale di qualsiasi lingua
sarebbe eccessivamente complicato.2 In effetti non c'è bisogno di indicare ogni
nuova azione sull’asse temporale, in particolare, quando è evidente che tutte le
azioni nella frase sono uguali di diritti. È ovvio che, per quanto sia ricco il sistema
verbale di una lingua, non riesce a trasmettere tutti i piani temporali.
1 Renzi L., Salvi G., Cardinaletti A. Grande grammatica italiana di consultazione. Vol. 2. Bologna, 2001.
P.14.
2 Sensini M. Il sistema della lingua, dalle parole al testo. Milano, 1996. P.107.
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Spesso il piano temporale, espresso grammaticalmente, può non essere
correlato con il momento dell’enunciazione (questo si vede nell'esempio numero
2). Non di rado, tuttavia, l'effettivo rapporto temporale tra i due eventi si trasmette
sulla base delle informazioni piuttosto contestuali che grammaticali.3 Così,
nell'esempio riportato di seguito le due azioni coincidono temporalmente:
Quando dormo bene, russo fragorosamente.
Quando dormo bene, lavoro meglio.
Nel secondo esempio l'azione nella frase subordinata esprime la precedenza
rispetto all'azione nella frase principale, anche se entrambi i verbi sono al Presente.
Quindi è ovvio che il piano temporale è spesso ambiguo e ogni tempo, oltre ai
suoi usi e significati principali, può eseguire anche altre funzioni,
grammaticalmente non peculiari di questo tempo che vengono definite dal
contesto.
Abbiamo delimitato due concetti fondamentali: rilevanza e irrilevanza dei
tempi rispetto al momento dell’enunciazione. In seguito, consideriamo necessario
studiare un altro concetto non meno importante per noi: la concordanza dei tempi
nella lingua italiana. Come scrive L.Lidina «il verbo-oggetto della frase
subordinata dipende dal tempo del verbo-attributo nella frase principale e proprio
questa dipendenza si chiama la concordanza dei tempi».4 S.Nocchi conferma
questa definizione a aggiunge che tale rapporto o dipendenza può essere di
contemporaneità, di anteriorità o di posteriorità.5
La concordanza dei tempi dipende sempre dal verbo-attributo nella frase
principale e a questo proposito si distinguono due piani di narrazione: il piano del
presente e il piano del passato.
Siccome in questa tesi si studia il Presente dell’Indicativo con le sue funzioni
ampliate consideriamo opportuno parlare successivamente del piano del presente e
studiare anche come le grammatiche russe e italiane definiscono questo tempo
3 Bertinetto P. Tempo, aspetto e azione nel verbo italiano. Il sistema dell’indicativo. Firenze,1986. P.420.
4 Lidina L.I. Italjanskij jazyk. Vtoroj etap obučenija. Mosca, 1999. P.7.
5 Nocchi S. Grammatica pratica della lingua italiana. Firenze, 2008. P.214.
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verbale.
1.1.2. Il piano del presente nella narrazione
Quando l'autore vuole sottolineare la rilevanza delle informazioni che
vengono comunicate e il legame con il presente «reale» si usa la narrazione nel
piano del presente. Il punto di riferimento, intorno al quale si forma la
rappresentazione del passato e del futuro, in questo caso è il momento attuale.
Tuttavia, va notato che il presente «reale» praticamente non esiste: esso
rappresenta solo il punto di incontro del passato e del futuro che si sposta
continuamente.6 Il Presente grammaticale copre un certo periodo che comprende
una parte del passato e del futuro. Inoltre il Presente dell'Indicativo esprime spesso
l'azione nel prossimo futuro o nel passato, sia in quello recente che in quello
lontano (il Presente Storico). Ma le funzioni del Presente verranno osservate più
dettagliatamente in seguito, e ora vediamo come si effettua la concordanza dei
tempi quando il verbo-oggetto nella frase principale è al Presente per poter poi
confrontare le norme grammaticali con l’uso reale dei tempi nella narrazione.
precedenza
simultaneità
successione
Il tempo principale è il
Il tempo principale è il
Il tempo principale è il
Passato Prossimo.
Presente dell’Indicativo.
Futuro Semplice.
...che ho parlato con
...che parlo con Mario.
...che parlerò con Mario.
Mario.
...che sto parlando con
Mario.
6 Gak V.G. Teoretičeskaja grammatika francuzskogo jazyka. Mosca, 2000. P.191.
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precedenza
simultaneità
successione
In casi particolari si usa il
Il Presente dell’Indicativo
Trapassato Prossimo per
per indicare un’azione
indicare qualcosa che è
futura
accaduto molto tempo fa
...che domani faccio
Dice che non l’aveva
questo esercizio
visto.
In casi particolari:
l’Imperfetto per
esprimere azioni di
aspetto imperfettivo
Dice che ieri da voi
faceva molto freddo.
In casi particolari: il
Passato Remoto per
comunicare fatti storici.
...Manzoni nacque nel
1785.
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precedenza
simultaneità
successione
In casi particolari: Il
Futuro Anteriore solo
nelle subordinate di
tempo se il verbo nella
frase principale è al
Futuro Semplice.
Quando avrà fatto questo
esercizio, te lo dirà.
Dalla tabella riportata sopra risulta evidente che a differenza della narrazione
al Passato le opere scritte al Presente sono caratterizzate da una grande diversità
nell'uso dei tempi dell’Indicativo. Così, ad esempio, per esprimere la precedenza
ormai può essere usata tutta una serie di tempi passati tra cui il Passato Prossimo,
l’Imperfetto, il Passato Remoto e anche il Trapassato Prossimo o il Futuro
Anteriore. Il Presente in questo caso serve per esprimere la simultaneità o la
successione. Per esprimere la successione, tuttavia, è più preferibile l’uso del
Futuro Semplice.
Dopo aver studiato i principali casi della concordanza dei tempi nel piano del
presente, riteniamo che sia necessario esaminare in dettaglio le funzioni del
Presente dell’Indicativo in base ai dati delle grammatiche russe e italiane.
1.2. Il Presente dell’Indicativo nelle lingue italiana e russa
1.2.1. Le caratteristiche principali e i casi dell’uso del Presente nella lingua
russa
Il Dizionario Linguistico enciclopedico dà la seguente definizione del
Presente: «Il Presente (lat. praesens) — la forma del modo finito che indica
nell’uso diretto che la situazione di cui si tratta nella frase, o è simultanea al
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momento dell’enunciazione («Ребенок спит» – «Il bambino dorme»7), o si ripete
durante
tutto il periodo di tempo che copre il momento dell’enunciazione («В
последнее время ребенок плохо спит» – «Negli ultimi tempi il bambino dorme
male»).»8 Nel primo caso il Presente è rilevante, o di attualità, nel secondo invece
è ripetitivo, ricorrente, o astratto. Nella lingua russa questi valori vengono
differenziati dal contesto e dalla situazione, e a volte anche
dalla scelta del
lessema verbale («Он идёт быстро»/«Sta camminando velocemente» — «Он
ходит быстро»/«Cammina velocemente»). In alcune lingue per la delimitazione
vengono utilizzate diverse forme grammaticali, ad esempio l’inglese (is sleeping –
sleeps) o l’italiano (sta dormendo – dorme).
Consideriamo ognuno di questi due tipi del Presente separatamente:
1)
Secondo la Grammatica Accademica della lingua russa (1980)9 il
Presente di attualità (il Presente specifico del momento dell’enunciazione) indica
l'azione che si verifica nel momento dell’enunciazione. La simultaneità dell’azione
con il momento della narrazione può essere accentuata con il contesto, ad esempio,
usando le parole вон, вот (ecco) o con le forme dell’Imperativo come
посмотрите (guardate):
«Вон каменщики мостят улицу». (A.Tolstoj)
«Eccoli i muratori che pavimentano la strada».
«Посмотрите, он уже заряжает». (M.Lermontov)
«Guardatelo, sta caricando».
Il piano del presente concreto funziona solo con verbi imperfettivi che sono in
grado di trasmettere l'azione nel suo processo dell’effettuazione.
Un caso particolare del Presente di attualità rappresenta il cosiddetto Presente
atemporale o «il Presente delle verità eterne», che indica le situazioni
• che esistono sempre («Земля вращается вокруг солнца» – «La Terra
gira intorno al Sole»)
7
Qui e di seguito la traduzione è dell’autore della tesi.
8
Lingvističeskij enciklopedičeskij slovar’. Mosca, 1990. P.362.
9 Qui e di seguito: Akademija nauk URSS. Russkaja grammatika. Vol. 1. Mosca, 1980. P.628-630.
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• che si ripetono costantemente («При нагревании тел а
расширяются» – «Durante il riscaldamento i corpi si dilatano»)
• o come la regola («Presente gnomico» nei proverbi: «Смелость
города берёт» – «La fortuna aiuta gli audaci»).
L’uso del Presente qui si spiega o con il fatto che questo tempo non è marcato
nel sistema verbale (perché è il più «neutro», spesso definito negativamente come
«non passato»), o con il fatto che il concetto di «sempre» comprende anche il
momento dell’enunciazione.
Si distinguono ancora alcuni tipi più particolari dell’uso diretto del Presente:
•
Потенциально-качественное настоящее время (Il Presente potenziale e
qualificativo)
«Он говорит по-французски» – «Parla l’italiano» nel significato di «sa
parlare». Qui la forma del verbo dà la caratteristica della persona, sottolinea un
attributo sempre presente che si manifesta all’occasione.
•
Расширенное настоящее (Il Presente allargato)
«Я живу здесь уже 10 лет».
«Abito qui già da 10 anni».
Questo tempo copre oltre al momento presente un certo periodo del passato e
viene trasmesso in diverse lingue, ad esempio in inglese o svedese, con le forme
«inclusive».
•
Изобразительное (описательное) настоящее (Il Presente descrittivo)
È caratterizzato dalla funzione artistico-figurativa
che determina anche
l’ambito del suo uso: la descrizione letteraria e soprattutto quella poetica. Viene
rappresentato un paesaggio o una scena. Le azioni si svolgono davanti agli occhi
dell'autore e tuttavia non sono collegate direttamente con il momento
dell’enunciazione. Il quadro che esce fuori dalla visione e dalla percezione
"dirette", e, come una generalizzazione artistica, acquisisce l'indipendenza dal
momento dell’enunciazione, si libera dalla sua appartenenza solo a questo punto.
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Questo tempo grammaticale si può spesso incontrare nei testi poetici:
«Поток сгустился и тускнеет,
И прячется под твердым льдом,
И гаснет цвет и звук немеет
В оцепененье ледяном, –
Лишь жизнь бессмертную ключа
Сковать всесильный хлад не может…»
(F. Tjutčev)
«Il corrente si infittisce e si acceca
E si nasconde sotto il ghiaccio solido,
Il colore si raffredda, il suono ammutolisce
In una torpidezza gelida,
Solo la vita immortale della sorgente
Non la riesce a inceppare il freddo...»
•
Настоящее сохраняющейcя релевантности (Il Presente della rilevanza
conservabile)
Indica un fatto del passato che rimane significativo nel momento
dell’enunciazione («В последнем письме он передаёт вам привет» – «Nella sua
ultima lettera vi manda i suoi saluti») oppure introduce una citazione o una
posizione, che è stata espressa nel passato, ma esiste ancora come un postulato
indipendentemente dal flusso del tempo («Протагор учит, что человек – мера
всех вещей» – «Ptogarora insegna che l’uomo è la misura di tutte le cose»).
•
Комментирующее настоящее (Il Presente illustrattivo)
Viene utilizzato in diverse note, sceneggiature e in ogni sorta di spiegazioni di
supporto. Si indica così l'azione che è simultanea non con il momento
dell’enunciazione ma con il tempo dell'esistenza e della percezione di quella
situazione che viene commentata. Così le forme del Presente in note e in
sceneggiature indicano azioni simultanee con un determinato momento (periodo)
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del tempo «scenico» (o «schermografico»):
«Жан на террассе с букетом цветов. Увидев Нину, прячет букет за
спиной, исчезает и входит уже без букета». (М. Gorkij)
«Jean è sulla terrazza con un mazzo di fiori. Dopo aver visto Nina, nasconde
il mazzo dietro la schiena, si allontana ed entra di nuovo già senza il mazzo».
Nei commenti al gioco viene espressa la simultaneità rispetto a un certo
momento dello svolgimento del gioco:
«Черные играют без плана и незаметно попадают в трудное
положение». (M.Botvinnik)
«La squadra dei “neri” gioca senza alcun programma determinato e
all’improvviso si trova in una situazione difficile».
Al Presente illustrattivo è strettamente legato l'uso del Presente durante il
riassunto del contenuto di un’opera letteraria o di un documento:
«- Помнишь ты "Манфреда"? - сказал товарищ. - Манфред в Бернских
Альпах, у водопада. Полдень. Он произносит заклинания, берет в пригоршни
воды и бросает ее в воздух. В радуге водопада появляется Дева Гор».
(I.Bunin)
«– Ti ricordi “Manfred”? – ha chiesto il compagno. – Manfred è nelle Alpi
Bernesi, vicino alla cascata. È mezzogiorno. Pronuncia degli scongiuri, prende
una manciata di acqua e la getta in aria. Nell’arcobaleno della cascata appare la
Vergine delle Rocce».
Sicuramente tal caso è tipico in primo luogo della lingua parlata e nella
scrittura si usa nel discorso diretto.
2)Il Presente astratto esprime un’azione ricorrente, solita, tipica, non
collegata con il momento dell’enunciazione. L’aspetto imperfettivo in questo caso
ha il tipo illimitato dell’uso.
«Девушки часто плачут беспричинно». (Gorkij)
«Le ragazze piangono spesso senza alcun motivo».
Il Presente astratto comprende una distrazione da specifiche azioni che si
effettuano in un determinato periodo di tempo: all’ampio piano del presente non si
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riferisce un'azione concreta ma un numero indeterminato delle sue ripetizioni.
Tra gli usi astratti si distinguono:
• Историческое (повествовательное, нарративное) настоящее (Il Presente
Storico)
Qui la forma del Presente viene utilizzata per il racconto del passato come
strumento di attuazione figurata di eventi passati. Questo uso del Presente è tipico
della lingua parlata in termini di comunicazione diretta, cioè per il discorso diretto
dei personaggi. Però il Presente Storico si usa anche nel discorso dell’autore, in
opere storiche, in biografie:
«Весной 1812 г. Евгения отправляют в Петербург. Здесь, в частном
немецком пансионе, он готовится к вступительным экзаменам».
(E.Kuprejanova, la biografia di E.Baratynskij)
«Nella primavera del 1812 Eugenio si trasferisce a San Pietroburgo. Qui, in
una privata pensione tedesca, si prepara per gli esami di ammissione».
Nelle condizioni della narrazione letteraria il Presente Storico di solito smette
di essere un atto diretto della rappresentazione metaforica del passato come se
stesse accadendo davanti agli occhi di chi parla (scrive). A differenza del Presente
Storico nella lingua parlata, caratterizzato da un costante e immediato rapporto tra
il tempo dell’azione e il tempo dell’enunciazione e la personalità di chi parla, per il
Presente Storico nella lingua scritta tale rapporto non è sempre fondamentale. Gli
eventi di cui si tratta, e chi li produce, non si confrontano direttamente con la
personalità di chi parla (scrive) e con il momento della sua narrazione. Il Presente
Storico in tali occasioni si usa solo come uno dei possibili piani temporali della
narrazione associato ad una figuratività espressiva.
• Il Presente per indicare il Futuro
Qui ci sono due tipi. Il primo è il Presente di azioni previste (настоящее
намеченных действий). L’azione espressa con la forma del Presente si svolge nel
futuro, ma intenzione, volontà, determinazione di realizzarla o la fiducia nel fatto
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che essa accade si mostrano già nel presente. Quindi il contrasto tra il valore del
Futuro, condizionato dal contesto, e il valore della forma del Presente diminuisce a
causa delle indicate sfumature modali che collegano il futuro con il presente:
«Я будущей зимой уезжаю за границу». (Turgenev)
«Il prossimo inverno vado all’estero».
«Максим, я тебе завтра пару заказываю». (Čechov)
«Maksim, ti ordino domani un paio».
Con questo valore si usano i verbi che possono indicare un'azione prevista, la
quale dipende dalla volontà del soggetto, tra cui идти (camminare), ехать
(andare), уходить (andare via), уезжать (partire), вылетать (partire in aereo),
обедать (pranzare), ужинать (cenare), приступать (mettersi a), начинать
(cominciare) ecc.
Il secondo tipo è il Presente di azioni immaginarie (настоящее
воображаемого действия). Il parlante dipinge un quadro di azioni future, che si
presentano come se scorressero davanti ai suoi occhi:
«Вообразите же, что вы встречаетесь с ней потом, через несколько
времени, в высшем обществе; встpечаетесь где-нибудь на бале... Она
танцует. Около вас льются упоительные звуки Штрауса, сыплется
остроумие высшего общества» (Dostoevskij)
«Immagini che la incontri poi, tra qualche tempo, nell’alta società; la
incontra ad una festa di ballo...Lei sta ballando. Suona la musica inebriante di
Strauss, si sentono arguzie e facezie dell’alta società»
La base grammaticale della raffigurazione di azioni immaginarie è la stessa
sulla quale nel Presente Storico si costruisce la trasmissione metaforica di azioni
passate.
Dall’uso figurato del Presente è necessario distinguere quello «relativo» , che
è la norma in russo e in altre lingue slave e si usa in frasi subordinate che
dipendono dai verbi di sentimento, di pensiero e e anche da quelli dichiarativi, per
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esempio «Он чувствовал (или: почувствует), что приближается
гроза» («Sente che si avvicina la tempesta») (l’avvicinamento della tempesta è
simultaneo al momento contrassegnato con una forma del verbo nella frase
principale).
Quindi abbiamo osservato come il Presente è rappresentato in grammatiche
russe e abbiamo evidenziato le sue caratteristiche e i casi dell’uso principali. Ora
esaminiamo come questo tempo verbale è presentato nella lingua italiana e se ci
sono delle differenze rispetto al russo.
1.2.2. Le caratteristiche principali e i casi dell’uso del Presente
dell’Indicativo nella lingua italiana
Essendo una delle principali categorie verbali della lingua italiana, il tempo
associa una certa azione che viene descritta nel discorso al momento determinato
della sua enunciazione. Così se l'attuazione di un'azione è direttamente legata al
momento stesso dell’enunciazione, cioè si svolge proprio «ora», si tratta dell’uso
del grammema del presente:
Formulo una certa proposta. ( Lo faccio proprio «ora»)
Mi piace sognare. (In generale ed anche «ora»)
È sicuro della donna amata. ( Come un dato di fatto)
M. Dardano e P. Trifone danno la seguente definizione di questo tempo
verbale: «Il Presente indica il fatto, l’azione, il modo di essere che si svolgono o
sussistono nel momento stesso in cui si parla».10
Inoltre si prende spesso in considerazione il tempo relativo (cioè il rapporto
con altri punti di riferimento temporali) che causa una variazione di forme
temporali, anche nell’ambito del dominante grammaticale «presente». Così le
forme del Presente ci sono in tutti i modi verbali:11
Questo quadro stona con l’arredamento (Presente dell’Indicativo)
Mi sembra che questo quadro stoni con l’arredamento (Congiuntivo presente)
10 Dardano M., Trifone P. Grammatica italiana con nozioni di linguistica. Bologna, 1995. P.352.
11 Alberti A.
Grammatica italiana. Grammatica essenziale. Roma, Vallardi A, 2002. P.121.
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Questo quadro stonerebbe con l’arredamento, se… (Condizionale presente).
Studiato nella nostra tesi il Presente dell’Indicativo è la forma principale del
gruppo temporale sotto il nome di «presente» e richiede una dettagliata
dimostrazione. Il Presente della lingua italiana si forma in modo flessivo
sostituendo le desinenze dell'infinito (-are, -ere, -ire) con quelle previste
nel sistema verbale italiano per il Presente nelle tre coniugazioni.12
Es. Determinare
io determin+o;
tu determin+i;
lui determin+a;
noi determin+iamo;
voi determin+ate;
loro determin+ano.
Secondo il suo uso classico il Presente è il tempo della contemporaneità ma
bisogna aggiungere che si tratta di una contemporaneità relativa da mettere in
rapporto a un punto di riferimento che può collocarsi anche nel passato (giusto ieri
faccio una passeggiata e incappo in un aquazzone) o nel futuro (domani faccio
una passeggiata). 13
Quindi nonstante il significato principale questo tempo può eseguire anche
una serie di altre funzioni. Tutti i valori del Presente possono essere descritti più
dettagliatamente nel modo seguente:
• Il Presente può indicare azioni durevoli.
Studio all’Università e lavoro.
Leggo il libro di Umberto Ecco.
Le azioni negli esempi coprono un periodo indeterminato di tempo e sono
durevoli.
• Il Presente può indicare anche azioni ripetute
12 Perini E. Grammatica italiana per tutti. Le regole, le spiegazioni, le eccezioni, gli esempi. Milano,
2009. P.34.
13 Dardano M., Trifone P. Grammatica italiana con nozioni di linguistica. Bologna, 1995. P.352.
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Di solito esce di casa presto.
Ogni sabato vado a teatro.
Le azioni negli esempi riportati, nonostante la loro rilevanza, sono rappresentati
come abituali e possono essere associate sia al futuro che al passato.
•
Il Presente può anche avere un valore atemporale il che significa che l'azione
è tipica di qualsiasi periodo di tempo e non ha alcuna relazione con il
momento dell’enunciazione. Come regola generale questo tipo si usa più
spesso in affermazioni di carattere più soggettivo (etico, ideologico,
culturale) che richiedono sempre una certa diversità di posizioni e di
opinioni. Inoltre questa funzione è peculiare anche di proverbi, affermazioni
di natura scientifica, moralizzazioni e viene chiamata «presente gnomico».14
Chi troppo vuole, nulla stringe.
Chi risica non rosica.
La terra gira intorno al sole.
Le dichiarazioni date sono in relazione con qualsiasi momento temporale e
non hanno nessun legame con il momento dell’enunciazione. Inoltre in una certa
situazione esse possono perdere la loro veridicità.
•
Il Presente può essere usato anche con valore di futuro. Va notato che questa
caratteristica è piuttosto peculiare della lingua parlata. Però si trova sempre più
spesso anche nella lingua scritta.
Domani andiamo a teatro.
Dopodomani Maria parte.
In questi esempi l'aspetto del futuro è espresso al di fuori del verbo, cioè con
gli avverbi di tempo che consentono di capire la posizione delle azioni date
sull'asse temporale anche senza usare le forme del futuro.
•
Il Presente nel piano del futuro può esprimere anche un ordine, una
raccomandazione o una richiesta (a seconda del contesto). In questo caso
14 Renzi L., Salvi G., Cardinaletti A. Grande grammatica italiana di consultazione Vol. 2. Bologna, 2001
P.65-66.
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praticamente svolge le funzioni dell’Imperativo.15
Facciamo così. Io suono la chitarra e tu canti.
Lui prende questo libro e tu prendi quello lì.
Inoltre, Il Presente può esprimere un’azione desiderabile o ipotetica
(soprattutto in frasi interrogative, tra cui la domanda retorica):
Allora, ti telefono? (=Magari ti telefono?)
Beh, faccio così? (=Magari faccio così?)
In questi esempi mancano gli avverbi di tempo e il valore del futuro è
determinato solo contestualmente.
•
Il Presente può anche acquisire il valore del passato, di solito, nel linguaggio
colloquiale per dare alla frase una maggiore espressività.
Ieri esco di casa e vedo Francesco con un’altra ragazza.
Quindi quando il passato viene espresso attraverso il Presente, l'ascoltatore
stesso sembra partecipare agli eventi che diventano per lui più espressivi e più
significativi.
Inoltre il Presente al posto del passato può indicare le azioni che, nonostante il
fatto che siano iniziate nel passato, al momento della narrazione sono ancora in
corso.16
Miss Italia, cade un altro tribù: la più bella ha il corpo tatuato.
È ovvio che al momento dell'uscita dell'articolo lo stereotipo è già caduto e
quindi l'uso del Presente nell'esempio precedente è altresì destinato a dare più
espressività e più importanza all’evento focalizzando così una maggiore attenzione
su di esso.
• Inoltre, il Presente può essere usato come un particolare strumento stilistico
per raccontare diversi fatti storici, sia in forma verbale che in forma scritta. In
questo caso la funzione principale del Presente è il desiderio del narratore di
dare «drammaticità» al racconto, creare un rapporto più stretto con il
destinatario. P.Bertinetto confronta l'effetto del Presente Storico con l'effetto
15 Petrova L.А. Praktičeskaja grammatika italjanskogo jazyka. Mosca, 2005. P. 129.
16 Della Valle V., Patota G. Viva la grammatica. Milano, 2011. P.83.
T23
di «avvicinamento» nel cinema.17
Il caratteristico effetto stilistico, che si ottiene con l'uso del Presente Storico,
particolarmente brillante si manifesta luminosamente in un pezzo di «Promessi
sposi» di Manzoni:
Sopra tutto si cercava d’aver informazione, e si teneva il conto de’ reggimenti
che passavan di mano in mano il ponte di Lecco, perché quelli si potevano
considerar come andati, e fuori veramente del paese. Passano i cavalli di
Wallenstein, passano i fanti di Merode, passano i cavalli di Anhalt, passano i fanti
di Brandeburgo, e poi i cavalli di Montecuccoli, e poi quelli di Ferrari; passa
Altringer, passa Furstenberg, passa Colloredo; passano i Croati, passa Torquato
Conti, passano altri e altri; quando piacque al cielo, passò anche Galasso, che fu
l’ultimo.
In questo brano il Presente risponde alla massima tensione narrativa e si trova
in una stretta connessione con l'Imperfetto e il Passato Remoto.
•
Può accadere anche che il locutore voglia riportare quello che sta vedendo a
chi non ne ha la possibilità. È normale, in questo caso, che le diverse forme
del Presente indichino momenti diversi anche se esse si trovano nello stesso
enunciato. Si tratta di eventi vicini tra di loro ma organizzati in una catena
temporale. Un esempio classico si osserva quando un giornalista sportivo
riporta le azioni di una partita di calcio:18
Il centrocampista lascia rimbalzare la palla, poi dribbla l'avversario e si
avvia verso l'area di rigore.
Proprio per questo tale funzione viene chiamata Presente riportivo.
•
Il cosiddetto presente dei modi non finiti (infinito, gerundio, participio) non
ha in realtà nessuno specifico ancoraggio al momento dell’enunciazione e può
essere usato per riferirsi a situazioni passate, presenti e future, come
17 Bertinetto P. Tempo, aspetto e azione nel verbo italiano . Il sistema dell’indicativo. P.341.
18 Patota Giuseppe. Grammatica di riferimento dell’italiano contemporaneo. Milano, 2006. P.267.
T24
dimostrano i seguenti esempi di infinito e gerundio.19
Mi sembra (o sembrava o sembrerà) di essere a casa.
Pur essendo a casa, non risponde (o rispondeva o risponderà) al telefono.
Per quanto riguarda l’infinito, l’indeterminatezza rispetto alla collocazione
temporale viene anche sfruttata come strumento narrativo in frasi principali, in cui
l’infinito si caratterizza appunto come forma verbale detemporalizzata:
Tutti i giorni le stesse cose: alzarsi presto, andare a lavorare, tornare a casa
tardi.
Anche il participio presente, nonostante la sua ridottissima e residua
produttività come forma verbale che non può riferirsi a eventi veri e propri ma solo
a situazioni statiche, non presenta restrizioni temporali:
le norme attualmente [o un tempo o in futuro] concernenti gli stranieri...
Le forme semplici dei modi non finiti si possono quindi definire solo in
contrasto con il valore semantico delle forme composte corrispondenti, le
cosiddette forme di passato (infinito passato, gerundio passato, participio passato),
che in realtà indicano anteriorità temporale rispetto a un momento di riferimento
che può essere presente, passato o futuro:
Mi sembra [o sembrava o sembrerà] di aver finito.
•
1.2.3. Simili funzioni del Presente dell’Indicativo e del Passato Remoto
L’azione sia al Passato Remoto che al Presente (storico) può essere priva di
legami oggettivi o psicologici con il presente.20
Michelangelo muore all’età di novant’anni.
Michelangelo morì all'età di novant’anni.
Entrambe le affermazioni non sono in relazione con il presente e il suo uso in
questo caso dipende solo dalla volontà dell'autore di dare all'evento una certa
drammaticità (in caso dell’uso del Presente Storico) o semplicemente constatare un
fatto (se viene usato il Passato Remoto).
Il Passato Remoto come il Presente può avere il valore atemporale, descrivere
19 Treccani G. La grammatical italiana. Roma, 2012. P.283.
20 Serianni L., Castelvecchi A. Grammatica italiana. Italiano comune e lingua letteraria. P. 471.
T25
azioni che non hanno relazione con il momento dell’enunciazione e che sono
tipiche di qualsiasi periodo di tempo. Così, entrambi i tempi si usano spesso in
affermazioni di carattere soggettivo tra cui proverbi, moralizzazioni e osservazioni
di natura scientifica.
A caval donato non si guarda in bocca.
Amicizia che cessa, non fu mai vera.
I proverbi in generale hanno il valore atemporale, e l'uso del Presente o del
Passato Remoto in questo caso non influisce sulla traduzione e sulla percezione.
•
In certi casi i verbi al Passato Remoto possono identificare azioni accadute
recentemente, che a volte è peculiare del Presente che sostituisce il Passato.
Ieri vado a scuola e vedo Stefania.
Ieri andai a scuola e vidi Stefania.
L'uso del Presente, nel primo caso, è intrinseco piuttosto alla lingua parlata e
ha lo scopo di dare atto una maggiore espressività, mentre il Passato Remoto nel
secondo esempio può esprimere l'indifferenza di chi parla agli eventi dati: viene
sottolineato il fatto che l'azione non è rilevante per chi parla. Entrambi gli usi non
si trovano spesso nella lingua scritta. Inoltre l'uso del Passato Remoto è poco
peculiare della lingua parlata e rimane solo al sud Italia.21
•
Dall'esempio precedente, diventa ovvio che il Presente in rari casi può
indicare la precedenza, che è la funzione principale del Passato Remoto.
•
Così come i verbi al Passato Remoto, i verbi al Presente possono identificare
azioni ripetitive:
Ogni domenica mangio il risotto alla milanese.
Ogni domenica mangiai il risotto alla milanese.
•
Sia il Passato Remoto che il Presente (storico) possono essere usati quando si
tratta di fatti storici.
Е come narra la leggenda, Romolo e Remo decidono di costruire una città di
uomini liberi.
E come narra la leggenda Romolo e Remo decisero di costruire una città di
21 Lorenzetti L. L’italiano contemporaneo. Firenze, 2002. P.32.
T26
uomini liberi.
Come regola generale l'uso del Presente nel racconto di fatti storici, avvenuti
in passato, attribuisce alle azioni una maggiore emotività, rende la narrazione più
drammatica e più dinamica, mentre il Passato Remoto sottolinea solo che le azioni
sono compiute, costatandole così piuttosto come un fatto.
1.2.4. Le differenze nell’uso del Presente dell’Indicativo e del Passato Remoto
•
La più importante differenza tra i due tempi è, ovviamente, la loro diversa
posizione sull'asse temporale. Abbiamo accennato sopra che il Presente in
alcuni casi può essere usato per indicare la precedenza ma è piuttosto una
prerogativa del Passato Remoto, mentre il Presente si concentra
di più
sull'attuale momento dell’enunciazione.
La guerra durò due anni.
La guerra dura due anni.
In quest'ultimo esempio si sottolinea che l'azione, iniziata nel passato, può
durare fino ad oggi, mentre nella prima frase l'evento è considerato l’unico fatto
accaduto nel passato.
• Come abbiamo accennato sopra il Presente in rari casi può indicare la
precedenza dando alle azioni una maggiore emotività e sottolineando il
legame con il momento attuale, il che si vede nell'esempio seguente:
Circa due settimane fa entro in ufficio e vedo un vecchio amico.
Ma a differenza del Passato Remoto il Presente con il valore del passato non
può essere usato per indicare le azioni verificate nel recente passato se il narratore
vuole comunicarle senza alcuna valutazione emotiva. 22
In questo esempio l’uso del Passato Remoto indica l'atteggiamento dell'autore,
sottolinea l'esiguità degli eventi dati per chi parla.
L'uso del Presente con questo significato è impossibile.
•
A differenza del Passato Remoto, il Presente può acquisire il valore del futuro.
Fra tre ore parto per Milano.
22 Karlova A.A., Konstantinova I.G. Intensivnyj kurs italjanskogo jazyka. San Pietroburgo, 2006. P.263.
T27
In questo caso è possibile solo l’uso del Futuro Semplice o del Presente, però
mai del Passato Remoto.
1.2.5. Simili funzioni del Presente dell'Indicativo e del Passato Prossimo
•
Tramite le funzioni del Passato Prossimo è possibile evidenziare il suo legame
con il presente. Così l'azione descritta al Passato Prossimo può essere
rilevante non solo per un certo momento nel passato, ma anche per il
momento attuale della narrazione. 23 Il Presente a sua volta può anche
acquisire il valore del passato, e in questo caso, di solito, è altrettanto
necessario il rapporto con il momento attuale.
Per chi parla è importante la significatività personale di tale evento, lui
sottolinea il legame emotivo con il presente.
•
Entrambi i tempi in alcuni casi possono riferirsi al futuro, esprimere le azioni
che dureranno nel futuro rispetto al momento della narrazione:
Domani andiamo a lavoro.
Quando hai mangiato, potremo finalmente consegnare il lavoro.
Entrambi i tempi esprimono un’azione programmata per il futuro rispetto al
momento dell’enunciazione. Va anche notato che il secondo caso è un esempio
molto raro che può essere usato solo nel linguaggio colloquiale.
1.2.6. Le differenze nell’uso del Presente dell'Indicativo e del Passato
Prossimo
•
Anche come nel caso con le differenze tra il Presente e il Passato Remoto, le
azioni al Presente sull'asse temporale non coincidono assolutamente con le
azioni al Passato Prossimo. Così, una delle funzioni principali del Passato
Prossimo è esprimere la precedenza, mentre il Presente si concentra piuttosto
sul momento attuale dell’enunciazione.
23 Karlova A.A. Osobennosti obrazovanija i upotreblenija složnych glagol’nych vremen v sovremennom
italjanskom jazyke. Passato Prossimo: Uchebnoe posobie dlja studentov 1 kursa italjanskogo otdelenija.
Università statale di San Pietroburgo. San Pietroburgo, 2009. P.4.
T28
Anche se abbiamo detto prima che il Presente in alcuni casi può assumere il
ruolo del passato, questa funzione comunque è peculiare della lingua parlata.
Ieri sono uscita di casa e ho visto Marco.
Ieri esco di casa e vedo Marco.
Inoltre la differenza tra i due tempi diventa ancora più evidente durante la
traduzione.
Вчера я вышла из дома и увидела Марко.
Вчера выхожу из дома и вижу Марко.
Se nel primo caso si tratta dell’azione terminata nel passato che viene
comunicata piuttosto come un dato di fatto, l'azione nel secondo esempio trasmette
prima di tutto un atteggiamento emotivo dell'autore a ciò che sta accadendo.
•
Il Presente a differenza del Passato Prossimo può identificare azioni ripetitive.
Di solito esce di casa alle sei.
•
Il Presente può anche acquisire il valore atemporale che è tipico dei giudizi di
carattere più soggettivo e che non è assolutamente caratteristico del Passato
Prossimo.
Chi cerca, trova.
Chi troppo vuole, nulla stringe.
In entrambe le frasi le azioni sono di carattere soggettivo e atemporale. L’uso
del Passato Prossimo in questo caso è impossibile.
•
Entrambi i
tempi possono essere usati per indicare le azioni che si sono
verificate nel lontano passato, ma, a differenza del Presente, il Passato
Prossimo in questo caso deve necessariamente avere il rapporto con il
presente.
Gli etruschi sono riusciti a costruire monumenti che impressionano anche al
giorno d’oggi.
Napoleone muore il 5 maggio del 1821.
Negli esempi dati la differenza nell'uso dei tempi è evidente. Così, nell'ultima
frase non c'è nessun legame con il momento attuale, mentre nel primo esempio si
sottolinea che gli eventi sono rilevanti proprio per il momento dell’enunciazione.
T29
1.2.7. Somiglianze e differenze nell’uso del Presente dell’Indicativo e
dell’Imperfetto
Un altro tempo verbale che si usa spesso nella narrazione è l’Imperfetto. Però
se si osservano i suoi usi basiliari viene fuori che sono praticamente uguali al
Presente. Come quest’ultimo l’Imperfetto può indicare azioni durevoli,
consuetudinarie, iterative. Proprio per questo viene così spesso usato nelle
descrizioni letterarie.
Tutte le sere, i ragazzi guardavano la tv.
Con enorme sprezzo del pericolo, l'ufficiale entrava nello stabile,
poi catturava i nemici e rientrava alla nostra postazione.
Però la differenza principale consiste nel fatto che l’Imperfetto descrive una
situazione in corso che viene focalizzata nel passato (quando essa non giunge
ancora a compimento o alla fine):
Ieri alle sei ero a Roma.
Il Presente invece descrive la situazione nello stesso modo, ma esso focalizza
il momento dell'enunciazione:
Oggi, in questo momento, sono a Roma.
Le due forme verbali hanno una certa somiglianza tra di loro principalmente
perché sono entrambe imperfettive. Quindi si può concludere che l’Imperfetto
prende il posto del Presente e svolge le stesse funzioni quando le azioni sono
ambientate «nel piano del passato» secondo la classica concordanza dei tempi.
1.3. Le caratteristiche della traduzione artistica e la teoria dell’equivalenza
della traduzione
La traduzione è una delle più antiche attività umane. Le differenze delle
lingue hanno spinto la gente a questo duro ma indispensabile lavoro che serviva e
serve agli obiettivi di comunicazione e di condivisione di valori spirituali tra i
popoli. La parola "traduzione" è polisensa e ha due significati terminologici che ci
interessano. Il primo di essi determina l'attività mentale, il processo di trasmissione
del contenuto, espresso in una lingua attraverso i mezzi di un'altra lingua. Il
T30
secondo definisce il risultato di questo processo: il testo orale o scritto. Anche se
questi concetti sono diversi rappresentano un’unità dialettica, uno non può esistere
senza l'altro.24
In generale la traduzione artistica ha gli stessi obiettivi che tutti gli altri tipi
della traduzione. Così la traduzione artistica come qualsiasi altro tipo consiste nella
riproduzione, tramite i mezzi della lingua con la quale si effettua la traduzione,
delle informazioni espresse in lingua originale. Le caratteristiche della traduzione
artistica e la specificità dei problemi ad essa relativi vengono definite, prima di
tutto, dalla specificità del testo letterario e dalle sue differenze sostanziali rispetto
ad altri tipi di testi. Secondo G.Gačečiladze la traduzione artistica occupa una
posizione intermedia tra la traduzione letteralmente precisa ma artisticamente
deficiente e quella artisticamente completa ma lontana dall'originale.25 Quindi
teoricamente basta sintetizzare questi due principi e considerare l’ideale la
traduzione artisticamente completa in grado di riprodurre con precisione il testo
originale. In pratica, tuttavia, questo principio non è possibile, dato che per
esprimere lo stesso pensiero in diverse lingue si usano mezzi assolutamente diversi
e così la precisione letterale e l’artisticità si trovano in continuo contrasto.
Come è noto, la qualità della traduzione in gran parte dipende dall'obiettivo
che si prefigge il traduttore. Si distinguono tre obiettivi della traduzione di testi
artistici:26
1)
Far conoscere ai lettori l’attività artistica di uno scrittore, le opere del quale
non possono leggere da soli perché non parlano la lingua dell'autore. Quindi il
traduttore deve far conoscere al lettore le opere dell'autore, la sua maniera
artistica e il suo stile individuale.
Per raggiungere questo obiettivo l'autore della traduzione cercherà di tradurre
il testo in modo da creare per il lettore della traduzione la stessa «atmosfera» e la
stessa impressione artistica che ottiene il lettore dell’originale. Per farlo il
24 Vinogradov V.S. Vvedenie v perevodovedenie (obščie leksičeskie voprosy). Mosca, 2001. P.3.
25 Gačečiladze G.R. Chudožestvennyj perevod i literaturnye vzaimosvjazi. Mosca, 1972. P.57.
26 Fёdorov A.V. Osnovy obščej teorii perevoda (lingvističeskie problemy). Mosca, 2002. P.239.
T31
traduttore dovrà «livellare» certe differenze culturali, stare molto attento al fatto
che il testo della traduzione sia percepito dal lettore in modo così naturale come il
testo originale, non deve concentrare l'attenzione del lettore sulle realtà
sconosciute, delle quali il lettore del testo originale, a sua volta, non se ne accorge
perché a lui sono ben conosciute. In questo caso il lettore potrà ottenere un quadro
abbastanza completo dell'opera dello scrittore, del suo stile individuale, ma non
avrà un’idea completa della cultura che rappresenta lo scrittore.
2)
Far conoscere ai lettori le caratteristiche della cultura di un altro popolo,
trasmettere le particolarità di questa cultura.
Il traduttore in questo caso cerca di mantenere la conformità al testo originale
e di spiegare al lettore tutte le realtà incontrate durante la lettura, l'autore della
traduzione cerca di trasmettere tutte le caratteristiche di quella cultura che viene
presentata dall'autore nella sua opera. Questo tipo della traduzione sarà abbastanza
informativo e, tuttavia, l'impressione del lettore della traduzione sarà molto diversa
rispetto a quella del lettore del testo originale. Inoltre il traduttore non riuscirà a
trasmettere lo stile individuale dell'autore e la sua idea generale.
3)
Far conoscere ai lettori il contenuto del libro.
Il traduttore non cerca di trovare gli analoghi funzionali di certi mezzi artistici
usati dall'autore dell’originale, trascura le caratteristiche nazionali e la forma
genereale dell’opera, focalizzando completamente la sua attenzione sul contenuto.
Probabilmente, in alcuni casi, tale traduzione può essere giustificata, però a fatica
può essere chiamata artistica.
Come è noto, valutando la traduzione del testo artistico, generalmente, si
rivolge alla categoria di qualità della traduzione, il cui contenuto si rivela
attraverso due concetti fondamentali: l'adeguatezza della traduzione e l'equivalenza
della traduzione. L’adeguatezza della traduzione artistica consiste nella
comprensione esauriente delle idee dell'autore, che si esprimono nell’opera
originale, nella trasmissione della componente artistica e estetica del testo e nella
valutazione di eventuali reazioni dei lettori, che sono i rappresentanti della stessa
cultura che l’autore dell’opera.
T32
Oltre a determinare con la massima precisione il tema e l’idea del testo
originale, l'autore della traduzione deve trovare dei mezzi adatti per trasmettere
immagini e caratteristiche specifiche del linguaggio dell'autore. Inoltre, durante la
traduzione di poesie è molto importante mantenere l'organizzazione ritmica e il
sistema di rime, che, in pratica, non sempre è possibile.
In questo modo il concetto della «traduzione adeguata» è un insieme di tre
componenti:
1. Precisa e completa trasmissione del contenuto del testo originale.
2. Mantenimento della forma del linguaggio del testo originale.
3. La correttezza del linguaggio, attraverso il quale viene effettuata la
traduzione.
Tutte le componenti sopra indicate, che sono incluse nel concetto di una
traduzione adeguata, costituiscono un'unità inscindibile. Sono inseparabili perché
un minimo rompimento di uno porterà inevitabilmente alla rottura degli altri due.
Parlando dell’equivalenza della traduzione occorre fare riferimento a
L.Barkhudarov che considera la traduzione equivalente quella «che viene effettuata
a livello necessario e sufficiente per trasmettere immutabilmente il piano del
contenuto rispettando le norme della lingua tradotta».27
Forse la più importante ricerca per la teoria dell’equivalenza l’ha fatta
V.Komissarov nel suo lavoro «La teoria della traduzione (aspetti
linguistici)» («Teorija perevoda (lingvističeskie aspekty)»). Secondo lui le
differenze nei sistemi della lingua di partenza e la lingua di arrivo insieme alle
particolarità della creazione di testi in ognuna di queste lingue possono in misura
diversa limitare la possibilità di conservare nella traduzione il contenuto originale.
Pertanto l’equivalenza della traduzione può essere basata sul mantenimento (e
anche sulla perdita) di diversi elementi del significato presentati nel testo originale.
Komissarov ha stabilito cinque livelli di equivalenza a seconda della parte del
contenuto che viene trasmessa nella traduzione:28
27 Barchudarov L.S. Jazyk i perevod (Voprosy obščej i častnoj teorii perevoda). Mosca, 1975. P.45.
28 Komissarov V.N. Teorija perevoda (lingvističeskie aspekty). Mosca, 1990. P.123-156.
T33
1)il livello degli obiettivi di comunicazione
2)il livello della descrizione di situazioni
3)il livello di enunciazione
4)il livello di comunicazione
5)il livello di segni linguistici.
Riassumendo tutte le caratteritiche principali si può concludere che la
traduzione artistica equivalente deve soddisfare i seguenti requisiti:
1. La traduzione artistica equivalente deve essere precisa. Il traduttore deve
trasmettere al lettore il messaggio principale dello scrittore, mantenendo tutte le
principali posizioni e sfumature. Inoltre il traduttore deve evitare diverse
aggiunzioni e spiegazioni che in una certa misura distorciono il testo originale.
2. La traduzione artistica equivalente deve essere concisa. Il traduttore non
deve essere prolisso, deve trasmettere l'idea principale del testo nel modo più
sintetico e conciso.
3. La traduzione artistica equivalente deve essere chiara. Si deve ricordare che
la concisione e la compattezza della traduzione, tuttavia, non deve impedire alla
chiarezza della narrazione e alla facilità della sua comprensione. Il testo tradotto
deve essere presentato linguisticamente nel modo più semplice e chiaro. Il
traduttore deve evitare delle complesse, ambigue costruzioni che rendono difficile
la percezione del testo.
4. La traduzione artistica equivalente deve essere grammaticalmente corretta,
cioè deve pienamente corrispondere a tutti gli standard convenzionali della lingua
di arrivo. A causa di certe differenze, che a volte possono essere veramente
significative, della struttura sintattica o grammaticale nella lingua di partenza e la
lingua di arrivo, è molto difficile mantenere nella traduzione la forma del testo
originale. Per la massima precisione nella trasmissione
del senso del testo
originale a volte è necessario modificare la struttura della frase in linea con le
norme generalmente accettate della lingua letteraria (nel nostro caso in russo), cioè
riorganizzare l’ordine delle parole o fare altre scelte lessicali.
T34
Quindi in questo capitolo abbiamo esaminato le caratteristiche principali e i
problemi della traduzione artistica mettendo in evidenza due concetti fondamentali
che sono necessari per la sua esistenza: l'adeguatezza e l'equivalenza.
Inoltre sono state studiate tutte le caratteristiche del Presente dell'Indicativo in
base alle grammatiche russe e italiane e anche tutte le somiglianze e le differenze
di questo tempo rispetto ai tre principali tempi del passato presenti nella
narrazione, tra cui il Passato prossimo, il Passato Remoto e l’Imperfetto. Secondo i
dati ottenuti viene fuori che le funzioni e i casi dell’uso del Presente nella lingua
russa e italiana sono assolutamente simili. Tuttavia la grammatica russa offre una
maggiore varietà nella classificazione di queste funzioni. Così, ad esempio, per
indicare il futuro in russo si distinguono il Presente di azioni previste e il Presente
di azioni immaginarie, cosa che non avviene in italiano. Tuttavia, a prescindere
dalla terminologia, il compito di questa funzione rimane invariabile.
Le funzioni ampilate del Presente lo avvicinano in gran parte agli studiati
tempi passati e aggiungono alla narrazione più espressività, che già in una certa
misura, spiega perché questo tempo verbale diventa così popolare nella letteratura
contemporanea. Sempre più autori fanno la loro scelta a favore del Presente come
il principale tempo narrativo. Nel secondo capitolo saranno studiati i casi di questo
uso e i modi della loro traduzione nella lingua russa per determinare se la completa
somiglianza nelle funzioni dichiarate dalla grammatica trova la sua conferma in
pratica.
T35
CAPITOLO 2. I PROBLEMI DELLA TRADUZIONE IN LINGUA RUSSA
DEL PRESENTE DELL’INDICATIVO NELLA NARRATTIVA ITALIANA
CONTEMPORANEA
2.1 La letteratura italiana contemporanea
2.1.1. Le caratteristiche del linguaggio della letteratura italiana
contemporanea
Prima di passare al diretto esame di esempi dalle fonti analizzate e della loro
traduzione in lingua russa, è necessario considerare le caratteristiche principali
della letteratura contemporanea. Questo ci aiuterà a capire perché si verificano
questi cambiamenti nel sistema dell’Indicativo e più precisamente l'ampio uso del
Presente dell'Indicativo come il tempo di base nella narrazione e la sua
predominanza sugli altri tempi grammaticali.
G. Solganik29 nota che una caratteristica importante del moderno spazio
letterario è la cancellazione di confini tra l’élite e la letteratura di massa. Se prima
la letteratura era più concentrata sul miglioramento del livello culturale del lettore,
e opere letterarie erano un punto di riferimento per il discorso puro e corretto, oggi
prevalgono i testi di intrattenimento, francamente indirizzati all’indulgente
pubblico di massa.30
Gli storici della letteratura segnalano la tendenza di molti scrittori a trattare
tematiche, abitudini e linguaggi tipici delle nuove generazioni. In questo gruppo
molto eterogeneo vengono citati Aldo Busi, Andrea De Carlo (il romanzo del quale
verrà analizzato nella presente tesi), Daniele Del Giudice, Pier Vittorio Tondelli,
Alessandro Baricco, Enrico Brizzi. Si ricordano poi i cosiddetti «cannibali» (dal
titolo della raccolta collettiva Gioventù cannibale del 1996), autori di
storie trash in cui puntano su un horror truculento e citano elementi della cultura
29 Solganik G. Stilistika teksta. Mosca, 2009. P.90.
30 Squarotti G., Gorrasi G., Meliga W., Molinaro C. Dizionario di retorica e stilistica.Torino, 2004. P.31.
T36
pop come film, fumetti e cartoni animati, videoclip (citazionismo che può d'altra
parte essere ricondotto al postmoderno).
Nella seconda metà degli anni novanta hanno avuto grande fortuna
commerciale romanzi dall'impianto più tradizionale, come nel caso di Va' dove ti
porta il cuore di Susanna Tamaro. È poi continuato il successo dei gialli: se negli
anni settanta aveva ottenuto buoni riscontri il poliziesco La donna della
domenica (1972) di Carlo Fruttero e Franco Lucentini, in anni più vicini a noi si è
registrato il successo di autori come Andrea Camilleri (ricordato per i romanzi che
hanno per protagonista il commissario Montalbano), Loriano Macchiavelli, Carlo
Lucarelli. Infine, si segnala poi l'uscita di romanzi comico-caricaturali
particolarmente dotati e intelligenti, di cui i più importanti sono quelli della saga di
Fantozzi scritti da Paolo Villaggio negli anni settanta. Più di recente, la letteratura
umoristica ha dato risultati apprezzabili nelle opere di Stefano Benni.31
A. Casadei parla anche del fattore legato allo sviluppo del cinema. Questo
genere d’arte, completamente assente nell’Ottocento, nel ventesimo secolo è
diventato un fenomeno di massa. La sua ampia popolarità e il fatto che la
letteratura ormai può essere visualizzata ha influenzato non solo il linguaggio della
narrativa contemporanea ma anche i temi che in essa vengono rispecchiati.32
I critici non presentano seri ricorsi alla letteratura contemporanea dato che essi
occupano una nicchia concreta e svolgono con successo le loro funzioni,
nonostante gli evidenti difetti di grammatica e di stilistica. Così, la letteratura
contemporanea è indirizzata alla libertà del discorso e ad una individuale creatività
verbale che portano ad una deviazione dalle norme delle grammatiche classiche.
Inoltre nell'ultimo decennio gli autori hanno cominciato ad usare spesso gli errori
grammaticali e lessicali come un modo per attirare l'attenzione del lettore.
A. Karlova osserva che viene fuori una chiara tendenza a scrivere romanzi
contemporanei al Presente dell'Indicativo. Di solito, tale scelta nasce dalla voglia
31 Ferroni G. Storia della letteratura italiana: il Novecento e il nuovo millennio. Milano, 2012. P.731.
32 Casadei A., Santagata M. Manuale di letteratura italiana contemporanea. Roma, 2009. P.263.
T37
dell'autore di rendere la storia più espressiva, darle una forma ludica di un racconto
orale, avvicinandola al lettore nel tempo o, al contrario, portandola in un altro
piano temporale. In questo caso, anche per il romanzo storico è possibile
un'alternativa del Passato Remoto o del Presente, cioè il fattore temporale e
l’attualità dell’azione, sui quali si basa lo schema tradizionale, qui perdono il loro
valore dominante. Quindi sarebbe logico supporre che la concordanza dei tempi
andasse secondo il cosiddetto regime del «piano del presente», ma in pratica
questo non è sempre possibile. Inoltre, questo percorso toglierebbe tutta una serie
di tempi grammaticali (Passato Remoto, Trapassato Prossimo, ecc.), ma, a quanto
pare, diventa impossibile esprimere altrimenti alcuni componenti del loro
significato (oppure l’alternativa risulta ingombrante, ambigua o non troppo
evidente). Insomma si può parlare della distruzione del vecchio schema,
dell’allargamento dei confini nell'utilizzo di molte forme temporali, del
rafforzamento del fattore espressivo e del ruolo che prendono le intenzioni
dell’autore.33
Gli autori, cercando di avvicinarsi al lettore, prestano sempre meno attenzione
alla correttezza del loro discorso. Il discorso di personaggi e lo stile di narrazione
devono ormai corrispondere alla reale lingua parlata che, come è noto, è spesso
lontana da norme grammaticali.
Di conseguenza le tendenze di lingua parlata si trasferiscono gradualmente in
quella scritta, e lo slogan principale di scrittori e poeti contemporanei è ormai «la
letteratura deve riflettere la vita!». Però per la concezione della vita ora si intende
una riflessione dei problemi attuali, i temi quotidiani prevalgono nelle opere di
oggi e quindi il registro ridotto di opere letterarie moderne porta ad una serie di
innovazioni, di solito legate alla massima semplificazione della lingua letteraria.
Per ulteriori ricerche sono state studiate tre opere della letteratura italiana
contemporanea: «Giro di vento» di Andrea De Carlo, «Ti prendo e ti porto via» di
33 Karlova A.A. Problema soglasovanija vremen v sovremennoj italjanskoj literature // Tezisy dokladov
XLV Meždunarodnoj filologičeskoj naučnoj konferencii. Università statale di San Pietroburgo. San
Pietroburgo, 2016. P.272.
T38
Niccolò Ammaniti e «Nessuno si salva da solo» di Margaret Mazzantini, e sono
anche state analizzate le loro traduzioni fatte da Ekaterina Žirnova e Natalia
Simonova. Purtroppo per il romanzo di De Carlo non esiste ancora la traduzione in
lingua russa. Tuttavia il libro è pieno di numerosi esempi corrispondenti
all’argomento della ricerca e rappresenta un ottimo esempio di prosa italiana
contemporanea. A questo proposito nel corso del lavoro offriamo la nostra propria
traduzione di esempi, commentando e spiegando la scelta fatta.
Ma prima di passare ad una dettagliata analisi di esempi riteniamo che sia
necessario studiare attentamente le biografie degli scrittori selezionati.
2.1.2. L’attività artistica di Andrea De Carlo
Andrea De Carlo è nato nel 1952 a Milano. A ventiquattro anni parte per
l’America, vive a Boston, a New York, a Santa Barbara e a Los Angeles. In
America De Carlo fa tutti i tipi di lavoro e nel tempo libero scrive. In questo
periodo De Carlo ha scritto due romanzi, che ha visto come sperimentali e che non
sono mai stati pubblicati. Un anno dopo torna a Milano per finire l'università in cui
si laurea in Lettere moderne con una tesi di Storia contemporanea. Tuttavia il suo
infinito desiderio di cambiamento e di avventure lo spinge al prossimo viaggio.
Dopo gli anni di continui spostamenti da un paese all'altro, finalmente, torna in
Italia, e nel 1981 la casa editrice Einaudi pubblica il suo primo romanzo «Treno di
Panna».34
Oggi Andrea De Carlo è uno dei più brillanti rappresentanti della letteratura
italiana contemporanea e l’autore di una ventina di libri. Le sue opere sono
caratterizzate da una chiarezza della struttura, dalle somiglianze al cinematografo
(da giovane De Carlo ha fatto l’assistente di Fellini durante le riprese di «E la nave
va»), dall'imprevedibilità di dettagli e da tanti colpi di scena. La sua maniera
letteraria fin dalle prime pagine incuriosisce il lettore, che, come abbiamo
accennato sopra, è uno dei compiti principali di un autore contemporaneo. Molti
critici chiamano De Carlo «l’innovatore» della letteratura italiana e spesso
34 Squarotti G., Gorrasi G., Meliga W., Molinaro C. Dizionario di retorica e stilistica.Torino, 2004. P.31.
T39
sottolineano il suo graduale allontanamento dalle norme della grammatica classica
a favore della lingua parlata conosciuta e chiara al lettore contemporaneo come un
rifiuto della tradizione della letteratura italiana classica.35 Lo stile della sua
scrittura a volte viene chiamato «primitivo» che tuttavia rimane difficilmente
applicabile al lavoro di questo scrittore famoso. È evidente che molti non
approvano i suoi metodi innovativi nella letteratura, tra cui un notevole passaggio
dalle forme del Passato Remoto a favore del Presente dell’Indicativo.
Esaminiamo il romanzo da cui abbiamo selezionato gli esempi per ulteriori
analisi: «Giro di vento». Per la prima volta questo romanzo è stato pubblicato nel
2006 e, come sottolineano i critici, oggi sembra ancora più rilevante, rispetto al
momento della pubblicazione. Infatti, come in molte delle sue opere, in questo
romanzo De Carlo analizza praticamente tutti i temi di attualità. Così nel corso di
tutto il romanzo il tema principale rimangono i rapporti tra gli amici e i coniugi.
Inoltre De Carlo con l’aiuto dei suoi personaggi presenta in dettaglio tutte le paure
e desideri principali che muovono le persone, descrive i nostri sogni e le nostre
speranze. Il linguaggio del romanzo è quasi privo di complessi strutture sia
lessicali che grammaticali. Al contrario, nel romanzo prevale il lessico e la sintassi
semplici. Il tempo principale nella narrazione, come in molti altri romanzi dello
scrittore, è Presente dell'indicativo che rende l’opera ancora più attuale nei nostri
giorni.
2.1.3. L’attività artistica di Niccolò Ammaniti
Niccolò Ammaniti è uno dei più famosi e ricercati scrittori e sceneggiatori
dell'Italia contemporanea. Ammaniti è nato nel 1966 a Roma. Si è iscritto alla
facoltà di biologia, ma non ha mai finito gli studi universitari. Secondo alcune
indiscrezioni la sua tesi di laurea «il Rilascio di Acetilcolinesterasi in
neuroblastoma» è diventata la base del primo romanzo «Branchie» pubblicato nel
1994 da una piccola casa editrice «EDS» e acquistato dalla famosissima casa
editrice «Einaudi» nel 1997.
35 Petito R. Andrea De Carlo e la narrativa degli anni Ottanta. Venezia, 2005. P.17.
T40
Nel 1995 insieme a suo padre, psicologo, Massimo Ammaniti ha scritto un
piccolo saggio "Nel nome del figlio". Nel 1996 Ammaniti è diventato il più
giovane autore di tutti i presenti nell'antologia "Giovani cannibali", con una storia
scritta in tandem con Luisa Brancaccio. Nello
stesso anno è stata pubblicata
"Sporcizia", un’altra raccolta dei suoi racconti tra i quali i critici hanno sottolineato
il racconto "l'Ultimo capodanno dell'umanità".36
I critici considerano il nome di Niccolò Ammaniti un nuovo sinonimo italiano
di “talento”. Il romanzo «Io non ho paura» (2001) gli ha portato una fama
mondiale. Da allora i romanzi e racconti di Ammaniti vengono tradotti in molte
lingue, ricevono prestigiosi premi letterari tra cui bisogna far particolarmente
notare forse il più importante premio letterario in Italia, premio Strega nel 2007,
per il romanzo «Come Dio comanda».
Inoltre le opere di Ammaniti sono ampiamente filmate. Il capolavoro in
miniatura “Io e te” (2010) ha ispirato il grande regista Bernardo Bertolucci per il
ritorno al lavoro dopo molti anni di silenzio e così è diventato un best-seller due
volte, nella letteratura e nel cinema. Tutt’oggi in base alle sue opere sono stati
girati sei film.37
Questo amore dei registi verso le opere di Ammaniti non è casuale. Lo stile
dell'autore può essere giustamente definito «cinematografico». Non vi sono
ingombranti e pesanti frasi, complesse costruzioni grammaticali. Gli episodi si
susseguono rapidamente, l'azione è piuttosto dinamica, e i dialoghi dei personaggi
sono concisi e più vicini alla realtà. Tale narrazione si trasmette perfettamente sullo
schermo perché il lettore davvero ha la sensazione di guardare un film.
Oltre a questo, estremamente rilevanti sono gli argomenti di cui Ammaniti
racconta nei suoi libri. Al centro delle sue opere si trovano spesso i giovani o i
bambini di età scolare. L'autore esplora la psicologia umana (qui si vede
indubbiamente l’influenza della professione del padre), il nostro modello
comportamentale in difficili circostanze della vita. Davanti ai nostri occhi i
36 Mattedi C.Voci di autori italiani. In interviste e brani scelti. Perugia, 2013. P.23.
37 Petito R. Andrea De Carlo e la narrativa degli anni Ottanta. Venezia, 2005. P.63.
T41
personaggi si sviluppano e i loro destini in modo sorprendente si intersecano. Tutte
queste caratteristiche si manifestano meggiormente nell’opera «Ti prendo e ti porto
via» analizzata in questo lavoro.
Si può concludere che lo stile dell'autore aiuta a avvicinare al massimo il
lettore ai personaggi delle sue opere.
2.1.4. L’attività artistica di Margaret Mazzantini
Figlia dello scrittore Carlo Mazzantini e dell'artista irlandese, è nata a Dublino
il 27 ottobre 1961. Nel 1982 si è laureata presso l'Accademia Nazionale d'arte
drammatica a Roma. Nello stesso anno debutta sul palcoscenico nel ruolo di
Ifigenia nell'omonima tragedia di Goethe. Ha recitato in famose opere teatrali e
nei film di P. Avati, G. Veronesi, S. Castellito. Ma allo stesso tempo Mazzantini si
è innamorata della scrittura e si rende conto che questa attività le è più vicina.
Il primo romanzo della scrittrice "in Lega di bacino" (1994) ha ricevuto il
premio "Selezione Campiello" e "Rapallo Carige" per l'esordio letterario. Nel 2001
è uscito il romanzo "Non ti muovere", che è diventato un best-seller in molti paesi
e ha ricevuto il più prestigioso letterario premio in Italia "Premio Strega". Scritta in
forma di monologo, a nome del protagonista, è una storia d'amore di un chirurgo e
una donna che lui ha improvvisamente incontrato.38
Un altro romanzo della scrittrice che ha avuto molto successo è "Nessuno si
salva da solo", che ricrea brillantemente l’eterno scenario di una tragedia d’amore
e di antipatia. È una sorta di duello tra il marito e la moglie che si sono scontrati
nella lotta ognuno per la sua opinione. Delia e Gaetano sono seduti sulla terrazza di
un bar romano e dialogano infinitamente. Si ricordano i vecchi rancori, rimprocci
rimproveri. Ma tra tutte le negatività hanno luogo anche ricordi belli.
Tutto il romanzo ricorda molto una sceneggiatura con delle azioni e dei
dialoghi descritti in modo chiaro e conciso, dietro i quali si nascondono profonde
sofferenze e preoccupazioni dei personaggi, i loro pensieri, rimane un elemento di
indefinibilità. Si sente il rapporto diretto con l’attività cinematografica e teatrale di
38 Mattedi C.Voci di autori italiani. In interviste e brani scelti. Perugia, 2013. P.34.
T42
Mazzantini. Questo fatto influisce sulla scelta di forme grammaticali e di un certo
modello di narrazione.
Il tema delle sue opere può essere chiamato veramente rilevante in tutti i
tempi, e Mazzantini riesce brillantemente a renderlo ancora più vicino e
comprensibile a tutti.
In quanto all’attività lavorativa delle due traduttrici, le traduzioni delle quali
saranno analizzate nel corso della presente tesi, per ora si sa veramente poco.
Tuttavia secondo le informazioni trovate si può concludere che Ekaterina Žirnova
conosce abbastanza bene le opere di Ammaniti. Oltre a «Ti prendo e ti porto via»
ha anche tradotto il suo romanzo «Fango» nel 2005 e la raccolta di racconti
«Crimini» nel 2008, dove sono presentati i gialli dei più noti autori italiani
contemporanei di questo genere, tra cui A. Camelleri, G. Faletti, M. Fois ecc.39
Natalia Simonova è traduttrice, ex artista del balletto ed esperta di studi
culturali. Tra le sue traduzioni è indicato il romanzo di Lorenza Ghinelli «Il
divoratore» pubblicato in russo nel 2012 e un’altra opera di Mazzantini «Venuto al
mondo» dello stesso anno. 40
Tutto questo suggerisce che le due traduttrici hanno l’esperienza del lavoro
con la narrativa italiana contemporanea e si intendono delle caratteristiche e dello
stile individuale degli scrittori, le opere dei quali sono stati selezionati per lo
studio.
2.2. La traduzione in lingua russa delle funzioni del Presente dell’Indicativo
nelle opere di Andrea De Carlo, di Niccolò Ammaniti e di Margaret
Mazzantini
2.2.1. Il Presente al posto del Passato
Come abbiamo accennato sopra il Presente al posto del Passato è utilizzato
per «un’attuazione emozionale»: l'azione passata sembra svolgersi davanti agli
39 https://www.litmir.me/a/?id=52474
40 https://librusec.pro/a/188925
T43
occhi di chi parla. In questo modo l'aspetto di precedenza scompare e le azioni, il
significato delle quali si riferisce al passato, ormai sono più vicine al momento
reale di narrazione e questo fatto dà a esse una maggiore importanza. Nell’opera di
Nicolò Ammaniti si usa un interessante strumento stilistico intrinseco soprattutto al
cinematografo. La parte principale della narrazione è scritta al Passato Remoto, il
tempo tradizionale per la letteratura italiana. La narrazione tuttavia più volte
interrompono gli episodi che secondo l’ordine cronologico si sono verificati prima
ma comunque sono descritti dall'autore al Presente dell’Indicativo. Questi salti nel
tempo, da un anno all’altro, da un episodio all’altro, sono una sorta di gioco creato
in primo luogo per portare alla luce le storie di due protagonisti i cui destini si
intersecano solo alla fine. Tali episodi riportati assomigliano ai ricordi che
emergono sempre nella memoria come gli eventi che si svolgono qui e ora. I nostri
ricordi ci fanno partecipare di nuovo a quegli eventi, ci fanno rivivere le stesse
emozioni. Questo spiega il motivo perché l’autore usa tale tempo grammaticale.
Questi episodi si indicano con il termine speciale di lingua inglese «flashback» o
l’analessi in italiano (lett. «procedimento consistente nell'introduzione, all'interno
di un racconto, di blocchi narrativi che si riferiscono a eventi passati e che hanno la
funzione di fornire al lettore informazioni utili alla comprensione dello
svolgimento della trama»41)
È sorprendente che nella traduzione di E.Žirnova questa tecnica si perda
completamente. Forse questo è fatto con lo scopo di dare al testo una certa
uniformità e di semplificare la percezione del lettore perché questo stile di
narrazione non è ancora pienamente intrinseco alla letteratura contemporanea.
Giudicare la correttezza di tale scelta è estremamente difficile, tuttavia, si sente che
nella traduzione si perde l'innovazione dell'autore.
«…dobbiamo risalire un po' indietro nel tempo.
Non tanto. Sette mesi prima. E dobbiamo fare un salto, dall'altra parte
dell'Italia, sulla costa orientale…»
41 Devoto G., Oli G.C. Il Devoto-Oli 2014: vocabolario della lingua italiana. Firenze, 2014. P.47.
T44
(Amm., p.10)
«…нам придется вернуться в недалекое прошлое.
Совсем недалекое. На семь месяцев назад. И перенестись в другую часть
Италии, на восточное побережье…»
(E.Žirnova, p.9)
L’episodio seguente è completamente scritto al Presente dell’Indicativo. Ecco
solo una sua piccola parte:
«L'estate sta cominciando.
E' un venerdì sera e siamo al Carillon del mare (detto anche il Calzino del
Mario per via della puzza che produce il cuoco casertano), un ristorantino
economico sulla spiaggia, a pochi chilometri da Riccione, specializzato in piatti di
pesce
e gastroenterite batterica.
Fa caldo, ma dal mare spira un vento leggero che rende tutto più
sopportabile.
Il locale è affollato. Soprattutto stranieri, coppie di tedeschi, olandesi, gente
del Nord.
Ed ecco Graziano Biglia. Appoggiato al bancone del bar, si sta scolando il
suo terzo Margarita.
Pablo Gutierrez, un ragazzo scuro, con la frangetta e una carpa tatuata sulla
schiena, entra nel locale e gli si avvicina…
"Cominciamo?" domanda lo spagnolo.
"Cominciamo." Graziano guarda il barista con un gesto d'intesa, quello si
piega sotto il bancone, tira fuori una chitarra e gliela passa».
(Amm., p.10)
«Начиналось лето.
Был вечер пятницы, мы с вами заглянули в заведение под названием
«Морской гребешок» (именуемом также «Мерзкий запашок» по причине
T45
вони, которой тянуло из здешней кухни),недорогой пляжный ресторан
неподалеку от Риччоне, специализирующийся на рыбныхблюдах и
инфекционном гастроэнтерите.
Стояла жара, но с моря дул легкий ветерок, делавший ее относительно
терпимой.
В заведении было не протолкнуться. В основном здесь сидели
иностранцы, парочки из Германии, Голландии, разные северяне.
Расположился тут и Грациано Билья. Опершись на стойку, он
приканчивал третью «Маргариту».
Пабло Гутиеррес, смуглый парень с челкой и татуировкой в виде рыбы
на спине, вошел и направился к нему.
— Начнем? — спросил испанец.
— Начнем. — Грациано выразительно взглянул на бармена, тот
вытащил из-под стойки гитару и протянул ему».
(E.Žirnova, p.10)
È evidente che queste azioni si sono verificate nel passato rispetto al momento
dell’enunciazione, ma per l’autore è importante trasmettere l'importanza degli
eventi proprio nel momento della narrazione. L'uso del Passato Remoto negli
esempi dati cambierebbe l'atteggiamento dell'autore a questi eventi, li
presenterebbe come soliti fatti compiuti, che non prevedono nessuna rilevanza per
il momento della narrazione.
Sicuramente la traduzione trasmette con precisione tutte le immagini,
conserva anche l'ironia dell'autore. Tuttavia la narrazione al passato come se
allontanasse il lettore dagli eventi descritti, lo fa partecipare molto di meno alla
storia. Ma per l'autore è importante creare la sensazione che siamo i visitatori di
quel bar e tutti gli eventi descritti si presentino davanti ai nostri occhi.
Ugualmente interessante è la tecnica utilizzata da Margaret Mazzantini nel
suo romanzo. Quasi tutta la trama del libro è occupata dalla scena della cena di due
coniugi, che adesso vivono separatamente e si sono incontrati per discutere come
T46
trascorrere l'estate con i bambini. Tutto quello che succede ai protagonisti al
ristorante viene descritto al Presente come le azioni che si svolgono qui e ora e così
noi, lettori, abbiamo la possibilità di diventare i partecipanti diretti della storia. Ma
anche qui, come nell’opera di Ammaniti, la storia si interrompe per
numerosi
flashback, i ricordi del passato che hanno un enorme valore e hanno
predeterminato la situazione attuale. Mazzantini nello stesso modo «giocola» con i
tempi grammaticali passando da uno all'altro. Così nell’episodio con uno dei
ricordi incontriamo la seguente descrizione:
«Il compleanno di Cosmo. La casa è piena di ragazzini, di madri e di
babysitter che fumano sul pianerottolo, la porta è aperta. Un mucchio di cappotti
sul letto, per terra un porcaio di patatine calpestate, di aranciata versata. Gae è
allegro, gli piace quell’atmosfera».
(Mazz., p.83)
Si tratta sicuramente del passato perché poi nel proseguimento dello stesso
episodio incontriamo già l'uso del Trapassato prossimo:
«Le ragazze dell’animazione erano arrivate per tempo, si erano cambiate in
bagno, nasi rossi, cappellini laccati».
(Mazz., p.83)
Va notato il fatto che Natalia Simonova riesce magistralmente a conservare
nella traduzione lo stile dell'autore utilizzando in tutti i casi il tempo che ha scelto
Mazzantini. Pertanto il Presente si conserva sia in tutto il romanzo che in questo
episodio particolare:
«День рождения Космо. Дом полон детей; мамаши и няни стоят и
курят на лестничной площадке — дверь открыта. Гора пальто на кровати,
на полу свинарник: раздавленные чипсы, пролитая фанта. Гаэ радуется, ему
нравится такая атмосфера».
T47
(N.Simonova, p.82)
Il Presente spostato nel piano del passato può anche esprimere le azioni
compiute recentemente che possono iniziare nel passato e non ancora concludersi
nel momento presente:
«Sono dieci anni che occupano abusivamente la proprietà privata».
(De Carlo, p. 89.)
Уже как 10 лет они не законно занимают частную
собственность.42
«Li invitiamo alle nostre feste, gli regaliamo cibo, musica, tutto».
(De Carlo, p. 107.)
Мы приглашаем их на наши праздники, дарим им еду, музыку,
все.
«Questa guerra va avanti da anni».
(De Carlo, p. 141.)
Эта война продолжается годами.
Nello stile tradizionale della narrazione con l'uso della classica concordanza
dei tempi negli esempi indicati sopra avremmo incontrato le forme dell’Imperfetto.
Tuttavia a causa del cambiamento del modello tradizionale il Presente può tra
l’altro occupare anche il suo posto per dimostrare che le azioni iniziate nel passato
continuano nel momento della narrazione. Quindi per l’autore è importante
trasmettere il processo dell’azione, sottolineare che nonostante il fatto che le azioni
fossero cominciate molto tempo fa al momento della narrazione sono ancora
rilevanti.
42 Qui e di seguito la traduzione di De Carlo è fatta dall’autore della tesi.
T48
Ecco perché l'autore ritiene necessario conservare il Presente nella traduzione
per mantenere lo stile generale dell'opera.
Inoltre lo scrittore può utilizzare il Presente per sottolineare il risultato. Così
nel seguente esempio gli eventi sono accaduti nel passato rispetto al momento della
narrazione ma per l’autore è importante evidenziare le loro conseguenze che sono
attuali per il momento della narrazione:
«Va a duecento su una strada come questa e neanche vede le buche».
(De Carlo, p.47.)
Dal contesto è evidente che si tratta di un evento che ha avuto luogo nel
passato. Al momento di questa battuta i protagonisti del romanzo hanno già avuto
un incidente e questa frase è un rimprovero al protagonista perché non doveva
andare così veloce per una brutta strada. Infatti, grazie all’uso del Presente in
questa frase la nostra attenzione si concentra proprio sul risultato attuale per il
momento della narrazione.
Pertanto in tal caso sarebbe opportuno mantenere il Presente dato che il
protagonista intenzionalmente attribuisce alla sua battuta una maggiore espressività
per esprimere la sua valutazione emotiva della situazione successa:
Едешь со скоростью двести километров час по такой дороге и
даже не видишь ямы.
Quindi possiamo concludere che il Presente non solo svolge con successo le
funzioni del passato, indicate nel primo capitolo, tali come dare una maggiore
espressività e importanza alla frase ma in aggiunta, in pratica, può interpretare
anche il ruolo del Passato Remoto sostituendo tali sue funzioni come indicare il
risultato e la completezza.
Di conseguenza possiamo tracciare le prime cause della sostituzione del
principale tempo di narrazione con il Presente. Le opere della letteratura italiana
contemporanea sono principalmente orientate al giorno di oggi, descrivono le
situazioni piene di eventi di carattere emotivo che suscitano un grande interesse
del lettore, e l'uso del Passato Remoto in questo caso non risponde più alle
T49
esigenze di scrittori contemporanei, così come non trasmette l'attualità e
l'importanza di questi eventi.
Tuttavia nella traduzione non sempre troviamo una sostituzione equivalente.
Così nella versione russa del romanzo di Ammaniti E.Žirnova utilizza sempre il
passato nonostante la scelta consapevole dell'autore e il suo strumento stilistico.
Questo suggerisce che lo stile classico della narrazione è ancora più familiare al
lettore russo.
2.2.2. Il Presente al posto del Futuro
In base agli esempi studiati possiamo concludere che nella maggior parte dei
casi il Presente dell’Indicativo sostituisce il Futuro per indicare le azioni che
devono accadere nel prossimo futuro, e di solito queste azioni sono accompagnate
dagli avverbi di tempo come domani,tra poco, stasera, ecc.
«Stasera ti do una seconda passata».
(De Carlo, p.149)
Вечером я дам тебе вторую порцию.
«Tra qualche ora ce ne andiamo anche noi».
(De Carlo, p.105)
Через несколько часов уйдем и мы.
«Adesso questo figlio di puttana muore».
(Amm., p.18)
«Сейчас ты сдохнешь, сукин сын».
(Žirnova, p.18)
«– Non ceniamo insieme?
– No.
– Ti chiamo domani».
T50
(Mazz., p.182)
« – Мы не поужинаем сегодня вместе?
«–Нет.
«–Позвоню завтра».
(Simonova, p.183)
Negli esempi dati l’aspetto del futuro è espresso non grammaticalmente ma
con gli avverbi di tempo. In questo caso si verifica la stessa tendenza come nel
caso del Presente al posto del Passato. Così il Presente al posto del Futuro si usa
ormai non solo nella lingua parlata ma anche in quella scritta e infatti sostituisce
completamente tutte le funzioni del futuro.
Tuttavia, come si vede dalle traduzioni, nella lingua russa il futuro mantiene
ancora la sua importanza e le sue funzioni non possono essere completamente
sostituite da un altro tempo grammaticale. Il Presente al posto del Futuro in russo
si usa molto raramente, di solito esclusivamente nella lingua parlata per
comunicare i propri progetti che si realizzeranno in breve tempo.43 Tuttavia anche
in questo caso l’uso del Presente è estremamente limitato, non è adatto ad ogni
situazione e ad ogni frase. Questa grande differenza è perfettamente illustrata nelle
traduzioni analizzate.
Vale anche notato che due delle tre opere studiate contengono il Presente
addirittura nei loro titoli che si traducono in russo con l'aiuto di forme del futuro:
Nessuno si salva da solo (Никто не выживет в одиночку) e Ti prendo e ti porto
via (Я заберу тебя с собой).
Nel caso del romanzo di Mazzantini il Presente nel titolo probabilmente non
sostituisce il futuro ma assomiglia di più ad un'altra sua funzione: «presente
gnomico» che si usa nei ragionamenti di carattere più soggettivo come ad esempio
proverbi o moralizzazioni. Le frasi di questo tipo sono sempre di carattere
atemporale. Inoltre questa frase la pronuncia alla fine del romanzo uno dei
43 Capitolo 1, P.16.
T51
personaggi, il vecchio malato terminale, rivolgendosi ai protagonisti e dandogli in
tal modo una sorta di lezione perché non si dimentichino delle verità eterne.
«Il vecchio cerca gli occhi di Delia.
– Lei pensa di poter pregare per me?
– Sì, certo.
Ha preso una mano a entrambi, le stringe. Le scuote.
– Nessuno si salva da solo».
(Mazz., p.221)
«Глазами старик ищет глаза Делии.
— А вы сможете за меня помолиться?
— Конечно, разумеется.
Он взял ее руку обеими руками, пожал ее. Потряс.
— Никто не выживет в одиночку».
(Simonova, p.222)
N.Simonova decide di formare questa frase in modo tale che essa sia
indirizzata al futuro. A nostro parere questo è fatto in primo luogo per una
maggiore compatezza e armonia della proposizione, perché per conservare il
Presente si sarebbe dovuto ricostruirla
(es. «Никто не может выжить в
одиночку» или «Нельзя выжить в одиночку»)
Leggendo il titolo del romanzo di Ammaniti si capisce sicuramente che
l'azione avrà luogo in futuro e dimostra ancora una volta il fatto che il Presente
quasi completamente rimuove questo tempo grammaticale dal discorso.
Nel piano del futuro il Presente nella letteratura italiana contemporanea può
anche esprimere azioni desiderabili o supposte
interrogative iclusa la domanda retorica):
«Quando viene papà?»
(Mazz., p.52 )
T52
(principalmente nelle frasi
«Когда папа придет?»
(Simonova, p.53)
Nelle domande rivolte al futuro nella lingua russa è possibile solo l'uso del
Futuro, il che si vede nella traduzione.
Tuttavia le forme del futuro non scompariscono dalla narrazione e anche se
raramente ma si trovano ancora, più spesso per indicare azioni di carattere più
astratto:
«Non ho mai invitato un uomo a casa mia, ora voglio farlo. Mi va di farlo. Ci
mangeremo il pollo, chiacchiereremo, guarderemo la tv, berremo il vino, è così
che faremo».
(Amm., p.484)
«Я никогда не приглашала к себе мужчину, теперь хочу это сделать. Я
так хочу. Поедим цыпленка, побеседуем, посмотрим телевизор, выпьем
вина — вот чем мы займемся».
(Žirnova, p.484)
«Vi litigherete per quale scegliere!»
(De Carlo, p. 20)
Вы ссориться будете, какой выбрать!
Negli esempi dati, come si vede, mancano gli avverbi di tempo che indichino
la successione rispetto al momento della narrazione. Tuttavia è chiaro che questi
eventi si riferiscono ad un momento in futuro. È vero che l’aspetto del futuro
grammaticalmente espresso rimane nella letteratura italiana contemporanea, di
solito, solo per riferirsi ad azioni più astratte che non hanno un determinato
momento nel futuro, mentre in altri casi, il Presente riesce a sostituire quasi
completamente tutte le funzioni di quest'ultimo tempo.
Vale la pena notare che l'uso del Presente risponde a tutte le tendenze attuali
abbozzate nella letteratura contemporanea e quindi orienta il lettore al momento
T53
attuale della narrazione, prestando meno attenzione agli aspetti di precedenza e di
successione.
2.2.3. Il Presente che indica azioni consecutive
Questa funzione è tipica del Passato Remoto ma si conserva anche in opere
scritte al Presente. Va notato che le opere contemporanee sono generalmente
caratterizzate da frasi lunghe con vari elenchi, le quali al Presente acquistano
ancora maggior dinamismo e consecuzione. Questa caratteristica si vede
perfettamente nell'esempio seguente:
«Lei muove appena il mento, un gesto vago, infastidito. Assente. Dev’essere
lontana, presente altrove, in qualche cosa che le sta a cuore e che naturalmente
non può essere lui… Guarda la coppia anziana, seduta pochi tavoli più in là...
Gaetano le versa da bere. Fa un gesto ampio, un po’ ridicolo. Lei guarda il vino
scendere. Quel rumore meraviglioso che stasera sembra del tutto inutile».
(Mazz., p.1)
«Она слегка двигает челюстью — неопределенное движение,
недовольное. Отсутствующее. Словно она пребывает где-то далеко, где ей
хорошо и где, разумеется, ему места нет… Она смотрит на пожилую пару,
сидящую через несколько столиков от них… Гаэтано наливает ей вина.
Размашистым, вызывающим легкую улыбку жестом. Она наблюдает за
тем, как льется вино. Чудесный, но этим вечером совершенно
бессмысленный звук».
(Simonova, p.1)
Spesso grazie all'uso del Presente nelle catene temporali il lettore sembra
diventare lui stesso il membro di questi eventi e così condivide più fortemente le
emozioni degli eroi. L'uso del Presente consente all'autore di attirare l’attenzione
T54
del lettore agli eventi della sua opera. Il lettore riesce a capire e a sentire meglio
tutta l’atmosfera dell’episodio:
«Gaetano sorride. Sente il peso di quello sguardo che non lo ama e lo
giudica. Batte la gamba contro il tavolo. È impaziente. Ha fame. Non sa cos’ha.
Fa tremare il tavolo. Delia spinge la mano per fermare quella vibrazione.
E sente quel nervosismo che lui le passa... un corto circuito di poli sbagliati.
Le torna in mente il parto di Cosmo».
(Mazz., p.94 )
«Гаэтано улыбается. Ощущает тяжесть взгляда, который его не
любит и осуждает. Бьет ногой по ножке стола. Нетерпелив. Голоден. Не
знает, что с ним. Стол качается. Делия кладет руку на стол, чтобы Гаэ
оставил его в покое.
И ей передается его нервозность… короткое замыкание из-за
неправильного соединения «плюса» с «минусом».
Ей вспоминается, как она рожала Космо».
(Simonova, p.95)
Inoltre in brevi frasi, quando si fa un’enumerazione, il Presente sottolinea la
tensione, e di solito in tali frasi l’ultimo verbo ha il maggior valore semantico.
Il romanzo di Mazzantini è pieno degli esempi contenenti questa funzione del
Presente. L'autore descrive forti e dolorosi tormenti degli eroi legati al
disfacimento della loro storia d’amore e alla distruzione dei rapporti familiari.
Tutte le loro parole e i pensieri espressi nel presente, hanno un forte legame con gli
eventi del passato, evocano in loro certi ricordi. Per l'autore è importante
focalizzare l'attenzione del lettore sul fatto che praticamente davanti ai suoi occhi
si verifica un cambiamento nell'anima e nella mente dei personaggi, nella loro
visione del mondo.
T55
Il Presente in questi due pezzi ci trasmette i sentimenti dei protagonisti, ci fa
rivivere in un certo senso le loro emozioni in questo momento particolare. L’uso
del Passato Remoto in una situazione simile toglierebbe la dinamicità al testo, non
avrebbe suscitato nel lettore le stesse emozioni. Come si vede il Presente si
conserva anche nella traduzione. La scelta di un altro tempo narrativo avrebbe
semplicemente privato il testo di un così importante e caratteristico strumento e,
quindi, la traduzione di Natalia Simonova può essere considerata piuttosto giusta e
la più vicina possibile alla versione originale.
Il Presente può essere utilizzato anche per descrivere gli atti consecutivi di
quotidianità, le abitudini che sono tipiche sia nel passato che nel presente:
«La suoneria del timer trilla, la lampada UVA e il ventilatore si spengono:
Alessio stacca i terminali dell’elettrostimolatore, si asciuga faccia».
(De Carlo, p.6)
Таймер звенит, ультрафиолетовая лампа и вентилятор
вык лючаются: Алессио отк лючает электростимулятор,
вытирает лицо.
Per mantenere lo stile generale dell’opera e per renderla ancora più attuale
proponiamo questa variante della traduzione. Le azioni si svolgono davanti ai
nostri occhi come se fossero proiettate sullo schermo. Il protagonista le fa adesso,
ma le ha fatte anche ieri e le ripeterà domani perché è la sua routine, i suoi atti
quotidiani la traduzione dei quali al passato senza alcun motivo li avrebbe
allontanato troppo dal lettore.
«Ha paura a lasciarli.
Spesso li lascia sul pavimento, muoversi intorno a lei come conigli, giocare
con cose inappropriate, il cavatappi, il telefono capovolto con il suo tuuu. Li
guarda piena di amore macon il suo tuuu. Li guarda piena di amore ma senza una
vera vita. Infilata in un’astrazione. Un pianeta riflesso. Dove l’amore non chiede e
T56
non fa soffrire. E i bambini sono apparizioni buone, senza bisogni reali. Non
chiedono da mangiare, non fanno la cacca».
(Mazz., p.3)
«Боится оставить их.
И часто оставляет, пока они ползают на полу, как кролики, играя
обычными вещами – штопором, гудящим перевернутым телефоном. Она
смотрит на них с любовью, но как-то безжизненно. Отрешенно. Планета, в
которой они отражаются, где любовь не требует и не приносит
страданий. И дети – прекрасные сущности, без естественных земных нужд.
Не хотят есть, не просятся на горшок».
(Simonova, p.4)
«Quando non ci sono provini da fare, Erica passa la giornata davanti alla
televisione mangiando pizze surgelate e Viennette Algida. Non vuole fare niente.
Non vuole uscire. Non vuole vedere nessuno. E' troppo depressa, dice, per uscire.
La casa è una merda».
(Amm., p.32)
«Когда у нее не было проб, Эрика целыми днями валялась перед
телевизором и ела разогретую пиццу или мороженое. Она ничего не хотела
делать. Не хотела никуда ходить. Не хотела никого видеть. Она говорила,
что ей слишком плохо, чтобы выходить.
Дом походил на мусорную свалку».
(Žirnova, p.32)
In questo contesto le azioni acquistano un valore atemporale perché possono
essere rilevanti sia nel passato che nel presente e nel futuro, quindi, l'uso del
Presente qui corrisponde al contesto generale delle opere.
T57
Il secondo e il terzo caso della traduzione rappresentano due situazioni
opposte: Natalia Simonova mantiene lo stile generale delle opere e conserva il
Presente nei casi in cui lo usa l'autore per sottolineare la routine e la monotonia
della vita quotidiana con i suoi eventi ripetitivi.
Ekaterina Žirnova, come negli esempi precedenti dell’uso del Presente,
rinuncia a trasmettere questo insolito strumento artistico di Ammaniti quando lo
scrittore usa tanti riferimenti al passato che si presentano davanti ai nostri occhi
proprio qui e ora, così come i ricordi che vengono evocati nella nostra mente. Lei
si ferma sulla scelta della maniera classica della narrazione, al passato, come se il
testo originale fosse scritto all’Imperfetto che serve per indicare azioni ripetute nel
passato. Forse questo è dovuto al desiderio di mantenere l’abituale percezione del
testo per il lettore russo e di dare più uniformità alla storia.
Quindi in base alle opere analizzate della letteratura italiana contemporanea
possiamo concludere che il Presente dell’Indicativo riesce a sostituire
completamente le funzioni del Passato Remoto per indicare azioni consecutive.
Inoltre questo tipo di frasi acquista nuovi modi di percezione, attira più attenzione
a sé stesso, trasmette meglio le intenzioni dell'autore. Tali frasi lunghe non
appesantiscono l'opera, ma aiutano anche il lettore a approfondire meglio nel
processo di lettura, costringendolo a condividere con più empatia le emozioni dei
personaggi e gli eventi dell’opera letteraria.
2.2.4. Il Presente usato per trasmettere il fattore atemporale delle azioni
Come abbiamo già accennato prima il valore atemporale comprende che
l'azione può accadere in qualsiasi ora, non è legata ad un tempo determinato e non
ha nessun legame con il momento dell’enunciazione. Di solito è più comune nelle
affermazioni di carattere più soggettivo (etico, ideologico, culturale):
«È uno sbaglio andare a istinto. Ti porta fino a un certo punto, poi ti molla.
Quando cominci a indurirti non hai più nulla, l’istinto muore giovane. Si
trasforma in sospetto. E tu resti un semplice ignorante in balia delle tue
T58
menomazioni».
(Mazz., p.10)
«Хотя полагаться на интуицию – большая ошибка. Она сопровождает
тебя до определенного момента, а потом бросает. Когда повзрослеешь, у
тебя уже ничего нет, интуиция умирает раньше. Превращается в
подозрительность. И ты становишься банальным грубияном, находящимся
во власти собственных пороков».
(Simonova, p.11)
«Non è un granché vedere la propria madre con i tacchi e gli occhi rossi
che se ne va, si china a darti un bacio e ti dice mi raccomando, fai la brava con
papà».
(Mazz., p.75)
«Что хорошего в том, что твоя собственная мать, с красными
глазами и на каблуках, уходя и наклонившись поцеловать тебя, говорит:
«Очень прошу тебя, будь умницей с папой».
(Simonova, p.76)
«...e non è vero quello che dicono che sbagliando s'impara, non è
assolutamente vero, esistono persone che sbagliando non imparano proprio
niente, anzi, continuano a sbagliare convinte di essere nel giusto (o incoscienti di
ciò che fanno) e con la gente così la vita, di solito, è cattiva, ma anche questo
d'altronde non significa nulla, perché queste persone sopravvivono ai loro errori e
vivono e crescono e amano e mettono al mondo altri esseri umani e invecchiano e
continuano a sbagliare».
(Amm., p.331)
«…и неправду говорят, будто на ошибках учатся, это не так, бывают
люди, которые совершают ошибки, но ничему не учатся, наоборот,
T59
продолжают их совершать, уверенные в том, что они правы (или не
осознающие, что они творят), и жить с такими людьми, как правило, плохо,
но и это тоже ничего не значит, потому что такие люди легко переносят
свои ошибки и продолжают жить, растут, влюбляются, производят на
свет новых людей, старятся и по-прежнему совершают ошибки».
(Žirnova, p.331)
«Il cliente ha sempre ragione».
(De Carlo, 93.)
Клиент всегда прав.
Queste azioni si vedono come verità, attuali sia per il passato che per il
presente e per il futuro, e l'uso del Presente al posto del Passato Remoto, come nei
casi precedenti, attribuisce a tali espressioni una maggiore rilevanza. Tali
proposizioni corrispondono meglio al contesto, si fa così una maggiore enfasi che
nel caso in cui fossero scritte al Passato Remoto.
Questo caso dell’uso del Presente è completamente coerente con la lingua
russa per la quale è assolutamente naturale e ampiamente utilizzato. Quindi non c'è
nulla di sorprendente nel fatto che in tutti i casi della traduzione è stato usato il
Presente.
Il Presente viene utilizzato anche per riferire l’opinione pubblica:
«Ma, come si dice, a mali estremi, estremi rimedi».
(Amm., p.299)
«Но, как говорится, в крайней беде — крайние меры».
(Žirnova, p.299)
Un uso tipico del Presente dell’Indicativo è anche l’espressione di divieti, che
naturalmente hanno un valore atemporale. Per esprimere divieti ugualmente come
T60
per esprimere l’opinione pubblica, di solito, viene utilizzata la forma impersonale,
che nella grammatica italiana si indica con il termine di «si impersonale»:
«Stai attento, non si scherza con queste cose».
(Amm., p.449)
«Ты смотри, с этим не шутят».
(Žirnova, p.449)
«Queste cose non si dicono».
(Amm., p.425)
«Такое не говорят».
(Žirnova., p.425)
«Ha sbagliato, non si mettono in mezzo i bambini».
(Mazz., p.31)
«Это ошибка, нельзя детей вмешивать в разборки родителей».
(Simonova, p.32)
I divieti che esprimono una sorta di regole o tabù ma non sono limitate in
nessun modo nel tempo e sono sempre attuali. Tali affermazioni sono
assolutamente naturali e tipiche della lingua russa, quindi tutte e due le traduttrici
le trasmettono con l'uso del Presente. Vale anche la pena notare che le forme della
si impersonale, disolito, sono tradotte in russo con la forma verbale che
corrisponde al pronome personale loro e il suo uso in italiano in questo caso non è
desiderabile e un po' artificiale. Se si traduce ivece una forma negativa contenente
la particella non piuttosto spesso è possibile trovare la traduzione con la parola
«нельзя», come si vede nel terzo esempio. Questo modo di divieto è più tipico
della lingua russa, e soprattutto richiede l'utilizzo dell’infinito, che toglie al
traduttore la necessità di riflettere sulla scelta di una o l'altra forma verbale.
T61
In tutti gli esempi il Presente praticamente svolge le funzioni dell’Imperativo.
Però oltre al divieto questo modo può esprimere anche un’ordinazione o una
richiesta.
«Facciamo così, senti. Tu parti domani. Io vado al provino, chiudo casa,
faccio le valige e il giorno dopo ti raggiungo».
(Amm., p.34)
«Слушай, давай так. Ты завтра поедешь. А я схожу на пробы, соберу
вещи, закрою квартиру и приеду через день».
(Žirnova, p.34)
Ugualmente al testo originale neanche E.Žirnova usa l’Imperativo nella
traduzione. Però siccome ogni ordinazione, anche se espressa al Presente, contiene
l’idea del futuro perché l’azione deve essere ancora fatta, la traduttrice lo trasmette
con le forme del Futuro.
Inoltre il Presente può essere utilizzato per indicare le azioni eventuali che
sono possibili solo in determinate situazioni e acquistano così un valore
atemporale:
«In casi come questi devi telare più veloce della luce e se non puoi, se ti
mettono in un angolo, allora ti devi chiudere come un riccio e lasciarli sfuriare
fino a che non sono soddisfatti, come la grandine che ti colpisce durante una
passeggiata in campagna».
(Amm., p.72)
«В подобных ситуациях нужно смываться со скоростью света, а когда
тебя загоняют в угол — сворачиваться, как ёж, и пусть все перебесятся и
утихнут, как град, заставший тебя на прогулке в поле».
(Žirnova, p.72)
T62
Ovviamente, le condizioni necessarie per l'attuazione di queste azioni,
possono verificarsi sia nel passato che nel presente e nel futuro. In questo modo,
l'azione occupa un ampio piano atemporale.
È interessante come in questa frase Ekaterina Žirnova ha semplificato il testo
originale, eliminando il costrutto causativo lasciarli sfuriare fino a che non sono
soddisfatti (дать им перебеситься, пока они не успокоятся) e l’ha sostituito
con un imperativo (и пусть все перебесятся и утихнут), come se nel testo
originale fosse utilizzato Congiuntivo presente che è introdotto dalla congiunzione
perché. Tale decisione è una scelta personale della traduttrice e non può essere
valutata in modo oggettivo. Tuttavia la cosa più importante in questa frase è la
trasmissione del valore atemporale con l’uso del Presente, proprio quello che
E.Žirnova fa con successo.
Dopo aver analizzato le tre opere della letteratura contemporanea italiana,
possiamo concludere che sono piene di frasi con il valore atemporale. Le verità
brevi e vivaci combinano bene con il generale contesto emotivo-personale delle
opere studiate.
2.2.5. Il Presente che indica azioni ripetitive
Le azioni ripetute sono considerate solite e abituali e più spesso
corrispondono
al futuro o al passato. Per trasmettere azioni ripetute, di solito,
vengono utilizzati tali avverbi di tempo come un paio di volte, ogni volta in volta,
di solito:
«Pensa alla quantità di energia che ognuno di loro brucia varie volte al
giorno in casi banali di questo tipo».
(De Carlo, p.73)
О н д у м а е т о то м , с к ол ь к о э н е р г и и к а ж д ы й и з н и х
растрачивает ежедневно во время таких банальных случаев.
T63
Nell’esempio dato il Presente interpreta il ruolo del passato, del presente e
forse del futuro.
Infatti, come regola generale, tali azioni sono caratterizzate da un vasto piano
temporale:
«Delia ci pensa, a quella rinascita. Ci pensa ogni volta che vede una donna
incinta».
(Mazz., p.67)
«Делия думает о том своем возрождении. Вспоминает те чувства
всякий раз, когда видит беременную женщину».
(Simonova, p.68)
«Di solito fa scenate, urla, s'incazza».
(Amm., p.41)
«Обычно закатывает сцены, орет, бесится».
(Žirnova, p.42)
«Durante il giorno, più o meno ogni ora, passa sferragliando l'Eurostar».
(Amm., p.47)
«Раз в день, примерно в одно и то же время, по ней с грохотом
пролетает «Евростар».
(Žirnova, p.47)
Grazie all’uso del Presente negli esempi precedenti si sottolinea l'importanza
degli eventi proprio nel momento della narrazione.
In questo lavoro in primo luogo si analizza l’uso del Presente dell'Indicativo e
i modi della sua traduzione in russo, ma non si può evitare il fatto che nell'ultimo
esempio E.Žirnova senza alcun motivo evidente distorce il significato della frase,
traducendo gli indicatori temporali durante il giorno (в течение дня) e ogni ora
(каждый час), come Раз в день, примерно в одно и то же время (Una volta al
T64
giorno quasi alla stessa ora). Anche se non apporta grandi cambiamenti
nel
contenuto generale del testo tuttavia tale scelta sembra abbastanza insolita perché
non c’è nessun presupposto evidente per farla.
Richiama l'attenzione anche il fatto che E.Žirnova, traducendo tutto il testo al
passato, nei pezzi in cui descrive il paesaggio mantiene il Presente usato
dall’autore. Sembra quindi che in questo modo lei voglia separare le cose
immutabili che hanno un valore atemporale, come la natura o il modo di vivere
italiano, dalla storia principale che ha avuto luogo in precedenza e sta al centro
dell'opera. Perché in essa si rivelano i caratteri dei personaggi, viene mostrato il
loro percorso di vita che è sempre variabile e puramente individuale.
Molto spesso si può incontrare anche questo uso del Presente.
«Si incontrano con altre coppie nella chiesa del quartiere, parlano,
organizzano laquestua per i meno abbienti, le offerte per la missione. Si
scambiano passeggini, scarpe usate».
(Mazz., p.96)
«Они встречаются с другими парами в церкви их района, общаются,
организовывают сбор пожертвований для малоимущих и для миссионеров.
Обмениваются колясками, поношенной одеждой и обувью».
(Simonova, p.97)
Nell'ultimo esempio, l'avverbio di tempo manca ma dal contesto è evidente
che queste azioni sono ripetitive.
Pertanto possiamo concludere che il Presente riesce a sostituire un’altra
funzione del Passato Remoto. È importante tuttavia che, a differenza del Passato
Remoto, queste azioni non devono essere considerate come un unico fatto
compiuto: per l'autore, al contrario, è importante proprio la loro estensione nel
tempo, cioé il loro vasto quadro temporale. Il Presente in questo caso ha lo scopo
di accentuare l'importanza degli eventi proprio per il momento preciso del
T65
presente. L'autore sottolinea che questi eventi sono ancora in corso e, forse,
continueranno anche nel futuro.
Per tutti i casi elencati sopra il Presente nella lingua russa assume le stesse
funzioni, quindi non è casuale che le traduttrici lo conservano sempre nelle loro
traduzioni.
2.2.6. Il Presente Storico
In entrambe le opere la narrazione di eventi storici praticamente manca, il che
è tipico di tutta la letteratura contemporanea in generale. Entrambe le opere sono
caratterizzate dai dialoghi emotivi, una serie di eventi che si avvicendano
rapidamente, ma di solito sono tutti di carattere
personale o a volte anche
quotidiano. Abbiamo incontrato solo un esempio della narrazione di un evento
storico quando si tratta della Seconda guerra Mondiale. In questo contesto il
Presente corrisponde alle funzioni del Passato Remoto:
«Il capitano e tutto l’equipaggio sono bloccati e non possono fare l’altro che
star fermi e guardare in alto senza vedere niente».
(De Carlo, p.126)
Капитан и его команда заперты и не могут сделать ничего,
кроме как оставаться неподвижными и смотреть вверх, ничего при
это не видя.
Come in altri esempi in questo caso l'uso del Presente storico al posto del
Passato Remoto non è casuale: questa tecnica consente all'autore di avvicinarsi di
più al lettore, di suscitare la sua reazione emotiva il che sarebbe impossibile fare
con l’uso del Passato Remoto.
T66
2.2.7. L’uso di altri tempi grammaticali nella narrazione
Nonostante il fatto che il Presente dell’Indicativo riesce a sostituire molte
funzioni del passato, i tempi come il Passato Prossimo e il Passato Remoto
conservano ancora il loro spazio nella letteratura contemporanea e sono abbastanza
frequenti. Nelle opere analizzate vengono usati come un particolare strumento
stilistico per delimitare i periodi temporali della narrazione. Tuttavia sono stati
incontrati anche più rari e controversi casi dell’uso che hanno portato ad un mix di
tempi grammaticali all'interno di un singolo testo.
Qui di seguito sono riportati alcuni esempi di situazioni in cui il Presente
dell'Indicativo non è riuscito a rimuovere altri tempi di narrazione.
• Va ricordato che tutte e tre le opere sono di carattere assolutamente diverso.
Il romanzo di De Carlo è un esempio della narrattiva in cui il Presente
dell’indicativo è scelto come il principale tempo grammaticale. Quindi la
concordanza qui segue il piano del presente. A questo proposito per esprimere la
precedenza rispetto al momento della narrazione o per indicare azioni finite in
passato si usa sempre il Passato prossimo.
«Ha ricevuto questo vaporizzatore solo una settimana fa».
( De Carlo, p. 5)
Он получил пульверизатор только неделю назад.
«Due anni fa l'hanno fotografata appena sveglia nel giardino della casa di
un tipo...e quando le foto sono uscite su una rivista del cavolo le è venuto un
mezzo esaurimento nervoso per la rabbia e l'umiliazione».
(De Carlo, p. 111)
Два года назад ее сфотографировали едва проснувшуюся в саду дома
одного типа…и когда фотографии опубликовали в каком-то низкопробном
журнальчике, она даже неврастения началась от злости и унижения.
T67
Dal contesto è evidente che le azioni descritte non sono connesse al presente e
i loro risultati non hanno valore per l'attuale momento della narrazione.
Quanto al Passato Remoto, è stato trovato solo l’unico caso del suo uso
quando il protagonista racconta una fiaba al bambino:
«Arturo dice: «Così il gatto si infilò il settimo paio di stivali e se ne andò in
Olanda, dove lo accolsero come un eroe e dove visse per sempre felice e
contento».
(De Carlo, p. 187)
«Артуро говорит: «Так, кот надел на себя седьмую пару сапог и
ушел в Голландию, где его приняли как героя и где он прожил
счастливую жизнь».
La mancanza del classico tempo di narrazione per la letteratura italiana è
significativa e ci permette di concludere che il Presente dell’Indicativo, insieme al
Passato prossimo, riesce a sostituire praticamente tutte le funzioni del Passato
Remoto senza distorcere il significato e violare le norme grammaticali, eccetto rare
eccezioni.
• N.Ammaniti invece per la narrazione al passato, oltre agli episodi descritti
completamente al Presente, segue il classico modello e opta per il Passato
Remoto e per l’Imperfetto nei casi di descrizione. Questo però si può associare
anche al fatto che il romanzo è stato scritto temporalmente prima rispetto agli
altri e le nuove tendenze di narrazione allora non erano ancora così diffuse.
«Ivana lo abbracciò e gli augurò una vita felice e un sacco di bambini.
Tre ore dopo, Graziano uscì dal Centro e fece un salto alla Scottish House di
Orbano a comprare qualche capo d'abbigliamento che lo avrebbe fatto sentire più
in sintonia con la vita di campagna che si apprestava a iniziare.
Spese novecentotrentamila lire».
(Amm., p.53)
T68
«Ивана обняла его и пожелала счастья и кучу детей.
Через три часа Грациано вышел из центра красоты и заскочил в
магазин «Шотландский дом» в Орбано, прикупить кое-чего из одежды,
чтобы чувствовать себя в еще большей гармонии с деревенской жизнью,
которую он собирался вести.
Потратил девятьсот лир».
(Žirnova, p.53)
«La prima cosa che fecero fu abbattere un grosso pino che cresceva ai
margini del bosco. Con l'aiuto di Poppi lo trascinarono fino a casa e lì con sega
elettrica, accette e pialle lo ridussero a un lungo palo.
Nei fine settimana successivi, intorno a quel palo costruirono la catapulta».
(Amm., p. 283)
«Для начала они повалили большую сосну на окраине леса. При помощи
Поппи приволокли ее к дому и там при помощи электропилы, топоров и
рубанков изготовили из нее длинный столб.
А потом по выходным несколько недель вокруг столба возводили
катапульту».
(Žirnova, p.283)
L’uso del Passato prossimo nel suo romanzo si può trovare solo nel discorso
diretto dei personaggi che rispecchia una vera lingua parlata per la quale le forme
del Passato Remoto non sono tipiche e si usano molto raramente.
«Così ha detto. Insomma, mi hanno fatto un secondo provino. Ho letto un
foglio e ho ballato e mi hanno presa. Graziano, non sto più nella pelle! Mi hanno
presa! Сapisci?»
(Amm., p.144)
T69
«Он так сказал. В общем, я прошла пробы второй раз. Прочитала
текст и станцевала, и меня взяли. Грациано, я вне себя от счастья! Меня
взяли! Ты понимаешь?»
(Žirnova, p.144)
• Nel romanzo di Mazzantini si può facilmente trovare l'uso di assolutamente
tutti i tempi grammaticali. Come la base della narrazione anche qui è stato
selezionato il Presente dell'Indicativo, quindi secondo la concordanza dei tempi per
esprimere la precedenza viene utilizzato il Passato prossimo.
«La nonna è salita con il suo profumo e i suoi rumori. Non l’ha nemmeno
guardata in faccia. Non si guardano mai molto negli occhi. Sisfiorano, sbrigative,
materiali. Si dicono le cose che servono.
Delia ha lasciato la cena pronta, le ha detto di non far salire Nico fino al
freezer. La madre ha annuito. Non la contraddice mai. Aspetta che Delia esca per
fare come le pare. Ha portato anche il compagno, un finto nonno».
(Mazz., p.23)
«Шумно зайдя, бабушка принесла с собой свой запах. Она даже не
посмотрела на Делию. Они почти никогда не смотрят друг другу в глаза.
Беглый мимолетный материальный взгляд. Перекидываются словами только
по делу.
Делия приготовила ужин, сказала, что не нужно подпускать Нико к
холодильнику. Мать кивнула. Она всегда соглашается с ней. Ждет, пока
Делия уйдет, а тогда поступает так, как сочтет нужным. Привела с собой
еще и друга, мнимого дедушку».
(Simonova, p.24)
Tuttavia negli episodi in cui i personaggi ricordano gli eventi dei
tempi
passati, già il Passato Remoto occupa lo spazio principale per indicare le azioni che
non sono più rilevanti per il momento della narrazione. La scrittrice sembra voler
T70
allontanare questi eventi e delimitare così la situazione attuale e la vita precedente
dei protagonisti. L’Imperfetto in questi casi serve per introdurre tali episodi e per
descrivere la vita e le abitudini dell’epoca.
«All’epoca Gae non sapeva parlare. Viveva di pensieri sepolti che non
riuscivano a esprimersi. Credeva che le parole valessero, e parecchio.
I teatranti bevevano, bottiglie d’amaro, vodka.
Una notte, uno, quello che faceva Torvald, prese per il collo un altro, gli
ruppe in faccia una bottiglia. Quella notte Gae pensò che quella scena era molto
meglio dello spettacolo che facevano in teatro. Non glielo disse ma lo pensò.
Pensò questi non vanno da nessuna parte».
(Mazz., p.17)
«В то время Гаэ сам не умел толково изъясняться. Жил с погребенными
мыслями, которые не мог высказать. Думал, что слова имеют значение, и
немалое.
Театральные бутылками глушили вермут и водку.
Однажды вечером один из них, тот, что играл исландского миссионера
Торвальда, схватил за шею другого и разбил об его лицо бутылку. Тогда Гаэ
подумал, что эта сцена выглядела гораздо лучше спектакля, в котором они
участвовали. Он не сказал им об этом, но подумал. Подумал, «этим дорога
наверх заказана».
(Simonova, p.18)
Sicuramente in tutti i casi della traduzione incontriamo l'uso del passato. Nella
lingua russa c’è solo un tempo grammaticale per indicare la precedenza di azioni,
quindi è quasi impossibile trasmettere tutte le sfumature che assegna all’italiano
l'uso di una o l'altra forma
grammaticale. Una certa differenza la permette di
conservare solo l’aspetto del verbo, il perfettivo per azioni concluse e
l’imperfettivo per quelle durevoli.
T71
Tutto sommato, il Presente dell’Indicativo non riesce ancora a sostituire la
maggior parte delle funzioni del passato composto, quindi il Passato prossimo si
incontra nelle opere della letteratura italiana contemporanea abbastanza spesso. Se
per esprimere azioni che sono iniziate nel passato ma conservano la loro attualità al
momento della narrazione viene utilizzato di solito il Presente, per esprimere
azioni concluse nel passato e che non hanno alcuna relazione con il momento
attuale della narrazione si utilizza invece il Pasato prossimo.
Il Passato Remoto rimane un caso piuttosto raro e variabile in una situazione
simile ed è probabilmente legato alla vecchia tradizione letteraria o al desiderio
intenzionale dell'autore di far vedere la lontananza di alcuni eventi dal filo
conduttore della narrazione. Comunque si vede che le norme tradizionali cambiano
e nei testi contemporanei possono facilmente coesistere tutti i tempi grammaticali,
indipendentemente dalla classica concordanza.
Quindi in questo capitolo abbiamo individuato le caratteristiche del
linguaggio della letteratura italiana contemporanea e abbiamo studiato l’attività
artistica degli autori selezionati. Dopo aver analizzato gli esempi delle tre opere
d'arte, abbiamo visto come le funzioni del Presente dell'Indicativo vengono usate
in pratica. La tendenza generale dell’italiano contemporaneo alla massima
semplificazione delle forme grammaticali si rispecchia anche nella lingua scritta.
Questo viene fatto al fine di avvicinare le opere d'arte al lettore, alla viva lingua
parlata, sia nei confronti delle scelte grammaticali che quelle lessicali.
Come abbiamo accennato sopra, la tendenza attuale a scrivere le opere al
Presente porta ad una graduale scomparsa del Presente storico dalla letteratura
italiana. Perché se prima questo tempo grammaticale veniva usato in casi
particolari per separare alcune parti dal filo principale del racconto, adesso non ce
n’è più bisogno. Cambia tutto il modello della narrazione e il Presente
dell’Indicativo riesce a mantenere quasi tutte le funzioni del Presente storico.
Studiando il problema della traduzione del Presente dell'Indicativo abbiamo
affrontato il problema che i traduttori hanno diversi atteggiamenti verso il suo uso
T72
nel testo originale e a questo proposito non sempre lo trasmettono in russo con le
stesse forme grammaticali. Questo fatto sostiene la teoria che la traduzione non
può essere divisa in categorie di «buona» o «cattiva». Parlando dei tipi di
equivalenza nel primo capitolo abbiamo visto che anche in pratica, nella traduzione
dei testi analizzati, gli autori non sempre conservano con esattezza la grammatica
originale, dando la preferenza al classico modello della narrazione o alle loro
convinzioni personali e creando comunque un equivalente.
L’analisi più dettagliata del lavoro di due traduttrici E.Žirnova e N.Simonova
è rappresentata nella seguente tabella in cui viene rispecchiato se loro trasmettono
le funzioni corrispondenti del Presente dell'Indicativo con l'uso del Presente della
lingua russa o preferiscono altre forme grammaticali.
E.Žirnova
N.Simonova
Il Presente al posto del
Passato
-
+
-
-
-
+
+
+
+
+
Il Presente al posto del
Futuro
Il Presente di azioni
consecutive
Il Presente con il valore
atemporale
Il Presente di azioni
ripetute
Il Presente Storico
mancano gli esempi
mancano gli esempi
Così vediamo che le due autrici hanno scelto gli schemi praticamente opposti
della traduzione. Mentre N.Simonova mantiene il Presente usato dallo scrittore,
E.Žirnova si attiene ad uno stile di narrazione più tradizionale per la letteratura,
quello al passato.
T73
Tuttavia in entrambi i casi osserviamo che una funzione del Presente
dell'Indicativo non è ancora pienamente tipica della lingua russa, e precisamente la
sostituzione del Futuro. A questo proposito nessuna delle traduttrici ha espresso il
valore del futuro attraverso il Presente come questo è stato fatto nei testi originali.
T74
CONCLUSIONI
In questa tesi è stata studiata la polivalenza del Presente dell’Indicativo e i
problemi della sua tradizione nella lingua russa. Per raggiungere questo obbiettivo
sono state selezionate tre opere della letteratura italiana contemporanea, nelle quali
il tempo principale della narrazione è il Presente dell'Indicativo. Per individuare le
funzioni ampliate di questo tempo verbale sono stati raccolti e analizzati numerosi
esempi. Gli esempi selezionati sono stati divisi in gruppi secondo le funzioni che
svolgono nel testo.
Va notato che le paticolarità grammaticali, che prima si potevano incontrare
solo nella lingua parlata, adesso sono peculiari della letteratuta italiana
contemporanea, il che conferma ancora una volta il fatto che il linguaggio della
letteratura contemporanea assume le caratteristiche di quello colloquiale e tende
alla massima semplificazione grammaticale.
Infatti, sono stati trovati e analizzati alcuni esempi in cui gli autori usano
intenzionalmente il Presente dell’Indicativo al posto di altri tempi verbali con
l'obiettivo di rendere il testo più vicino e più comprensibile ai lettori.
Un fatto molto significativo è che il Passato Remoto, il classico tempo usato
nella letteratura italiana, praticamente scompare dalla narrazione o viene usato solo
per delimitare temporalmente certi episodi dal filo principale della narrazione. La
maggior parte delle funzioni tipiche di questo tempo ormai svolge il Presente.
Quindi, abbiamo confrontato i dati teorici con gli esempi trovati e possiamo
concludere quali funzioni
del Passato Remoto riesce a sostituire il Presente
dell’Indicativo:
1. Prima di tutto, dagli esempi analizzati viene fuori che il Presente al posto del
Passato viene ampiamente usato nella letteratura contemporanea, tranne i
casi, in cui si tratta di azioni terminate nel passato e irrilevanti per il
momento della narrazione. Nella maggior parte di questi casi viene usato il
Passato prosimo. Pertanto possiamo concludere che il Presente, insieme al
Passato prossimo, riescono a sostituire una delle principali funzioni del
Passato Remoto: la precedenza.
T75
2. Per esprimere azioni consecutive ormai si usa esclusivamente il Presente.
3. Per esprimere azioni abituali e ripetitive gli autori optano anche per il
Presente e non per il Passato Remoto.
4. Il Presente storico non è peculiare delle opere contemporanee a causa della
mancanza della narrazione di fatti storici. Ma in pochi esempi trovati per
comunicare fatti storici è stato usato il Presente e non il Passato Remoto.
Quindi il Presente dell’Indicativo conserva la maggior parte delle funzioni
del classico tempo verbale della letteratura italiana. Alcune funzioni, però, il
Presente non le riesce ancora a sostituire, e nello specifico:
1. Come abbiamo più volte accennato, il Presente al posto del Passato è
ampiamente diffuso non solo nella lingua parlata, ma anche nella letteratura
contemporanea. Il Presente in questo significato, di solito, viene usato per
indicare eventi, iniziati nel passato, ma attuali proprio per il momento della
narrazione. Tuttavia, per esprimere azioni prive di oggettivi legami
psicologici con il momento attuale l'uso del Presente è impossibile. A
conferma di questa affermazione possiamo notare che tra le opere analizzate
non abbiamo trovato nessun esempio di questo uso del Presente con il valore
del Passato. Va notato, tuttavia, che questa funzione del Passato Remoto la
può svolgere anche un altro tempo passato, il Passato prossimo.
2. Se l’autore inserisce intenzialmente tali episodi e conserva il Passato
Remoto, allora la concordanza dei tempi si effettua secondo il classico
modello, cioè per una descrizione fisica o psicologica oppure per indicare
una ripetizione o un’abitudine al passato si usa esclusivamente l’Imperfetto
e non il Presente come in tutti gli altri casi.
Oltre alle suddette funzioni del Presente con il valore del Passato Remoto,
sulla base della ricerca effettuata, possiamo evidenziare anche gli altri usi del
Presente che sono tipici della letteratura contemporanea:
1. Il Presente al posto del Futuro si usa ampiamente nelle opere analizzate.
Si può dire che questa tendenza si è affermata nella letteratura
T76
contemporanea, e nella maggior parte dei casi gli autori evitano l’uso
delle forme del Futuro semplice.
2. Per esprimere azioni che hanno un vasto piano atemporale, ma anche
per esprimere azioni con valore atemporale, gli autori scelgono
esclusivamente il Presente dell’Indicativo.
Per quanto riguarda gli altri tempi verbali il più frequente di essi risulta essere
il Passato prossimo che ormai serve principalmente per indicare la precedenza.
Solo in una delle opere è stato trovato l’uso del Trapassato prossimo che conferma
la tendenza generale ad evitare complesse forme grammaticali.
Oltre alle funzioni individuate del Presente, va anche ricordato che la scelta di
questo tempo verbale come il principale della narrazione è condizionata non solo
dalla tendenza alla massima semplificazione grammaticale, ma serve anche per
realizzare alcune intenzioni dell’autore. Così, l'effetto di presenza e d'empatia si
ottiene proprio con l’uso del Presente. Il Presente corrisponde completamente a
tutte le attuali tendenze della letteratura contemporanea che si concentra
principalmente sulla creazione di un’immagine espressiva e indimenticabile,
capace di suscitare emozioni e sentimenti del lettore. Leggendo le opere scritte al
Presente il lettore ha la sensazione di partecipare agli eventi descritti, le azioni
diventano per lui più attuali e di maggior rilievo. A differenza delle opere scritte al
Passato Remoto, i temi della letteratura contemporanea, di solito, sono di carattere
emotivo. La trama si semplifica e con essa anche la sintassi e il lessico. È ovvio
che il Passato Remoto non risponde più alle esigenze della letteratura italiana
contemporanea.
In questo modo, si creano le condizioni in cui il Presente, che diventa ormai il
tempo principale della narrazione, riesce non solo a conservare tutti i suoi usi, ma
anche a sostituire la maggior parte delle funzioni del Passato Remoto.
In quanto riguarda la traduzione del Presente dell’Indicativo troviamo qui una
certa ambiguità. Il problema è che la narrazione al Presente non è ancora
ampiamente diffusa nella letteratura russa. Proprio per questo alcuni traduttori
optano per il classico modello della narrazione, al Passato, che è più naturale per il
T77
lettore russo, gli altri invece conservano la forma del testo originale. Questo
contrasto è perfettamente rappresentato nella tabella seguente in cui viene
rispecchiato se le traduttrici delle opere analizzate conservano il Presente nelle loro
traduzioni o scelgono altre forme grammaticali.
E.Žirnova
N.Simonova
Il Presente al posto del
Passato
-
+
-
-
-
+
+
+
+
+
Il Presente al posto del
Futuro
Il Presente di azioni
consecutive
Il Presente con il valore
atemporale
Il Presente di azioni
ripetitive
Il Presente Storico
mancano gli esempi
mancano gli esempi
Entrambi gli approci hanno il diritto di esistere. La traduzione del Presente
dell’Indicativo con le forme del Passato non impedisce la comprensione e la
percezione del testo di arrivo però in un certo senso allontana il lettore dagli eventi
descritti e lo priva della sensazione di essere un partecipante diretto.
La conservazione del Presente nella traduzione aiuta non solo a trasmettere
meglio lo stile uncio e le intenzioni dell’autore ma porta anche allo sviluppo delle
tradizioni letterarie della lingua di arrivo.
Si vede, però, che uno degli usi del Presente dell’Indicativo è poco diffuso
nella lingua russa, e precisamente, il Presente al posto del Futuro. È dovuto al fatto
che tale uso è caratteristico solo del linguaggio colloquiale in certe situazioni e
riguarda esclusivamente i verbi dell’aspetto imperfettivo. Proprio per questo
nessuna delle due traduttrici lo conserva nella traduzione.
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