САНКТ-ПЕТЕРБУРГСКИЙ ГОСУДАРСТВЕННЫЙ УНИВЕРСИТЕТ
Филологический факультет
Кафедра романской филологии
Ляпугина Наталия Александровна
РЕГИОНАЛЬНЫЙ КОЛОРИТ В РОМАНАХ А. КАМИЛЛЕРИ И ЕГО
ПЕРЕДАЧА НА РУССКИЙ ЯЗЫК
Выпускная квалификационная работа на соискание степени магистра
лингвистики
Научный руководитель: к.ф.н., доцент Кокошкина С.А.
Рецензент: к.ф.н. Блохина Н.В.
Санкт-Петербург
2016
UNIVERSITÀ STATALE DI SAN PIETROBURGO
Facoltà di filologia
Dipartimento di filologia romanza
Natalia Lyapugina
IL COLORE REGIONALE NEI ROMANZI DI A.CAMILLERI E LA SUA
TRASPOSIZIONE NELLE TRADUZIONI IN LINGUA RUSSA
Tesi di laurea magistrale
Relatore: prof. S. Kokoshkina
Correlatore: prof. N. Blokhina
San Pietroburgo
2016
Indice
Introduzione.....................................................................................................................................4
CAPITOLO I. Il colore regionale e la sua trasposizione nelle traduzioni dei testi letterari............6
§1. Problemi affrontati dai traduttori di opere letterarie..................................................................6
§2. La trasposizione del colore regionale...................................................................................... 10
§3. Traduzione delle unità marcate con il colore regionale........................................................... 16
§3.1. Realia................................................................................................................................ 16
§3.2. Vocativi............................................................................................................................. 26
§3.3. Nomi propri.......................................................................................................................27
§3.4. Unità fraseologiche........................................................................................................... 32
§3.5. Dialettismi.........................................................................................................................34
§4. Strumenti traduttivi del nuovo millennio.................................................................................40
CAPITOLO II. Analisi della traduzione di unità marcate con il colore regionale nei romanzi di
A.Camilleri (“La forma dell’acqua” e “Il ladro di merendine”)....................................................41
§1. A.Camilleri, il linguaggio e il colore regionale delle sue opere..............................................41
§2. Il colore regionale nei romanzi “La forma dell’acqua” e “Il ladro di merendine”..................43
§3. Realia....................................................................................................................................... 44
§4. Vocativi.................................................................................................................................... 52
§5. Nomi propri............................................................................................................................. 56
§ 6. Unità fraseologiche.................................................................................................................64
§7. Dialettismi............................................................................................................................... 69
§8. Considerazioni conclusive sulla trasposizione del colore regionale........................................71
Considerazioni conclusive............................................................................................................. 74
FONTI PRIMARIE....................................................................................................................... 86
BIBLIOGRAFIA CRITICA.......................................................................................................... 86
SITOGRAFIA................................................................................................................................88
Introduzione
Nell’ambito dei contatti interculturali la letteratura ha sempre svolto un ruolo
importantissimo, essendo il mezzo principale dell’integrazione fra i popoli. Ultimamente,
nel contesto di una globalizzazione sempre più vasta e di una “trasparenza” dei confini
culturali fra nazioni sempre più accentuata, i lettori si dimostrano sempre più interessati
alle mentalità di altri popoli, alla loro storia e al loro patrimonio artistico. La
globalizzazione non ha portato solo ad una crescita d’interesse per le culture degli altri,
m a ha fatto sì che questa particolare attenzione fosse rivolta anche verso il proprio
ambiente d’origine: infatti, molti autori contemporanei hanno preferito (e preferiscono)
attingere alla propria cultura e farne una fonte, ricchissima ed eccezionale, d’ispirazione
artistica.
Il presente lavoro va considerato di attualità, perché l’interesse per le culture altrui
e il crescente numero di opere uniche nelle letterature nazionali mettono all’ordine del
giorno un importante problema traduttivo, ovvero la trasposizione del colore regionale
nel testo della traduzione, tema a cui è appunto dedicata la nostra ricerca. Sebbene testi
letterari stranieri già da secoli vengano tradotti in russo, la questione della trasposizione
del colore regionale è stata quasi completamente trascurata nelle opere degli studiosi. Nei
pochi casi in cui si cercava di farvi luce, questa veniva descritta a grandi linee nella
cornice di una serie di difficoltà affrontate dai traduttori delle opere letterarie. E’ chiaro
che l’enorme e sempre crescente quantità di testi nuovi ci richiede di elaborare un punto
di vista più chiaro sul problema e di acquisire conoscenze più dettagliate, così da poter
assumere comportamenti corretti nella soluzione dei problemi traduttivi e avere come
frutto delle fatiche un testo di qualità. Dalla qualità in questo caso dipende non solo il
successo dell’autore e del suo manoscritto, ma addirittura il futuro dialogo tra le due
culture: quella dell’opera originale e quella a cui appartiene il lettore.
Alla luce di quanto sopra esposto, nella presente ricerca ci siamo posti il seguente
scopo: individuare le componenti del colore regionale in un testo letterario e, dopo aver
effettuato l’analisi della traduzione delle unità da esso marcate nei romanzi dello scrittore
italiano A. Camilleri, stabilire la possibile misura di trasposizione del colore regionale nel
testo della traduzione ed evidenziare i modelli e i mezzi che si possono usare per tradurre
in russo le unità “colorate”.
In riferimento allo scopo, abbiamo formulato i seguenti obiettivi:
1)
definire i fini e le problematiche della traduzione letteraria è capire quale
posto è riservato fra di loro alla trasposizione del colore regionale in ordine di
difficoltà;
2)
fare una rassegna dei punti di vista sui problemi presenti nei lavori di
studiosi russi operanti nell’ambito delle scienze della traduzione;
3)
evidenziare, basandosi sui punti di vista esistenti, le unità importanti per la
trasposizione del colore regionale dell’opera, farne una classificazione e addurre
possibili modi e mezzi della loro trasposizione;
4)
studiare come si riflette la realtà siciliana nelle opere di A. Camilleri e
mettere in evidenza i tratti particolari della sua scrittura;
5)
evidenziare unità colorate nel testo di due romanzi di A. Camilleri (“La
Forma dell’acqua” e “Il ladro di merendine”), studiare come queste sono state
trasposte in lingua russa dalle traduttrici (A. Kondiurina e K. Denisevič) e
analizzarne la traduzione dal punto di vista della trasposizione del colore regionale;
6)
paragonare le traduzioni dei romanzi dal punto di vista della trasposizione
delle unità colorate;
7)
giungere alle conclusioni riassuntive sulla trasposizione del colore regionale
nelle due traduzioni dei romanzi di A.Camilleri.
CAPITOLO I. Il colore regionale e la sua trasposizione nelle traduzioni
dei testi letterari
§1. Problemi affrontati dai traduttori di opere letterarie
Nelle tipologie testuali degli studiosi i testi letterari, di regola, formano un gruppo
a parte, considerato, come scrive ad esempio A. Solodub, «tipologicamente contrapposto
a tutti i testi di carattere non-letterario» (cit. da Alekseyeva 2008: 131). Ciò appare
ragionevole, visto che i fini della creazione di un’opera letteraria e, di conseguenza, la
proporzione di varie specie di informazioni in essa presenti si rivelano diversi da quelli
caratterizzanti altri tipi testuali.
Il fine della traduzione letteraria ci pare formulato in modo più laconico e
completo dalla traduttologa Yu. Obolenskaya: «Il fine della traduzione letteraria consiste
nell’effettuazione di una completa comunicazione estetica fra due lingue a mezzo
dell’interpretazione del testo originale, realizzata con un altro testo scritto in un’altra
lingua» (2013: 96). In primo piano troviamo quindi il concetto di comunicazione estetica,
la quale può essere realizzata solo nel caso in cui avvenga la trasposizione
dell’informazione estetica - varia e multistrata - del testo originale. L’informazione
cognitiva retrocede in secondo piano, come scrive, ad esempio, I. Alekseyeva: «La
funzione principale <del testo letterario> non consiste nell’informare, ma nell’influire dal
punto di vista estetico», e poi: «l’informazione cognitiva presente in un testo del genere
funge da sottofondo e …non riflette la realtà. L’autore la adopera per raggiungere i suoi
fini artistici, <…> è destinata a essere funzionale all’informazione estetica» (2008: 131).
Gli stessi ragionamenti sono presenti anche negli studi del traduttologo V. Komissarov:
trattandosi di un testo letterario, che punta soprattutto sulla forma, il fine del traduttore
«consiste nella conservazione dell’implicazione artistica ed estetica del testo originale»
(2001: 66).
Da quanto sopra detto si deduce la funzione principale del testo letterario, che
consiste nell’influire sul destinatario. Tale testo non si rivolge solo alla mente, ma anche
ai sentimenti della persona (Vinogradov 2009: 15), dato che «nella letteratura si riflette
non solo la cognizione razionale della realtà circostante, ma anche e soprattutto quella
artistica ed estetica» (Ivi: 17).
Il testo letterario viene creato dall’autore che organizza il testo nella cornice della
tradizione del genere letterario, e scrive «non solo per il lettore, ma anche per se stesso»
(Alekseyeva 2004: 313), esprimendo in tale modo la propria personalità. Secondo I.
Alekseyeva, «nel quadro del binomio “testo originale-destinatario” si effettua la
trasmissione dell’informazione da una personalità (autore) ad un’altra (lettore) »
(Ibidem), praticamente dall’autore a qualsiasi destinatario. Ognuno leggerà il testo a
modo suo (trovandoci elementi diversi e unici), grazie alla «natura multistrata e varia
dell’informazione estetica» (Alekseyeva 2008: 133) al cui ruolo dominante abbiamo già
accennato sopra.
Siccome il materiale della nostra ricerca appartiene alla categoria dei testi letterari,
prima di passare ad una dettagliata analisi del problema della trasposizione del colore
regionale, ci pare opportuno elencare le principali difficoltà traduttive che riguardano
questo tipo testuale, considerandone in modo più particolareggiato quelle che sembrano
essere le più rilevanti nel quadro del presente lavoro. Per fare ciò siamo rivolti alle opere
di noti traduttori, linguisti e studiosi di letteratura russi
(e anche alcuni stranieri
interessati al materiale russo), quali A. Fiodorov (1958), V. (V.) Vinogradov (1959), I.
Levyy (1974), S. Florin (1983), V. Komissarov (2001), I. Alekseyeva (2004; 2008), A.
Reformatskiy (2005), Ya. Retsker (2007), N. Garbovskiy (2007), V. Vorob'yev (2008), L.
Babenko (2008), V. (S.) Vinogradov (2009), L. Nelyubin (2009), T. Radbil' (2010), M.
Bakhtin (2010), N. Lyubimov (2012), S. Vlakhov e S. Florin (2012), O. Obolenskaya
(2013). Secondo loro, i problemi principali in cui si imbatte il traduttore di un testo
letterario sarebbero i seguenti:
1. Comprensione e percezione del testo originale da parte del traduttore
Secondo I. Levyy (1974: 63), la percezione del testo avviene su tre livelli
(troviamo dei ragionamenti molto simili anche nelle opere di altri studiosi, ad esempio V.
Komissarov (2001) e O. Obolenskaya (2013)): il livello filologico (letterale, non richiede
capacità speciali), il livello stilistico (il tono della narrazione) e la percezione delle unità
artistiche contenute nell’opera (il concetto). L’ultima tappa risulta la più difficile, perché
gli sforzi del traduttore in questo caso non riguardano più la traduzione, ma si riferiscono
al campo artistico (Florin 1983: 177).
2.
Impossibilità di tradurre un’opera letteraria
Il problema è stato già posto dal fondatore della linguistica comparata Wilhelm
von Humboldt (Sullo studio comparato della lingua (1820), Sulla differenza della
struttura linguistica dell'uomo e sulla sua influenza sullo sviluppo spirituale del genere
umano (1832), La diversità delle lingue (1836)), che nel quadro della filosofia idealista
parlava delle diversità dei sistemi linguistici dei vari popoli, condizionate dalle differenze
insite nella loro visione del mondo (cit. De Mauro (1982:158)); da allora il tema è sempre
rimasto di grande attualità. Secondo I. Levyy, la traduzione di un’opera letteraria è in
effetti impossibile e può solamente essere interpretata con l’aiuto di un’altra lingua, a
causa di 1) una diversa segmentazione della realtà da parte dei vari popoli 2) capacità
linguistiche differenti delle varie lingue, ovvero l’assenza di corrispondenza fra la lingua
di partenza e quella di destinazione (1974: 78-80). A questo va p o i aggiunto che
l’interpretazione del testo da parte del traduttore non solo porta nel testo della traduzione
tratti specifici del suo linguaggio, ma inevitabilmente provoca anche l’apparizione di
nuovi sensi e significati; dunque nel caso della traduzione di un’opera letteraria il
risultato può essere considerato solo relativamente equivalente al testo di partenza
(Obolenskaya 2013: 89; Vinogradov (V.S.) 2009: 25).
3. Il testo della traduzione come rappresentante dell’opera originale
Dal punto precedente si deduce immancabilmente che la traduzione non può
essere mai considerata una vera e propria copia dell’originale, come viene percepita dai
lettori nell’assoluta maggioranza dei casi. Lo scopo della traduzione di un testo letterario
è fungere da suo «sostituto comunicativo a pieno titolo» (Komissarov 2001: 53) e quindi
il traduttore si assume la responsabilità di presentare al giudizio del pubblico non solo il
proprio lavoro, ma prima di tutto - l’autore che traduce; dunque proprio dal traduttore
dipende il successo (o l’insuccesso) di quest’ultimo (Lyubimov 2012: 70).
4. Il testo originale e il destinatario della traduzione
Il lettore dell’opera originale e il destinatario della traduzione sono a priori
diversi, in quanto appartengono a etnie e collettività culturali differenti. E s e l’autore
indirizza la propria opera soprattutto alla comunità linguistica a cui appartiene, il lettore
della traduzione finisce per trovarsi nella situazione in cui «il contenuto linguistico può
essere capito solo in parte oppure rimane completamente oscuro al destinatario, a causa
dell’assenza delle conoscenze linguistiche e di fondo, indispensabili per la comprensione
del testo» (Komissarov 2001: 57).
5. Generale VS specifico
Il compito del traduttore consiste nel trasporre la maggiore quantità possibile di
particolarità dell’opera originale, badando però a non danneggiare la sua integrità.
Chiaramente a volte «non risulta possibile ricostruire nella traduzione tutto l’insieme dei
tratti particolari dell’originale e si deve decidere quali di essi godono di maggiore
importanza e quali possono essere omessi», dunque il traduttore «da una parte deve
capire quanto risultano importanti i dettagli per l’opera in questione, e dall’altra - deve
renderli funzionali all’opera in generale» (Levyy 1974: 141-142).
6. Forma VS contenuto
Come è già stato accennato sopra, la funzione principale del testo letterario è
quella estetica; quindi il suo lato estetico, ovvero la sua forma, risulta importantissimo.
M a una sua fedele trasposizione non è sempre possibile: a volte viene sacrificata per
spiegare al destinatario il senso di una frase (paragrafo, brano di testo ecc.), il che porta
alla dispersione di una parte dell’informazione estetica (Alekseyeva 2004: 62). Il
traduttore deve saper fare questa scelta, decidere cioè che cosa risulti più importante e
dunque vada conservato nella traduzione – se la forma o il contenuto.
7. Il problema della trasposizione di significati impliciti
L’opera letteraria è un’unità multistrata: «oltre la narrazione, la trama possiede
piani di senso supplementari che si deducono dal contenuto in generale» (Komissarov
2001: 60). Spesso sono proprio i significati impliciti ad avere l’importanza maggiore e,
allo stesso tempo, ad essere i più difficili da trasferire nel testo della traduzione.
8. Le conoscenze di fondo
Per poter percepire al meglio le informazioni contenute in tutti i livelli semantici
dell’opera letteraria, il traduttore deve possedere “le conoscenze di fondo”, ossia «le
conoscenze di carattere sociale e culturale esclusive di una determinata nazione o
nazionalità, che sono state apprese dai loro rappresentanti e riflesse nella lingua della
collettività in questione» (Vinogradov 2009: 37). Si acquisiscono non solo «con lo studio
della componente materiale <…> della cultura, della sua determinante storica, geografica
ed economica e di altri parametri», ma anche «tentando di penetrare nella mentalità di
una nazione, di guardare il mondo con gli occhi di una persona appartenente ad una
cultura altrui» (Nelyubin 2009: 65).
9. La trasposizione del colore regionale
La trasposizione del colore regionale è strettamente legata alla questione delle
conoscenze di fondo; siccome la presente ricerca è dedicata proprio al colore regionale, ci
pare lecito dedicargli un paragrafo intero, sottoponendo il problema ad un’analisi più
particolareggiata.
§2. La trasposizione del colore regionale
Al problema della trasposizione del colore regionale hanno accennato nelle proprie
opere molti autorevoli traduttologi, sia russi che stranieri, la cui attività è legata alla
lingua russa. Tuttavia non è possibile affermare che al problema è stata data un’adeguata
considerazione linguistica: nella maggioranza dei casi si tratta di riflessioni assai elusive
nella cornice di una descrizione generale dei problemi affrontati dai traduttori dei testi
letterari, caratterizzati da un livello di difficoltà elevato. I disaccordi cominciano già sul
piano terminologico: per definire il concetto si usano vocaboli diversi, quali “colore
nazionale”, “colore regionale”, “colore locale”, “coloritura nazionale” 1 ecc. Considerato
il materiale della ricerca, nel presente lavoro ci pare lecito ricorrere al termine “colore
regionale”.
In questo paragrafo facciamo una rassegna dei punti di vista di alcuni autorevoli
scienziati russi e stranieri (A. Fiodorov (1958), I. Levyy (1974), S. Vlakhov e S. Florin
(2012; 1983), V. Komissarov (2001), I. Alekseyeva (2004, 2008), A. Reformatskiy
(2005), L. Nelyubin (2009), V. Vinogradov (2009), Yu. Obolenskaya (2013)) sul
problema della trasposizione del colore regionale.
Da qui in poi la traduzione della terminologia presente nelle opere dei traduttologi citati è fatta dall’autore del
presente lavoro.
1
I linguisti dichiarano all’unanimità: il colore regionale va conservato (trasposto),
anche se ciò rappresenta uno dei problemi più complicati (ma anche importanti) della
traduttologia, sia in teoria che in pratica. La sua importanza si spiega con il fatto che il
traduttore del testo letterario funge da mediatore non solo fra due lingue, ma anche e
soprattutto fra due culture, dato che in questo caso il testo «riproduce tramite le sue
immagini una realtà particolare di un popolo particolare», e «più il soggetto dell’opera è
vicino alla vita popolare <…> più accesa e vivace è di solito la sua coloritura nazionale»
(Fiodorov 1958: 317), e più interesse suscita da parte di altre culture, come ci sembra
lecito presumere. Ovviamente, tutto questo non fa altro che rendere ancora più plumbeo
il peso della responsabilità sulle spalle del traduttore.
Prima di mettersi al lavoro il traduttore dovrebbe rispondere ad alcune domande
di carattere generico: 1) quanto la cultura del testo originale e le opere dell’autore
tradotto sono famigliari al presunto lettore? 2) quanto è importante la trasposizione del
colore regionale nel testo della traduzione? 3) che cosa sarebbe più opportuno:
“ravvicinare” l’opera al lettore (approccio adattivo) o conservarne l e specificità,
«trasportando il lettore nell’ambiente del testo originale» (Levyy 1974: 102) (approccio
innovativo)? 4) quanto la scelta di questo o quell’approccio può “danneggiare” la
percezione dell’opera, ossia, potrà o no il lettore provare l’impatto emozionale ed estetico
presupposto? Dalle risposte date dipende poi la metodologia scelta per la trasposizione
degli elementi marcati con il colore regionale.
La questione della trasposizione del colore regionale è strettamente legata al
problema dell e conoscenze di fondo. Queste conoscenze sono indispensabili per il
traduttore del testo letterario, inteso come prodotto della mentalità di una nazione diversa:
gli servono per poter orientarsi nella realtà artistica dell’originale, per essere capace di
interpretare nel modo giusto le sue componenti e trasmetterle fedelmente al futuro lettore.
S. Florin scrive: «il traduttore deve conoscere geografia (e toponomastica), storia,
letteratura, patrimonio artistico, vita quotidiana, usanze, abitudini e persino gesti del
popolo di cui traduce l’opera letteraria, perché non succeda che un bulgaro, scrollando la
testa, protesti, mentre in realtà assente» (1983: 109). Evidentemente le conoscenze di
fondo non si limitano a quanto elencato sopra (storia, geografia, cultura materiale), ma
includono anche etnografia e vari concetti culturali; inoltre il traduttore deve conoscere
non solo «i significati di singole parole ed espressioni», ma anche «tutto il circostante,
l’intero insieme di azioni e situazioni ad esse legato» (Ivi: 111), perché vengano trasferiti
non solo i significati espliciti (evidenti per i rappresentanti della nazione dell’opera
originale) ma anche quelli impliciti (nascosti). Solo così potrà risultare una buona
traduzione. Dal traduttore si pretendono quindi molteplici conoscenze e capacità, per non
parlare delle sue responsabilità davanti al futuro lettore nel trasporre fenomeni culturali
cui allude il testo originale.
Ma le difficoltà del traduttore non finiscono qua: infatti, né la comprensione del
testo originale né una quantità enorme di conoscenze linguistiche e culturali lo aiutano a
risolvere il problema della più che probabile assoluta mancanza di queste nel futuro
lettore (o – se si è fortunati - della loro quantità non sufficiente per la comprensione
completa dell’opera). Nonostante l’autore di solito non esca («o quasi» (Levyy 1974:
127)) dai limiti del sapere comune dei suoi compaesani, tra il lettore straniero e il lettore
del testo originale c’è spesso un fosso. Così al traduttore non resta altro che “introdurre”
il primo nel campo del sapere comune del secondo, spiegandogli quello che – secondo lui
– sarà in grado di capire e badando bene a non “strappare” il tessuto testuale dell’opera
perché la percezione del testo da parte del lettore sia completa.
La completezza della percezione fa parte del discorso sulle possibili definizioni
del concetto di “colore regionale”, che in ogni caso risulta offuscato, essendo in primo
luogo “qualità intrinseca, anche se in misura diversa, di tutte le componenti dell’opera,
quali materiale linguistico, forma e contenuto” (Ibidem). Tuttavia nei lavori di alcuni
traduttologi russi esso viene a volte anche considerato come caratteristica di singole unità
lessicali e viene definito in modi diversi (pur con delle riserve). Ad esempio S. Vlakhov e
S. Florin ne propongono la seguente definizione: il colore regionale è «la colorazione che
una parola acquisisce grazie al fatto che il suo referente – l’oggetto che denota –
appartiene ad un certo popolo, a un certo paese o a una certa località, a una concreta
epoca storica (in tale caso si tratta di colore storico2), perché il referente ne caratterizza la
cultura, la vita quotidiana e le tradizioni, insomma, i tratti specifici della realtà del paese
o della regione in una determinata epoca, a differenza di altri paesi, popoli ed epoche»
(2012: 105). Persino A. Fiodorov, pur giustamente affermando che «la colorazione
2
Nota d’autore.
nazionale dell’opera non può essere in nessun caso intesa come caratteristica formale
dell’opera <…> essendo in sostanza un insieme di caratteristiche, <…> una
combinazione di diverse particolarità», scrive poi che «alcune di queste <caratteristiche
formali>… ne possono essere marcate in misura maggiore» (1958: 321). Prendendo
come spunto queste riflessioni sulla sostanza del concetto, ci pare possibile considerare
singole unità lessicali come portatrici del colore regionale e quindi farne l’oggetto della
nostra analisi nel quadro della presente ricerca.
E’ chiaro che il traduttore non sarà mai in grado di far conoscere al lettore tutte le
particolarità dell’originale, di trasferire nel testo della traduzione tutti gli elementi
“colorati”. La causa sta nel fatto che la maggior parte delle unità marcate dal colore
regionale è strettamente legata alla lingua e appartiene al cosiddetto campo dello
“specifico”3 (linguistico, formale). Quindi il traduttore è costretto a trovarsi fra i due poli
del conflitto “forma-contenuto”, e può risolvere il problema della trasposizione del colore
regionale solo «se prende come spunto il concetto dell’unità dialettica materialista,
formata dal contenuto e dalla forma dell’opera letteraria» (Ivi: 320). Infatti il traduttore
deve prendere in considerazione questo concetto quando traduce ogni singola unità
“colorata”, perché la voglia di trasporre lo “specifico” può essere nociva nei riguardi del
“generale”; e perdere il “generale” è molto peggio che perdere lo “specifico”, «magari
perché il generale è legato al contenuto dell’opera, e il compito del traduttore consiste
prima di tutto nell’informare» (Levyy 1974: 126-127). Ma allo stesso tempo neanche
rinunciando allo “specifico” ci potremmo accontentare dei risultati ottenuti: una volta
penalizzato il lato estetico dell’opera, il lettore e la cultura che sta dietro il testo originale
non potranno dialogare.
Come si dovrebbe comportare quindi il traduttore? Ecco la strategia proposta dai
traduttologi che partono dal presupposto che unità testuali diverse siano spesso “colorate”
in misura diversa: in ogni singolo caso va evidenziata la componente prevalente, che sia
il “particolare” o il “generale”, e sul risultato di questa analisi va di conseguenza basata la
scelta della metodologia traduttiva.
Se intendiamo la traduzione come metodo traduttivo (sensu stricto) “risulta lecito
parlarne solo riferendosi al contenuto generale, esclusivamente concettuale” (Ivi: 126),
3
Termine proposto da I.Levin (1974)
dove il “particolare”, ossia, il colore regionale non c’è. Dunque nel caso degli elementi
“colorati” la traduzione vera e propria appare impossibile; la maggior parte di essi non
dispone di un equivalente traduttivo nella lingua in cui si traduce, cioè di «un’unità della
lingua di destinazione (LD) regolarmente usata per tradurre l’unità della lingua di origine
(LO) » (Komissarov 2001: 166). In questi casi ci si mette alla ricerca dei cosiddetti
equivalenti occasionali, ovvero «alternative di traduzione che traspongono nel modo più
pieno possibile il significato dell’unità nel contesto dato» (Ivi: 168).
Per creare equivalenti occasionali esistono alcune tecniche, che sono le stesse per
la trasposizione di tutte le unità marcate dal colore regionale. Per presentarle ci serviamo
della classificazione di V. Komissarov (Ivi: 169-170):
•
Sostituzione – l’unità della LO viene sostituita con un analogo della LD, il
cui significato non coincide del tutto con il suo, ma che la può comunque sostituire in
quel dato contesto. Il sostituto deve essere neutro, non marcato, e d è da evitare che il
presunto lettore sia spinto a fare ulteriori associazioni , altrimenti c’è il rischio di
danneggiare la completezza della percezione del testo. Comunque il metodo può essere
usato solo se la «concentrazione della generalità» nell’elemento tradotto «è assai forte»
(Ivi: 123); ad esempio ci si ricorre con molta cautela nel caso della traduzione di
proverbi, espressioni popolari o allusioni basate sul materiale culturale locale, perché il
testo della traduzione non acquisisca «sfumature della forma culturale della propria
nazione» (di quella del traduttore), il che confliggerà «non solo con la realtà del testo
originale, ma anche con quella della traduzione» (Ivi: 133).
I. Levyy inserisce nel quadro del metodo della sostituzione anche la tecnica della
compensazione: «siccome a volte il testo della traduzione risulta inevitabilmente
impoverito, se ne devono arricchire altre parti» (cit. Komissarov 2001: 148). Dunque non
è necessario che ad ogni elemento “colorato” dell’originale corrisponda nella traduzione
un elemento parimenti marcato: il colore regionale può essere trasposto in altre parti del
testo, l’importante è che alla fine il testo della traduzione abbia lo stesso grado di
“colorazione” dell’originale, anche se in realtà ciò risulta quasi impossibile. Tutto il
sopraddetto riguarda sia il contesto stretto che quello ampio.
•
Trascrizione (equivalente-prestito4) – viene riprodotta la forma fonica, il
suono di un lessema straniero che il lettore della traduzione percepisce come qualcosa di
esotico – dunque si riesce a conservare il colore regionale. Però si deve essere attenti a
non esagerare, perché l’abuso della trascrizione porta alla deformazione del lato estetico
del testo. I. Levyy scrive: «un traduttore che dissemina parole straniere fine a se stesse,
senza che ce ne sia veramente bisogno dal punto di vista del contenuto, pur non perdere il
colore, per rendere più divertente la lettura <…> commette un peccato nei riguardi della
purezza della lingua» (1974: 128).
•
Sostituzione lessicale – l’elemento marcato viene trasposto con l’aiuto di
varie trasformazioni traduttive (equivalenti funzionali, traduzione iponimica-iperonimica
ecc.)
•
Creazione di calchi – si inventano lessemi o espressioni nuove, che
riproducono la struttura morfemica dell’unità in questione.
•
Descrizione esplicativa – il significato di un lessema si spiega tramite una
descrizione circostanziata (Ivi: 130).
Dopo aver elencato le tecniche della creazione di equivalenti occasionali,
vorremmo segnalare la seguente osservazione: non sono necessari, anzi, possono essere
addirittura nocivi i tentativi di conservare nella traduzione tutti gli elementi “colorati”.
Vanno conservati solo quelli che potranno essere percepiti dal presunto lettore come
qualcosa di speciale, qualcosa che caratterizza la realtà nazionale e la cultura del testo
originale, «perché ciò che non rappresenta per il destinatario una specie di riflesso
dell’ambiente straniero non è altro che forma senza contenuto, e non può essere
oggettivato dalla sua percezione, non può diventare concreto» (Ibidem).
Concludiamo la presente raccolta dei punti di vista sulla questione del colore
regionale con due citazioni riassuntive, che appartengono a V. Vinogradov e I. Kaškin:
parlano del fine cui dovrebbe mirare un traduttore per riuscire a risolvere il problema:
«L’esoticità nella traduzione non è una cosa che si compone di elementi formali,
di parole della lingua altrui superficialmente copiate; si compone della comprensione e
della trasposizione sensibile dell’essenza del testo letterario, perché a contenere la
4
Termine proposto da V. Komissarov (2001: 169-170).
specificità nazionale è proprio quell’essenza…» (Kaškin 1955: 141, cit. Vinogradov
2009: 65)
«E’ un problema di estrema difficoltà quello di conservare l’originalità nazionale
del testo di partenza. E questo si risolve non solo adoperando varie tecniche per trasporre
le conoscenze di fondo nella lingua in cui si traduce, ma anche, e forse prima di tutto,
ricostruendo con creatività ed immaginazione tutto il contenuto concettuale ed artistico
dell’opera, trasponendo la visione del mondo, lo stile e la maniera dell’autore con l’aiuto
della propria lingua madre, che si presenta anch’essa creazione e creatrice di una cultura
nazionale» (Vinogradov 2009: 116).
§3. Traduzione delle unità marcate con il colore regionale
Secondo gli esperti russi i cui lavori abbiamo già citato, con il colore regionale
sono (o possono essere) marcate le seguenti unità: realia (ordinari, situazionali,
associativi ed intertestuali), vocativi, nomi propri, fraseologismi e dialettismi. In
questo paragrafo verranno considerati dal punto di vista della loro trasposizione, che può
essere realizzata con tecniche traduttive diverse, di cui faremo una rassegna
particolareggiata.
§3.1. Realia
La traduzione dei realia è fondamentale per la trasposizione del colore regionale
e storico dell’opera. Il problema della loro traduzione è complicato e poliedrico: gli
studiosi non concordano neppure sulla tappa del definire il termine. Sui dizionari
linguistici ordinari, come ad esempio su quello di O. Akhmanova, il realia è definito
come «un oggetto della cultura materiale» (cit. Vlakhov e Florin 2012: 18), mentre nelle
scienze della traduzione la parola “realia” tradizionalmente si riferisce al nome del realia,
al lessema che denota questo oggetto. Se andiamo ad approfondire il significato del
termine, dovremo affrontare una grande diversità di opinioni: ad esempio, molti studiosi
si servono delle parole “realia” ed “esotismo” senza differenziarle, altri invece insistono
sulla separazione dei loro significati (ad esempio, gli stessi S.Vlakhov e S.Florin).
Tuttavia dagli studi sui realia si deduce che questo dissenso, anche se importante, non è
da considerare fondamentale per la loro traduzione (trasposizione). Pertanto ci pare
conveniente passare immediatamente alla considerazione di questioni riguardanti la
traduzione, senza fermarci sulle differenze di carattere terminologico.
Nel quadro del presente lavoro ci serviamo della definizione di I. Alekseeva che
contiene i criteri principali su cui orientarsi nella ricerca dei realia nel testo: «I realia sono
lessemi della lingua che denotano oggetti di vita quotidiana e sociale, specifici di un
popolo, un paese o una località» (2004: 181).
Sotto la specificità in questo caso s’intende l’universalità dei realia, la loro
“famigliarità” a tutti i parlanti nativi della lingua di partenza (o alla loro maggioranza) e,
viceversa, la loro «estraneità” (…) ai parlanti della lingua di destinazione» (S. Vlakhov e
S. Florin 2012: 20).
Le classificazioni dei realia sono molteplici e a volte si differenziano
notevolmente; tuttavia i loro autori concordano spesso sui metodi della trasposizione, che
sono unici per tutte le categorie di elementi (con alcune eccezioni). Così per la nostra
ricerca ci sembra opportuno creare una classificazione che riassuma per gruppi i diversi
punti di vista sulla divisione dei realia, basandoci soprattutto su quella di I. Alekseyeva
(2004: 181), e passare direttamente alla questione della loro trasposizione nel
procedimento traduttivo:
I.
Realia geografici: termini della geografia fisica;
II.
Realia etnografici: abbigliamento e calzature, costruzioni e oggetti della
vita quotidiana, passatempi e cucina nazionali, nomi di personaggi pubblici, usanze,
riti, giochi, arte, mitologia e culti, festività, sistemi di misure e soldi;
III. Realia della vita sociale e politica: unità amministrative ed istituzioni
dello Stato, associazioni sociali, i loro membri e dirigenti, dipartimenti dell’esercito
e della polizia con il rispettivo sistema di ranghi, incarichi, professioni e titoli.
Secondo S. Vlakhov e S. Florin, le difficoltà affrontate dai traduttori nella
trasposizione dei realia sarebbero solamente due: 1) l’assenza nella LD dell’unità
equivalente al realia a causa dell’assenza dell’oggetto da esso denotato nella cultura dei
parlanti della LD 2) la necessità di trasporre oltre il significato (la semantica) del realia
anche il suo colore regionale (2012: 82). Tuttavia va detto che ancora prima di pensare al
come tradurre un certo realia, tenendo conto delle difficolta sopra citate, il traduttore
deve acquisire un’idea netta e precisa della cosa di cui si tratta nel testo; A.Fiodorov
scrive: «l’idea giusta dell’oggetto che sta oltre la parola è un necessario presupposto
perché risulti giusta la traduzione dei vocaboli denotanti vari oggetti della cultura
materiale» (1958: 156); ed e proprio qua che il traduttore si imbatte in numerosi ostacoli:
«più gli è estranea e lontana la realtà stessa con tutti i suoi singoli dettagli, più sbagli c’è
il rischio di creare, più equivoci e malintesi succedono, più approssimativa risulta la
traduzione, sia sul piano del contenuto che in termini di stile» (Ivi: 157). A volte non lo
può aiutare nemmeno la letteratura specialistica: «la varietà della natura, le varie specie e
sottospecie di piante e animali, i confini dei loro habitat, l e denominazioni che
s’incrociano, l e associazioni apparse e ancorate nell’uso quotidiano, nella mente delle
genti e dei popoli -
tutto ciò ha trasformato la prosa artistica in una vera e propria
giungla e spesso con c’è alcun dizionario, alcun manuale o alcuna tabella indicatrice che
possano dare una mano al traduttore per uscirne…» (S. Florin 1983: 76). Ciononostante il
traduttore non può e non ha nessun diritto di rinunciare alla trasposizione di elementi così
preziosi – ecco quanto ci dicono all’unanimità tutti gli studi che abbiamo considerato nel
quadro del presente lavoro.
Esistono vari modi di rendere, di trasporre un realia nella traduzione, e la scelta
dipende dall’importanza che quello ha nei riguardi della poetica (del lato artistico) del
testo in questione. Per rendere più comoda la loro analisi ci serviamo di una
classificazione creata sulla base dello schema degli studiosi S. Vlakhov e S. Florin (2012:
95), dove abbiamo aggiunto le terminologie di A. Fiodorov (1958: 371), I. Alekseyeva
(2004: 352; 2008: 184), Ya. Retsker (2007: 244) e V. Vinogradov (2009: 238):
Metodi di trasposizione dei realia nella traduzione:
I Trascrizione (e traslitterazione)
II 1) Traduzione (sostituzione): a) calco b) semicalco c) adattamento g)
neologismo semantico
2) Traduzione approssimativa: a) traduzione iponimica-iperonimica b)
equivalente funzionale c) descrizione, spiegazione, interpretazione
3) Sostituzione di un realia con un altro
4) Traduzione contestuale
I. La trascrizione è il modo principale di trasporre un realia nel testo della
traduzione: questo modo «permette di introdurre nel testo un analogo fonico della parola
straniera» (I. Alekseyeva 2004: 182). Quest’analogo poi provocherà l’apparizione di
«associazioni casuali, anche false» nella mente del lettore e dunque riuscirà a far apparire
più estraneo l’ambiente in cui si svolge l’azione, creando delle “sfumature esotiche” (A.
Fiodorov 1958; 324): es. cannoli siciliani - сицилийские канноли5. La tecnica della
trascrizione si usa quando c’è il bisogno di essere laconici e nello stesso tempo
sottolineare la specificità nazionale dell’oggetto o del fenomeno denotato dal realia.
Tuttavia deve essere adoperata con molta cautela perché il lettore possa capire il senso
del testo tradotto. Ci devono essere almeno «dei contorni dell’oggetto o del concetto»
(Ibidem) in questione perché il lettore sia in grado di decifrare il messaggio con l’aiuto
della propria immaginazione e del contesto ben trasposto dal traduttore. L’abuso della
trascrizione porta all’inquinamento del testo con forme straniere superflue, di cui non c’è
alcun bisogno, - il senso del testo si offusca, la narrazione perde la sua fluidità e il lettore
finisce per distrarsi.
Alcuni studiosi includono nel concetto di trascrizione anche i casi in cui viene
trascritta la radice di una parola straniera a cui poi viene aggiunto un suffisso russo. Nella
presente classificazione ci pare più opportuno considerarli nel quadro della tecnica di
adattamento.
Per quanto riguarda la traslitterazione, oggi non viene quasi mai usata per
trasporre i realia nella traduzione e il suo uso è ormai esclusivamente tradizionale.
II. 1) Traduzione
La tecnica di traduzione prevede il ricorso a uno dei mezzi seguenti:
а) Calco. Si crea una parola o un’espressione nuova per definire questo o
quell’altro realia con l’aiuto di elementi e morfologia della LD (es. skyscraper (ing.) –
5
Esempio d’autore.
небоскреб, whig (ing.) – виг (S. Vlakhov e S. Florin 2012: 90)). Nonostante la tecnica
permetta di trasporre al meglio il significato del lessema, il suo uso fa perdere quasi
sempre il colore regionale, perciò nella maggior parte dei casi per la trasposizione dei
realia non si ricorre ai calchi e, nel caso, sono soprattutto quelli formati da più parole
(calchi-espressioni).
b) Semicalco. Il semicalco è un prestito parziale che consiste di due segmenti:
una parte trascritta e un elemento della LD. Ad esempio a volte risulta conveniente
trascrivere la radice del realia e aggiungerci un suffisso russo (декабрист – decabrista6).
Ci sono anche semicalchi formati da più parole, che in realtà sono più frequenti di quelli
formati da una parola sola: es. Bundeshaus (ted.) – здание бундестага (S. Vlakhov e S.
Florin 2012: 91).
c) Adattamento. Secondo S. Vlakhov e S. Florin con questa parola si intende
«l’assimilazione di un realia straniero, ovvero l’acquisizione da parte di esso di un
aspetto familiare, somigliante a quello di una parola della lingua madre» (2012: 91). Va
notato che con l’adattamento un realia perde molto colore regionale, non solo perché
cambia forma (che non assomiglia più a quella straniera), ma anche perché rimane privo
di uno o più componenti semantici. L’adattamento è molto simile al semicalco però si
caratterizza per un’aspetto ancora più familiare, più consueto per il lettore: es. consierge
(fr.) – консьержка (S. Vlakhov e S. Florin 2012: 92).
d) Neologismo semantico. Un neologismo semantico è una parola o
un’espressione «convenzionalmente nuova» (Ibidem), che permette di trasporre il
significato del realia (es. snow-shoes (ing.) – снегоступы (Ibidem)). A differenza dal
calco, non ha nessun legame etimologico con la parola d’origine. Il ricorso alla tecnica è
assai raro, perché in questo caso non è il popolo ad inventare parole nuove, ma un singolo
individuo - il traduttore, - un fatto che contraddice la natura stessa dello sviluppo della
lingua. I casi in cui ha mostrato la sua efficacia vanno piuttosto considerati fortunate
eccezioni.
2) Traduzione approssimativa. Questa tecnica include i seguenti metodi:
6
Esempio d’autore.
a) Traduzione iponimica-iperonimica prevede la trasposizione di un realia
denotante un iponimo con un lessema che denota il rispettivo iperonimo, e viceversa
(molto più raramente).
Ad esempio, una parola che denota una determinata specie di
cactus, cresciuta su un determinato territorio, si traduce semplicemente con il lessema
cactus (кактус)7, cioè oltre a quest’ultima troviamo un concetto che appare iperonimo a
quello in questione. Tale tecnica è assai frequentemente adoperata dai traduttori per
facilitare la lettura ai destinatari, nonostante una parte del colore regionale
inevitabilmente vada perduta.
b) Equivalente funzionale (somiglianza/trasposizione adattiva/parabola). Il
realia si traduce con un lessema della LD che denota un concetto simile a quello
originale. Nella sua essenza la tecnica assomiglia molto alla traduzione iponimicaiperonimica, ma a differenza di quella un iponimo non si traspone con un iperonimo (o
viceversa), ma piuttosto con un altro iponimo: es. machete (sp.) – тесак8. L’equivalente
funzionale può essere usato se non porta in sé nessun indizio sulle specificità culturali e
se in questo determinato caso appare sufficiente trasporre solo il senso del realia. La
perdita del colore regionale (inevitabile, visto che «è piuttosto evidente che la parola
caratterizzata da un diretto legame con fatti specifici del paese in cui si parla la lingua
dell’opera tradotta, non può essere usata in modo adeguato per rendere un concetto
appartenente alla realtà di un altro paese e di un altro popolo» (A. Fiodorov 1958: 165))
viene compensata con assoluta chiarezza e comprensibilità («se i concetti in questione
risultano vicini di significato» (Ibidem)). E in ogni singolo caso è il traduttore a decidere
se questo vale la pena, e se la perdita può essere giustificata con le ragioni sopracitate o
meno.
c) Descrizione, spiegazione, interpretazione (traduzione perifrastica,
descrittiva, esplicativa). L’uso di questa tecnica prevede che il traduttore spieghi al lettore
il significato del realia (nel testo o fuori da esso– con note d’autore) con un’espressione o
addirittura con una frase intera. In alcuni casi un realia viene accompagnato da una
parola-definizione che aiuta il lettore a indovinare di che cosa si tratta. La tecnica è
spesso combinata con quella della trascrizione. Ciò vuol dire che quando si traduce
un’opera letteraria le spiegazioni intrecciate nel testo (interne) sono preferibili a quelle
7
8
Esempio di V. Vinogradov (2009: 119)
Esempio di V. Vinogradov (Ibidem)
esterne, perché queste ultime distraggono il lettore dal filo del racconto, il che nuoce alla
percezione del testo e danneggia la sua funzione estetica. Quanto alle spiegazioni interne,
queste non devono balzare agli occhi e devono intrecciarsi con il testo in modo accurato
ed organico. Basandosi sull’immagine del presunto lettore, il traduttore dovrebbe intuire
dove questi potrebbe trovarsi in difficoltà, su quali fenomeni della cultura straniera
vorrebbe ricevere più informazioni e dove invece basti una trasposizione “superflua” del
significato. Il traduttore dovrebbe quindi adoperare la tecnica della descrizione solo dove
sia veramente necessario, evitando così che si crei l’effetto di un’articolo da enciclopedia.
3. Sostituzione di un realia con un altro. A volte (anche se molto raramente) un
realia straniero può essere sostituito con un altro realia (spesso si rivela straniero
anch’esso); si tratta dei casi in cui le altre tecniche non permettono di trasporre il colore
regionale che dev’essere conservato ad ogni costo. Ad esempio, il realia accademico
inglese gawn si potrebbe sostituire con il realia тога oppure con un’alternativa non
“colorata” – мантия9.
4. Traduzione contestuale. La traduzione contestuale si adopera quando tutte le
altre tecniche appaiono insufficienti (nella cultura della LD non c’è un concetto simile a
quello in questione, una perifrasi appesantirebbe troppo il testo della traduzione e cosi
via) e sottintende la rinuncia alla trasposizione del realia, pur conservando il senso
generale della parte di testo che lo contiene. In tale caso si abbassa il valore cognitivo del
testo e il lettore riceve meno informazioni sulla cultura di un altro popolo. Evidentemente
la perdita subita dal testo è troppo grave perché questa tecnica possa essere usata con
frequenza, eppure a volte risulta il male minore e rappresenta l’unica via d’uscita e
l’unica possibilità di rimanere in sintonia con il fine estetico dell’opera e conservarne
fluidità e poeticità.
Soldi e misure. Negli studi traduttivi degli studiosi russi (e d i alcuni russisti
stranieri) uno spazio notevole è riservato ai realia che denotano soldi e misure. La loro
particolarità sta nel fatto che «si riferiscono ad un sistema di segni numerici»
(Alekseyeva 2004: 183) e possiedono equivalenti traduttivi tradizionali già esistenti.
9
Esempio di S.Vlakhov e S.Florin (2012: 92)
Per tradurre una misura si deve prima di tutto farsi un’idea sul suo valore reale,
dato che in lingue e in culture diverse lo stesso denotante può avere contenuti (denotati)
diversi: ad esempio, le miglia ne hanno più di 25 (Ibidem). Eppure questo non basta:
l’idea deve essere trasmessa al lettore, presentandogli il realia in modo tale che quello
possa almeno indovinare quale misura gli sta dietro. Se la misura si presenta nel testo con
il suo significato abituale, ossia in senso proprio, questa va tradotta con il suo equivalente
tradizionale; se invece si caratterizza con un colore regionale o storico vivace e
sgargiante, va considerata un realia ordinario e trasposta con l’utilizzo dei metodi e delle
tecniche già citate sopra. A volte per rendere più comprensibile il significato materiale
della misura, è meglio sostituirla con un equivalente del sistema di misure che è familiare
al lettore; questo però va fatto con molta cautela per non danneggiare «il colore, la realtà
storica, il tono generale» (S. Vlakhov e S. Florin 2012: 154) del testo di partenza. La
traduzione delle misure nell’opera letteraria costituisce un caso particolare perché a volte
fanno parte del suo sistema figurativo, si caratterizzano per una certa approssimazione e
servono per «provocare l’apparizione di un’immagine nella mente del lettore» (Ivi: 151):
«На пять сажен возвышалась она над верхушками всех других растений»
(V.Garšin)10 – Si ergeva di cinque braccia sopra le cime di tutte le altre piante 11. Tali
realia vengono di regola trascritti, e il significato - se si tratta del “molto” o del “poco” si deduce dal contesto.
Le divise nazionali si trascrivono nell’assoluta maggioranza dei casi, essendo
ricche di esotismo; tuttavia non si devono dimenticare gli equivalenti tradizionali
posseduti da molte di esse (es. pound – фунт12). Esistono monete nazionali monosemici
(es. lev bulgaro, dracma greca13) e polisensi (che sono in uso in più paesi). Quelle
polisensi richiedono precisazioni (ad esempio, sterlina irlandese14) e per tradurle è
necessario sapere il corso della valuta nel paese in questione. I nomi delle divise
nazionali cambiano con il tempo: quelli vecchi possono acquisire senso figurato o
significato generico avvicinandosi a parole connotate (es. грошовая опера15 - lett.
un’opera da un grosso – un’opera che non costa un centesimo; il grosso è una piccola
Cit. Alekseeva 2004: 183.
Traduzione dell’autore.
12
Esempio di Vlakhov e Florin (2012: 162).
13
Esempio di Alekseeva (2004: 185).
14
Esempio di Alekseeva (Ibidem).
15
Esempio di Alekseeva (Ibidem).
10
11
moneta d'argento emessa a partire dal Medio Evo in diversi paesi, originariamente
italiana16) e richiedendo un approccio appropriato.
La traduzione delle divise nazionali con una connotazione gergale o
grossolanamente colloquiale va considerata un caso a parte, quando per trasporre la
funzione estetica del testo è necessario in primo luogo conservare lo stile, sacrificando la
divisa ai fini artistici. Comunque spesso si riescono a trovare degli equivalenti necessari:
molte lingue hanno delle denominazioni monetarie stilisticamente “ridotte”.
A conclusione del discorso sui realia ordinari va detto che gli scrittori spesso
ricorrono ad un realia non accentuando in nessun modo la sua natura “colorata”: a volte
non è importante quale pesce è stato pescato dal pescatore, ciò che importa è il fatto che è
stato pescato (Vinogradov 2009: 118). «Tutti i realia s i correlano con qualche concetto
generico, il che permette di evitare in certi contesti l’uso di prestiti occasionali» (Ibidem),
«parafrasando, spiegando, sostituendo il realia con qualcos’altro oppure omettendolo nel
modo accurato e impercettibile senza danneggiare l’immagine dell’autore e del libro»
(Florin 1983: 103), perché c’è sempre il rischio che il lettore si stanchi d i sciogliere
infiniti indovinelli, presentatigli dalla traduzione, e rimanga quindi deluso dell’opera.
Come è già stato detto sopra, oltre ai realia ordinari esistono anche quelli
situazionali, associativi e intertestuali. Le loro caratteristiche e tecniche di trasposizione
appaiono diverse da quelle dei realia ordinari e quindi meritano una considerazione a
parte.
Realia situazionali. I realia situazionali «riflettono comportamenti, riti e usanze
di un popolo <…>, che non possono essere ridotti ad un singolo lessema, perché incidono
sul contenuto cognitivo del testo» (Alekseyeva 2004: 172). In tale caso non è un semplice
lessema ad essere marcato con il colore regionale, ma una situazione del testo. Ai realia
situazionali appartengono informazioni e fenomeni legati ai valori culturali caratteristici e
comuni per un paese – storia, geografia, politica, sport, scienze, superstizioni (ad
esempio, passare sotto la scala porta sfortuna, se ti prude il naso è venuta l’ora di alzare il
gomito17), linguaggio dei gesti (gli stessi gesti possono avere vari significati in culture
diverse) ecc.
16
17
Nota d’autore.
Esempio di Florin (1983: 173)
Sono difficili da tradurre essendo difficili da trovare, e per poter farlo il traduttore
deve possedere molte conoscenze di fondo di carattere entico-linguistico: «quando un
traduttore considera solo i dati del testo, fidandosi ciecamente dei significati di singoli
lessemi e non sospettando (o dimenticando) che componendosi fra di loro possono
acquisire significati nuovi che si trovano persino sui dizionari – allora si commettono
gravi errori nella trasposizione del senso” (Fiodorov 1958: 158). L’incapacità di trovare
tali realia nel testo porta a distorsioni del senso e quindi alla percezione errata da parte
del lettore. Ma il problema non è solo quello: traducendo i realia situazionali, si consiglia
di accompagnare la traduzione con un commento (dentro o fuori il testo), perché la sua
assenza può provocare incomprensione e malintesi, causati dalle differenze nella visione
del mondo delle diverse etnie: naturalmente il lettore, partendo dai presupposti della
propria cultura, è disposto ad interpretare la situazione presente nel testo nel modo che gli
risulta più vicino.
In alcuni casi questo tipo di realia può presentare grandi problemi, ad esempio, se
un realia si basa su un esoticismo non citato nel testo dell’opera, oppure quando le visioni
del modo dei popoli in questione sono così diverse da formare un abisso nella percezione
dei valori e ideali di base. A parte questo, i realia situazionali non sono visti dagli studiosi
come particolarmente problematici e non hanno bisogno di un commento particolare sulle
tecniche della loro trasposizione.
Realia associativi. Ogni popolo ha un suo insieme di associazioni legate ad
oggetti e fenomeni. Sono i cosiddetti realia associativi: faunistici, cromatici, folcloristici,
storici, letterari, linguistici (Vinogradov 2009:112-113). S ono individuabili per ogni
nazione, il che è sempre spiegabile con la diversità delle visioni del mondo. Ad esempio,
il color giallo per uno che abita a Panama o in Cile simboleggia la speranza, mentre per
uno spagnolo si associa alla fertilità (Ibidem). I realia associativi non sono ancora stati
sottoposti ad un’analisi seria e completa, essendo molto complicati, prima di tutto - dal
punto di vista percettivo (per individuarli e trasporli il traduttore deve possedere una
grande quantità di conoscenze sulla cultura della LO). Se non vengono percepiti e
spiegati al lettore, questi – nel migliore dei casi - non riuscirà ad avere alcuna
informazione sulla cultura del popolo a cui il testo si riferisce, mentre nel peggiore –
dovrà sciogliere «indovinelli, che a volte, in realtà, hanno veramente poca importanza,
ma che comunque impediscono in qualche modo una lettura piacevole e tranquilla»
(Florin 1983: 130), oppure non capirà del tutto il senso di quanto scritto, rimanendo
perplesso ed imbarazzato.
Realia intertestuali. I realia intertestuali includono «citazioni dirette o implicite
di vari testi che sono noti ai parlanti della lingua da cui si traduce, grazie alla loro
esperienza culturale e storica» (Alekseyeva 2004: 175), ad esempio, citazioni tratte da
opere cinematografiche e letterarie, testi pubblicitari e poetici, canzoni popolari ecc. Tali
unità possono essere assai problematiche, e la difficoltà della loro trasposizione si spiega
con il fatto che anche se vengono tradotti al meglio e la traduzione risulta perfettamente
equivalente all’originale sul piano letterale, con il lettore del testo tradotto non si potrà
mai avere lo stesso effetto comunicativo che si otteneva con il lettore del testo originale.
La funzione del traduttore risulta simile a quella di un insegnante che spiega al suo
presunto lettore tramite commenti di vario tipo ciò che, secondo lui, quello non sarà in
grado di capire, cercando di far sì che l’effetto comunicativo si avvicini a quello
dell’originale o almeno che il contenuto del testo sia chiaro al destinatario.
In alcuni casi è possibile omettere un realia intertestuale, ad esempio, se il
traduttore, da rappresentante della cultura di destinazione e sulla base delle proprie
intuizioni, suppone che la trasposizione di un’intertestualismo in questa determinata
situazione non sia necessaria, non avendo tanta importanza dal punto di vista estetico o
cognitivo.
A volte tali realia risultano incomprensibili persino ai lettori del testo
originale, perché sono soggetti a ’“invecchiamento”: vengono dimenticati e svaniscono
dalla memoria culturale del popolo, non lasciando traccia che nei testi scritti. La
traduzione di un testo pieno di intertestualismi risulta spesso «una compionatura richiesta
da un’altra cultura», non essendo in grado di possedere «la profondità intertestuale» del
testo originale, perché in tale caso si dovrebbe portare «nella traduzione tutto l’iceberg
del contesto culturale, inseparabile dall’esperienza storica di un popolo, nel cui ambiente
l’intertestualismo è stato inventato» (Ivi: 179), il che è ovviamente impossibile e per di
più inutile.
§3.2. Vocativi
Anche i vocativi sono spesso marcati con il colore regionale da trasferire nel
testo della traduzione. Alcuni studiosi li attribuiscono ai realia (ad esempio, S. Vlakhov e
Florin (2012)), precisando però che non tutti i vocativi possono essere considerati tali,
visto che esistono molti “falsi” realia che non hanno nessun colore regionale e che vanno
trascritti secondo la tradizione già esistente, o trasposti con un equivalente o un
equivalente funzionale.
Per tradurre un vocativo, si deve capire cosa sottintende e come viene percepito;
il traduttore deve sapere quali vocativi esistono, che cosa significano (anche dal punto di
vista di eventuali informazioni sottintese) e come funzionano nella LO.
I vocativi di gentilezza (товарищ, мистер, синьор) vanno tradotti con un
equivalente tradizionale già esistente nella LD o trascritti se sono marcati con un colore
regionale vivace e acceso. Se ci si rivolge all’interlocutore chiamandolo per titolo, rango
o professione, le cose che vanno immancabilmente considerate nella traduzione sono
uso, ambiente, epoca e rapporto fra personaggi (ad esempio, rapporto capo-dipendente o
servilismo – in alcuni casi è possibile ricorrere alla sostituzione con un equivalente
funzionale). I vocativi che esprimono rapporti di parentela o altri stretti legami del
genere (мама, земляк) vengono parificati a quelli esistenti nella LD, si trascrivono come
realia (molto più raramente) o vengono del tutto omessi (se hanno poca importanza dal
punto di vista estetico e cognitivo). I vocativi usuali (сударь, господин) si sostituiscono
con analoghi della LD; i vocativi espressivi (голубчик, дружище), i vocativi-richiami
(алло, киска) e i vocativi che si usano tradizionalmente per rivolgersi ad un animale si
traspongono con un equivalente funzionale o vengono omessi18.
§3.3. Nomi propri
I nomi propri «servono non solo per nominare, denotare una creatura o un
oggetto, ma appartengono a quel piccolo gruppo di parole la cui forma stessa indica la
nazionalità del denotato» (Vinogradov 2009: 110). Sono lessemi che «corrispondono
univocamente ai fenomeni della realtà» (Alekseyeva 2004: 186), riferendosi a oggetti
singolari e fenomeni non generalizzabili, anziché classi di oggetti o fenomeni.
18
Gli esempi e la classificazione dei vocativi sono tratti da Vlakhov e Florin (2012: 263-277).
Di regola ogni nome proprio ha un unico equivalente nella LD, consolidato dalla
tradizione (e presente sui dizionari), che dunque rappresenta l’unica opzione per la
trasposizione dell’unità in questione. Nel caso dell’assenza di un equivalente, il nome
proprio viene trascritto, in modo che il lessema ottenuto abbia una forma sonora la più
vicina possibile a quella della parola originale (va notato però che non è sempre possibile,
poiché a volte la parola trascritta può sembrare comica o assomigliare ad una parolaccia
ecc., fatto che porterà alla distorsione dell’effetto comunicativo). Ci sono poi dei casi in
cui è necessario conservare il significato dei morfemi (sopratutto della radice) del nome
proprio.
Nomi e cognomi. Alcuni nomi possiedono equivalenti tradizionali (ad esempio,
sono nomi penetrati nella LD molto tempo fa o nomi biblici), altri vengono trascritti
secondo le regole trascrittive attuali, cosa che permette di conservare il colore regionale
del lessema.
Nomi e cognomi di personaggi pubblici, storici e così via, che appartengono al
patrimonio sociolinguistico di una nazione, devono essere in qualche modo spiegati e
commentati, essendo estranei alla cultura della LD. L’assenza di un commento lascerà
perplesso il lettore nel caso in cui questi s’imbatta in uno dei numerosi nomi propri
connotati, visto che non sarà in grado di associarlo alla cosa (ad esempio, tratto di
carattere) sottintesa. Nomi e cognomi dei personaggi universalmente famosi vanno
trasposti secondo la tradizione attuale (accompagnati o meno da un commento; ciò
dipende dal grado di “celebrità” del personaggio e dal presunto livello di conoscenze del
lettore).
Vanno trattate con un’attenzione particolare le cosiddette perifrasi onomastiche
– espressioni nominali che si sono formate e conservate in una cultura, per indicare, ad
esempio, scrittori e poeti, e sono capaci di provocare equivoci e sbagli assurdi: es. The
Bard of Avon – Шекспир (Shakespeare)19.
Forme abbreviate, diminutivi. Le forme abbreviate possono creare delle
difficoltà quando la loro composizione sonora risulta assolutamente diversa da quella
della forma intera (es. Александра – Шура)20; allora il compito del traduttore consiste nel
19
20
Esempio di Vinogradov (2009: 158).
Esempio di Vinogradov (Ibidem).
trovare queste forme abbreviate e provare a inserirle nella traduzione. I nomi diminutivi
vengono trascritti nella maggior parte dei casi, lo stesso vale per quelli con suffissi di
soggettività (dispregiativi/vezzeggiativi), se si è sicuri che il lettore sarà in grado di
capire le sfumature veicolate dalla forma trascritta, altrimenti il nome va accompagnato
da un aggettivo, «il cui significato espressivo e valutativo può essere considerato
equivalente, almeno in parte, al significato del suffisso del nome in questione»
(Vinogradov 2009: 162): es. смешной (ridicolo), противный (brutto), милый (caro))21.
Ma a volte entrambe le tecniche risultano inefficienti: la nuova forma non viene percepita
dal lettore in modo giusto e un aggettivo che possa andare bene non c’è. Nei casi del
genere ci si accontenta della forma intera e si modifica l’aspetto intonazionale della frase
o altre sue componenti per trasporre le necessarie sfumature.
I soprannomi dei personaggi storici (che non dipendono dal contesto e sono
presenti nella lingua della cultura ricevente) si traspongono con equivalenti tradizionali,
di solito fissati nei manuali, dizionari ecc.; lo stesso vale per i soprannomi dei personaggi
letterari di fama mondiale. Se sono privi di un equivalente tradizionale, vengono
trascritti o tradotti con la conservazione del significato della radice (nel caso sono
“descrittivi” quando «l’autore del testo conferisce loro significati aggiuntivi, basandoli
sulla forma interna della parola» (Garbovskiy 2007: 470)). La conservazione della
semantica del soprannome è particolarmente importante quando esso appartiene ad uno
dei protagonisti dell’opera.
I nomignoli degli animali (zoonimi) si traducono se la loro forma interna (il
significato) è chiara, perché un nomignolo di solito si riferisce ad una caratteristica
dell’animale stesso, riguarda il suo aspetto oppure allude a qualche episodio della sua
vita. Sciogliere l’enigma di un nomignolo non è sempre facile: «bisogna pensare e
frugacchiare nelle sinonimie e omonimie, nei dialetti, nella storia, nei nomi dei
personaggi letterari e folcloristici, nelle barzellette, nelle varie associazioni ed allusioni e
molto altro ancora» (Florin 1983: 41). I nomignoli internazionali si trascrivono partendo
dalla forma esistente nella lingua in cui sono apparsi. In altri casi, quando il nomignolo
non è “descrittivo”, viene semplicemente trascritto secondo la traduzione attuale.
21
Esempi di Vinogradov (Ivi: 162).
Nomi propri “descrittivi” (significativi). Nei testi letterari ci sono spesso dei
nomi inventati dall’autore, la cui trasposizione presenta un problema rilevante: la loro
forma interna viene spesso usata per provocare un particolare effetto sul lettore
dell’opera: «…molti, moltissimi scrittori non scelgono i nomi dei personaggi così, a caso,
ma ci mettono dentro qualche caratteristica della persona denominata, per non parlare del
colore regionale» (Ivi: 31). In un certo senso tali nomi rappresentano una specie di tropo
(Vinogradov 2009: 161-162) e spesso si usano per creare «un clima ironico e giocoso»
(Alekseyeva 2004: 189), soprattutto nella satira e nei testi umoristici, e per definire un
personaggio. Conservare questa giocosità e trasporre la caratteristica del personaggio
presente nel nome è importante, ma il nome porta in sé anche delle particolarità nazionali
– un modello derivativo nazionale.
Nel caso dei nomi descrittivi si deve prestare
attenzione a tutto l’insieme del testo e, come scrive I.Levyy, «l’importante è trasporre i
significati dei nomi quando essi svolgono un ruolo costruttivo nel quadro dell’opera; non
è necessario trasporre il significato di ogni singolo nome: non tutti i nomi significativi
vanno tradotti <…>, ma solo quelli il cui significato funge da mezzo espressivo» (1974:
124). Se il componente significativo del nome non è abbastanza chiaro o importante, non
si deve spiegarlo, sacrificando così il colore regionale del lessema e danneggiando il lato
estetico dell’opera. Ma nello stesso tempo i cognomi ordinari, che sembrano familiari e
abituali, possono diventare descrittivi in un determinato contesto.
Evidentemente i nomi descrittivi di solito non si trascrivono, perché altrimenti
non potrebbero svolgere la funzione assegnatagli dall’autore e influenzare nel modo
previsto il presunto lettore. Per tradurli si usa uno dei due modelli derivativi (schemi di
derivazione): 1) si lascia solo la parola di base (che forma il nome/cognome) 2) si prende
la base a cui si aggiunge una formante onomastica (Vinogradov 2009: 166). Da base può
fungere qualsiasi nome comune (appellativo) – o quasi – che viene a volte un po’
cambiato perché “sappia di straniero”. Sotto la “formante onomastica” si intendono
suffissi speciali che si usano per formare cognomi; possono essere russi (raramente usati
per evitare la russificazione) o stranieri (prestati). A volte si adoperano anche modelli
pluribase, ad esempio: aggettivo+nome (Златоцвет), avverbio+nome (Вездеход), forma
verbale+nome (Нагнибеда), nome+forma verbale (Рукосуй)22. Ci sono molti altri modi
per creare nomi descrittivi (la lingua russa è ricca di modelli derivativi), e il risultato
22
Esempi di Vinogradov (Ivi: 150-182).
dipende più che mai dalle capacità creative del traduttore che affronta un problema
difficilissimo da risolvere: senza russificare ma nello stesso tempo senza allontanare il
nome significativo dal sistema onomastico russo, questi deve far sì che si conservi
l’effetto comunicativo previsto dal testo originale.
Per quanto riguarda la traduzione dei nomi geografici (o toponimi), invece di
parlare di regole si parla di tendenze. Uno spazio enorme è riservato alla tradizione; ad
esempio, alcuni toponimi vengono trasposti con gli equivalenti apparsi nei secoli passati,
quando ancora si traducevano con la trasposizione del significato della forma interna (es.
Place de Concorde – Площадь Согласия 23). Oggi la maggior parte dei toponimi viene
trascritta, anche se la loro forma interna è chiara e significativa. In alcuni casi però una
parte del toponimo viene tradotta mentre l’alt r a viene trascritta (se il toponimo è
composto di due parti – quella “nominale” e quella “propria”, ad esempio Route Blue –
маршрут Блю24), oppure si trascrive per intero con aggiunta di una componente
nominale russo (es. Deep Valley – долина Дип-Вэлли)25.
Se si tratta di un testo letterario, a volte si rinuncia alla trascrizione per
evidenziare il significato del toponimo - tradurlo in senso stretto - per ragioni di carattere
artistico, ovvero la trasposizione di significati impliciti. A volte il traduttore si imbatte in
un toponimo che proviene da una “terza” lingua, - allora ogni singolo caso richiede una
soluzione individuale e unica, dipendente da come il traduttore interpreta il fine che
l’autore del testo si è posto.
Alcuni toponimi non sono solo nomi geografici ma anche simboli di istituzioni
statali, organizzazioni sociali o altre cose del genere (es. il Quirinale – la residenza del
presidente italiano26); per poterli capire e trasporre ci vogliono tante conoscenze di fondo.
Se ne richiedono ancora di più per evidenziare i toponimi memorativi 27, cioè quelli che
il popolo di un paese associa a fenomeni ed eventi del passato di un notevole rilievo.
Nomi di enti, organizzazioni (negozi, alberghi, ditte ecc.) di solito vengono
trascritti, mentre si ricorre alla traduzione quando ad avere importanza non è solo il
Esempio di Nelyubin (2009: 100).
Esempio di Neliubin (Ibidem).
25
Esempio di Neliubin (Ibidem).
26
Esempio d’autore.
27
Termine proposto da Vinogradov (2009: 111).
23
24
brand, ma anche il significato dei componenti del nome. Alcuni nomi possono essere
connotati, contenere informazioni di carattere geografico, economico e politico, e sono
sempre le conoscenze di fondo (che riguardano la vita quotidiana e la cultura di un
popolo) ad aiutare il traduttore a evidenziare, capire e trasporre .
I nomi dei partiti ed istituzioni statali di solito vengono tradotti (es. House of
Commons – Палата Общин 28).
I nomi di navi e navicelle spaziali si trascrivono - dato che in primo piano non
si trova l’immagine che funge da loro base, ma il colore esotico – perché questa o
quest’altra imbarcazione si associ ad un determinato paese. Per la stessa ragione vengono
trascritti i nomi di giornali, nonostante il loro significato sia spesso trasparente: è proprio
al componente “colorato”, “nazionale” che si dà oggi l’importanza maggiore; come
scrive Alekseeva, «la funzione referenziale <…> appare più importante» (2004:188).
Però un testo letterario può contenere anche dei nomi che devono “funzionare” e saranno
in grado di farlo solo se vengono tradotti.
I nomi di opere d’arte e squadre sportive seguono nella traduzione la
tradizione esistente.
In alcuni casi il traduttore dovrà inserire nel testo una riflessione metalinguistica 29,
ossia una descrizione dei fenomeni della lingua stessa, oppure metterla fuori testo (nei
commenti) e spiegare il significato del nome proprio e le cose che probabilmente si
associano nella mente di un lettore dell’opera originale. La questione della trasposizione
dei cosiddetti nomi allusivi non è stata ancora ben studiata.
Il sopraddetto si potrebbe concludere con le parole di S.Florin: «…Anche se ci
dedichiamo una dissertazione voluminosa, il traduttore dovrà comunque risolvere
migliaia d i casi singoli» (1983: 37). Dunque è lecito parlare solo di tendenze esistenti
nelle scienze della traduzione, di cui abbiamo cercato di fare un breve riassunto.
§3.4. Unità fraseologiche
28
29
Esempio di Nelyubin (2009: 101).
Termine di Garbovskiy (2007: 476)
Per quanto riguarda le unità fraselogiche (UF), per la loro traduzione non esiste
un approccio unico: coesistono anche punti di vista opposti perché ogni singolo caso va
considerato individualmente. Nel quadro del presente lavoro ci pare inutile e poco
proficuo studiare tutta la varietà delle classificazioni esistenti. Ciò che appare importante
è l’immagine, e considerando questo parametro tutte le UF si dividono in 1) quelle basate
sull’immagine e 2) quelle prive d’immagine. Dal punto di vista del colore regionale il
gruppo che presenta l’interesse maggiore è il primo, poiché sono proprio le immagini a
contenere la visione del mondo di questa o quell’altra entia.
Ci serviamo del sistema terminologico proposto da Ya.Retsker (2007: 143-165),
che individua quattro modi di trasporre un’UF nel testo della traduzione:
1. con conservazione dell’immagine alloglotta
Questa tecnica, che si adopera per trasporre UF internazionali, prevede la ricerca
di un’espressione idiomatica, i cui criteri, secondo la definizione di S. Vlakhov e S.
Florin (2012: 207), siano equivalenti a quelli dell’unità tradotta (significato, contenuto
metaforico, emozionalità ed espressività ecc.);
2. con conservazione dell’immagine e alcuni cambiamenti di carattere
lessicale e grammatico
L’immagine dell’UF originale viene conservata con alcuni cambiamenti sul piano
lessicale o/e grammaticale. L’immagine può essere sostituita con un’altra a lei vicina,
oppure si cambia la forma grammaticale dell’espressione idiomatica; quindi in questo
caso si cerca di ritrovare un equivalente fraseologico relativo (piccoli cambiamenti di
forma, di componenti, della sintassi ecc.). A volte (quando tutto il resto appare
inefficiente) il traduttore deve inventare un modo di dire nuovo che «assomigli il più
possibile a quello naturale» (Ivi: 211), ricorrendo a modelli formativi e mezzi fraseologici
già esistenti.
3. con sostituizione dell’immagine
Un’UF si traspone con un equivalente fraseologico, ossia un’UF basata su
un’immagine diversa. Secondo Ya.Retsker, «la sostituzione completa dell’immagine può
essere motivata dal punto di vista di conservazione dell’espressività, che spesso risulta
più importante della trasposizione dell’appartenenza funzionale e stilistica del
fraselogismo» (2007: 159). A questo mezzo si ricorre, ad esempio, se l’UE in questione
ha un analogo della LD basato sulla stessa immagine, ma quello appare molto meno
espressivo e dunque da evitare per non danneggiare il lato estetico del testo. Va notata
anche la possibilità di creare un equivalente individuale, a volte necessario.
4. сon omissione dell’immagine
Con l’uso di questa tecnica viene gravemente danneggiato il lato espressivo del
testo. Comunque per alcune UF, la cui immagine non viene percepita dai parlanti nativi
della LO, la traduzione “espressiva” non è sicuramente la soluzione migliore; in questi
casi si parla di un’ «immagine cifrata» (Ivi: 161), che può essere omessa senza nuocere
alla percezione del testo da parte del futuro lettore.
Da quanto detto è lecito dedurre che il colore regionale dell’UF originale viene
trasposto nella traduzione in un solo caso: se il traduttore inventa un’UF nuova
conservando l’immagine di quella originale. In tutti gli altri casi il colore si perde, visto
che il lettore non percepisce l’UF tradotta come appartenente ad una cultura altrui oppure
non la vede proprio, visto che quest’ultima è stata del tutto “cancellata” dal testo della
traduzione.
§3.5. Dialettismi
Il dialetto è una forma di parlato, usata su un determinato territorio; ma è un
parlato speciale, non codificato e trasmesso da una generazione all’altra per tradizione,
per uso, e che di conseguenza conserva la cultura del popolo di un determinato territorio
(Lutovinova, Tarasova 2006: 6-28)30.
Gli autori di testi letterari spesso ricorrono all’uso di dialettismi, nonostante il
dialettismo sia una parola, che nella maggior parte dei casi dispone di un sinonimo nella
lingua letteraria. La ragione sta nel fatto che i dialettismi sono più colorati, più espressivi
e più valutativi delle parole della lingua standard e possono contenere molte altre cose, ad
esempio: «l’ironia dell’autore o del personaggio nei confronti di se stesso o di un altro
Va notato però che nel caso dei dialetti italiani è diverso: molti di essi godono di lunghe tradizioni letterarie e sono
spesso codificati.
30
personaggio, il colore storico, delle indicazioni sulle caratteristiche locali del personaggio
e così via» (Fiodorov 1958: 288). Secondo I. Alekseyeva (2004: 194), le funzioni dei
dialettismi nell’opera letteraria sono queste: 1) si usano nel discorso dell’autore e nelle
repliche dei personaggi, fungendo da mezzo linguistico principale dell’opera 2) si usano
per caratterizzare il parlato dei singoli personaggi 3) si usano sporadicamente, di tanto in
tanto, per rendere più “colorato” e più espressivo il testo.
Dal punto di vista traduttologico, i dialettismi appartegono alla categoria delle
deviazioni dalla norma letteraria. Come scrive I. Alekseyeva, «fino agli ultimi tempi le
deviazioni non si trasponevano nella traduzione oppure se ne trasponeva solo quella parte
che aveva equivalenti sistemistici nella lingua di destinazione» (Ibidem). La questione
della trasposizione dei dialettismi rimane tuttora aperta.
I dialettismi sono difficili da tradurre non solo perché i sistemi dialettali nelle
varie lingue hanno status e caratteristiche diversi, ma anche perché si riferiscono ad un
determinato territorio e ad un determinato gruppo sociale: per trasporre
quell’informazione che c’è dentro alla parola dialettale è decisamente impossibile
utilizzare «corrispettive forme dialettali della lingua di destinazione - anche se esistono perché identificano un gruppo di persone assolutamente diverso» (Garbovskiy 2007: 75)
e «l’uso di questo o d i quell'elemento dialettale <…> inevitabilmente contraddice la
realtà del testo originale, il luogo dove si svolge l’azione, l’ambiente, l’appartenenza dei
personaggi e anche dell’autore ad una determinata etnia» (Fiodorov 1958: 291). Il colore
regionale dell’originale in questo caso viene sostituito con quello altrui, quello estraneo,
il che appare assolutamente illecito e inammissibile. Dall’altra parte, se sostituiamo le
espressioni dialettali con quelle della lingua letteraria, «se tutto quello che è stato
espresso <dall’autore> con un linguaggio inconsueto viene trasposto con un lessico
stereotipato» (Florin 1983: 179), il lato artistico dell’opera verrà gravemente
danneggiato.
Ci pare necessario considerare più in dettaglio la questione della “socialità” dei
dialetti. N.Garbovskiy scrive: «I linguaggi dei membri della stessa collettività linguistica
possono variare non solo perché abitano in diverse parti del paese, ma anche come
conseguenza della loro appartenenza a strati sociali diversi» (2007: 75), dunque il dialetto
caratterizza un personaggio non solo dal punto di vista territoriale, ma anche socialmente
– cosa che può essere più facilmente trasferita nella traduzione, visto che tale
stratificazione vale per molte lingue.
Di regola le differenze territoriali e sociali si appianano durante il procedimento
istruttivo (scolastico ed universitario), e l’uso del dialetto nel parlato “marca” il parlante
dal punto di vista culturale. Secondo I. Levyy, l’unica possibilità concessa al traduttore in
questo caso è «differenziare il linguaggio di un provinciale da quello di personaggi più
istruiti, che parlano la lingua nazionale standard» (1974: 140), utilizzando espressioni
piuttosto neutre, che non sono caratteristiche di questo o quel dialetto e che vengono
percepite «non come attributo di una determinata località, ma piuttosto come
provincialismi in generale» (Ibidem), poiché i singoli dialetti si associano troppo
fortemente ad un determinato territorio. Però allo stesso tempo non si dovrebbe
rinunciare a parole ed espressioni “fresche” e “vivide” russe, quando appaiono opportune;
non si dovrebbe aver paura di «ricoprire di vernice <…> la colorazione dell’opera
originale» (Lyubimov 2012: 114), che, secondo N. Lyubimov, «si traspone con una
precisa ricostruzione della ritrattistica <dell’opera>, delle particolarità dell’oggettistica,
della vita quotidiana, dell’arredamento, dell’ambiente lavorativo, di riti e abitudini, con la
ricostruzione dei paesaggi di un paese o un territorio in tutta la loro tipicità, con la
ricostruzione di superstizioni e riti del suo popolo» (Ibidem), cioè, con la trasposizione di
un intero complesso di elementi marcati con il colore regionale. Il parlato dialettale di un
personaggio non si deve appianare, perché altrimenti
rimane privo del suo carattere
espressivo e di conseguenza anche della possibilità di influenzare in modo giusto il
lettore del testo tradotto, ovvero, nel modo presunto dall’autore dell’opera.
Il grado e la qualità della stratificazione sociale dei vari popoli sono spesso
diversi e possono avere delle particolarità, quindi il traduttore deve conoscere i dialetti
sociali di tutte e due le lingue e saper confrontare le loro caratteristiche per non
commettere errori. Per questo nel quadro della presente ricerca ci pare opportuno
effettuare una breve “scansione” della attuale situazione dialettale italiana, una breve
rassegna basata su opere di noti linguisti italiani, quali G.L. Beccaria (1992), L. Serianni
e P. Trifone (1994), M. Dardano (1994) e T. De Mauro (1998).
Ancora mezzo secolo fa la situazione linguistica italiana si caratterizzava per la
contrapposizione di due forme tramite cui si realizzava la lingua, forme che sembravano
inconciliabili: i dialetti da una parte e la lingua “regolare” e convenzionale, di uso
comune – l’italiano standard - dall’altra. In un certo senso la popolazione poteva essere
considerata bilingue (un ragionamento che con alcune riserve può essere applicato anche
al presente) e a seconda dell’ambito in cui si trovava, sceglieva uno dei due registri
disponibili (il dialetto per la comunicazione informale e la lingua standard in ambiti che
richiedevano una prestazione linguistica più formale). Ma secondo quanto scrivono gli
studiosi italiani che operano nel campo della linguistica e della storia della lingua
italiana, quali M. Dardano, T. De Mauro, G.L. Beccaria, la situazione linguistica in Italia
è notevolmente cambiata negli ultimi decenni influenzata da moltissimi fattori, fra i quali
si possono notare la diffusione dei mass media (radio, giornali, televisione), le migrazioni
interne e l’elaborazione di un programma unico dell’insegnamento della lingua nelle
scuole.
A quanto riportato da T. De Mauro, l’ultima tappa della storia linguistica italiana
si caratterizza con un rinnovamento strutturale dell’italiano standard, la sua espansione in
nuovi contesti comunicativi e processi di rapida “italianizzazione” dei dialetti.
G.L.
Beccaria scrive: «non ci troviamo più di fronte a una semplice coesistenza di due sistemi:
lingua (colta) da un lato, dialetto dall’altro» (1992: 120). Lo sviluppo sociale degli ultimi
decenni ha portato all’apparizione di nuove forme linguistiche – delle cosiddette varietà
regionali, na te di conseguenza alla fusione della tradizione linguistica dell’italiano
standard e di numerosi dialetti. Questi però non sono sistemi “chiusi”, si compenetrano e
si arricchiscono a vicenda, si modificano (Ivi: 128). L’apparizione di varietà regionali ha
favorito processi di penetrazione nell’italiano standard di vari dialettismi appartenenti a
tutti i livelli linguistici: dalla fonetica alla sintassi. C’è stato (e c’è tuttora) anche un
processo contrario: i dialetti si trasformano, prendendo in prestito parole, forme e
strutture dell’italiano “colto”. E di conseguenza ciò che nel XIX secolo (e anche
cinquant’anni fa) appariva un binomio di due essenze linguistiche inconciliabili,
assomiglia sempre più a varianti di una sola lingua (De Mauro 1998: 143): i dialetti non
sono svaniti, non sono rimasti nel passato, non sono diventati fenomeno della storia
linguistica italiana, ma hanno avuto una rinascita nelle varietà regionali, adattandosi a
nuove condizioni e circostanze sociali e fungendo da importantissima fonte
d’arricchimento per l’italiano standard, soprattutto sul piano lessicale e fraseologico.
I dialetti non hanno solo cambiato l a forma della loro esistenza, ma anche il
proprio status (Beccaria 1992: 104): se prima il dialetto veniva maggiormente associato
all’appartenenza a strati sociali più bassi (nonostante che ancora nel XIX secolo la sua
vivacità, freschezza e popolarità affascinassero molta gente colta ed istruita, essendo,
secondo De Mauro, «realtà linguistica <…> ad un tempo aristocratica e plebea» (1998:
358)), ora esso non può più servire da testimonianza del livello d’istruzione del parlante.
Anzi, come scrivono T. De Mauro, G.L. Beccaria e M. Dardano, combinando nel quadro
dello stesso atto comunicativo dialettismi (che rendono più vivace ed espressivo il
linguaggio) e forme caratteristiche per l’italiano standard (neutre o anche formali), la
persona può dimostrare le proprie competenze linguistiche, la sua capacità di operare su
vari registri per raggiungere maggiore espressività.
Naturalmente, i cambiamenti avvenuti nel quadro linguistico negli ultimi decenni
non potevano non riflettersi nella letteratura. Se prima l’uso dei dialetti nell’opera
letteraria anziché essere norma, era piuttosto una specie di esperimento, ormai gli autori
sono sempre più soliti rivolgersi al loro ricchissimo patrimonio (De Mauro 1998: 144145). Grazie all’apparizione di varianti regionali sulla base dei dialetti e dell’italiano
standard, la letteratura ha ottenuto «nuove possibilità stilistiche» (Ivi: 144), e una grande
quantità di mezzi espressivi: il coesistere nella stessa pagina di registri linguistici diversi
«è un nuovo e suggestivo mezzo per individuare e obiettivare il variare degli stati
d’animo e dei punti di vista dei personaggi e del narratore» (Ivi: 145).
I dialetti hanno portato nuove forze nella letteratura e hanno ispirato gli scrittori
alla creazione di opere qualitativamente nuove, dove attraverso il tessuto testuale,
formato dal dialetto e dall’italiano standard, s’intravvede la vita stessa della società
italiana contemporanea (Dardano 1994: 424).
Dunque in Italia l’uso del dialetto in molti casi non testimonia un basso livello
d’istruzione del parlante, ma il carattere informale della situazione comunicativa o un
elevato grado di emozionalità del personaggio, oppure funge da mezzo espressivo. In
Russia invece l’uso di lessemi o espressioni dialettali nella maggior parte dei casi rivela
un livello d’istruzione basso ed è considerato segno di “volgarità”.
Da quanto detto si deduce che per tradurre i dialettismi nel parlato dei personaggi
di un’opera letteraria italiana bisogna prima di tutto valutare l’espressività del discorso, la
situazione comunicativa (formale/informale), il presunto livello d’istruzione e lo status
sociale dei parlanti. Questo va fatto per capire come il parlato dialettale caratterizza
questo o quel personaggio. Partendo da questo, si deve «seguire l’autore tradotto <…> a
costruire le caratteristiche discorsive del personaggio in modo tale che il suo parlare
fornisca al lettore la sua immagine, i gesti con cui l’accompagna, la sua espressione e lo
stato d’animo» (Lyubimov 2012: 101), perché il personaggio risulti “integro”, così com’è
stato concepito dall’autore.
Considerato quanto detto sopra, è lecito supporre che la cosa più importante nella
traduzione dei dialettismi sia la funzione che svolgono (il principio funzionale). Nella
maggior parte dei casi essi introducono nel testo una componente colloquiale, popolare,
provinciale e vanno trasposti con deviazioni dalla norma letteraria: 1) espressioni o
costrutti tipici del parlato; 2) espressioni del linguaggio popolare, gergali, argot e
imprecazioni (dove appare opportuno) – per conservare l’effetto di deviazione dalla
norma (Alekseyeva 2004: 195). Si possono usare anche altri mezzi lessicali e morfologici
(ad esempio, l’uso errato dei casi); 4) costruzione errata delle frasi (ad esempio, ordine
delle parole scorretto) – discorso “storpiato”: se non è possibile adoperare uno dei mezzi
lessicali o morfologici, ci si rivolge a quelli offerti dalla sintassi.
Un problema a parte è rappresentato dai dialettismi intrecciati nel tessuto
dell’opera. La traduzione tramite espressioni di linguaggio popolare e colloquialismi in
questo caso appare inopportuna, poiché «lo status dialettale della lingua di partenza non
ha nessuna relazione con il contenuto del testo originale» (Komissarov 2001: 75). Inoltre,
«molti autori <…> usano nelle proprie opere, chi più spesso e chi meno, una certa
quantità di dialettismi appresi o amati fin dall’infanzia a titolo di parole normali, cioè
della lingua letteraria» e «attribuire loro nella traduzione una sfumatura speciale sarebbe
del tutto sbagliato» (Florin 1983: 79) . In tali casi ci si rivolge alla norma letteraria russa
e al traduttore si richiede solamente una buona conoscenza del dialetto in questione e
delle particolarità del suo uso. Questo approccio porterà
inevitabilmente
all’impoverimento del testo, ma al traduttore non resta altro che rassegnarsi e cercare di
compensare il colore regionale perso con altri mezzi in altre parti del testo tradotto.
§4. Strumenti traduttivi del nuovo millennio
A conclusione del discorso sugli aspetti teorici della trasposizione di varie unità
marcate, vorremmo aggiungere che negli ultimi decenni lo strumentario traduttivo si è
arricchito di un mezzo rilevante, la cui utilità non è certamente da sottovalutare: si tratta
di Internet, che offre al traduttore moltissime opportunità per facilitare il suo compito:
dalla semplice ricerca della traduzione di un vocabolo alla possibilità di vederlo, sentirlo,
in alcuni casi (ad esempio, se si tratta di un realia alimentare) – persino di “assaporarlo”,
insomma, di venire a conoscenza delle particolarità del suo uso, sia linguistico che
“reale”. Infatti, la rete risulta utilissima nel caso il traduttore s’imbatte in un’unità
marcata con il colore regionale, la cui trasposizione richiede delle conoscenze di fondo:
servendosi di vari strumenti di ricerca online può in breve tempo trovare delle
informazioni neccessarie per giungere ad una comprensione completa del testo di
partenza, cogliendone significati impliciti ed eventuali sfumature, per trasmettere poi
questo testo nel modo più congruo e adeguato al futuro lettore.
Il problema dell’uso di nuove tecnologie nel procedimento traduttivo è
sicuramente degno di una trattazione approfondita e potrebbe diventare oggetto di uno
studio a parte. Nel quadro del presente lavoro ci permettiamo di limitarci ad un breve
accenno alla questione e concludiamo il discorso con il seguente avvertimento: le nuove
tecnologie si rivelano utili solo se si sa come usarle - il traduttore deve essere capace di
“filtrare” quell’enorme quantità di informazioni che gli si presenta davanti agli occhi,
scegliendone solamente quelle “affidabili”, per poter così offrire al suo destinatario un
prodotto di qualità.
CAPITOLO II. Analisi della traduzione di unità marcate con il colore
regionale nei romanzi di A.Camilleri (“La forma dell’acqua” e “Il ladro di
merendine”)
§1. A.Camilleri, il linguaggio e il colore regionale delle sue opere
Andrea Camilleri è uno scrittore e regista siciliano noto non solo in Italia, ma
anche all’estero, la cui fama è dovuta in primo luogo alla serie di romanzi gialli, dedicati
alle indagini del commissario Montalbano e ambientati nell’isola natia dell’autore. Le sue
opere - appartenenti alla cosiddetta “letteratura di massa”, indirizzata a chiunque godono di un successo eccezionale, vengono stampate a una tiratura incredibile e tradotte
in moltissime lingue, compreso il russo. Tuttavia tra gli autori “di massa” Camilleri resta
un po’ in disparte, poiché le sue opere sono in grado di offrire al lettore qualcosa di più di
un semplice «intrattenimento intellettualmente sterile» (Serkowska 2006 online: 2). Fra le
componenti più rilevanti del suo successo ce n’è una di cui ci occuperemo nel quadro
della presente ricerca – ovvero la lingua delle sue opere. L’oriundo di Agrigento non si
voleva accontentare di quello che gli poteva offrire l’italiano standard, la lingua comune,
“regolare”, che riteneva troppo appiattita, inespressiva, priva di vitalità. La cosa che gli
era molto più vicina e familiare era il dialetto che permetteva di rendere tutta l’intensità e
la diversità di sentimenti dei suoi personaggi (ciò è stato più volte messo in rilievo dagli
studiosi come, ad esempio, D. De Maglie (2010 online), e anche l’espressività e la
vivacità dei fenomeni della realtà stessa. Tuttavia Camilleri si rendeva ben conto che,
rivolgendosi al dialetto, rischiava di rimanere trascurato dal mercato della letteratura di
massa.
«Mi ero stufato di raccontare in teatro storie d’altri, con parole d’altri. E per
raccontare la storia mia, dovevo trovare un mio modo di scrivere. Un mio modo di
scrivere che rispettasse sempre e comunque la struttura dell’italiano» - dice Camilleri in
un saggio sulla ricerca del proprio stile, scritto assieme a Tullio de Mauro (Camilleri, De
Mauro 2013 online). Come frutto di tale autoanalisi linguistica è apparsa una nuova
lingua, un dialetto inesistente, che, secondo Camilleri stesso, non va considerato «la
trascrizione del dialetto siciliano», ma «una reinvenzione del dialetto e <…> il recupero
di una certa quantità di parole contadine, che si sono perse nel tempo» (Lo scrittore
Andrea Camilleri 2010 online). Alcuni ricercatori (e anche semplici ammiratori del
linguaggio camilleriano) lo chiamano “il vigatese” (il nome deriva dalla città di Vigàta,
una località inventata dall’autore, dove si svolge l’azione dei suoi romanzi), altri – ad
esempio J. Vizmuller-Zocco - preferiscono definirlo “dialetto siciliano locale”
(Vizmuller-Zocco 2011 online). E con questa nuova lingua, un’invenzione d’autore,
Camilleri è riuscito – in un certo senso – a rianimare e a trasmettere ai suoi lettori
tradizioni e usanze della Sicilia, il patrimonio culturale e la straordinaria mentalità del
suo popolo.
Va sottolineato però che la Sicilia di Camilleri è una Sicilia particolare: alcuni
critici, ad esempio, G. Ferroni, la ritengono troppo idealizzata, trascritta da libri e prodotti
cinematografici banali (cf Serkowska 2006 online: 10), altri la vedono antiquata, troppo
obsoleta (Sorgi 2000: 29), per altri ancora si presenta un po’ caricaturizzata (Serkowska
2006 online: 10). Tuttavia la caratteristica più adeguata sembrerebbe quella che troviamo
nello studio della stessa Serkowska: Camilleri crea una realtà immaginaria, conferendole
tratti (positivi, ma anche negativi) tipici di popolo, lingua, cultura e vita quotidiana della
Sicilia, che trasformano questa realtà inesistente in un “concentrato di sicilianità”. Ed è
proprio per questo che riteniamo lecito affermare che le opere di Camilleri sono animate
dal vero “spirito siciliano”, alla trasposizione del quale è appunto dedicata la presente
ricerca.
Tentando di esaminare le cause dello straordinario successo di Montalbano,
alcuni critici ne vedono la chiave proprio nel particolare linguaggio con cui sono stati
scritti i romanzi; ad esempio, A. Sofri e P. Nicotri lo considerano una «rivincita
sull’italiano inesistente» (Sofri 2000 online) della lingua «arcaica, agreste, contadina,
stufa di essere calpestata sull’altare del modernismo stupido e servilmente anglofilo»
(Nicotri 2012 online), della memoria storica e culturale degli italiani sulla superficialità
con cui si caratterizza l’attualità italiana.
La cosa più sorprendente della lingua di Camilleri è la facilità con cui si capisce:
infatti, i significati di parole sconosciute si deducono dal contesto o vengono spiegati
dagli stessi personaggi, «le espressioni dialettali sono commentate, parafrasate,
accompagnate da diversi sinonimi di cui almeno uno è comprensibile» (Serkowska 2006
online: 3). Il lettore viene coinvolto da questo gioco linguistico e man mano che prosegue
nella narrazione avvicinandosi al momento culminante della trama, il suo intuito
linguistico lo aiuta a sciogliere dei mini-rebus, piccoli indovinelli intrecciati nel tessuto
dell’opera; il destinatario ne trae piacere, sprofondando allo stesso tempo
nell’affascinante mondo siciliano, nella sua quotidianità, tradizione e cultura.
E’ ovvio che tutte le considerazioni sulla percezione del linguaggio camilleriano
finora riportate riguardavano esclusivamente il lettore italiano. Perché il testo possa
“aprirsi” in un modo simile anche al destinatario straniero, ci vuole non una semplice
trasposizione del contenuto, ma qualcosa di più, molto di più. Fra il tessuto testuale della
traduzione si devono intravvedere e sentire lo “spirito” e la forma linguistica dell’opera,
ed è proprio la forma a presentare le maggiori difficoltà per la sua trasposizione.
§2. Il colore regionale nei romanzi “La forma dell’acqua” e “Il ladro di
merendine”
Per la nostra ricerca abbiamo selezionato due romanzi polizieschi di Camilleri,
che fanno parte della collana sulle indagini di Montalbano: “La forma dell’acqua”
(Palermo, Sellerio, 1994; traduzione in russo di A. Kondiurina, 2004) e “Il ladro di
merendine” (Palermo, Sellerio, 1996; traduzione in russo di K. Denisevič, 2006). “La
forma dell’acqua” è il primo romanzo della serie scritto in “vigatese”, rappresenta una
specie di “prova” che ha condotto Camilleri ad un clamoroso successo e – come
riteniamo possibile supporre – contiene
tutti i tratti caratteristici del suo modo di
scrivere. Nel caso de “Il ladro di merendine” la scelta è stata motivata da due ragioni: in
primo luogo, volevamo avere a disposizione un romanzo che non fosse tanto lontano dal
primo per data di pubblicazione (infatti, “Il ladro di merendine” è il terzo romanzo della
collana, pubblicato due anni dopo “La forma dell’acqua”); in secondo luogo avevamo
bisogno di due traduzioni fatte da persone diverse e quindi, siccome il secondo libro della
serie (“Il cane di terracotta”, Palermo, Sellerio, 1996) è stato tradotto dalla stessa A.
Kondiurina, abbiamo preferito rivolgerci al terzo romanzo, la cui traduzione è stata
eseguita da K.Denisevič, per avere una possibilità di confrontare due traduzioni dal punto
di vista della trasposizione del colore regionale.
Nella seconda parte della nostra ricerca cercheremo di evidenziare nei testi dei
due romanzi varie unità marcate con il colore regionale per poi sottoporle ad un’analisi
traduttiva: andremo dunque a considerare realia, unità fraseologiche, nomi propri,
vocativi e dialettismi, gli aspetti teorici della cui trasposizione abbiamo già riportato nel
primo capitolo del presente lavoro.
§3. Realia
La maggior parte dei realia presenti nei romanzi appartiene al contesto della
cultura italiana in generale e non verrà esaminata, perché la nostra ricerca è dedicata
esclusivamente alla trasposizione del colore regionale siciliano - dunque andremo a
considerare solamente i realia “locali”, tipicamente siciliani.
Il primo romanzo, “La forma dell’acqua”, non ne conta molti – solo 10 – mentre
nel secondo, “Il ladro di merendine”, ne sono stati evidenziati ben 28. Come vedremo
proseguendo con il nostro lavoro, questo riflette una tendenza generale della scrittura di
Camilleri, che dopo la pubblicazione del primo romanzo (considerato da lui “una prova”)
ha aumentato considerevolmente la quantità di unità colorate nei suoi testi, il che
potrebbe essere visto come uno sviluppo dello stile d’autore.
Passiamo all’analisi di alcuni realia la cui trasposizine nelle due traduzioni è da
considerarsi curiosa, esemplare o, al contrario, originale. L’intera lista dei realia
evidenziati è riportata nell’Appendice 1 del presente lavoro.
1.
Mànnara (“La Forma dell’Acqua”, capitolo 1)
Mànnara è il realia più frequentemente usato nel testo del primo romanzo. In
tutti i casi si traspone nello stesso modo, dunque ci limitiamo a considerare un solo
esempio della sua traduzione:
e precisamente il settore detto la mànnara, участок <…> Он назывался выпасом – в
perché in tempi immemorabili pare che un незапамятные времена какой-то пастух вроде
pastore avesse usato tenervi le sue capre
бы выгуливал там своих коз
Il lessema si usa per definire un bordello all’aperto, situato a Vigàta. Così come
la città stessa, la mànnara è un frutto dell’immaginazione di Camilleri, che però funge da
un realia vero e proprio nel testo della narrazione e quindi può essere visto come unità
marcata dal colore regionale siciliano.
In dialetto siciliano mànnara significa “branco” (Glosbe – il dizionario
multilingue online); la traduttrice traduce il lessema con un equivalente funzionale
выпас, portando così nella traduzione degli elementi del significato del realia originale.
Ciò è importante perché l’uso di una parola assocciata al pascolo molto probabilmente
non è casuale, è possibile che evochi il seguente parallelelismo: così come nel passato ci
pascolavano le capre, ora “vengono pascolate” le prostitute (buttane). Dunque la
trasposizione con un equivalente funzionale suscita nella mente del lettore della
traduzione le stesse associazioni e supposizioni di quella del lettore italiano. Inoltre la
forma sonora del lessema выпас, assai raramente usato nella quotidianità linguistica
russa, può essere considerato in un certo senso somigliante alla parola siciliana mànnara
per il suono “insolito” e un po’ esotico di entrambe le unità lessicali. Così ci pare
possibile affermare che nel presente caso non è stata effettuata la semplice trasposizione
del significato, del senso, ma anche di una parte del colore regionale, anche se,
chiaramente, molto piccola.
Nella traduzione si poteva conservare la forma siciliana del realia in questione e,
quindi, il colore regionale – маннара, che appare ammisibile, siccome la narrazione
successiva contiene molteplici spiegazioni del termine. Però in questo caso il lettore
rimarrebbe privo di una parte delle informazioni contenute nel lessema, non sarebbe in
grado di associarlo ai fenomeni della realtà - il che è stato molto probabilmente previsto e
voluto dall’autore – la conservazione del “particolare” (del colore regionale) lederebbe
così il “generale” (il senso). Pertanto la soluzione traduttiva adottata da A.Kondiurina va
considerata molto buona.
2.
Cosca (“La Forma dell’Acqua”, capitolo 2)
la cosca Cuffaro
мафиозная группировка Куффаро
Sul dizionario Treccani (L’Enciclopedia italiana. Treccani.it online) troviamo la
seguente definizione del lessema: la cosca è un «nucleo, aggruppamento di mafiosi della
Sicilia, che, agli ordini di un capo (<…>), svolge la sua attività criminosa, di
sfruttamento e di sopraffazione in una zona e in un settore determinati». Prendendola
come spunto, la traduzione esplicativa effettuata dalla traduttrice può essere considerata
una buona soluzione, perché 1) il lettore capisce perfettamente il senso dello scritto 2) si
traspone il colore regionale, grazie al fatto che l’espressione esplicativa contiene
l’aggettivo мафиозный, derivato dalla parola мафия che è ben conosciuta dal lettore
russo e allo stesso tempo fortemente associata alla realtà siciliana. Quindi la traduzione
esplicativa in questo determinato caso ha permesso non solo di spiegare il significato del
realia, ma anche di trasportare il lettore nel contesto culturale siciliano.
3. La pasta alla Norma (“Il ladro di merendine”, capitolo 5)
pasta alla Norma, sa, quella con le milanzane fritte
паста алла Норма, знаете, с жареными
e la ricotta salata
баклажанами и копченым творогом
La pasta alla Norma è un tipico piatto siciliano, originario di Catania. Sul sito
pastaallanorma.it, dedicato proprio a questa pietanza, troviamo al suo riguardo le seguenti
informazioni: «pare che il suo nome sia stato dato per la prima volta tra la fine dell'800 e
gli inizi del '900 da Nino Martoglio, commediografo catanese. Martoglio definì infatti
questa pietanza una "Norma", paragonandone la sua bontà all'omonima opera lirica di
Bellini».
Nella traduzione troviamo il nome del piatto trasposto con il metodo della
trascrizione, che ha permesso di conservare pienamente il colore regionale siciliano. Il
testo dell’opera contiene anche la descrizione del piatto, spiegandoci di che cosa si tratta,
quali sono i suoi componenti; dunque, scegliendo la trascrizione come tecnica traduttiva,
K.Denisevič non ha in nessun modo offuscato il senso dello scritto (aiutata poi in questo
dalla diffusione universale della parola italiana “pasta”). L’unico problema consiste nel
fatto che il lettore russo non è sempre un gran conoscitore dell’opera lirica italiana, perciò
il nome dell’opera di Bellini gli può essere sconosciuto e può lasciarlo un poco perplesso.
Ma è anche ovvio che nel presente caso qualsiasi spiegazione extra, sia una nota d’autore
che un passaggio esplicativo inserito nel testo, impedirebbe la percezione giusta della
battuta del personaggio, trattandosi di un dialogo. Quindi la soluzione traduttiva di
K.Denisevič risulta appropriata.
Va notato che i realia alimentari nei romanzi di Camilleri sono una fonte
importante del colore regionale siciliano; infatti, ne “Il ladro di merendine” rappresentano
circa l’86% di tutti i realia (24/28). Riteniamo lecito affermare che la pubblicazione delle
opere su Montalbano (e anche la trasmissione delle omonime serie TV) ha provocato una
crescita d’interesse verso la cucina siciliana; come conseguenza sono apparsi anche
nuomerosi siti dedicati alla preparazione dei piatti menzionati nei gialli (a volte anche
accompagnati dalle rispettive ricette). Ad esempio sul sito di un fan club di Camilleri
(Camilleri Fans Club online) c’è una rubrica dal titolo “Introduzione alla cucina
siciliana”, dove è pubblicata l’intera lista delle pietanze tipicamente siciliane, che
vengono preparate e consumate dai personaggi dei suoi romanzi.
4.
Triglie di scoglio
“La forma dell’acqua”, capitolo 7
Gli fecero mangiare triglie di scoglio freschissime, Ему принесли свежайших морских петушков,
fritte croccanti e lasciate un pezzo a sgocciolare зажаренных до хруста, маслу от жарки давали
sulla carta da pane.
сначала стечь на тонкую прозрачную бумагу, в
которую имеют обыкновение заворачивать хлеб.
Triglia di scoglio (in russo средиземноморская султанка) è un pesce diffuso
nell’Atlantico, nel Mar Nero e nel Mar Mediterraneo, molto apprezzato dai siciliani.
Nella traduzione il suo nome è stato trasmesso con un analogo funzionale – морские
петушки – che riteniamo ingiustificato, visto che con questo nome si definisce una
specie di frutti di mare, ovvero, le vongole. In questo caso si perde anche una parte
notevole del colore regionale, poiché le vongole (морские петушки) sono più familiari
al lettore russo della triglia (средиземноморская султанка), mentre con l’uso di
quest’ultima unità lessicale si sarebbe potuto trasporre nel testo della traduzione più
esoticità, come è stato fatto dalla traduttrice del secondo romanzo, K.Denisevič, che si è
limitata alla semplice traduzione:
“Il ladro di merendine”, capitolo 8
Tornò a sedersi al tavolo, dove già l’aspettava una
Он вернулся за столик, где его ждали полкило
mezza chilata di triglie fritte croccanti.
хрустящих жареных султанок.
5.
Càlia e simenza
“La forma dell’acqua”, capitolo 7
Greco, fra altre cose desuete come pupi di
Греко помимо прочих диковин, вышедших из
terracotta o arrugginiti pesi per bilance
употребления, как-то: глиняных марионеток
ottocentesce, vendeva càlia e simenza; ceci
сицилийского народного вертепа, покрытых
atturrati e semi di zucca salati.
ржавчиной гирь от весов столетней давности торговал смесью поджаренных и подсоленных
тыквенных семечек, турецкого гороха, бобов и
китайских орешков.
“Il ladro di merendine”, capitolo 10
putìa di càlia e simènza
лавка, торговавшая смесью китайских
орешков, бобов, турецкого гороха и
тыквенных семечек
Càlia e simenza è una pietanza tipica siciliana consumata durante le festività
dedicate ai santi patroni (ad esempio, il giorno di Sant’Agata a Catania), partecipando a
varie manifestazioni e parate o semplicemente passeggiando per la città. Càlia si prepara
friggendo (sic. caliannu) i ceci, mentre simenza si ottiene con semi di zucca essicati e
fritti.
Di regola questa specie di snack è acquistabile dai venditori ambulanti
(GastronomiaMediterranea.com).
Il metodo della trasposizione adoperato da entrambe le traduttrici può essere
visto come traduzione esplicativa, nel primo caso unita alla spiegazione d’autore:
< … > càlia e simenza; ceci atturrati e semi di
(traduzione letterale) <…> càlia e simenza;
zucca salati.
жареные бобы и соленые тыквенные семечки.
Le due traduzioni sono molto simili, anche anche perché contengono entrambe
degli elementi assenti nell’opera originale: китайские орешки non si riferiscono a
nessun lessema del testo di partenza e per di più non fanno parte della càlia e simenza,
ome si deduce dalla definizione riportata sopra. Турецкий горох sono in realtà gli stessi
ceci – бобы, dunque entrambe le traduzioni contengono due lessemi con lo stesso
significato. Comunque il colore regionale è da considerarsi in gran parte trasposto tramite
l’inserimento nel testo della traduzione dei nomi di legumi esotici.
“Il ladro di merendine”, capitolo 17
putìa di càlia e simenza
лавка, торговавшая бобами и семечками
In un altro capitolo invece K.Denisevič traspone lo stesso realia con una semplice
spiegazione, non contenente però tutto l’insieme di significati dell’unità lessicale
originale e priva di colore regionale siciliano.
6. Caciocavallo (“Il ladro di merendine”, capitolo 3)
una fetta consistente di caciocavallo
увесистый кусок сыра кашкавал
Il caciocavallo è una specie di formaggio tipico di tutte le regioni che formavano
una volta il Regno delle Due Sicilie, diffusosi poi per tutta l’Italia (Alimentipedia.it). La
parola adoperata nella traduzione - кашкавал - si riferisce ad un altro tipo di formaggio,
considerato tipicamente bulgaro, e il suo uso per definire il formaggio italiano è da
considerarsi errato. Nel presente caso si tratta dunque della sostituzione di un realia con
un altro, appartenente ad un’altra cultura e dotato di un colore regionale vivace, ma
assolutamente non italiano, il che appare inammissibile dal punto di vista della
traduzione.
7. Intertestualismi
“La forma dell’acqua”, capitolo 8
La frase saliniana
Citò, ed ebbe gioco facile, la frase saliniana del Он процитировал известную фразу из романа:
cangiar tutto per non cangiare niente e concluse che менять все, чтобы не менять ничего, - и
<…>
заключил тем, что <…>
L’aggettivo saliniano allude al famoso “Gattopardo”, un romanzo dello scrittore
siciliano Tommasi di Lampedusa. Il protagonista dell’opera si chiama Fabrizio Salina, dal
cui nome appunto deriva l’aggettivo in questione. A. Kondiurina ha preferito adoperare la
traduzione contestuale, di fatto rinunciando alla trasposizione dell’intertestualismo dunque il colore regionale dell’unità è andato perduto. Per conservarlo sarebbe forse
stato opportuno riportare il titolo dell’opera e il nome dell’autore del romanzo, che stanno
dietro all’unità marcata:
Citò, ed ebbe gioco facile, la frase saliniana del Он процитировал известную фразу из романа
cangiar tutto per non cangiare niente e concluse che «Леопард» Джузеппе Томази ди Лампедуза:
<…>
менять все, чтобы не менять ничего, - и
заключил тем, что <…>
Comunque, la soluzione di A.Kondiurina appare opportuna, poiché la
traduzione del romanzo è destinata al lettore di massa, che nella maggior parte dei casi
non conosce bene la letteratura italiana e potrebbe trovarsi in difficoltà imbattendosi nel
titolo di un’opera sconosciuta, il cui nome non gli dice niente in assoluto ed è quindi
privo di contenuto.
(“Il ladro di merendine”, capitolo 4)
Una canzone “siciliana”
ebbe il tempo di cominciare a canticchiare: “E te lo
vojo dì/ che sò stato io…”
Самое время завести любимую сицилийскую
песенку…
La presente citazione è tratta dalla canzone “Lella” di Edoardo de Angelis, un
cantautore di origini romane che scrive e canta in dialetto romano. Ne consegue che la
traduttrice ha aggiunto nel testo del colore regionale siciliano dove in realtà non c’era,
trasformando un’unità non marcata dal colore regionale siciliano in una “colorata”.
Anche se il presente caso va considerato uno sbaglio commesso dalla traduttrice,
potrebbe anche fungere da compensazione, visto che in molte altre parti della traduzione
è risultato impossibile conservare la colorazione delle unità, mentre in questo determinato
caso la miracolosa apparizione del colore regionale siciliano non è in grado di nuocere né
il lato estetico, né quello cognitivo del testo.
Considerazioni conclusive sui realia:
•
La traduzione dei realia appare essenziale per la trasposizione del colore regionale;
•
Ne “La forma dell’acqua” sono stati evidenziati 8 realia ordinari e 2
intertestualismi, mentre non sono presenti realia situazionali o associativi;
•
Nel 90% (9/10) dei casi A.Kondiurina è riuscita a trasporre (anche se in misura
diversa) il colore regionale, il che va considerato un ottimo risultato;
•
I metodi traduttivi più usati dalla traduttrice sono la sostituzione del realia con un
equivalente funzionale (4/10, 40%) e la traduzione esplicativa (3/10, 30%), che nella
maggioranza dei casi vengono usati in modo tale da poter non solo spiegare il significato
del realia (a volte lo fa Camilleri stesso, che semplifica il lavoro della traduttrice), ma
anche per trasporne la “colorazione”. Il metodo trascrittivo (equivalente tradizionale ben
noto al destinatario e marcato da un acceso colore siciliano) e la traduzione contestuale
(quando è risultato impossibile conservare il colore regionale) sono stati adoperati una
sola volta (1/10, 10%);
•
Ne “Il ladro di merendine” sono stati evidenziati 27 realia ordinari e 2
intertestualismi; potrebbe essere visto come conseguenza dell’evoluzione del metodo
artistico di Camilleri;
•
Nel ≈69% (20/29) dei casi K.Denisevič è riuscita a trasporre il colore regionale, il
che va considerato un buon risultato;
•
I metodi traduttivi usati dalla traduttrice presentano più diversità rispetto alla
traduzione del primo romanzo; quelli più frequenti sono la traduzione nel senso stretto
(7/29, ≈24%), che ha riguardato soprattutto i realia alimentari (costituiti di più lessemi
che hanno degli equivalenti in lingua russa), la traduzione esplicativa (5/29, 17%), che in
alcuni casi ha comunque permesso di conservare il colore regionale, e la traduzione
contestuale (3/29, ≈10,3%), l’uso della quale nella maggioranza dei casi ha impedito la
trasposizione del colore siciliano. Gli altri metodi adoperati da K.Denisevič sono:
sostituzione con un equivalente funzionale (7%), sostituzione di un realia con un altro
con aggiunta di una componente tradotta (7%), traduzione combinata con trascrizione
(7%), traduzione iponimica/iperonimica (7%), trascrizione combinata con esplicazione
(7%), sostituzione di un realia con un altro (≈3,4%), trasposizione con un equivalente
tradizionale con aggiunta di una componente tradotta (≈3,4%), sostituzione con
equivalente funzionale combinato con esplicazione (3,4%) e trascrizione (3,4%).
§4. Vocativi
Nel quadro della presente ricerca anche i vocativi meritano di essere considerati
come unità marcate con il colore regionale. Se ne trovano molti nei testi dei due romanzi,
tuttavia ne possiamo analizzare solo una parte, visto che la colorazione della maggioranza
di essi deve essere ritenuta tipicamente italiana e non siciliana, mentre il nostro lavoro ha
come oggetto solo quelle unità testuali che si riferiscono al contesto culturale della
Sicilia; va però comunque notato che il colore regionale dei vocativi da noi considerati
deve essere ritenuto caratteristico del Meridione in generale e non riguarda dunque
solamente la Sicilia. Comunque riteniamo possibile supporre che tali vocativi siano stati
inseriti nel testo non per caso, ma per sottolineare le particolarità del linguaggio siciliano,
rendendolo così più vivace e colorato. E’ proprio per questa ragione che queste unità
testuali sono degne di essere analizzate e verranno cosiderati qui di seguito,
accompagnati dagli esempi della loro traduzione. L’intera lista dei vocativi evidenziati è
riferita nell’Appendice 1 del presente lavoro.
1. Trasposizione con un equivalente tradizionale
“La forma dell’acqua”, capitolo 1
Brigadiè, non ho capito <…>
Бригадир, я чего-то не понял <…>
Nel presente caso il vocativo si traspone con l’equivalente russo бригадир,
dunque si potrebbe parlare di perdita dell’aspetto “non conformista” dell’unità originale,
deto che brigadiè è il risultato dell’abbreviazione del lessema “brigadiere”, e tale
troncamento è un tratto caratteristico dei dialetti del Sud: il vocativo brigadiè può quindi
essere considerato un dialettismo. Ne consegue che per la sua trasposizione ci si deve
rivolgere non solo alle tecniche della traduzione dei vocativi, ma anche a quelle che si
adoperano per la trasposizione dei dialettismi. Tuttavia a guardare più attentamente
l’esempio sopra riportato si rivela che il vocativo dialettale è stato compensato con
un’espressione colloquiale (я чего-то не понял (coll.) invece di я что-то не понял
(lingua letteraria)), quindi la “non normatività” viene comunque trasposta, pur con il
metodo della compensazione, il che può essere visto come una buona soluzione della
difficoltà traduttiva, anche se ciò non ha permesso di conservare il colore regionale
dell’unità comportando danni al lato estetico del testo.
2. Vocativi usuali
Dottò è il vocativo “colorato” più usato nel testo del romanzo “La forma
dell’acqua” (4/5 casi):
“La forma dell’acqua”, capitolo 16
Как это кому, доктор?
Come a chi, dottò?
Dottò è la forma tronca di dottore, un vocativo usuale italiano che si usa quando
ci si rivolge ad una persona laureata (soprattutto nei settori dell’istruzione, medicina e
legge). Nell’esempio riportato sopra è stato trasposto con il metodo della traduzione (una
parola equivalente al dottore nella lingua russa - доктор), il che non appare tanto
opportuno, visto che in Russia il vocativo доктор non si usa per rivolgersi a qualsiasi
laureato e viene nella maggioranza dei casi adoperato in un colloquio con una persona
che possiede un titolo accademico di istruzione superiore, ovvero un dottorato di ricerca,
oppure con una persona che lavora nel settore della sanità pubblica. Il destinatario della
traduzione potrebbe farsi in questo modo un’idea errata, dato che il vocativo non gli
provoca nessuna associazione mentale col contesto culturale siciliano (dunque il colore
regionale non è trasposto) e l’uso del vocabolo nel suo paese d’origine è diverso da
quello italiano.
Le considerazioni riportate sopra riguardano anche la trasposizione del vocativo
“dialettizzato” dottori (15/16 vocativi marcati) nella traduzione del secondo romanzo: in
12/15 casi viene tradotto con il lessema доктор, come nel seguente esempio (l’unica
forma diversa da dottori – dottò – si traduce nello stesso modo):
“Il ladro di merendine”, capitolo 8
Dottori, lei è di propio?
Доктор, это собственной персоной вы?
In altri due casi il lessema è stato invece trasposto con un equivalente funzionale
комиссар, che va ritenuto molto opportuno, perché in tal modo non si pecca contro la
realtà artistica dell’opera (chiamando il personaggio per rango) e non “s’inganna” il
destinatario, sebbene non si riesca purtroppo di conservare il colore regionale del
vocativo:
“Il ladro di merendine”, capitolo 9
Insomma, dottori, minchiate, babbasiate, cose senza В общем, комиссар, мелочи, всякая ерунда,
importanzia.
ничего примечательного.
Nisciuno, dottori.
Никого, комиссар.
Un esempio simile lo troviamo anche nella traduzione di A. Kondiurina:
“La forma dell’acqua”, capitolo 16
Dottò, io l’ho sempre pensato: lei comunista è.
Комисса-ар, я-то всегда подозревал: коммунист
вы.
Anche in questo caso il vocativo комиссар s’abbina perfettamente al contesto
circostante (l’esempio è tratto da un dialogo fra il commissario Montalbano e un suo
collega). Inoltre per inserire nella traduzione delle sfumature colloquiali e di una certa
familiarità, caratteristiche dell’unità originale, al vocativo è stata conferita una forma
“distesa”, che imita il parlato e risulta sufficiente per trasporre l’intonazione della battuta
del personaggio. Comunque, così come tutti gli altri esempi di traduzione, il vocativo
комисса-ар non è marcato con il colore regionale siciliano.
3. Omissione del vocativo
“La forma dell’acqua”, capitolo 12
Dottò, quello quando se ne torna a Milano, si mette
Этот, как пить дать, когда вернется в свой
con quelli che vogliono staccare la Sicilia dal nord.
Милан, запишется к тем, которые стоят за
отделение Сицилии от севера.
“Il ladro di merendine”, capitolo 8
Sua di lei, dottori.
Вашей персоны.
L’omissione del vocativo risulta possibile quando questo non svolge un ruolo di
particolare importanza per quanto riguarda il lato estetico e quello cognitivo dell’opera.
Nei casi sopra citati tale approccio può essere considerato opportuno, dato che dal punto
di vista traduttivo il vocativo usuale dottore (dottò, dottori) rappresenta notevoli difficoltà
(di cui abbiamo già parlato sopra) mentre la sua omissione non influenzerà in nessun
modo la percezione del testo da parte del destinatario, anzi, osiamo affermare che rende
più naturale e immediato il dialogo dei personaggi. Tuttavia la rinuncia alla trasposizione
del vocativo ha comportato la perdita del colore regionale.
Considerazioni conclusive sui vocativi:
•
Fra i vocativi presenti nei testi dei due romanzi quelli marcati dal colore
regionale sono rappresentati dalle forme tronche (caratteristice dei dialetti del Sud) o
addirittura dialettali degli ordinari vocativi italiani, dunque possono essere considerati
dialettismi e trasposti con l’uso dei metodi adoperati per la traduzione di queste unità;
•
La stragrante maggioranza dei vocativi presenti nel tessuto testuale dei
romanzi appartiene alla categoria di quelli usuali ed è dunque difficile da trasporre con
conservazione del colore regionale;
•
Ogni singolo caso va considerato individualmente, valutandone
“colorazione”, espressività, uso attuale ecc., e – una volta valutati – si cercano i metodi
adeguati per la loro trasposizione;
•
Nella traduzione di A. Kondiurina nel 40% (2/5) dei casi un vocativo è stato
trasposto con un equivalente esistente nella LD; trasposizione con un equivalente
funzionale combinato con compensazione con un'espressione colloquiale, sostituzione
con equivalente funzionale e omissione del vocativo sono stati adoperati in un solo caso
(20%).
•
Nella traduzione di K. Denisevič la trasposizione con un equivalente
tradizionale è più frequente rispetto a quella di A.Kondiurina (12/16, 75% dei casi), ed e
seguita (considerata la frequenza d’uso) da sostituzione con un equivalente funzionale
(2/16, 12,5%), da trasposizione con un equivalente combinato con compensazione con
un’espressione colloquiale e dalla tecnica dell’omissione del vocativo (un caso per ogni
tecnica, 6,25% dei casi).
•
In alcuni casi le differenze nell’uso di alcuni vocativi, presenti in entambe
le lingue (LD e LO), possono portare ad una percezione errata del testo da parte del
lettore, se queste differenze non verrano considerate dal traduttore.
•
Il colore regionale non è stato trasposto in nessuno dei casi considerati,
perché i vocativi “colorati” hanno un carattere usuale e non sono così esotici da essere
trascritti, mentre i loro analoghi nella lingua russa non si associano alla cultura dell’Italia
meridionale.
§5. Nomi propri
I nomi propri sono importantissimi per la trasposizione del colore regionale,
poiché la loro stessa forma indica l’appartenenza del personaggio ad una certa etnia.
Come abbiamo già riferito nel primo capitolo del presente lavoro, normalmente queste
unità non rappresentano particolari difficoltà per la traduzione: se non possiedono un
equivalente tradizionale, vengono di regola trascritte. Tuttavia alcuni casi richiedono
attenzione maggiore e riteniamo dunque necessario considerarne alcuni, esemplari e
curiosi, che abbiamo rintracciato nel testo delle due traduzioni.
1. Nomi diminutivi e cognomi abbreviati
“La forma dell’acqua”, capitolo 1
Il commissario invece era di Catania, di nome Комиссар, напротив, был родом из Катании,
faceva Salvo Montalbano, e quando voleva capire звался Сальво Монтальбано, и если уж хотел
una cosa, la capiva.
что-либо понять, у него это получалось.
Salvo Montalbano è il nome del protagonista di tutta la serie dei romanzi di
Camilleri. Salvo, il diminutivo di Salvatore (che potrebbe essere un nome descrittivo, non
una scelta casuale dell’autore) si traspone con il metodo della trascrizione, il che appare
opportuno, visto che la forma intera del nome non viene mai menzionata nel testo del
romanzo. Viene trascritto anche il cognome del personaggio, quindi il colore regionale per la trasposizione del quale la trascrizione è il migliore dei metodi - è stato conservato
appieno.
“Il ladro di merendine”, capitolo 7
Totò, sentimi. Il signor Lapecora veniva qua
Тото, послушай. Синьор Лапекора заглядывал
qualche volta con gli amici?
сюда с друзьями?
Anche nel secondo esempio, tratto dal romanzo “Il ladro di merendine”, il
diminutivo tipico meridionale Totò (che probabilmente deriva da Salvatore o Antonio) è
stato trascritto, permettendo di conservarne il colore regionale.
Per quanto riguarda le abbreviazioni dei cognomi, molto diffusi nei dialetti
dell’Italia del Sud (soprattutto quando ci si rivolge ad una persona) e consistenti nella
caduta dell’ultima sillaba, - ne troviamo degli esempi anche nei testi di Camilleri.
“La forma dell’acqua”, capitolo 4
Montalbà, tu sei completamente fuori di testa
Монтальбано, ты совершенно спятил
Ne “La forma dell’acqua” è presente un solo caso di tale abbreviazione, per la cui
trasposizione la traduttrice ha deciso di riportare la forma intera del cognome invece di
trascriverne la forma abbreviata – una decisione presumibilmente basata sulla
considerazione che il lettore russo molto probabilmente non conosce l’usanza linguistica
meridionale e potrebbe trovarsi in difficoltà se gli fosse proposta la trascrizione della
forma abbreviata, come nel seguente caso, tratto dal romanzo “Il ladro di merendine”:
“Il ladro di merendine”, capitolo 20
Bussarono e trasì Tortorella spingendo la porta col В дверь постучали, и она распахнулась от удара
piede, dato che reggeva, sugli avambracci, tre chili н огой . Н а п ороге с тоя л Торторе л л а с
e passa di carta.
трехкилограммовой кипой бумаг в руках.
«Vogliamo approfittare mentre che si trova qua?».
- Изволите посмотреть, пока вы здесь?
«Tortorè, stai parlando come se io fossi rimasto - Торторе, ты так говоришь, будто меня лет сто
assente da cent’anni!»
не было!
Nella traduzione di K. Denisevič vengono trascritti tutti i cognomi abbreviati
tranne uno (5/6) e vorremmo notare, che – al contrario di come si potrebbe pensare questo non impedisce al destinatario una lettura tranquilla e fluida, dato che il contesto
circostante nella maggioranza dei casi contiene la forma intera del cognome e altri
suggerimenti, che permettono al lettore di trovare verifica alle proprie supposizioni.
2. Cognomi descrittivi
“La forma dell’acqua”, capitolo 2
Al volante ci stava Gallo, oggetto, con Galluzzo, di
За рулем сидел Галло, который вместе с
facili battute tipo “Commissario, che si dice nel
Галлуццо был мишенью вечных шуточек вроде:
pollaio?” <…>
«Комиссар, что говорят в курятнике?» <…>
Va ribadito che i nomi discrittivi possono presentare notevoli difficoltà per la
traduzione, anche se si tratta di un romanzo giallo, dove tali nomi non vanno considerati
strumenti di satira, anche se possono contenere lievi indizi del carattere di un
personaggio. Tuttavia la traduzione dell’elemento significativo del nome porterebbe all’
“aricchimento” del testo con significati estranei, non previsti dall’autore dell’opera, che
riteniamo inammissibile. Nell’esempio tratto da “La forma dell’acqua” la traduttrice ha
cercato di trovare il minore dei mali: infatti, Gallo e Galluzzo sono due cognomi
significativi, che nel presente paragrafo fungono da base per un gioco di parole, una
battuta (“Commissario, che si dice nel pollaio?”), comprensibile solo nel caso il lettore
capisca la forma interna dei due cognomi. A. Kondiurina ha trascritto le due unità e, di
conseguenza, la battuta è rimasta “in sospeso”, non riferendosi a nessun elemento del
testo e dunque non risultando comprensibile. E’ evidente che in questo determinato caso
– che riteniamo meritevole - il testo doveva essere accompagnato con una nota, un
commento della traduttrice, preferibilmente messo fuori testo per non ostacolare la sua
fluidità.
“Il ladro di merendine”, capitolo 9
Ah, senta, carissimo, non si dimetichi di farmi Ах да, и не забывайте, друг мой, сообщать, как
avere notizie sul delitto Lacapra
идет расследование дела Лакапры
Nel brano del testo che contiene il presente esempio, un giudice di nome Lo
Bianco si presenta desideroso di mostrare a Montalbano il suo “vivissimo” interesse
verso la sua investigazione, sbagliando però il cognome della pòvira vittima e
chiamandola Lacapra invece di Lapecora. Anche qua la forma interna del cognome, che
fino a questo punto della trama non ha avuto grande importanza, diventa oggetto di un
gioco di parole, ben comprensibile per il lettore dell’opera originale. Il destinatario della
traduzione invece si accorge solo del fatto che il giudice ha sbagliato cognome, ma non
capisce l’essenza dell’errore (dovuto alle associazioni animalistiche provocate dalla
forma interna dell’unità in questione): la componente animalistica “pecora” si sosituisce
con “capra”, che comporta nel testo dell’opera delle tonalità umoristiche, purtroppo solo
in parte percepibili dal lettore russo.
3. Nomi dei personaggi universalmente famosi
“La forma dell’acqua”, capitolo 6
- A Raccadali, sta provando un travaglio di
- А в Ракадалли, репетировать трагеть Мартольо
Martoglio, quello che parla di san Giuvanni
сочинение пробовать, об усекновении главы
dicullatu.
Иоанна Крестителя.
San Giuvanni è la variante dialettale del nome del personaggio biblico San
Giovanni, che è noto al pubblico russo sotto il nome di Иоанн Креститель. Per questo
la trasposizione con un equivalente tradizionale si presenta come l’alternativa più
opportuna, visto che l’uso di altri metodi avrebbe potuto lasciare il lettore perplesso,
constringendolo a indovinare di chi si tratta, anche se il contesto contiene un
suggerimento (dicullatu (it. decapitato) , усекновение главы) , poiché sarebbe errato
supporre che tutti i presunti lettori siano esperti della storia biblica e possano stabilire che
si parla proprio di San Giovanni, basandosi solamente sulla decapitazione.
4. Nomi dei personaggi pubblici
“La forma dell’acqua”, capitolo 3
Cattolico praticante, aveva in politica seguito le
Ревностный католик, в политике он следовал
idee del nonno che era stato acceso sturziano<…>
идеям деда, который был пламенным
приверженцем Стурцо <…>
Sturziano è un aggettivo derivato dal cognome di un noto politico e sacerdote
italiano Luigi Sturzo, originario di Catania, «convinto assertore della necessità di
coerenza per i credenti tra vita religiosa e impegno politico, attento analista dei rapporti
tra Chiesa e Stato» (Treccani.it online), fondatore del Partito popolare italiano, «membro
della “Democrazia cristiana» <…>, fondatore dell’associazione cattolica di lavoratori,
affittuari e studenti» (Bol'šaya Sovetskaya Entsiklopediya vol.25 1976: 347). E’ facile
supporre che siano veramente pochi i lettori russi, a cui il suo nome appaia familiare.
Dunque anche rinunciando alla formazione di un aggettivo derivato dal cognome Sturzo
(ad esempio, стурцианец) e trasponendolo con un costrutto nominativo contenente la sua
forma reale fedelmente trascritta (che permette di capire si tratta di un personaggio e non
di un realia o un toponimo), si sarebbero potute dare delle spiegazioni (pur non troppo
pleonastiche, conformi al genere del giallo). Ciò avrebbe permesso al lettore russo di farsi
un’idea sulle attitudini politiche del personaggio descritto (la vittima assassinata – Silvio
Luparello), e quindi non solo sentire il colore regionale di un nome straniero, ma anche
fare un breve tuffo nella storia politica italiana.
5. Toponimi inventati
Normalmente tali toponimi si trascrivono secondo le norme trascrittive attuali,
come dimostrano i seguenti esempi:
“La forma dell’acqua”, capitolo 1
Lume d’alba non filtrava nel cortiglio della
Рассветные лучи не пробивались во двор
“Splendor”, la società che aveva in appalto la «Сплендор», фирмы, имевшей подряд на уборку
nettezza urbana di Vigàta <…>
городских улиц в Вигате.
“Il ladro di merendine”, capitolo 1
E che me ne fotte a me? Io a Vigàta sto.
И при чем здесь я? Я-то в Вигате.
Tale comportamento nei loro confronti è spiegabile con due fattori: 1) la forma
interna del toponimo non è chiara e dunque non traducibile 2) nel caso fosse traducibile,
il genere del romanzo (giallo) non gradirebbe la scelta della tecnica della trasposizione
dei significati di singoli morfemi, il che porterebbe nel testo dei sensi presumibilmente
non previsti dall’autore e per di più impedirebbe la trasposizione del colore regionale.
Nella maggior parte dei casi (3/4 ne “La forma dell’acqua”, 3/3 ne “Il ladro di
merendine”) un toponimo inventato è stato trasposto con l’uso del metodo trascrittivo.
L’unico esempio che si differenzia dagli altri casi lo troviamo nella traduzione di A.
Kondiurina, capitolo 8:
<…> una sparatoria tra piccoli mafiosi avvenuta
<…> перестрелке между мелкими мафиози,
alla periferia di Miletta poche ore prima, annunziò
случившейся на окраине Монтелузы несколько
che a Montelusa si era riunita la segreteria
часов назад, - объявил, что в Монтелузе
provinciale del partito al quale apparteneva (…)
состоялось заседание правления
l’ingegner Luparello.
провинциальной фракции той партии, к которой
принадлежал (…) инженер Лупарелло.
Miletta si è trasformata in Монтелуза (Montelusa), il che appare inspiegabile,
siccome non sono chiare le cause di tale scelta. Милетта funzionerebbe nel testo nel
modo totalmente identico a Монтелуза, il che ci permette di considerare il caso un errore
traduttivo. Tuttavia dal punto di vista del colore regionale, le perdite sono minime e
assolutamente non percepibili.
6. Nomi delle aziende
“La forma dell’acqua”, capitolo 9
Ma insomma, nessuno sa a chi apparteneva questa
Да в конце-то концов, кто-нибудь знает, кому
Sicilchim?
принадлежал этот Сицилхим?
Sicilchim è il nome dell’azienda abbandonata, che una volta si occupava della
produzione di varie sostanze chimiche. Ciò è deducibile dalla parola stessa: il nome
proprio è una sigla composta di due parti – Sicil (abbreviazione di Sicilia) e chim
(chimica). Le sigle vengono trasposte quando possibile con delle unità dalle stesse
caratteristiche, ovvero, con sigle, pur cercando di rendere chiara la loro struttura, il
significato delle componenti; così è stato fatto da A. Kondiurina che ha creato un nome
proprio seguendo il modello formativo di quello originale: Сицилхим=Сицилия+химия
(produzione di sostanze chimiche), - ed è riuscita non solo a conservare non il colore
regionale dell’unità, ma anche trasporne il significato.
7. Errori traduttivi
In entrambe le traduzioni sono presenti degli sbagli (anche se pochissimi),
causati dall’errata percezione del testo da parte delle traduttrici:
“La forma dell’acqua”, capitolo 10
Si misero d’accordo sul posto, il bar di Marinella
Они договорились встретиться в баре «У
<…>
Маринеллы» <…>
“Il ladro di merendine”, capitolo 5
Bene, proprio una mezz’orata fa mi ha telefonato
Ну вот, полчаса назад мне позвонил доктор
da Montelusa il dottor Mancuso della Stranieri.
Манкузо делла Страньери из Монтелузы.
Nel primo caso Marinella è un toponimo reale, il nome di un piccolo paese nella
provincia di Trapani con poco più di 1000 abitanti. Dunque il bar di Marinella è l’unico
bar di quella località – бар в Маринелле/Маринеллы. Dalla traduzione di A. Kondiurina
invece segue che Marinella sarebbe il cognome del proprietario, il che non corrisponde
alla realtà artistica del testo originale. Ciononostante, anche se nel presente caso si tratta
di un errore traduttivo, il colore regionale risulta comunque trasposto, siccome la
traduzione contiene un vocabolo dalla forma sonora che “sa di straniero”.
Nel secondo esempio, invece, siamo costretti a parlare di un errore che danneggia
(pur in misura assai piccola) il lato cognitivo del testo originale. Il cognome contenuto
nel brano italiano è semplicemente Mancuso, mentre nella traduzione troviamo Манкузо
делла Страньери. Vuol dire che K. Denisevič ha considerato le parole “della Stranieri”
parte del cognome, mentre in realtà si riferiscono al posto di lavoro della persona in
questione (la Sezione della Stranieri). Tuttavia, neanche in questo caso l’errore presente
nel testo non nuoce (più o meno) alla sua percezione da parte del destinatario e non
comporta danni per la trasposizione del colore regionale.
Considerazioni conclusive sui nomi propri:
•
Di regola le categorie di nomi propri più difficili da tradurre sono:
diminutivi e abbreviazioni, soprannomi, nomi e cognomi di personaggi famosi (nella
cultura della LO), cognomi descrittivi (!) e alcuni toponimi;
•
Nel romanzo “La forma dell’acqua” sono stati evidenziati 103 nomi propri
“colorati”, fra cui 66 nomi e cognomi (≈64%), 23 toponimi (≈22,3%) e 12 casi
particolari, considerati a parte (≈11,7%). Il metodo dominante della loro trasposizione è
sicuramente la trascrizione (che si presenta conforme alle norme traduttive attuali) –
85/103 (≈82,5%) casi, seguita da trascrizione combinata con traduzione (9/104, ≈8,7%
dei casi) e da trasposizione con un equivalente tradizionale (8/103, ≈7,8% dei casi). La
trascrizione con aggiunta di una componente nominale è stata adoperata in un solo caso
(≈1%). Nel ≈3,9% dei casi (4/103) riteniamo lecito parlare di un errore traduttivo;
•
Quasi in tutti i casi per la trasposizione di nomi e cognomi è stato adoperato
il metodo della trascrizione (62/66, ≈94%) che permette di conservare la forma sonora
del lessema originale e quindi – il colore regionale. Nel 6% (4/66) dei casi è stata
effettuata la trasposizione con un equivalente tradizionale, una volta portato nella LD con
il metodo della trascrizione e dunque da considerarsi portatore del colore regionale
anch’esso;
•
Per i toponimi il metodo prevalentemente usato è sempre la trascrizione
(15/23, ≈65,2% dei casi), seguito da trascrizione combinata con traduzione (5/23, ≈21,7%
dei casi), trasposizione con un equivalente tradizionale (2/23, ≈8,7% dei casi) e
traduzione con aggiunta di una componente nominale (1/23, ≈4,4% dei casi);
•
Per tutti gli altri casi quando si trattava della trasposizione di qualche altro
tipo di nome proprio, si adoperano le tecniche seguenti: trascrizione (6/12, 50% dei casi),
trascrizione accompagnata dalla traduzione (3/12, 25% dei casi), trasposizione con un
equivalente tradizionale (2/12, 17% dei casi) e traduzione (1/12, ≈8% dei casi);
•
I nomi propri dei pesonaggi noti esclusivalente nell’ambito italiano e i nomi
descrittivi non sono accompagnati da nessun commento, il che potrebbe essere spiegato
con le particolarità del genere dell’opera (trattandosi di un giallo), poiché note d’autore e
spiegazioni di qualsiasi altro tipo potrebbero distrarre il lettore da una trama assai
complicata. Tuttavia – come ci permettiamo di affermare -
questo non è sempre
perdonabile, visto che l’assenza di un commento porta a volte alla perdita del colore
regionale, contenuto anche nel lato cognitivo del testo;
•
Riteniamo possibile affermare che nella traduzione di A. Kondiurina il
colore regionale, contenuto nella forma sonora delle unità, è stato trasposto nel ≈98% dei
casi.
•
Nel romanzo “Il ladro di merendine” sono stati evidenziati 140 nomi propri
marcati con il colore regionale, fra cui 106 nomi e cognomi (≈75,7%), 24 toponimi
(≈17,2%) e 10 casi particolari (≈7,1%). Il metodo assolutamente dominante della loro
trasposizione – così come nel caso del romanzo precedente - è la trascrizione – 128/140
(≈91,4%) casi, seguita da traduzione (4/140, ≈2,9% dei casi), da trasposizione con un
equivalente tradizionale (3/140, ≈2,1% dei casi) e trascrizione combinata con traduzione
(2/140, ≈1,4% dei casi). Trascrizione accompagnata da nota d’autore, trascrizione con
aggiunta di una componente nominale e trasposizione con un equivalente tradizionale
accompagnato da nota d’autore sono state adottate una sola volta (≈0,7% del totale). Nel
≈4,3% dei casi (6/140) riteniamo lecito parlare di un errore traduttivo.
•
Nella stragrande maggioranza dei casi per la trasposizione di nomi e
cognomi è stato usato il metodo della trascrizione (102/106, ≈96,2%) che permette di
conservare appieno il colore regionale. Nell’1,9% (2/106) dei casi è stata effettuata la
trasposizione con un equivalente tradizionale, mentre il metodo della trasposizione con
un equivalente tradizionale accompagnato da nota d’autore e quello della trascrizione
sempre accompagnata da nota d’autore sono stati adoperati una sola volta (1/106, ≈0,9
dei casi).
•
Per i toponimi il metodo prevalentemente usato è sempre la trascrizione
(20/24, ≈83,3% dei casi), però a confronto della traduzione di A.Kondiurina, appare
molto più frequente, seguito poi dalla trasposizione con un equivalente tradizionale (2/24,
≈8,3% dei casi), trascrizione combinata con traduzione (1/24, ≈4,1% dei casi) - la cui
percentuale appare molto più bassa di quella del romanzo “La forma dell’acqua” - e
traduzione (1/24, ≈4,1% dei casi), che non è del tutto presente nella traduzione del primo
libro sottoposto all’analisi.
•
Nei casi quando si tratta della trasposizione di un nome proprio di qualche
altro tipo, si adoperano i metodi seguenti: trascrizione (6/10, 60% dei casi), traduzione
(3/10, 30% dei casi), trascrizione combinata con traduzione (1/10, 10% dei casi).
•
Per quanto riguarda la trasposizione del colore regionale in generale, nella
traduzione del romanzo “Il ladro di merendine” K. Denisevič è riuscita ad effettuarla nel
97,1% dei casi, che va considerato un ottimo risultato. La sua trasposizione è risultata
impossibile nei casi della traduzione dei nomi delle barche e di alcuni canali televisivi,
anche se, come è stato accennato nella parte teorica del presente lavoro, questi vengono
normalmente trascritti e in tal caso non perdono la loro “colorazione”.
•
Le traduzioni di entrambe le traduttrici si sono dimostrate ottime dal punto
di vista della trasposizione del colore regionale dei nomi propri.
§ 6. Unità fraseologiche
La fraseologia rispecchia il modo di pensare, di ragionare e la visione del mondo
di un popolo ed è da considerarsi molto importante dal punto di vista della trasposizione
del colore regionale di un’opera letteraria. Nello stesso tempo la traduzione delle UF è un
compito molto complesso che richiede tanti sforzi da parte del traduttore, per non parlare
della traduzione delle UF con conservazione del colore regionale, che va considerata un
compito di difficoltà eccezionale.
Com’è già stato notato nel primo capitolo del presente lavoro, il colore regionale
delle UF è contenutosoprattutto nell’immagine che gli sta dietro. Quindi nel quadro della
nostra ricerca ci rivolgiamo prima di tutto proprio a quelle UF che sono basate su
un’immagine. In questo paragrafo ne verranno considerati alcuni casi esemplari e curiosi,
caratteristici del contesto culturale siciliano oppure inventati dallo scrittore appunto per
aggiungere nel testo delle “sfumature siciliane”. L’intera lista delle espressioni
idiomatiche evidenziate è riportata nell’Appendice 1.
Per la ricerca di significati e l’analisi delle traduzioni ci serviamo delle seguenti
fonti: dizionario fraseologico italiano-russo di T.Čerdanzeva (1982), dizionario dei
proverbi italiani di C.Lapucci (2007), dizionario etimologico della lingua siciliana di
L.Milanesi (2015) e di tutto lo strumentario offertoci dalle tecnologie Internet, ovvero
dizionari siciliano-italiani online (Dizionario siciliano-italiano Glosbe, Dizionario
Siciliano-Italiano Linguasiciliana.it, Dizionario palermitano-italiano Digilander.libero.it),
dizionario dei modi di dire del “Corriere della sera”, un autorevole forum linguistico
Language Forums, rubrica sui modi di dire siciliani del sito interamente dedicato alla
Sicilia
goccediperle.it, dizionario “Camilleri linguaggio” del Vigata Fans Club e
materiali del sito Dialettando.com.
1. Il carbone bagnato
“Il ladro di merendine”, capitolo 9
Aveva il carbone bagnato, il commissario
Рыльце у комиссара было в пушку
Secondo alcune versioni, il detto sarebbe originario di Catania e significherebbe
essere all’apparenza persona onesta e perbene, avendo pero sulla coscienza dei peccati
nascosti. Sui forum (ad esempio, wordreference.com) troviamo l’eventuale etimologia
dell’UF: una volta i venditori di carbone per far diventare più cara la propria merce la
inumidivano perché pesasse di più.
K.Denisevič ha conservato nella traduzione il carattere fraseologico e, dunque,
l’espressività della frase, il cui tono potrebbe essere definito colloquiale. Tuttavia la
sostituzione dell’immagine dell’UF originale con un’altra – tipicamente russa - ha portato
alla perdita del colore regionale, che però appare inevitabile, visto che la conservazione
dell’immagine del brano originale avrebbe potuto ledere la percezione del testo da parte
del lettore, che si sarebbe imbattuto in un indovinello da sciogliere e molto probabilmente
avrebbe perso il filo del racconto.
2. Vantu a favuri
(“La forma dell’acqua”, capitolo 7)
se uno non trova vantu a favuri, nun naviga
ежели попутного ветра нету, не поплывешь
Se uno non trova vantu a favuri, nun naviga = se uno non trova vento a favore,
non naviga. Molte UF siciliane sono basate su immagini marine, alludendo all’arte della
navigazione e alla pesca – naturalmente, per l’importanza del mare e dei mestieri ad esso
legati per gli abitanti dell’isola.
Nella traduzione è stata adoperata la tecnica della trasposizione dell’UF con
conservazione dell’immagine, la traduttrice è riuscita a conservare anche la struttura
stessa e la “colloquialità” dell’UF originale. L’assenza nella lingua russa di un’UF simile
(anche se l’UF in questione è da considerarsi internazionale, visto che risulta presente in
altre lingue, ad esempio, in polacco e lituano (Flot.com)) non provoca alcuna difficoltà di
comprensione al lettore per la chiarezza dell’immagine, che però non è da associarsi alla
Sicilia, dunque il colore regionale è da considerarsi perso.
3. Fresco come un quarto di pollo
(“La forma dell’acqua”, capitolo 7; “Il ladro di merendine, capitolo 16)
Nel quadro della presente ricerca abbiamo ritenuto opportuno considerare come
portatori del colore regionale siciliano anche le espressioni idiomatiche “d’autore”,
ovvero, UF inventate da Camilleri secondo modelli di formazione delle UF, la cui forma
e immagine aiutano a conferire “più sicilianità” nei testi dei suoi romanzi. Va però notato
che per il compito – sicuramente non facile – di evidenziazione di questo tipo di UF ci
siamo serviti di dizionari – sia elettronici che cartacei - dei modi di dire siciliani e italiani,
che chiaramente non possono procurarci un’immagine completa della poliedrica
fraseologia siciliana, considerato il carattere nettamente popolare delle unità in questione.
Per capire il significato di tali UF ci si rivolge al contesto, che nella maggior
parte dei casi contiene degli indizi assai chiari su che cosa sta oltre l’espressione
idiomatica.
“La forma dell’acqua”, capitolo 7
Allora io, personaggio Pino, telefono di prima
Теперь я, персонаж Пино, звоню с утра
matina al personaggio Rizzo per dirgli che ho
пораньше персонажу Риццо и говорю, что наше
trovato morta la persona di cui lui è segretario,
мертвым человека, которому он и секретарь, и
amico devoto, compagno di politica. Più di un
преданный друг, и товарищ по партии. Родней
fratello. E il personaggio Rizzo se ne rimane
родного брата. А персонаж Риццо сидит себе и
fresco come un quarto di pollo, non si agita, non
в ус не дует, спокойный, как удав, не
domanda dove l’abbiamo trovato, com’è morto, se
тревожится, не спрашивает, где мы его нашли,
l’hanno sparato, se è stato un incidente di
от чего он умер, может, застрелили его или он в
macchina. Niente di niente, domanda solo perché
аварии погиб. Ничегошеньки, спрашивает
siamo andati a contarglielo proprio a lui, il fatto. Le только, почему мы решили позвонить именно
pare una cosa che suona giusta? <…> Non si fa
ему. По-вашему, это нормально звучит? <…>
meraviglia, ecco.
Никакого изумления, вот.
“Il ladro di merendine”, capitolo 16
«Errore» fece Montalbano, frisco come un quarto
di pollo
- Ошибочка! - радостно оборвал его
Монтальбано
Essere/rimanere fresco (frisco) come un quarto di pollo è un’UF che, considerata
isolatamente, rappresenta un rebus irrisolvibile. Tuttavia, per risolverlo nel primo caso ci
si può tranquillamente servire del contesto, ricco di suggerimenti: il personaggio Rizzo
era un caro amico dell’ingegnere ucciso, ma quando gli hanno riferito della morte del suo
compagno, non ha mostrato nessuna emozione, nessuna specie di nervosismo o
turbamento, rimanendo assolutamente indifferente nei riguardi dell’avvenuto. La serie di
sinonimi, in cui è inserita anche l’UF in questione, fa supporre che il suo significato è da
considerarsi simile a quello delle altre unità elencate: “non si agita”, “non domanda” ecc.
La supposizione viene confermata dalla narrazione successiva, che descrive la meraviglia
e la perplessità del personaggio riguardo della strana reazione dell’avvocato Rizzo. Nella
traduzione di A. Kondiurina il modo di dire è trasposto con un’UF russa, anzi, due con
due UF: (сидит себе и) в ус не дует e спокойный как удав. Evidentemente in entrambi
i casi siamo costretti a constatare la sostituzione completa dell’immagine originale, che
ha comportato la perdita del colore regionale dell’UF originale.
Nel secondo esempio, invece, il contesto non contiene nessun suggerimento, che
può portare ad una comprensione errata dello scritto. Nella traduzione di K.Denisevič
l’UF risulta del tutto omessa e per di più il suo testo contiene dei significati che poco
probabilmente ci erano immessi dall’autore, il che si deduce dall’esempio tratto dal “La
forma dell’acqua”. Quindi oltre alla mancata trasposizione del colore regionale e
dell’espressività dell’UF originale riteniamo lecito segnalare anche un errore traduttivo
che nuoce al lato cognitivo del testo.
Considerazioni conclusive sulle unità fraseologiche:
•
Nel testo de “La forma dell’acqua” sono stati evidenziati 5 modi di dire
marcati con il colore regionale siciliano, di cui 3 (60%) sono stati trasposti con
conservazione dell’immagine alloglotta e alcuni cambiamenti di carattere lessicale e/o
grammaticale e 2 (40%) con sosituzione completa dell’immagine, mentre non sono stati
adoperati i metodi traduttivi di trasposizione con conservazione dell’immagine alloglotta
o di omissione dell’immagine.
•
Nel 100% dei casi non è stato possibile trasporre il colore regionale delle
unità: in alcuni casi l’immagine di base si è rivelata internazionale, in altri si è dovuto
restituirla perché il lettore potesse percepire il significato dell’UF nel modo giusto.
Dunque per quanto riguarda il colore regionale la traduzione risulta “impoverita” rispetto
al testo di partenza. Comunque A. Kondiurina è riuscita a conservare a pieno
l’espressività delle unità originali.
•
Ne “Il ladro di merendine” sono stati evidenziati ben 13 modi di dire
“colorati”, di cui 7 (≈53,8%) sono stati trasposti con omissione dell’immagine alloglotta
(che ha portato alla diminuzione del grado di espressività),
3 (≈23,1%) – con
sostituzione completa dell’immagine, in 2 casi (≈15,4%) è stata effettuata la traduzione
con conservazione dell’immagine e alcuni cambiamenti di carattere lessicale e/o
grammaticale (delle immagini simili sono presenti anche nella cultura russa) e in un solo
caso (≈7,7%) K. Denisevič è riuscita a conservare l’immagine originale.
•
Dal punto precedente inevitabilmente risulta che il colore regionale
siciliano delle UF marcate è stato conservato in un solo caso (≈7,7% del totale) – quando
cioè è stata adoperata la tecnica della trasposizione con conservazione dell’immagine
alloglotta. Per quanto concerne l’espressività del testo originale, il suo grado è
significativamente diminuito nella traduzione, il che è dovuto al frequente uso del metodo
di omissione dell’immagine.
§7. Dialettismi
Le opere di Camilleri, che abbiamo sottoposto all’analisi, sono pervase da
centinaia di neologismi, che l’autore crea italianizzando parole ed espressioni dialettali,
aclune delle quali sono ormai in disuso, come abbiamo già accennato sopra. Le troviamo
così nei dialoghi dei personaggi, come nei passaggi d’autore, quando s’intrecciano
organicamente nel tessuto testuale dell’opera. Il ruolo che svolgono nei romanzi è quello
dei dialettismi veri e propri, dunque abbiamo ritenuto possibile considerarle così come se
lo fossero veramente.
Nel §1 di questo capitolo abbiamo riferito delle considerazioni di alcuni studiosi
che ritengono sia proprio il linguaggio camilleriano ad essere la chiave del suo successo,
essendo i dialettismi principali portatori del colore regionale nelle sue opere. Tuttavia – e
ciò risulta dalle riflessioni che abbiamo riportato nell’ultimo paragrafo della parte teorica,
dedicato alla trasposizione dei dialettismi, – questi non possono in nessun modo essere
trasportati nel testo della traduzione, in modo da conservare la loro accesa colorazione.
Purtroppo questo lo impedisce la natura stessa dei dialettismi, troppo strettamente legata
ad un determinato territorio e un determinato gruppo etnico. Infatti, il traduttore ne può
trasporre solamente colloquialità, popolarità ed eventuale “contadinità” con dei mezzi a
sua disposizione (e il suo strumentario in questo caso è assai povero), quali espressioni o
costrutti tipici del parlato, espressioni del liguaggio popolare o gergali, argòt e
imprecazioni, “discorso storpiato” ecc. Comunque la bravura, le competenze e la
creatività del traduttore non gli sono d’aiuto quando si tratta della trasposizione del colore
regionale dei dialettismi, contenuto nella loro stessa forma, - inevitabilmente e
crudelmente lo scopo rimarrà irraggiungibile e qualsiasi tentativo di conservare la
colorazione bella e vivace delle unità originali sarà invano.
In relazione a quanto detto sopra, riteniamo inutile e inopportuno effettuare una
dettagliata analisi di metodi usati per tradurre i dialettismi (addirittura degni di un intero
trattato linguistico), visto che non conservano nella traduzione il proprio colore regionale.
Ci limitiamo dunque a contare il loro numero (naturalmente, approssimativo, visto che, in
molti casi, soprattutto quando si tratta di dialettismi grammaticali, è difficile capire dove
finisce un’unità dialettale e dove ne comincia un’altra) in entrambi i romanzi sottoposti
all’analisi, per capire qual è la percentuale delle unità, il cui colore regionale è destinato a
non essere trasferito nella traduzione. L’intera lista dei dialettismi evidenziati è riportata
nell’Appendice 2 al presente lavoro. Per evidenziarli ci siamo serviti dei dizionari della
lingua italiana contemporanea (Treccani.it online, loZingarelli2015, la Repubblica.it
online) e alcuni dizionari elettronici del dialetto siciliano e del “vigatese” (Dizionario
siciliano-italiano Glosbe, Dizionario Siciliano-Italiano Linguasiciliana.it, Dizionario
palermitano-italiano Digilander.libero.it, dizionarioo del linguaggio di Camilleri del
Vigata Fans Club).
Nel testo de “La forma dell’acqua” e de “Il ladro di merendine” sono state
evidenziate rispettivamente 393 e 1956 unità dialettali di 3 tipi, quali dialettismi
intrecciati nel tessuto dell’opera, dialettismi nei dialoghi dei personaggi, dialettismi
grammaticali (dialettismi morfologici e sintattici). Abbiamo ritenuto ammissibile non
effettuare un’analisi quantitativa dei dialettismi grammaticali (non sono inclusi nei dati
numerici riportati sotto), visto che nella maggioranza dei casi non possono essere
considerati singole unità, trattandosi di particolarità strutturali riguardanti l’intera frase o
un gruppo di elementi e dunque incalcolabili; mentre nel quadro della nostra ricerca ci
occuppiamo – per quanto risulta possibile - delle unità evidenziabili, che ci permettono di
parlare della trasposizione del colore regionale con l’aiuto di numeri e percentuali. Il
considerevole aumento della quantità di dialettismi nel secondo romanzo rispetto al
primo potrebbe essere percepito come il risultato dello sviluppo del modo di scrivere
camilleriano, magari legato al successo del primo libro della serie, che gli aveva dato “via
libera”, permettendogli di esprimersi con più passione e audacia.
§8. Considerazioni conclusive sulla trasposizione del colore regionale
Per fare delle considerazioni conclusive sulla trasposizione del colore regionale,
cercheremo di sistematizzare i dati ottenuti nel quadro della nostra ricerca, organizzandoli
sotto forma di una tabella:
“La forma dell’acqua” (traduzione di A.Kondiurina)
Unità
Totale (№)
Con
colore
“Ladro di merendine” (traduzione di K.Denisevič)
Unità
Totale (№)
Con colore
regionale
regionale
Realia
10
conservato (№)
9
Realia
29
conservato (№)
20
Unità fraseologiche
5
0
Unità fraseologiche
13
1
Nomi propri
103
101
Nomi propri
140
136
Vocativi
5
0
Vocativi
16
0
Dialettismi
Totale
393
516
0
11 0 / ~ 2 1 , 3 % d e l
Dialettismi
Totale
1956
2154
0
157/~7,3% del
Totale (senza dialettismi)
123
totale
11 0 / ~ 8 9 , 4 % d e l
To t a l e
198
totale
157/~79,3% del
totale
dialettismi)
(senza
totale
I dati della tabella dimostrano che nel quadro del presente lavoro abbiamo
evidenziato e analizzato la traduzione di 516 (“La forma dell’acqua”) e 2154 (“Il ladro di
merendine”) unità “colorate”. L’analisi eseguita ha confermato che la trasposizione del
colore regionale di un’opera letteraria è un compito di difficoltà eccezionale e - in alcuni
casi – addirittura impossibile da realizzare.
La maggior parte del colore regionale è andata persa a causa dell’impossibilità di
trasporre la colorazione dei dialettismi; ciò è dovuto al fatto che nel loro caso il colore
regionale è contenuto nella forma dei lessemi, ovvero – nella lingua stessa. Inoltre si è
rivelato molto difficile trasporre il colore regionale nel caso delle UF (che richiederebbe
la conservazione dell’immagine alloglotta, che è stato fatto in un solo caso) e
assolutamente impossibile – nel caso dei vocativi (che è dovuto al fatto che sono termini
usuali). Le unità, la cui colorazione si è dimostrata più trasponibile, sono i nomi propri e i
realia, che nelle traduzioni di A. Kondiurina e K. Denisevič sono riusciti a conservare il
proprio “odore di esoticità” nella maggioranza dei casi sottoposti all’analisi.
Inoltre ci pare lecito affermare che l’approccio traduttivo scelto dalle traduttrici
può essere chiamato adattivo, in altre parole, che Kondiurina e Denisevič hanno deciso di
“avvicinare” l’opera letteraria al lettore (dando più attenzione al “generale” che al
“particolare”) invece di introdurre quest’ultimo nell’ambiente straniero, il che va ritenuto
oppurtuno trattandosi di romanzi polizieschi e non di testi di carattere culturologico.
Abbiamo ritenuto giusto paragonare le due traduzioni in due modi diversi:
considerando prima la trasposizione di tutte le unità evidenziate e – nel secondo caso –
escludendo i dialettismi, poiché questi non conservano nella traduzione il proprio colore
regionale e impediscono di valutare la trasposizione del colore nella traduzione di K.
Denisevič; infatti, rispetto a “La forma dell’acqua” sono numerosissimi (il loro totale è
quattro volte superiore a quello del primo libro) e quindi la percentuale complessiva delle
unità trasposte con conservazione del colore regionale nella seconda traduzione risulta
molto piccola e non può servire a dimostrare la bravura della traduttrice.
Dai dati riportati nella tabella si deducono anche le seguenti considerazioni:
•
Considerati i dialettismi, la percentuale delle unità trasposte con
conservazione del colore regionale è ≈il 21,3% per la traduzione de “La forma
dell’acqua” e ≈il 7,3% per quella de “Il ladro di merendine”; da ciò riteniamo lecito
dedurre che questa “quantità” va considerata bastevole per traduzioni di opere letterarie,
che si rivolgono al lettore di massa.
•
Per quanto riguarda la traduzione delle unità, il cui colore regionale appare
trasponibile, le percentuali di casi in cui le traduttrici sono riuscite a svolgere un difficile
lavoro di conservazione sono le seguenti: ≈l’89,4% (110/123 unità) per “La forma
dell’acqua” e ≈il 79,3% (157/198 unità) per “Il ladro di merendine”; quindi la prima
traduzione dovrebbe considerarsi più “esotica”, offrendo più possibilità al lettore di
“sprofondare” nella realtà siciliana. Comunque va detto che la quanità complessiva di
unità marcate nel secondo romanzo è notevolmente superiore a quella del primo, dunque
trattandosi di un giallo, l’approccio di Denisevič potrebbe essere considerato molto
opportuno. Probabilmente cercava di non distrarre il lettore, di lasciare che seguisse
tranquillamente la trama senza dover imbattersi in infinite spiegazioni (che sono
comunque numerose).
In conclusione, ribadiamo che, pur parlando della trasposizione del colore
regionale mettendo sotto esame delle singole unità, si deve rendere ben conto che questo
è un soggetto non esprimibile in numeri, non numerabile o divisibile in singoli casi. Si
tratta di una qualità dell’opera letteraria considerata in generale, che risiede non solo nei
realia o modi di dire, ma anche (e soprattutto) nella narrazione stessa. Dunque la ricerca
svolta ci ha permesso di valutare soprattutto le possibilità dello strumentario concesso al
traduttore e anche la bravura di quest’ultimo nel risolvere vari problemi traduttivi.
Considerazioni conclusive
La letteratura ha sempre riflesso la cultura, nel cui contesto si sviluppa, mentre la
traduzione è sempre stata un importantissimo mezzo di interazione fra le varie culture.
Nell’ambito della globalizzazione molti autori contemporanei prendono spunto sempre
più spesso dal patrimonio artistico, storico e linguistico dei propri paesi, e si rivolgono a
lettori, i quali si dimostrano sempre più interessati ad opere, in cui si riflette la realtà
artistica di paesi e popoli diversi, quando fra il tessuto della narrazione si intravvede la
loro visione del mondo, piena di fascino ed esoticità.
Tali processi nell’ambito letterario mettono in rilievo il problema della
trasposizione del colore regionale nelle traduzioni di testi artistici. A questa questione si
rivolgono nelle proprie opere molteplici traduttori russi, che però nella maggioranza dei
casi non la sottopongono ad un’analisi sistematica, limitandosi a considerazioni di
carattere generale. Ma il mondo letterario odierno richiede sempre più traduzioni di
qualità e ciò sottolinea la necessità di studiare in modo dettagliato la questione. Infatti,
una considerazione particolareggiata permetterebbe di capire quali obiettivi si deve porre
il traduttore di un’opera artistica e quali risultati potrebbe giudicare sufficienti.
Quanto sopra detto può testimoniare l’attualità del presente lavoro, incentrato
appunto sulla trasposizione del colore regionale nella traduzione di un testo letterario. Lo
studio delle difficoltà affrontate dai traduttori di tali testi, la considerazione degli aspetti
teorici della trasposizione del colore regionale e l’analisi del materiale raccolto nel
quadro della ricerca ci hanno consentito di giungere alle seguenti conclusioni:
•
La traduzione letteraria consiste in primo luogo nell’effetuazione di una
comunicazione estetica, per cui la cosa più importante è la conservazione
dell’implicazione artistica ed estetica del testo originale.
•
Fra le difficoltà affrontate dai traduttori di testi letterari, quelle più
importanti secondo i teorici della traduzione sono:
il problema della comprensione e della percezione del testo originale sul
piano linguistico, stilistico e delle unità artistiche;
l’impossibilità di tradurre un’opera letteraria a causa della diversità dei
sistemi linguistici dei vari popoli e dell’inevitabile immissione nel testo di
elementi soggettivi da parte del traduttore;
il problema del testo tradotto visto come copia di quello originale e delle
responsabilità del traduttore legate a questo fatto;
il problema del destinatario del testo tradotto, la cui visione del mondo, la
quantità e la qualità delle conoscenze di fondo sono sempre diverse da quelle
del lettore dell’opera originale, il che porta il traduttore ad un infinito
“manovrare” fra l’approccio adattivo e quello innovativo;
il conflitto “generale VS specifico”, quando il traduttore deve trasporre la
maggiore quantità possibile di particolarità dell’opera originale, non
danneggiando la concezione ideologica del libro, formata da contesto, carattere,
trama e l’idea dell’autore, – e anche viceversa;
il conflitto “forma VS contenuto”, quando per trasporre il contenuto si
sacrifica la forma, pur essendo quest’ultima essenziale dal punto di vista
estetico, e (più raramente) – anche viceversa;
il problema della percezione e della trasposizione dei significati impliciti,
importantissimi per la concezione ideologica dell’opera;
la questione delle conoscenze di fondo, che permettono al traduttore di
percepire tutti i livelli semantici del testo, e anche la questione dell’assenza di
tali conoscenze nel caso del destinatario della traduzione, a cui devono essere
riferite quando lo permette il lato estetico dell’opera;
il problema della trasposizione del colore regionale, strettamente legato alla
questione delle conoscenze di fondo.
•
Il problema della trasposizione del colore regionale – uno dei più importanti
nelle scienze della traduzione – è sempre stato considerato da traduttologi russi solo a
grandi linee. Siccome il testo artistico è una specie di rappresentazione (pur in parte
immaginaria) di una realtà nazionale (e perciò da considerarsi interessante dal punto di
vista delle altre culture), i linguisti dichiarano all’unanimità che il colore regionale
dell’opera va necessariamente conservato nel testo della traduzione.
•
Per scegliere un adeguato metodo di trasposizione di questa o quella unità
“colorata”, il traduttore deve rispondere alle seguenti domande: 1) quanto la cultura del
testo originale e le opere dell’autore tradotto sono familiari al presunto lettore; 2) quanto
è importante la trasposizione del colore regionale per un determinato testo (appartenente
ad un determinato genere letterario); 3) che cosa appare più opportuno: “avvicinare”
l’opera al lettore (approccio adattivo, il testo viene adattato al livello di conoscenze e agli
interessi del presunto lettore) oppure conservarne le specificità (approccio innovativo,
che porta il lettore nell’ambiente dell’opera originale).
•
Il problema delle conoscenze di fondo consiste non solo nel fatto che il
traduttore ne deve avere una quantità enorme, ma anche nella mancanza (o in una
quantità comunque insufficiente) di esse nel caso del destinatario del testo della
traduzione. Dunque il traduttore deve spiegare al lettore quello che presumibilmente egli
non riuscirà a capire, senza ostacolare la fluidità della narrazione e prendendo in
considerazione il genere e le caratteristiche dell’opera in questione.
•
E’ impossibile trasferire nella traduzione tutte le unità marcate del testo
originale, perché di regola si riferiscono al campo dello “specifico” (linguistico, formale)
e non del “generale” (che riguarda il lato cognitivo del testo). Ciò è strettamente legato al
problema del conflitto tra la forma e il contenuto e per trasporre ogni singola unità
“colorata” si deve prendere in considerazione tutto l’insieme del testo. Tuttavia, non è
necessario trasferire nella traduzione tutte le unità marcate con il colore regionale: vanno
trasposte solo quelle che potranno essere percepite dal presunto lettore come una specie
di riflesso dell’ambiente straniero, ovvero, come qualcosa di esotico.
•
Nel procedimento traduttivo la perdita dello “specifico” danneggia meno la
traduzione che la perdita del “generale”; tuttavia non è lecito rinunciare alla trasposizione
dei dettagli “colorati” del testo originale, poiché questo comporta danni per il lato
estetico dell’opera.
•
In ogni singolo caso si deve valutare, quale componente dell’unità marcata
risulta più importante – quella “colorata” (lo “specifico”) oppure quella cognitiva (il
“generale”), dopodiché, prendendo in considerazione i risultati di tale analisi
componenziale, si procede alla scelta del metodo traduttivo.
•
Di solito per la trasposizione di elementi “colorati” del testo la traduzione
sensu stricto si rivela impossibile – per renderli si ricorre a equivalenti occasionali. Si
creano con l’aiuto di alcune tecniche, che sono le stesse per la trasposizione di tutte le
unità marcate: sostituzione (+compensazione), trascrizione, sostituzione lessicale, calchi
e descrizione esplicativa.
•
Cercando di trasporre un’unità marcata si deve essere attenti a non sostituire
il colore regionale straniero con quello del proprio paese.
•
Il colore regionale dell’opera letteraria non può essere considerato una
somma delle unità marcate presenti nel testo, essendo una qualità dell’opera in generale.
Tuttavia, ci sono delle unità che si caratterizzano per una “colorazione” più vivace, la cui
trasposizione risulta più importante per la conservazione del colore regionale del testo
artistico.
•
Nella traduttologia moderna si usa attribuire alle unità marcate i seguenti
elementi: realia (ordinari, situazionali, associativi, intertestuali), vocativi, nomi propri,
unità fraseologiche e dialettismi.
•
Nel difficile compito della ricerca di unità marcate e della loro trasposizione
il traduttore è coadiuvato da un importantissimo mezzo, offertogli dalle tecnologie del
terzo millennio, ovvero, da Internet, i cui strumenti però vanno utilizzati con destrezza e
cautela.
•
I realia sono importantissimi per la trasposizione del colore regionale
dell’opera. Sono difficili da tradurre perché 1) non dispongono di equivalenti per
l’assenza degli oggetti da essi denotati nella cultura della LD; 2) oltre al significato dei
realia, se ne deve trasporre anche il colore regionale. Per la traduzione dei realia ordinari
si adoperano le tecniche seguenti: trascrizione (traslitterazione), traduzione (calco,
semicalco, adattamento, neologismo semantico), traduzione approssimativa (traduzione
iponimica-iperonimica, equivalente funzionale, traduzione esplicativa), sostituzione di un
realia con un altro, traduzione contestuale.
•
I realia situazionali sono difficili dal punto di vista traduttivo perché non
sono facilmente “riconoscibili”: per evidenziarli si deve disporre di una grande quantità
di conoscenze di fondo. Tuttavia, una volta evidenziati, non presentano più notevoli
difficoltà per il traduttore. Quanto alle particolarità della loro trasposizione, si consiglia di
accompagnarli nella traduzione con un commento (nel testo o fuori da esso).
I realia associativi si rivelano complicati sia dal punto di vista percettivo, che da
quello traduttivo; non sono ancora stati sottoposti ad un’analisi approfondita e non
dispongono nella traduttologia moderna di particolari metodi di trasposizione.
Il problema principale della trasposizione di intertestualismi sta nel fatto che
neanche con una traduzione perfettamente equivalente al testo di partenza si potrà avere
lo stesso effetto comunicativo che si otteneva con il lettore del testo originale: molto
spesso il traduttore è costretto a svolgere il ruolo dell’insegnante, spiegando al
destinatario della traduzione il significato dell’intertestualismo, ma può anche ometterlo,
se lo ritiene opportuno.
Ne “La forma dell’acqua” sono stati evidenziati 8 realia ordinari e 2
intertestualismi, mentre sono del tutto assenti i realia situazionali e quelli associativi. Nel
90% (9/10) dei casi A.Kondiurina è riuscita a trasporre (anche se in misura diversa) il
colore regionale, il che va considerato un ottimo risultato. I metodi traduttivi più usati
nella traduzione del primo romanzo sono la sostituzione del realia con un equivalente
funzionale (4/10, 40%) e la traduzione esplicativa (3/10, 30%). Il metodo trascrittivo e la
traduzione contestuale sono stati adoperati una sola volta (1/10, 10%).
Ne “Il ladro di merendine” sono stati evidenziati 27 realia ordinari e 2
intertestualismi; tale differenza fra le quantità dei realia presenti nei testi dei due romanzi
potrebbe essere vista come testimonianza dell’evoluzione del metodo artistico di
Camilleri.
Nel ≈69% (20/29) dei casi K.Denisevič è riuscita a trasporre il colore
regionale, il che va considerato un buon risultato. I metodi traduttivi adoperati dalla
traduttrice presentano maggiore varietà rispetto alla traduzione di A. Kondiurina; quelli
più frequenti sono la traduzione sensu stricto (7/29, ≈24%), la traduzione esplicativa
(5/29, 17%) e la traduzione contestuale (3/29, ≈10,3%). Gli altri metodi usati da
K.Denisevič sono: sostituzione con un equivalente funzionale (7%), sostituzione di un
realia con un altro con aggiunta di una componente tradotta (7%), traduzione combinata
con trascrizione (7%), traduzione iponimica/iperonimica (7%), trascrizione combinata
con esplicazione (7%), sostituzione di un realia con un altro (≈3,4%), trasposizione con
un equivalente tradizionale con aggiunta di una componente tradotta (≈3,4%),
sostituzione con equivalente funzionale combinato con esplicazione (3,4%) e trascrizione
(3,4%).
•
Anche i vocativi a volte si rivelano portatori del colore regionale e la cosa
più importante da considerare durante il procedimento traduttivo è il loro uso attuale nei
paesi (o nelle località) della LO e della LD. In alcuni casi le differenze nell’uso dei
vocativi possono portare ad una percezione errata della traduzione da parte del
destinatario (se tali differenze non sono state prese in considerazione dal traduttore).
I metodi adoperati per la trasposizione dei vocativi sono: 1) trascrizione 2)
traduzione con un equivalente tradizionale. In alcuni casi possono anche essere omessi
senza che questo danneggi il lato estetico o quello cognitivo dell’opera tradotta.
Fra i vocativi presenti nei romanzi di Camilleri, quelli marcati con il colore
regionale sono i vocativi in forma tronca, caratteristica dei dialetti dell’Italia meridionale,
che dunque possono essere considerati dialettismi. Ne consegue che nel quadro della
trasposizione di tali vocativi vanno presi in considerazione anche i metodi traduttivi che
si adoperano per il trasferimento dei dialettismi. Ogni caso va trattato individualmente e
valutato dal punto di vista del colore regionale, dell’espressività e dell’uso attuale - ciò
permetterà di scegliere un metodo traduttivo che non contraddice le realtà linguistiche dei
paesi della LD e della LO.
La maggior parte dei vocativi presenti nei testi dei due romanzi appartiene alla
categoria di quelli usuali ed è dunque difficile da trasporre con conservazione del colore
regionale.
Nella traduzione di A. Kondiurina nel 40% (2/5) dei casi un vocativo è stato
trasposto con un equivalente esistente nella LD; trasposizione con un equivalente
funzionale combinato con compensazione con un'espressione colloquiale, sostituzione
con equivalente funzionale e omissione del vocativo sono stati adoperati in un solo caso
(20%).
Nella traduzione di K. Denisevič la trasposizione con un equivalente tradizionale
si è rivelata più frequente (12/16, 75% dei casi), ed è seguita (in ordine di frequenza) da
sostituzione con un equivalente funzionale (2/16, 12,5%), trasposizione con un
equivalente combinato con compensazione con un’espressione colloquiale e dalla tecnica
dell’omissione del vocativo (un caso per ogni metodo, 6,25%).
In alcuni casi le differenze nell’uso dei vocativi, presenti in entrambe le lingue
(LD e LO), non sono state prese in considerazione dalle traduttrici dei romanzi di
Camilleri, il che può portare alla percezione errata del testo tradotto da parte del
destinatario.
Il colore regionale non è stato trasposto in nessuno dei casi considerati per il
carattere usuale dei vocativi “colorati”, che non erano abbastanza esotici per adoperare la
tecnica della trascrizione o altri mezzi traduttivi, che permettono di conservare il colore
regionale delle unità.
•
I nomi propri sono essenziali per la trasposizione del colore regionale di
un’opera letteraria, visto che quest’ultimo nella maggioranza dei casi è contenuto nella
loro stessa forma. Normalmente si traspongono con un equivalente tradizionale, si
trascrivono o si trasferiscono con la traduzione della loro componente significativa (nomi
propri “descrittivi”). Comunque nel loro caso non si tratta di regole, ma piuttosto di
tendenze e tradizioni esistenti nel campo traduttivo.
I più difficili da trasporre sono diminutivi, soprannomi, nomi e cognomi dei
personaggi noti ai rappresentanti della cultura della LO, nomi propri descrittivi, alcuni
toponimi, nomi di aziende, enti, trasmissioni televisive, opere d’arte ecc.
Nel romanzo “La forma dell’acqua” sono stati evidenziati 103 nomi propri
marcati, fra cui 66 nomi e cognomi (≈64%), 23 toponimi (≈22,3%) e 12 casi particolari,
considerati a parte (≈11,7%). Il metodo dominante della loro trasposizione è la
trascrizione – 85/103 (≈82,5%) casi, seguita dalla trascrizione combinata con traduzione
(9/104, ≈8,7% dei casi) e dalla trasposizione con un equivalente tradizionale (8/103,
≈7,8% dei casi). La trascrizione con aggiunta di una componente nominale è stata
adoperata in un solo caso (≈1%). Nel ≈3,9% dei casi (4/103) riteniamo lecito segnalare
un errore traduttivo. Nell’assoluta maggioranza dei casi per la trasposizione di nomi e
cognomi è stato adoperato il metodo della trascrizione (62/66, ≈94%). Nel 6% (4/66) dei
casi è stata effettuata la trasposizione con un equivalente tradizionale. Per i toponimi il
metodo prevalentemente usato è sempre la trascrizione (15/23, ≈65,2% dei casi), seguita
dalla trascrizione combinata con traduzione (5/23, ≈21,7% dei casi), dalla trasposizione
con un equivalente tradizionale (2/23, ≈8,7% dei casi) e dalla traduzione con aggiunta di
una componente nominale (1/23, ≈4,4% dei casi). In tutti gli altri casi si adoperavano le
tecniche seguenti: trascrizione (6/12, 50% dei casi), trascrizione accompagnata dalla
traduzione (3/12, 25% dei casi), trasposizione con un equivalente tradizionale (2/12, 17%
dei casi) e traduzione (1/12, ≈8% dei casi).
Nella traduzione di A. Kondiurina i nomi propri dei pesonaggi noti esclusivalente
nell’ambito italiano e i nomi descrittivi non sono accompagnati da nessun commento, il
che si potrebbe spiegare con le particolarità del genere dell’opera letteraria (trattandosi di
un giallo). Tuttavia tale comportamento non è sempre giustificato, perché l’assenza del
commento a volte porta alla perdita del colore regionale, contenuto anche nel lato
cognitivo del testo. Comunque, riteniamo lecito affermare che nella traduzione di A.
Kondiurina il colore regionale, contenuto nella forma sonora delle unità, è stato trasposto
nel ≈98% dei casi.
Nel romanzo “Il ladro di merendine” sono stati evidenziati 140 nomi propri
marcati, fra cui 106 nomi e cognomi (≈75,7%), 24 toponimi (≈17,2%) e 10 casi
particolari (≈7,1%). Il metodo dominante della loro trasposizione – così come nel caso
della traduzione di A. Kondiurina - è la trascrizione – 128/140 (≈91,4%) casi, seguita
dalla traduzione (4/140, ≈2,9% dei casi), dalla trasposizione con un equivalente
tradizionale (3/140, ≈2,1% dei casi) e dalla trascrizione combinata con traduzione (2/140,
≈1,4% dei casi). Trascrizione accompagnata con nota d’autore, trascrizione con aggiunta
di una componente nominale e trasposizione con un equivalente tradizionale
accompagnato da nota d’autore contano un solo esempio (≈0,7% del totale). Nel ≈4,3%
dei casi (6/140) riteniamo possibile segnalare un errore traduttivo.
Nella maggioranza dei casi per la trasposizione di nomi e cognomi è stato usato il
metodo della trascrizione (102/106, ≈96,2%). Nell’1,9%
(2/106) dei casi è stata
effettuata la trasposizione con un equivalente tradizionale, mentre il metodo della
trasposizione con un equivalente tradizionale accompagnato con nota d’autore e quello
della trascrizione sempre accompagnata con nota d’autore sono stati adoperati una sola
volta (1/106, ≈0,9 dei casi). Per i toponimi il metodo prevalentemente usato è sempre la
trascrizione (20/24, ≈83,3% dei casi) - il cui uso rispetto alla traduzione del primo
romanzo appare molto più frequente - seguita poi dalla trasposizione con un equivalente
tradizionale (2/24, ≈8,3% dei casi), dalla trascrizione combinata con traduzione (1/24,
≈4,1% dei casi) - la cui percentuale appare molto più bassa di quella de “La forma
dell’acqua” - e traduzione (1/24, ≈4,1% dei casi), non presente affatto nella traduzione di
A. Kondiurina. Nei casi in cui si trattava della trasposizione di un nome proprio di
qualche altro tipo, si adoperavano i metodi seguenti: trascrizione (6/10, 60% dei casi),
traduzione (3/10, 30% dei casi), trascrizione combinata con traduzione (1/10, 10% dei
casi).
Per quanto riguarda la trasposizione del colore regionale, K. Denisevič è riuscita
ad effettuarla nel 97,1% dei casi, che va considerato un ottimo risultato – così come
quello ottenuto da A. Kondiurina.
•
La fraseologia riflette il modo di pensare e la visione del mondo di un’etnia
e va dunque vista come un importantissimo portatore del colore regionale. Per la
trasposizione delle UF non esiste un approccio unico – ogni caso va considerato
individualmente e il successo del compito del traduttore dipende in gran parte dalla
creatività di quest’ultimo. I metodi traduttivi che possono essere adoperati per trasferire
l’UF nel testo della traduzione sono: traduzione con conservazione dell’immagine
alloglotta, traduzione con conservazione dell’immagine con alcuni cambiamenti di
carattere lessicale e/o grammatico, traduzione con sostituzione dell’immagine e
traduzione con omissione dell’immagine31.
Ne “La forma dell’acqua” sono stati evidenziati 5 modi di dire marcati con il
colore regionale siciliano, di cui 3 (60%) sono stati trasposti con conservazione
dell’immagine alloglotta e alcuni cambiamenti di carattere lessicale e/o grammaticale e
gli altri 2 (40%) con sosituzione completa dell’immagine, mentre non sono stati adoperati
i metodi traduttivi di trasposizione con conservazione dell’immagine alloglotta o di
omissione dell’immagine. Nel 100% dei casi la trasposizione del colore regionale delle
unità marcate si è rivelata impossibile, anche se A. Kondiurina è riuscita a conservare a
pieno valore l’espressività delle UF originali.
Ne “Il ladro di merendine” sono stati evidenziati ben 13 modi di dire “colorati”,
di cui 7 (≈53,8%) sono stati trasposti con omissione dell’immagine alloglotta (che ha
portato alla diminuzione del grado di espressività), 3 (≈23,1%) – con sostituzione
completa dell’immagine, in 2 casi (≈15,4%) è stata effettuata la traduzione con
conservazione dell’immagine e alcuni cambiamenti di carattere lessicale e/o
grammaticale. K. Denisevič è riuscita a conservare l’immagine originale – e dunque il
colore regionale dell’UF – in un solo caso (≈7,7%). Dal punto di vista dell’espressività, la
traduzione è risultata impoverita rispetto al testo originale a causa del frequente uso del
metodo di omissione dell’immagine.
•
Dal punto di vista traduttivo i dialettismi vanno considerati deviazioni dalla
norma letteraria e vanno trasposti a seconda della funzione che svolgono nel testo
tradotto: 1) si usano nel discorso dell’autore e nelle repliche dei personaggi come mezzo
linguistico principale
dell’opera 2) si usano per caratterizzare il parlato dei singoli
personaggi 3) si usano sporadicamente per rendere più espressivo il testo. Di regola il
dialetto caratterizza il personaggio non solo territorialmente, ma anche socialmente, però
la stratificazione sociale e l’uso dialettale dei vari popoli sono diversi: in Italia il dialetto
può anche testimoniare il carattere informale di una situazione comunicativa oppure un
elevato grado di emozionalità di un personaggio (non fungendo da evidenziatore del suo
status sociale), il che va obbligatoriamente considerato durante il procedimento
traduttivo. Per la trasposizione dei dialettismi presenti nel parlato dei personaggi si usano:
31
Il sistema terminologico è proposto da Ya. Retsker (2007: 143-165)
espressioni o costrutti tipici del parlato; espressioni del linguaggio popolare, gergali,
argot ed imprecazioni (dove appare opportuno); anche altri mezzi lessicali, morfologici
(ad esempio, l’uso errato dei casi) e sintattici (discorso “storpiato”). I dialettismi
intrecciati nel tessuto dell’opera si traspongono rivolgendosi alla norma letteraria per non
distorcere la funzione comunicativa del testo originale. Dunque la parte più “impoverità”
nel procedimento traduttivo si rivela proprio la narrazione dell’autore, dove nella
maggior parte dei casi si riesce a trasmettere solo la componente significativa dei
dialettismi. Per quanto al colore regionale, dal sopra detto si deduce che, nel caso dei
dialettismi, questo non pùo essere mai conservato nel testo della traduzione.
Nei romanzi di Camilleri sono presenti numerosissimi neologismi, che l’autore
crea italianizzando parole ed espressioni dialettali; si trovano sia nelle battute dei suoi
personaggi, che nella narrazione stessa delle opere e la loro funzione è quella di
dialettismi veri e propri, dunque li abbiamo considerati così come se lo fossero
veramente. Queste unità vanno considerate i principali portatori del colore regionale nei
testi di Camilleri, che purtroppo non possono in nessun modo essere trasferiti nella
traduzione senza perdere la loro colorazione. Quindi nel quadro della nostra ricerca
abbiamo ritenuto inutile e inopportuno effettuare una dettagliata analisi dei metodi
traduttivi usati per la trasposizione dei dialettismi, limitandoci a contare il loro numero
approssimativo nei due romanzi considerati per riuscire ad avere un’idea chiara su quanto
colore regionale è destinato ad andare perduto durante il procedimento traduttivo.
Nei romanzi “La forma dell’acqua” e “Il ladro di merendine” sono stati
evidenziati rispettivamente 393 e 1947 unità dialettali di 3 tipi, quali dialettismi
intrecciati nel tessuto dell’opera, dialettismi nei dialoghi dei personaggi, dialettismi
grammaticali (dialettismi morfologici e sintattici). Non abbiamo effettuato un’analisi
quantitativa dei dialettismi grammaticali, dato che nell’assoluta maggioranza dei casi non
possono essere visti come singole unità e dunque - calcolati. Il considerevole aumento
della quantità di dialettismi nel secondo romanzo rispetto al primo potrebbe essere visto
come testimonianza dello sviluppo della scrittura camilleriana.
•
Nel quadro della presente ricerca abbiamo evidenziato e analizzato la
traduzione di 516 (ne “La forma dell’acqua”) e 2154 (ne “Il ladro di merendine”) unità
marcate. L’analisi svolta ha permesso di trovare conferma alle nostre supposizioni sulla
complessità del compito della trasposizione del colore regionale: infatti, è risultato che il
suo trasferimento nel testo della traduzione nel caso di un’opera letteraria è un compito di
un’eccezionale difficoltà.
•
La maggior parte del colore regionale è stata persa a causa
dell’impossibilità di trasferire la componente “colorata” dei dialettismi, contenuta nella
loro stessa forma. Inoltre è risultato estremamente difficile trasmettere il colore regionale
delle espressioni idiomatiche - nel loro caso poteva essere trasposto solo a patto che
venisse conservata l’immagine alloglotta dell’UF originale – e dei vocativi, dove il
trasferimento della colorazione è stato impedito dal carattere usuale delle unità. I realia e
i nomi propri si sono rivelati più “trasponibili” dal punto di vista del colore regionale:
infatti, A. Kondiurina e K. Denisevič sono riuscite a conservare il loro “sapore esotico”
nella maggioranza dei casi che abbiamo sottoposto all’analisi.
•
Considerando i dialettismi, le percentuali delle unità trasferite nel testo della
traduzione con conservazione del colore regionale sono ≈il 21,3% per “La forma
dell’acqua” e ≈il 7,3% per “Il ladro di merendine”; mentre escludendo i dialettismi esse
consituiscono ≈l’89,4% per “La forma dell’acqua” e ≈il 79,3%
per “Il ladro di
merendine”. Dai numeri riportati sopra segue che la traduzione di A.Kondiurina è
risultata più “colorata” rispetto a quella di K.Denisevič, il cui approccio traduttivo può
essere dunque considerato più “adattivo”. Comunque riteniamo lecito affermare che la
“quantità” di colore regionale trasposto nel caso di entrambe le traduzioni è da
considerarsi bastevole, trattandosi di opere letterarie, che si rivolgono al lettore di massa,
cioè di romanzi gialli.
•
Pur avendo basato la nostra ricerca sull’analisi delle traduzioni di singole
unità, ribadiamo che la trasposizione del colore regionale è un soggetto non esprimibile
in numeri e percentuali - si tratta di una qualità dell’opera letteraria considerata come un
insieme, una caratteristica della narrazione stessa - e il lavoro che abbiamo effettuato è
dunque indirizzato soprattutto alla valutazione delle possibilità dello strumentario
concesso al traduttore.
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Wikizionario. URL: https://it.wiktionary.org/wiki/settimanile [ultima consultazione
30.04.2016]
Appendice 1
Realia
“La forma dell’acqua”
№
Esempio d’uso
Capitolo 1
1
e precisamente il settore
detto la mànnara, perchè in
tempi immemorabili pare
che un pastore avesse usato
tenervi le sue capre
Capitolo 2
1
la cosca Cuffaro
Metodo
traduttivo
Traduzione
Commento
участок <…> Он назывался
выпасом – в незапамятные
времена какой-то пастух
вроде бы выгуливал там
своих коз
EF
мафиозная группировка
Куффаро
ESP
Capitolo 3
1
trovatura
клад
EF
«Esiste nella tradizione siciliana un
particolare elemento, che è la
cosiddetta “trovatura”. <…> In
sostanza la trovatura consiste nel
trovare una ricchezza inaspettata e
nascosta in seguito ad una prova di
coraggio. La trovatura è legata a
luoghi riguardo ai quali circolano
strani e sinistri racconti di fantasmi
o presenze spiritiche che si
manifesterebbero in genere di notte,
arrecando un senso di paura ai mal
capitati che si trovassero per caso o
per deliberata volontà in questi
luoghi» (SuperEva. Guide tematiche
gestite da personaggi famosi nella
loro materia online)
Capitolo 6
1
il settimanile
комод
EF
«merid. Mobile costituito da una
serie di cassetti sovrapposti, in
genere in numero di sette» (Grande
Dizionario Italiano di Gabrielli A.
online)
«Denominazione meridionale di un
mobile con vari cassetti simile al
cassettone. (Dal latino medievale
septimanilis "quotidiano", forse nel
senso di "mobile in cui si conserva
la roba di tutti i giorni")»
(Wikizionario)
морские петушки
Гр е ко п ом и м о п р оч и х
диковин, вышедших из
у п от р е бл е н и я , ка к - то:
глиняных марионеток
сицилийского народного
вертепа
торговал смесью
поджаренных и
подсоленных тыквенных
семечек, турецкого гороха,
бобов и китайских
орешков
EF
ESP
мафиози
Tr
Capitolo 7
1
triglie di scoglio
2
Greco, fra altre cose desuete
come pupi di terracotta
3
vendeva càlia e simenza,
ceci atturrati e semi di zucca
salati
Capitolo 8
1
mafiosi
pupi di terracotta sono figurine di
terracotta che dal XVI secolo
facevano parte del presepio natalizio
in alcune zone della Sicilia
(Sicilyland.it).
ESP
1
Intertestualismi
Capitolo 8
1
la frase saliniana
Capitolo 15
1
- Aspetti. Mi ero riproposto,
stasera, di trovare il modo di
ri m prove ra rl a . De l suo
volere spesso complicare le
cose semplici. Lei ha letto
si c ura m e nt e Candido di
Sciascia. Si ricorda che il
protagonista a un certo punto
afferma che è possibile che
le cose sono quasi sempre
semplici? Io questo volevo
ricordarle.
- Sì, ma vede, Candido dice
quasi sempre, non dice
sempre. Ammette delle
eccezioni. E questo di
Luparello è un caso dove le
cose vengono disposte in
modo d’apparire semplici.
- E invece sono complicate?
- Lo sono assai. A proposito
di Candido, ne ricorda il
sottotitolo?
- Certo, Un sogno fatto in
Sicilia.
- Ecco, qui invece siamo a
una sorta d’incubo. <…>
и з в е с т н а я ф р а з а из
романа
TC
Подождите. У меня сегодня
вечером возникло желание
найти повод вас упрекнуть.
За ваше стремление
усложнять простые вещи.
Вы наверняка чита ли
«Кандида» Шаша. В ы
помните, главный герой в
один прекрасный момент
восклицает:
«Не
исключено, что вещи почти
всегда просты!». Я об этом
хотел вам напомнить.
- Да, но видите ли, Кандид
говорит «почти всегда», он
не говорит «всегда». Он
п р и з н а е т н е ко то р ы е
исключения. И случай
Лупарелло как раз таков:
факты стремятся
представить так, чтобы
дело казалось простым.
- А оно в действительности
сложное?
- Чрезвычайно сложное.
Кстати, о «Кандиде», вы
помните подзаголовок?
К о н е ч н о : «Сон,
увиденный на Сицилии».
- Вот-вот, здесь же мы
имеем дело с кошмаром.
<…>
Tr + T
allude al romanzo dello scrittore
siciliano Leonardo Sciascia, il
dialogo dei personaggi di Camilleri
fornisce tutte le informazioni
necessarie per la completa
comprensione del testo da parte del
lettore, il che è risultato possibile
trasporre nella traduzione.
“Il ladro di merendine”
№
Esempio d’uso
Capitolo 1
1.
nel sudatizzo del sonno
agitato per via del chilo e
mezzo di sarde a beccafico
Traduzione
Metodo
traduttivo
Полтора килограмма
фаршированных сардин
<…> не давали комиссару
покоя, всю ночь он
ворочался
ESP
2.
spaghetti al nero di seppia
спагетти с чернилами
каракатицы
ET+CP
3.
la pasta al nìvuro di sìccia
спагетти с чернилами
каракатицы!
SRA+CP
Ту бутылку, что лежала
возле трупа, ну, бутылку
белого Корво.
Tr + T
Capitolo 2
1. Quella che era vicino al
morto, la bottiglia di Corvo
bianco.
Commento
un tipico piatto siciliano (sic. sardi a
beccaficu) caratteristico per la cucina
baronale di una volta, «la modifica di
un piatto prelibato nel quale, gli
ingredienti principali erano degli
uccelletti, i beccafichi» (Ricette Di
Sicilia online). La gente povero non
potendo permetterselo sostituiva gli
uccelli con delle sarde (Provedi.it).
Può essere servito come secondo o
antipasto.
un altro tipico piatto della cucina
siciliana - sic. pasta cu niru di sicci
(Esplorasicilia.com) -che si serve
soprattutto come primo.
Un classico vino siciliano
dell’azienda vinicola Corvo Vini
Duce di Salaparuta, «mediterraneo e
ricco di profumi dell’isola» (Duca.it)
In realtà questo realia può essere
considerato un nome proprio, dunque
2
per la sua trasposizione nella
traduzione ci si rivolge ai medoti
traduttivi caratteristici dei nomi
propri.
Capitolo 3
1. per secondo ho preparato
alalonga in agrodolce
на второе у меня тунец в
кисло-сладком соусе
EF + ESP
2. nasello in sarsa d’acciughi
мерлуза в соусе из
анчоусов
T
3. Gallo che stava tirando lo
stigliòlo
-
TC
4. una fetta consistente di
caciocavallo
увесистый кусок сыра
кашкавал
SRA
которых мафия выгнула
колесом и привязала ноги
к шее
ESP (nota
d’autore)
спагетти в чернилах
каракатицы
SRA+CP
Capitolo 5
1. pasta alla Norma, sa, quella
con le milanzane fritte e la
ricotta salata
паста алла Норма, знаете,
с жареными баклажанами
и копченым творогом
Tr
Un tipico piatto siciliano, originario di
Catania. Su un sito dedicato proprio a
questa pietanza c’è scritto: «pare che
il suo nome sia stato dato per la prima
volta tra la fine dell'800 e gli inizi del
'900 da Nino Martoglio,
commediografo catanese. Martoglio
definì infatti questa pietanza una
"Norma", paragonandone la sua bontà
all'omonima opera lirica di Bellini»
(Pastaallamorma.it).
Capitolo 6
1. accattò dodici cannoli
купил дюжину канноли
Tr + ESP
(nota
d’autore)
un tipico dolce siciliano, diffuso in
tutto il mondo, che tradizionalmente
«veniva preparato solo durante il
periodo di Carnevale, ma con il tempo
Capitolo 4
1. incaprettati
2. pasta col nìvuro di sìccia
Può essere considerato un tipico
piatto siciliano, visto che l’alalonga
(alalunga, una specie di tonno,
inferiore a quello rosso come
dimensioni) è un tipico prodotto ittico
della Sicilia e la salsa agrodolce è
molto usata come componente di
varie pietanze (come la caponata, il
tonno in agrodolce e via elencando).
Nel nome del piatto è composto dei
suoi ingredienti principali, dunque il
realia è assai facile da trasporre
semplicemente traducendo le sue
componenti.
(sic. stigghiola) – budello. «Stigghiola
sono le budella di capretto arrotolate a
uno spiedino e arrostite sulle brace.
Recentemente bandite dalle norme
igienico-sanitarie europee, facevano,
fanno - e faranno? - parte del
variegato assortimento di “cibo
stradale” palermitano» (Vigata Fans
Club).
Una specie di formaggio tipico per
tutte le regioni che formavano il
Regno delle Due Sicilie, diffusosi in
tutta l’Italia (Alimentipedia.it). La
parola adoperata nella traduzione però
si riferisce ad un altro tipo di
formaggio tipicamente bulgaro.
La traduttrice si riferisce al dizionario
di Gianni Bonfiglio creato per i lettori
dei gialli di Camilleri.
Sul sito del fan club più famoso dello
scrittore troviamo una seguente
spiegazione: “uomo ucciso e poi
impacchettato, con le gambe ripiegate
dietro la schiena e legate a un capo di
una cordicella, a volte un filo di ferro,
il cui altro capo è rigirato attorno al
collo. Sistema preferito dagli assassini
mafiosi per lo stivaggio modulare di
un cadavere nel portabagagli di
un'auto” (Vigata Fans Club).
3
il suo successo è diventato tale che
attualmente lo si trova tutto l’anno»
(Cibodistrada.it)
Capitolo 7
1. E’ quel signore anziano
assittato al tavolino che si sta
mangiando la granita
Вон он ест мороженое.
EF
un dolce freddo tipico della Sicilia,
molto probabilmente risalente
all’epoca della colonizzazione araba
sull’isola, che «tradizionalmente si
preparava usando la neve raccolta
sull’Etna o sugli altri monti siciliani»
(Meteoweb.eu)
*La scena non è tanto piena d’azione,
dunque la traduzione esplicativa
inserita nel testo potrebbe essere
considerata opportuna.
Он вернулся за столик, где
его ждали полкило
хрустящих жареных
султанок.
T
un tipico piatto siciliano
торрончини
Tr +ESP (nota
d’autore)
2. pasta ‘ncasciata
паста
TII
3. il rollè
рулет
TII
4. brusciuluni
свертыш
EF
(sic. turrunari) un dolce tipico
siciliano consumato durante varie
festività, originariamente fatto con
miele, mandorle e “giuggiulena” –
semi di sesamo (Bar Le Ancore
online).
un primo piatto siciliano DOC di
tradizione messinese con
caciocavallo, carne tritata e
melanzane (ButtaLaPasta online).
il rollè bruciuluni – un rollè di carne
con un ricco ripieno di ingredienti, fra
i quali troviamo uovo sodo, pancetta,
formaggio (IlGiornaleDelCibo
online).
Si fa riferimento ad un determinato
tipo di rollè tipicamente siciliano,
probabilmente conosciuto dal lettore
del testo originale. La traduzione non
contiene nessun indizio alla
“sicilianità” del piatto.
(sic. bruciuluni) il realia viene
spiegato dal protagonista (“rollè”)
Il lessema con cui è stato tradotto non
fa parte del lessico culinario attuale,
ciò permette di comportare nella
traduzione delle sfumature
“popolare”.
Si fa riferimento ad un determinato
tipo di rollè tipicamente siciliano,
probabilmente conosciuto dal lettore
del testo originale. La traduzione non
contiene nessun indizio alla
“sicilianità” del piatto.
лавка, торговавшая
смесью китайских
орешков, бобов,
турецкого гороха и
тыквенных семечек
ESP
тем временем мафия
благополучно успела
прикончить владельца
средства передвижения
(как написали в отчете) и
сжечь тело
TC
Capitolo 8
1. Tornò a sedersi al tavolo,
dove già l’aspettava una
mezza chilata di triglie fritte
croccanti.
Capitolo 9
1. torroncini
Capitolo 10
1. putìa di càlia e simènza
Capitolo 12
1. il proprietario del veicolo
(così c’era scritto) era stato
incaprettato e abbrusciato
Capitolo 13
4
1. un tortino di triglie e patate
пирог с султанкой и
картофелем
T
Capitolo 16
1. un sauté di vongole col
pangrattato
2. le triglie di scoglio
соте из черенков с
тертыми сухарями
султанки
Tr + T
Capitolo 17
1. putìa di càlia e simenza
щ
лавка, торговавшая
бобами и семечками
ESP
султанки в подливке
T
Capitolo 18
1. gelato duro di cassata
siciliana
сицилийское сливочное
мороженое с цукатами
ESP
Il gelato alla cassata siciliana è un
dolce, di solito preparato con la
ricotta di pecora e canditi
(Gelatoincasa.org)
Capitolo 19
1. la spigola farcita con salsa
di zafferano
фаршированный лаврак с
шафраном
T
Uno dei piatti più amati dal
Commissario, dunque da considerarsi
marcato con il colore regionale
siciliano
Intertestualismi
Capitolo 4
1. ebbe il tempo di cominciare a
canticchiare: “E te lo vojo dì/
che sò stato io…”
Самое время завести
любимую сицилийскую
песенку…
TC
Una citazione tratta dalla canzone
“Lella” di Edoardo de Angelis, un
cantautore di origini romane, quindi la
traduttrice ha aggiunto nel testo del
colore regionale siciliano dove in
realtà non c’era
Capitolo 19
1. “Il consiglio d’Egitto” di
Sciascia
«Египетский совет»
Леонардо Шаши
T
Il nome dell’pera possiede un
equivalente tradizionale –
“Египетская хартия»
2. le triglie al sugo
ricetta probabilmente inventata da
Camilleri
T
La traduzione dei singoli vocaboli –
componenti del realia – dal siciliano
funge da spiegazione
Segni convenzionali:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
EF
ESP
ET
TC
CP
SRA
Tr
TII
T
sostituzione con un equivalente funzionale
traduzione esplicativa
trasposizione con un equivalente tradizionale
traduzione contestuale
trasposizione con una componente tradotta
sostituzione di un realia con un altro
trascrizione
traduzione iponimica/iperonimica
traduzione
Vocativi
“La forma dell’acqua”
№
Esempio d’uso
Capitolo 1
1. Brigadiè, non ho capito
Capitolo 12
1. Dottò, quello quando se ne
Traduzione
Metodo
traduttivo
Commento
Бригадир, я чего-то не
понял
ET + CEC
rango
Этот, как пить дать, когда
O + CEC
vocativo usuale con cui si rivolge ad
5
torna a Milano, si mette con
quelli che vogliono staccare la
Sicilia dal nord.
Capitolo 16
1. Как это кому, доктор?
2.
3.
Dottò, io l’ho sempre pensato:
lei comunista è.
Sì, dottò, ma non si faccia
illusioni.
вернется в свой Милан,
запишется к тем, которые
стоят за отделение
Сицилии от севера.
un persona laureata
Come a chi, dottò?
ET
Комисса-ар, я-то всегда
подозревал: коммунист
вы.
Так-то так, доктор, но не
обольщайтесь.
EF
(colloquiale)
ET
“Il ladro di merendine”
№
Esempio d’uso
Capitolo 8
1.
Dottori, lei è di propio?
2.
3.
Sissi, dottori.
Sissi, dottori. Una, ma non si
capì.
4.
Sua di lei, dottori.
5.
Fimmina vecchia, dottori.
Capitolo 9
1.
Sono addifficili, dottori,
addifficili assà.
2.
Niente da pigliarsi sopra il
serio, dottori.
3.
Insomma, dottori, minchiate,
babbasiate, cose senza
importanzia.
4.
Nisciuno, dottori.
5.
Agli ordini, dottori.
6.
Dottori?
7.
Il fatto è, dottori, che non ce
lo posso passare in quanto che
lui di pirsòna è personalmente
qua.
Capitolo 10
1.
Dottori, tutta calmezza, tutta
tranquillitate è qua.
Capitolo 12
1.
Io, dottori.
2.
Dottori le devo fare
avvertenza che la macchina
procede ad ammuttuna.
Capitolo 14
1.
Grazie di cuore, dottò.
Traduzione
Metodo
traduttivo
Доктор, это собственной
персоной вы?
Да, доктор.
Да, доктор, звонил ктото, но было непонятно.
Вашей персоны.
Женщина, старая, доктор.
ET
Они мудреные, доктор,
до того мудреные!
Ничего значительного,
доктор.
В общем, комиссар,
мелочи, всякая ерунда,
ничего примечательного.
Никого, комиссар.
Есть, доктор!
Доктор?
Дело в том, доктор, что
мне вас никак не
соединить, потому что
судья здесь собственной
персоной.
ET
Доктор, у нас здесь весь
мир и покой.
ET
Да, доктор.
Доктор, я должен вас
всячески предупредить,
что калькулятор
нуждается в покрутке!
ET
ET
Спасибо, доктор, от всего
сердца.
ET
Commento
ET
ET+CEC
O
ET
ET
EF
EF
ET
ET
ET
Segni convenzionali:
•
•
•
•
О
EF
ET
CEC
omissione del vocativo
sosituzione con un equivalente funzionale
traduzione con un equivalente della LD
compensazione con un’espressione colloquiale
6
Nomi propri
“La forma dell’acqua”
№
Esempio d’uso
Capitolo 1
1.
Peppe Schèmmari
Traduzione
Metodo
traduttivo
Commento
Пеппе Скеммари
Тr
Nome (dim.) +Cognome
2.
Caluzzo Brucculeri
Калуццо Бруккулери
Тr
Nome (dim.) +Cognome
3.
Pino Catalano
Пино Каталано
Тr
Nome (dim.) +Cognome
4.
Saro Montaperto
Саро Монтаперто
Тr
Nome (dim.) +Cognome
5.
Gegè Gullotta
Джеджё Гулотта
Tr (ErT)
Nome (dim.) +Cognome
6.
Gegè
Джедже
Тr
Nome (dim.)
7.
Ciccu Loreto
Чикку Лорето
Тr
Nome (dim.) +Cognome
8.
Pecorilla
Пекорилла
Тr
Cognome
9.
Nenè
Ненё
ET
Nome (dim.)
10.
Cusumano
Кузумано
Тr
Cognome
11.
Rizzo
Риццо
Тr
Cognome
12.
Silvio Luparello
Сильвио Лупарелло
Тr
Nome+Cognome
13.
Catania
Катания
ET
Toponimo
14.
Salvo Montalbano
Сальво Монтальбано
Тr
Nome (dim.) +Cognome
15.
Vigàta
Вигата
Тr
Toponimo (inventato)
Фацио
Тr
Cognome
Capitolo 2
1.
Fazio
2.
Tortorella
Торторелла
Тr
Cognome
3.
Lo Bianco
Ло Бьянко
Тr
Cognome
4.
Montelusa
Монтелуза
Тr
Toponimo (inventato)
5.
cosca Cuffaro
Тr
Cognome
6.
i Sinagra
мафиозная группировка
Куффаро
семья Синагра
Тr
Cognome
7.
Fela
Фела
Тr
Toponimo (inventato)
8.
Mario Salino
Марио Салино
Тr
Nome+Cognome
9.
Galluzzo
Галлуццо
Тr
10.
“Televigàta”
«Телевигата»
Тr
Cognome descrittivo, su cui si basa
un gioco di parole
Nome del canale televisivo
11.
Giallombardo
Джалломбардо
Тr
Cognome
12.
Peppe Gallo (oggetto, con
Galluzzo, di facili battute tipo
“Commissario, che si dice nel
pollaio?”)
Тr
Nome (dim.)+Cognome descrittivo,
sui cui si basa un gioco di parole
13.
Chiesa del Carmine
Пеппе Галло (который
вместе с Галлуццо был
мишенью вечных шуточек
вроде: «Комиссар, что
говорят в курятнике?»)
Кьеза дель Кармине
Тr
Nome della chiesa
7
14.
Jacomuzzi
Якомуцци
Тr
Cognome
15.
“Vita e imprese di Rinaldo e
Antonio Lo Bianco, maestri
giurati dell’Università di
Girgenti, al tempo di re
Martino il giovane”
T + Тr
Titolo del libro
16.
Pasquano
«Жизнь и деяния
Ринальдо и Антонио Ло
Бьянко, присяжных при
университете города
Джирдженти во времена
короля Мартинамладшего»
Паскуано
Тr
Cognome
17.
Burlando
Бурландо
Тr
Cognome
18.
Capuano
Капуано
Тr
Cognome
19.
Fofò Greco
Фофо Греко
Тr
Nome (dim.)+Cognome
Палермо
ET
Toponimo
Capitolo 3
1.
Palermo
2.
Teruzzi
Теруцци
Тr
Cognome
3.
sturziano
приверженец Стурцо
T + Tr
4.
Portolano
Портолано
Тr
Aggettivo derivato dal cognome, che
possiede un equivalente tradizionale
Cognome
5.
Tricomi
Трикоми
Тr
Cognome
6.
Belfi
Бельфи
Тr
Тoponimo
Пунтасекка
Тr
Capitolo 4
1.
Puntasecca
2.
Squatrìto
Скуатрито
Тr
Toponimo, che possiede un
equivalente tradizionale (Пунта
Секка)
Cognome
3.
Arcangelo Baldovino
Арканджело Бальдовино
Тr
Nome+Cognome (?o viceversa)
4.
Stefano Luparello
Стефано Лупарелло
Тr
Nome+Cognome
5.
Montalbà
Монтальбано
Tr (FS)
6.
il Canneto
Каннето
Тr
Cognome (abb.); l’abbreviazione è
caratteristica dei dialetti del Sud
Nome del fiume
Сальву
Тr
Nome alla siciliana
Capitolo 5
1.
Salvu
2.
Filippo di Cosmo
Филиппо ди Козмо
Тr
Nome+cognome
3.
Manuele Lo Pìparo
Мануэле Ло Пипаро
Тr
Nome+cognome
4.
Giambalvo
Джамбальво
Тr
Cognome
5.
Giuseppina La Volpe
Джузеппина Ла Вольпе
Тr
Nome+cognome
6.
Mistrata
Мистрата
Тr
Toponimo
7.
Monterosso
Монтероссо
Тr
Toponimo
8.
Salvù
Сальву
Тr
Nome alla siciliana
9.
Cosentino
Козентино
Тr
Cognome
добравшись до Рабато,
самого старого квартала
Монтелузы
Тr
Toponimo; il contesto contiene una
spiegazione
Capitolo 6
1.
arrivato al Rabàto, il quartiere
più antico di Montelusa
8
2.
piazza Santa Croce
площадь Санта-Кроче
T+Tr
Toponimo
3.
Gegè
Джедже
Тr
Nome (dim.)
4.
Discesa Gravet
спуск Гравет
T+Tr
Toponimo
5.
la Splendor
«Сплендор»
Тr
Nome dell’azienda
6.
Raccadali
Ракадалли
Тr
Toponimo
7.
Martoglio
Мартольо
Тr
Cognome
8.
san Giuvanni
Иоанн Креститель
ET
Nome del santo
9.
Montaperto Baldassare
Монтаперто Бальдассаре
Тr
Nome+Cognome
10.
Virduzzo
Вирдуццо
Тr
Cognome
11.
Tana
Тана
Тr
Nome
Тr
Nome del ristorante
Тr
Nome+Cognome
Capitolo 7
1.
osteria san Calogero
2.
Agatino De Francesco
ресторанчик Сан
Калоджеро
Агатино Де Франческо
3.
Anselmo Greco
Ансельмо Греко
Тr
Nome+Cognome
4.
Giosuè Contino
Джозуе Контино
Тr
Nome+Cognome
5.
piazza Dante
площадь Данте
T+Tr
Toponimo
случившейся на окраине
Монтелузы
Анджело Кардамоне
Tr (ErT)
Toponimo (inventato)
Тr
Nome+Cognome
Capitolo 8
1.
avvenuta alla periferia di
Miletta
2.
Angelo Cardamone
3.
“Retelibera”
«Свободный канал»
T
Nome del canale televisivo
4.
Nicolò Zito
Николо Дзито
Тr
Nome+Cognome
5.
Fiacca
Фьякка
Тr
Toponimo
6.
Randazzo
Рандаццо
Тr
Toponimo
7.
Filò di Baucina
Фило ди Баучина
Тr
Nome+Cognome
8.
Giacomo Cardamone
Джакомо Кардамоне
Тr
Nome+Cognome
Тr
Nome dell’azienda`
Тr
Toponimo (inventato)
Capitolo 9
1.
nessuno sa a chi apparteneva
questa Sicilchim?
2.
Raccadali
кто-нибудь знает, кому
принадлежал этот
Сицилхим?
Раккадали
3.
Montedoro
Монтелуза
Tr (ErT)
Toponimo
4.
Albamarina Collatino
Альбамарина Коллатино
Тr
Nome+Cognome
5.
Baba
Баба
Тr
Nome (dim.)
6.
Pellicano
Пелликано
Тr
Cognome
бар «У Маринеллы»
T+Tr (ErT)
Nome del bar
Capitolo 10
1.
il bar di Marinella
2.
Guttuso
Гуттузо
ET
Cognome del pittore
3.
Attardi
Аттарди
ET
Cognome del pittore
9
4.
Cordio
Кордио
Тr
Cognome del pittore
5.
sul ciglio di Capo Massaria
мыс Капо-Массария
Тr+CN
Toponimo
Джорджо Дзикари
Тr
Nome+Cognome
Capitolo 11
1.
Giorgio Zìcari
2.
Ernesto Zìcari
Эрнесто Дзикари
Тr
Nome+Cognome
3.
la curva Sanfilippo
поворот Санфилиппо
T+Tr
Toponimo
4.
Emilio Greco
Эмилио Греко
Тr
Nome+Cognome del pittore
5.
Marinella
Маринелла
Тr
Toponimo
Тури Гамбарделла
Тr
Nome (dim.)+Cognome
T+Tr
Тr
Toponimo (derivato da un
diminutivo)
Nome (dim.)
Capitolo 13
1.
Turi Gambardella
Capitolo 14
1.
contrada San Giusippuzzu
2.
Turiddru
квартал СанДжузиппуццу
Туриддру
3.
Tabbìta
Таббита
Тr
Toponimo
«Кандид»
ET
Nome dell’opera letteraria
Capitolo 15
1.
“Candido”
2.
Sciascia
Шаша
ET
Cognome dello scrittore
3.
Angelo Nicotra
Анджело Никотра
Тr
Nome+Cognome
Мими Ауджелло
Тr
Nome (dim.)+Cognome
Capitolo 16
1.
Mimì Augello
“Il ladro di merendine”
№
Esempio d’uso
Capitolo 1
1.
Montalbano
Metodo
traduttivo
Traduzione
Commento
Монтальбано
Тr
Cognome
2.
Catarella
Катарелла
Тr
Cognome
3.
Mazàra del Vallo
Мазара-дель-Валло
Тr
4.
Vigàta
Вигата
Тr
Toponimo, possiede un equivalente
tradizionale: Мадзара-дель-Валло
Toponimo (inventato)
5.
Valente
Валенте
Тr
Cognome
6.
Marinella
Маринелла
Тr
Toponimo
7.
Fazio
Фацио
Тr
Cognome
8.
Catarè
Катаре
Тr
9.
Mimì Augello
Мими Ауджелло
Тr
Cognome (abb.) - caratteristico dei
dialiatti del Sud
Nome (dim.) + Cognome
10.
la Fulmine
«Молния»
T
Nome dell’imbarcazione
11.
Marniti
Марнити
Тr
Cognome
12.
Cosentino Giuseppe
Косентино Джузеппе
Тr
Cognome+Nome
10
13.
Lapecora
Лапекора
Тr
Cognome
14.
Pasquano
Паскуано
Тr
Cognome
15.
Montelusa
Монтелуза
Тr
Toponimo (inventato)
16.
Jacomuzzi
Якомуцци
Тr
Cognome
17.
Palmisano Antonietta
Пальмизано Антоньетта
Тr
Cognome+Nome
18.
Fiacca
Фьякка
Тr
Toponimo
19.
Salita Granet
спуск Гранет
Tr+T
Toponimo
20.
Lollo
Лолло
Тr
Nome (dim.)
Пепе
Тr
Nome (dim.)
Capitolo 2
1.
Pepè
2.
Aurelio
Аурелио
Тr
Nome
3.
Gaetana Pinna
Гаэтана Пинна
Тr
Cognome+nome
4.
Tanina
Танина
Тr
Nome
5.
Cristofoletti
Кристофолетти
Тr
Congome
6.
Romilda
Ромильда
Тr
Nome
7.
Gullotta
Гулотта
Тr
Cognome
8.
Fela
Фела
Тr
Toponimo (inventato)
9.
Gulisano
Гулизано
Тr
Cognome
10.
Piccirillo
Пиччирилло
Тr
Cognome
11.
Luigina
Луиджина
Тr
Nome
12.
Culicchia
Куликкья
Тr
Cognome
13.
Bonavia
Бонавиа
Тr
Cognome
14.
Calogero
Калоджеро
Тr
Nome
Кало
Tr
Nome (dim.)
Capitolo 3
1.
Calò
2.
Salvo
Сальво
Tr
Nome (dim.)
3.
il Santopadre
«Сантопадре»
Tr
Nome dell’imbarcazione
4.
Salvù
Сальво
Tr (FS)
5.
Marniti
Марнити
Tr
Nome (dim.) alla siciliana; trasposto
con una forma dim. standard
Cognome
6.
Trapani
Трапани
ET
Toponimo
7.
Gallo
Галло
Tr
Cognome
8.
Pandolfo
Пандольфо
Tr
Cognome
Коллура
Tr
Cognome
Capitolo 4
1.
Collura
2.
Galluzzo
Галлуццо
Tr
Cognome
3.
Salita Granet
Гранет
Tr*
Toponimo, è stata trasposta solo la
11
4.
Cannatello Orazio
Каннателло Орацио
Tr
parte “propria”
Cognome+nome
5.
Angelo Bellino
Анджело Беллино
Tr
Nome+Cognome
6.
Gallù
Галлу
Tr
Cognome (abb.)
7.
Jacomù
Якомуцци
Tr (FS)
8.
Montalbà
Монтальба
Tr
Cognome (abb.); tarsposto con la
forma intera
Cognome (abb.)
9.
Jacomù
Якому
Tr
Congome (abb.)
10.
Adelina
Аделина
Tr
Nome
11.
“Retelibera”, una buona
televisione provinciale
«Свободный канал»
T
12.
Nicolò Zito
Николо Дзито
Tr
Nome del canale televisivo; non è
stata trasposta la spiegazione
contenutasi nel contesto
Nome+cognome
13.
“Televigàta”
«Телевигата»
Tr
Nome del canale televisivo
14.
Prestìa
Престиа
Tr
Cognome
15.
Pippo Ragonese
Пиппо Рагонезе
Tr
Nome(dim.)+Cognome
16.
Miccichè
Миччике
Tr
Cognome
17.
Zircone Angelo
Дзирконе Аджелло
Tr (ErT)
Cognome+nome; la trascrizione del
nome si presenta non conforme alle
norme trascrittive attuali
Клементина Вазиле Коццо
Tr
Nome+cognome
Capitolo 5
1.
Clementina Vasile Cozzo
2.
Piovesan
Пьёвезан
Tr
Cognome
3.
Pina
Пина
Tr
Nome
4.
Mancuso della Stranieri
Манкузо делла Страньери
Tr (ErT)
5.
Villaseta
Вилласета
Tr
Cognome accompagnato dal posto di
lavoro
Toponimo
6.
Antonino Lapecora
Антонино Лапекора
Tr
Nome+Cognome
7.
Valledolmo
Валледольмо
Tr
Toponimo
8.
Calogerino
Калоджерино
Tr
Nome (dim.)
9.
Butera
Бутера
Tr
Toponimo
10.
Caribaldi
Гарибальди
ET (FS)
Cognome del personaggio storico
Бускаино
Tr
Cognome
старый город
T*
Toponimo; è stata effettuata la
traduzione di una delle componenti,
l’altra è stata sostituita con un nome
comune
Бальдассаре Мардзаки
Tr
Nome+cognome
Capitolo 6
1.
Buscaìno
2.
Villaseta vecchia
Capitolo 7
1.
Baldassare Marzachì
2.
tipografia Mulone
типография Мулоне
Tr
3.
Empedocle Mulone
Эмпедокле Мулоне
Tr
Nome della tipografia (derivato dal
cognome del proprietario)
Nome+Cognome
4.
Totò
Тото
Tr
Nome (dim.)
12
Capitolo 8
1.
Aliotta
Алиотта
Tr
Cognome
2.
Laganà
Лагана
Tr
Cognome
3.
Ntonio
‘Нтонио
Tr
Nome (pronuncia dialettale)
4.
Kerkent
Керкент
Tr
5.
Rabàtu
Рабато
Tr (FS)
6.
San Calogero
Сан-Калоджеро
Tr
Toponimo (inv., nome storico di
Montelusa)
Toponimo (la forma dialettale è stata
sostituita con quella dell’italiano
standard)
Nome del ristorante
7.
Punta Ràisi
Пунта-Раизи
Tr
Toponimo
8.
Tortorella
Торторелла
Tr
Cognome
9.
Germanà
Джермана
Tr
Cognome
10.
Grasso
Грассо
Tr
Cognome
Себастьяно Ло Монако
Tr
Nome+Cognome
Capitolo 9
1.
Sebastiano Lo Monaco
2.
Quarantino Filippo
Кварантино Филиппе
Tr (ErT)
3.
Pizzuto Saveria
Пиццуто Савериа
Tr
Cognome+Nome (la trascrizione del
nome si presenta non conforme alle
norme trascrittive attuali)
Cognome+Nome
4.
la pasticceria Pipitone
кондитерская Пипитоне
Tr
Nome della pasticceria
5.
Lo Bianco
Ло Бьянко
Tr
Cognome
6.
“Vita e imprese di Ronaldo e
Antonio Lo Bianco, maestri
giurati dell’Università di
Girgenti, al tempo di re
Martino il giovane (14021409)”
T+Tr
Nome dell’opera
7.
Castrogiovanni
“Жизнь и деяния Ринальдо
и Антонио Ло Бьянко,
присяжных при
университете Джирдженти
во времена короля
Мартина-младшего (14021409)”
Кастроджованни
Tr
Toponimo; il nome vecchio di Enna
8.
Lacapra (Lapecora)
Лакапра
Tr
9.
Bufalino
Буфалино
ET+NA
Cognome descrittivo, l’autore gioca
sul significato della forma intera di
due cognomi
Cognome dello scrittore
Capitolo 10
1.
Pennacchio
Пеннакио
Tr
Cognome
Capitolo 11
1.
Angelo Tomasino
Анджело Томазино
Tr
Nome+Cognome
Tr
Nome+Cognome
Tr
Cognome
2.
Pipìa Ernestina Locicero
3.
Tripodi
Пипиа Эрнестина
Лочичеро
Триподи
4.
Pippo Baudo
Пиппо Баудо
Tr+NA
Nome (dim.)+cognome del famoso
conduttore nato in Sicilia
Джузеппе Финоккьяро
Tr
Nome+Cognome
Capitolo 12
1.
Giuseppe Finocchiaro
2.
Mandrino
Мандрино
Tr
Cognome
3.
Ntonio
Антонио
Tr (FS)
Nome
4.
Paolo Guido Mandrino
Паоло Гвидо Мандрино
Tr
Nome+Cognome
13
5.
Vittorio Pandolfo
Витторио Пандольфо
Tr
Nome+Cognome
6.
Martino Zaccarìa
Мартино Дзаккариа
Tr
Nome+Cognome
7.
Luigi Pignatario
Луиджи Пиньятаро
Tr
Nome+Cognome
8.
Calogero Pipitone
Калоджеро Пипитоне
Tr
Nome+Cognome
9.
Alfio Jannuzzo
Альфио Яннуццо
Tr
Nome+Cognome
Дидио
Tr
Cognome
Capitolo 13
1.
Didio
2.
Cannatello
Каннателло
Tr
Toponimo
3.
Lopipàro
Лопипаро
Tr
Cognome
4.
Cannizzaro
Канниццаро
Tr
Cognome
Анджело Престиа
Tr
Nome+Cognome
Capitolo 14
1.
Angelo Prestìa
2.
Antonio Bellofiore
Антонио Беллофьоре
Tr
Nome+Cognome
3.
Mario Spadaccia
Марио Спадачча
Tr
Nome+Cognome
4.
Punta Ràisi
аэропорт Пунта-Раизи
Tr+CN
Toponimo allusivo (aeroporto)
5.
Valè
Вале
Tr
Cognome (abb.)
6.
Adelì
Адели
Tr
Nome (dim.)
Антонио Коррадо
Tr (ErT)
Nome+Cognome
Capitolo 15
1.
Corrado Menichelli
2.
Calapiàno
Калапьяно
Tr
Toponimo
3.
Palermo
Палермо
ET
Toponimo
Tr
Cognome+Nome
Tr
Nome dell’ospedale
Capitolo 17
1.
Prestifilippo Arcangelo
2.
Porticelli
Престифилиппо
Арканджело
Портичелли
3.
Lohengrin Pera
Лоэнгрин Пера
Tr
Nome+Cognome
Capitolo 18
1.
Simone Fileccia
Симоне Филечча
Tr
Nome+Cognome
Capitolo 19
1.
Luicì
Луичи
Tr
Nome (dim.)
2.
Luicino
Луичино
Tr
Nome
3.
“Il consiglio d’Egitto”
«Египетский совет»
T (ErT)
4.
Sciascia
Шаша
ET
Titolo dell’opera; possiede un
equivalente tradizionale –
«Египетская хартия»
Cognome dello scrittore
Кармело Арноне
Tr
Nome+Cognome
Nome+Cognome (la trascrizione del
nome si presenta non conforme alle
norme trascrittive attuali)
Nome
Capitolo 20
1.
Carmelo Arnone
2.
Angelo Cannizzaro
Аньело Канниццаро
Tr (ErT)
3.
Pasqualino
Паскуалино
Tr
14
4.
Filippo
Филиппо
Tr
Nome
5.
Canicattì
Каникатти
Tr
Toponimo
6.
Tortorè
Торторе
Tr
Cognome (abb.)
7.
Sommatino
Сомматино
Tr
Cognome
8.
Caltanissetta
Кальтаниссетта
Tr
Toponimo
9.
Enna
Энна
Tr
Toponimo
10.
Diliberto
Дилиберто
Tr
Cognome
11.
Valmontana
Вальмонтата
Tr
Toponimo
Segni convenzionali:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Тr
Tr+T
ET
T
Тr+CN
ErT
FS
dim.
abb.
NA
*
trascrizione
una parte viene trascritta, l’atra si traduce
trasposizione con un equivalente tradizionale
traduzione
trascrizione con aggiunta di una componente nominale
errore traduttivo
traduzione con la forma standard o intera (per nomi e cognomi)
diminutivo
abbreviato
nota d’autore
il metodo traduttivo si caratterizza con alcune particolarità
Fraseologismi
“La forma dell’acqua”
№
Esempio d’uso
Metodo
Traduttivo
Traduzione
Commento
Capitolo 1
1.
ora una botta fridda, ora
una botta càvuda
то в жар бросает, то в
холод
СIACLG
una botta fridda, una botta
càvuda=una botta fredda, una
botta calda – un passaggio
fulmineo da uno stato fisico ad un
altro a causa di un problema che
suscita un grande stress
Capitolo 6
1.
facendo paro e sparo
прикинув в уме
SI
facendo paro e sparo=pensarci
sopra
Capitolo 7
1.
se uno non trova vantu a
favuri, nun naviga
ежели попутного ветра
нету, не поплывешь
СIACLG
а персонаж Риццо сидит
себе и в ус не дует,
спокойный, как удав
каждый божий день после
обеда, в дождь или в ведро
SI
se uno non trova vantu a favuri,
nun naviga =se uno non trova
vento a favore, non naviga
essere (rimanere) fresco come un
quarto di pollo = essere
(rimanere) indifferente
acqua o sole = con pioggia o sole,
con qualsiasi tempo
2.
3.
e il personaggio Rizzo se
ne rimane fresco come
un quarto di pollo
ogni dopopranzo che Dia
manda in terra, acqua o
sole
СIACLG
“Il ladro di merendine”
15
№
Esempio d’uso
Metodo
Traduttivo
Traduzione
Commento
Capitolo 1
1.
In un vìdiri e svìdiri il
tempo era cangiato
Сразу видно было, что
погода переменилась
OI
molto probabilmente inventato da
Camilleri
in un vìdiri e svìdiri = molto
velocemente, in un batter
d’occhio
Capitolo 3
1.
l’ormai vedova Lapecora
avrebbe principiato a fare
come una maria
новоиспеченная вдова
Лапекора разразится
библейскими стенаниями
CIACLG
fare come una maria=piangere a
dirotto (Vigata Fans Club), un
modo di dire siciliano di carattere
religioso, molto probabilmente
s’indende il pianto di Maria dopo
la crocefissione di Gesù
Capitolo 4
1. con queste targhe che non
si capisce se uno è turco o
cristiano
да сейчас по этим номерам
не разберешь, где турок, а
где христианин
CIA
turco o cristiano=”suo” o
straniero, una delle molti
espressioni idiomatiche la cui
apparizione è dovuta alle
invasioni islamiche in Sicilia (a
partire dal IX secolo)
скоро начинало рябить в
глазах
CIACLG
«l’occhi mi fannu pupi pupi=lett.
gli occhi mi fanno pupi pupi, cioè
mi ballano le immagini, anche in
senso figurato» (Milanesi 2015:
243).
Рыльце у комиссара было в
пушку
SI
у мальчишки стали
слипаться глазки
SI
un detto originario di Catania
-aviri 'u carbuni vagnatu - essere
all'apparenza persona onesta ed
avere sulla coscienza
gravi peccati
(Wordreference.com)
«Occhi a pampinedda: quando gli
occhi si socchiudono e le palpebre
sbattono (come una fogliolina per
la brezza, appunto) per stanchezza
o sonno». Lett.
pampineddra=piccola foglia
(VigataFansClub)
Фацио был сбит с толку
OI
sentirsi pigliato dai turchi=sentirsi
preso dai turchi; un detto
siciliano, che significa «non
capire più nulla», «non poter
intuire cosa sta succedendo»
(ReportageSicilia online).
Валенте и Монтальбано
решили, что для начала
сообщат учителю половину
того, что известно им
самим
OI
contare le mezza messa=
raccontare la mezza messa; un
detto siciliano originale in realtà
sarebbe «cantare la mezza messa»
, che vuol dire «raccontare solo
una parte di quello che si sa»
Если не стоять у вас над
душой, никто и работать
не станет!
SI
sic. «cu pigghia un turcu è
so»=chi prende un turco, è suo –
Nella situazione di caos ognuno
trova naturale impossessarsi di
qualsiasi cosa senza dover
giustificarsi davanti a nessuno
(GocceDiPerle.it).
стараясь скрыть половину
правды
OI
Capitolo 6
1. dopo un certo tempo gli
occhi le pigliavano a fare
pupi pupi
Capitolo 9
1. Aveva il carbone bagnato,
il commissario
2.
il picciliddro cominciò a
fare gli occchi a
pampineddra
Capitolo 10
1. Fazio era chiaramente
pigliato dai turchi
Capitolo 11
1. Avevano deciso, Valente e
Montalbano, di contare al
maestro la mezza messa
soltanto
Capitolo 12
1. Chi piglia un turco è so’!
Capitolo 15
1. al notaio voleva far
conoscere la mezza messa
Capitolo 16
16
1.
2.
fece Montalbano, frisco
come un quarto di pollo
lui avrebbe provato a
mettere tutto a posto, a
tacimaci, sottobanco
Capitolo 18
1. fece Fazio pigliato dai
turchi
радостно оборвал его
Монтальбано
он бы попробовал все
уладить
OI
спросил Фацио в полной
растерянности
OI
OI
“Si dice del fare checchessia in
compagnia ma pagando ciascuno
il proprio scotto” secondo il
Vocabolario siciliano - italiano di
Antonino Traina (1868), che cita
il Vocabolario etimologico
italiano e latino del filologo
palermitano F. A. Pasqualino,
barone della Rocchetta (1785),
secondo cui la parola sarebbe
composta da tascia e mangia
«quasi dire si pegni quanto si
mangia» (Vigata Fans Club). Il
contesto contiene una
spiegazione.
Segni convenzionali:
•
•
•
•
CIA
СIACLG
e/o grammaticale
SI
OI
traduzione con conservazione dell’immagine alloglotta
traduzione con conservazione dell’immagine alloglotta e alcuni cambiamenti di carattere lessicale
traduzione con sosituzione dell’immagine
traduzione con omissione dell’immagine
17
Appendice 2
40.
41.
42.
Dialettismi nel “La forma dell’acqua”
43.
44.
№
Esempio d’uso
Capitolo 1
una nuvolaglia bassa
e densa cummigliava
2.
completamente il
cielo
foglia non si
3.
cataminava
il vento di scirocco
4.
tardava ad
arrisbigliarsi
dal suo sonno
5.
piombigno
si faticava a
6.
scangiare parole
poi quel venticello
rapidamente si era
7.
cangiato in un filo di
brezza
si era abbacato del
8.
tutto
9.
malottempo
se ne aveva gana e
10.
fantasia
nìvuri e meno nìvuri
11.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
18.
19.
20.
21.
22.
23.
24.
25.
26.
27.
28.
29.
30.
31.
32.
33.
34.
35.
36.
37.
38.
39.
pareva nèsciri <…>
da un’illustrazione
paro paro
si erano arricreati
si erano venuti a <…
> arrisaccare nei loro
provvisori alloggi
forasteri
ammuttando ognuno
il proprio carrello
ci voleva una
mezzorata di strada se
fatta a pedi
mutàngheri
impiccicaticci
e così strumentiava
in modo che
travaglio
avrebbero trovato il
virivirì
a sentire come sta u
picciliddru
Vigàta s’apprisintava
come la parodia di
Manhattan
il piccilidro
a occhi sgriddrati
nicareddro
ma i soldi fagliavano
tanticchia
Saro il suo trabiccolo
l’aveva già
svacantato
si sentiva la schina
rotta
qualcosa che
violentemente
sparluccicava
si chinò a taliare
meglio
senza che il
ciriveddro le avesse
detto niente
vagnato di sudore
taliandosi attorno
non si vedeva anima
creata
a un tratto s’addunò
del muso di
un’automobile
Traduzione
низкие и плотные облака,
затянувшие небо
ни один лист не
шевелился
сирокко еще не
пробудился
от своего мертвого сна
языки едва ворочались
потом этот ветер быстро
превратился в легчайший
бриз
сник совсем
Dialogo
45.
46.
47.
Talìa cca
non ci arriniscì
l’uomo era astutato
Ora una botta fridda,
48.
ora una botta càvuda
prima ancora
49.
d’avvertire la liggi
50.
- Allura?
51.
– Allura nenti.
52.
mi scanto
53.
Pino stunò
54.
gli parse stramma
55.
si taliarono
56.
catafero
57.
si erano sciarriati
non si vedeva anima
58.
creata
Capitolo 2
1.
Tu m’arrisbigli
D
D
D
D
D
еще ни черта не зная
D
9.
10.
figli di buttana
сукины дети
12.
cinque o sei agenti
firriavano torno
torno al posto
darrè la schiena
пять или шесть
полицейских кружились
на том месте
за спиной
13.
gli occhi sgriddrati
напрягая зрение
14.
si voltò a taliare
повернулся посмотреть
sentì astutarsi alle
sue spalle la sirena di
un’ambulanza
taliò per la prima
volta il cadavere
non arrinisciva a
vederci niente di
sacro
a taliare quello che
lui stava taliando
si addunò
слышал, как за спиной
выключилась сирена
«скорой помощи»
бросил взгляд на
покойника
он не может увидеть
ничего священного
se intanto non mi
fanno correre a dritta
e a mancina a taliare
altri morti
se intanto non mi
fanno correre a dritta
e a mancina a taliare
altri morti
si erano ben guardati
dal contarli alla liggi
если меня не будут то и
дело отрывать на новых
покойников
D
если меня не будут то и
дело отрывать на новых
покойников
D
7.
3.
4.
5.
6.
8.
11.
15.
16.
17.
18.
не чуял за собой ног
19.
что-то ослепительно
сверкающее
20.
нагнулся, чтобы
рассмотреть получше
без приказа мозга
21.
весь мокрый
стал озираться вокруг
не увидел ни единой
живой души
вдруг заметил <…> нос
автомашины
D
senza sapere una
minchia
che l’altro sopportava
con santa pacienza
i due manco
arrispunnero,
rassegnati
per qualsiasi
scascione
quando uno
incappava <…> nella
liggi
la facenna si faceva
sempre longa
la facenna si faceva
sempre longa
occhi piatosi e canini
пришлые мальчишки
толкая перед собой тачки
посмотреть, как там
ребятенок
Вигата представлялась
уменьшенной копией
Манхэттена
ребятёнок
таращил глаза
младенец
но денег не было
малость
Саро уже <…>
опорожнил свою тачку
по глазам было видно, что
ошарашен
Глянь
но не тут-то было
мужчина мертв
То в жар бросает, то в
холод
прежде чем обращаться в
полицию
- И что теперь?
- Ничего теперь.
Пино обалдел
ему показался странным
переглянулись
труп
вконец расплевались
не увидел ни единой
живой души
D
2.
не открывая рта
липкие от пота
и потому он устраивал
так, что
работа
обнаружат бедлам
остановился в
замешательстве
разом выпрямился
что-то не так
ты меня поднимаешь
непогода
если хватало желания и
фантазии
черные и не совсем уж
черные
казалось, сошел с
картинки
наслаждавшиеся
оказались закупоренными
в душных времянках
было полчасика ходьбы
si fermò
imparpagliato
una buttana
si susì di colpo
qualcosa che non
quatrava
gli occhi strammàti
22.
23.
si erano ben guardati
dal contarli alla liggi
собеседник сносил ее с
ангельским терпением
но те даже не ответили,
покорные своей участи
не важно по какой
причине
если кому-либо <…>
пришлось столкнуться с
законом
быстро ему не
отделаться
быстро ему не
отделаться
печальные собачьи глаза
D
и увидел то, на что
смотрел он
-
упорно обходили их в
разговоре со стражами
закона
упорно обходили их в
разговоре со стражами
закона
Capitolo 3
18
1.
si contava nei cunti
вроде как в сказках
10.
ranto
вдоль
D
2.
cunti
сказки
11.
si scantò
перепугалась
D
3.
agniddruzza
разные там цацки, кольца
12.
su questo la pinione
era certa
nessuno si era
apprisintato
assittàti al tavolino di
cucina
la televisione
addrumata
appena rapriva il
negozio
doveva andare a
travagliare
una parola a nuddru
на этом они сошлись оба
13.
тут уж она чуть не
обделалась со страху
смыться
D
4.
si scantò allora chiù
assa
fuìre
никто не объявился
14.
не спускала глаз с машины
D
сидели на столом на кухне
15.
si mise a taliare fissa
la macchina
un altro travaglio
нового клиента
D
телик включен
16.
contare
рассказывать
D
как только откроется
магазин
пора было на работу
17.
se mi sono scordato
qualche cosa, me
l’arricordi
avesse addirittura già
lo sportello aperto
quando frenò per
farla acchianare
il racconto di Milly
non appatta con
quello di Carmen
fìmmina
Если я чего забыл, ты мне
напомнишь, идет?
D
уже была даже дверка
открыта, чтобы ту
посадить
D
Милли и Кармен
расходятся
D
женщина
D
женщина ему прыгнула
на колени
D
женщина ему прыгнула на
колени
D
23.
la fìmmina gli è
acchianata sopra le
gambe
la fìmmina gli è
acchianata sopra le
gambe
su questa facenna
по этому вопросу
D
почивать
24.
travagliare tranquilli
D
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
18.
ни одной живой душе…
ни слова
а через неделю
D
18.
avrebbero lasciato
passare una simana
se nessuno si fosse
aprrisintato
il modo di farlo
addiventare sano
quella notte non ci
poté sonno
s’era fatta contare tre
volte
per poterlo ricontare
il giorno appresso
era venuta a
canuscenza
curcarsi
19.
votare e rivotare
ворочаться с боку на бок
25.
la cosa mi feti
работать со спокойной
душой
это дело мне не нравится
20.
сел
26.
fìmmina
женщина
D
21.
era andato ad
assittarsi
cammara di letto
спальня
27.
buttana
шлюха
D
22.
zirlìo
жужжание
28.
forastera
иностранка
D
23.
non aveva contato
не рассказал
29.
me lo vieni a spiare
D
24.
para para
точно
30.
s’apprisintò
ты у меня об этом
спрашиваешь?
явился
25.
десятка два ребятишек
31.
гуляла
D
32.
si fece una lunga
passiata
fìmmina
проститутка
D
D
33.
fìmmina
женщина
D
2.
инженер, упокой Господи
его душу, умер
естественной смертью
нельзя же было сказать
34.
buttana
шлюха
D
c представителями закона
D
35.
тем более такой зверьбабе
D
портки
D
36.
buttana, quella
femmina doveva
essere una da fare
spavento
garruso
мудила
D
малость
D
37.
omu di lìggi
представитель закона
D
38.
sono precisi intifichi
совпадают
D
39.
ты хотел только
проверить, так ли это
угадал
D
40.
volevi solo vedere se
appattavano
c’inzirtasti
41.
cu tia
в тебе
D
42.
taliò l’orologio
посмотрел на часы
D
12.
13.
14.
15.
16.
17.
una ventina di
picciliddri
Capitolo 4
la bonarma è morta
1.
di cause naturali
3.
4.
non poteva certo
contargli
а un rappresentante
della liggi
càvusi
Capitolo 5
1.
tanticchia
19.
ежели никто не приходит
способ его вылечить
20.
в эту ночь не спалось
21.
заставила его три раза
рассказать
чтоб назавтра
растрезвонить
прознала
22.
2.
astutata la sigaretta
потушив сигарету
3.
spiare
спросить
D
4.
Come sta tu soru?
D
5.
spiò
Как поживает твоя
сестричка?
спросил
D
D
8.
stava travagliando
там есть одна глазная
клиника
специализированная
подкормил бы тебя
немножко. А то жаль
смотреть на такого
бедолагу
работала
9.
dalla latata
со стороны
6.
7.
che c’è una clinica
specializzata pi
l’occhi
così aiuto un
miserabile come a tia
D
D
Capitolo 6
1.
catojo
D
D
D
дыра
2.
catojo
комнатушка
3.
sparluccicava
было начищено до блеска
4.
taliare
посмотреть
5.
taliò
посмотрел
6.
“la liggi”
-
19
7.
con le buttane
с проститутками
8.
cammara
комната
20
9.
sta provando un
travaglio di
Martoglio
di san Giuvanni
dicullatu
di san Giuvanni
dicullatu
ci piace, a me figlu,
fari u triatru
ci piace, a me figlu,
fari u triatru
ci piace, a me figlu,
fari u triatru
facendo paro e sparo
репетировать трагеть
Мартольо сочинение
пробовать
об усекновении главы
Иоанна Крестителя
об усекновении главы
Иоанна Крестителя
сыну-то моему нравится
на тиятре играть
сыну-то моему нравится
на тиятре играть
сыну-то моему нравится
на тиятре играть
прикинув в уме
17.
di averci inzertato
sul conteggio
picciliddro
18.
D
21.
sacchetta
карман
D
22.
taliò attentamente
осмотрел внимательно
D
23.
buttana
шлюха
D
D
24.
ha tirato due colpi
<…>alle persone che
erano assittate nel
bar di sotto
putìa
пальнул два раза <…> в
народ, который сидел
внизу у дома в баре
D
26.
что его расчеты
оказались верны
маленький
incurante degli
spruzzi di mare forte
che l’assuppavano
27.
taliò meglio
не обращая внимания на
брызги, которыми
обдавал его сильный
морской прибой
вгляделся получше
nicareddri
малые дети
28.
rimase imparpagliato
замер
19.
trasissi
заходите
29.
gran buttana
страшная шлюха
D
20.
picciliddro
маленький
30.
quello s’assetta lì
этот заседает там
D
21.
abbadare alla casa
думать о доме
31.
taliare a mia moglie
пялиться на мою жену
D
22.
picciliddro
ребенок
32.
talìa
смотрит
D
23.
si arrassò
подвинулась
33.
спрашивал учитель
24.
cammara da letto
спальня
34.
aveva spiato il
maestro
sacchetta
25.
27.
Lunidia a matinu
prestu
Nonsi, sulu a me
muglieri
Ti cridì?
В понедельник, утром
рано
Никак нет, только вот
ей, моей жене
Точно?
28.
spiò
спросил
29.
se lo dice vossia
если вы так говорите…
D
Садись давай
D
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
26.
D
D
D
D
25.
35.
hanno puliziato due
appartamenti
Capitolo 8
1.
attisare le orecchie
карман
обчистили две квартиры
D
навострить уши
D
2.
Capitolo 7
1.
Assettati
лавка
3.
il nuovo eletto si
aggliuttiva la
presenza, ufficiale
cangiò canale
новый секретарь
соглашался сотрудничать
на официальном уровне
переключил программу
4.
zara zabara
-
5.
le cose nell’isola <…
> non si
cataminavano mai
cangiar tutto per non
cangiare niente
spiò di Zito
ничто на Сицилии <…>
не меняется по существу
без подстав и ловушек
9.
non ho fatto ricorso
né a trainelli né a
saltafossi
trainello
10.
a scapicollo
сломя голову
11.
восхитительное белое
вино, которое его отец
откопал где-то около
Рандаццо
2.
seggia
стул
D
3.
ammucciare
скрывать
D
6.
4.
ho spiato a me matri
попросил мать
D
7.
5.
ho spiato a me matri
попросил мать
D
8.
6.
spiare
спрашивать
D
7.
imbeci
-
D
8.
taliò
посмотрел
D
9.
denunziare il
ritrovamento
Ma Saro era allato a
mia e sentiva
ci cangiava di
travaglio
ci cangiava di
travaglio
fitusi
заявлять о происшествии
D
Но Саро стоял рядом и
слушал в трубку
нам даст другую работу
D
D
12.
un bianco che era
una billizza e che suo
padre aveva trovato
dalle parti di
Randazzo
tanticchia
нам даст другую работу
D
13.
buttane
шлюхи
D
поганые
D
14.
buttana
проститутка
D
да вы ж это знаете
лучше меня: ежели
попутного ветра нету,
не поплывешь
а нет – я переживу
D
15.
tanticchia
чуточку
15.
lei u sapi megliu di
mia, se uno non
trova ventu a favuri,
nun naviga
masannò pacienza
16.
omu di teatro
человек театральный
D
17.
почему мы решили
позвонить именно ему
D
будто бы речь идет,
примерно, о
малознакомом
уставился
D
19.
perché siamo andati
a contarglielo
proprio a lui
come se si trattasse di
una canuscenza di
passaggio
taliò
20.
sparluccicanti
надраенные до блеска
10.
11.
12.
13.
14.
18.
D
Capitolo 9
1.
magari le voci più
stramme
2.
certe gambe e certe
minne
3.
Fazio taliò verso la
scrivania vuota del
collega
4.
aieri
5.
6.
7.
lo fanno nèsciri
dall’ospedale
ci hanno messo una
porta nica nica
che uno deve calarsi
менять все, чтобы не
менять ничего
попросил Дзито
D
хитрость
малость
даже самые
неправдоподобные слухи
таки-ие ноги и тако-ой
бюст
Фацио перевел взгляд на
пустовавший стол коллеги
D
намедни
D
выписывают
D
вделали дверцу, такую
крохотулечку
что хоть ползком ползи
D
D
D
21
11.
per trasìri
Oh Signuri! Chi fu?
Chi successi?
Oh Signuri! Chi fu?
Chi successi?
Oh Signuri! Chi fu?
Chi successi?
cammara da letto
О господи! Что? Никак
что приключилось?
О господи! Что? Никак
что приключилось?
О господи! Что? Никак
что приключилось?
спальня
12.
allato al picciliddro
рядом с маленьким
6.
13.
allato al picciliddro
рядом с маленьким
7.
14.
magari per tanticchia
хотя бы ненадолго
15.
che lì ci sta me frati
там мой брательник
D
16.
sparagnando
all’osso
e non ammucciò una
nota d’orgoglio
ammucciuni
каждую копеечку
считали
не скрывая гордости
D
тихой сапой
D
come se si trattasse
un fatto contro la
liggi
non stai facendo
niente contro la liggi
va beni
как будто я что
противозаконное
совершаю
ты не совершаешь ничего
противозаконного
договорились
D
forse vossia se lo
scordò
D
8.
9.
10.
17.
18.
19.
20.
21.
22.
23.
domani a matina
только вы, может, я
извиняюсь, немножко
запамятовали
завтра спозаранку
24.
spiò
-
25.
aggiarniò
помертвел
26.
non ti devi scantare
да не пугайся ты
27.
bonarma Luparello
покойный Лупарелло
28.
ignorante come una
cucuzza
analisi dello sticchio
глупый как пробка
29.
30.
35.
non si vedeva anima
criata
rimase incantato a
taliare
venne assugliato da
una risata così
violenta che
questa non posso
contarla a nessuno
la sera invece
abbacava
taliarsi attorno
36.
taliò meglio
31.
32.
33.
34.
Capitolo 10
1.
mentre si arricriava
исследование женских
гениталий
не было видно ни души
2.
si taliò attorno
огляделся вокруг
3.
piombigno
-
4.
для очистки совести он
нагнулся, чтобы
посмотреть под мебелью
зато чуть не помер со
страху
это один из ребят
Куффаро
обокрасть меня хотите?
8.
fu solo per scrupolo
che si chinò a taliare
sotto i mobili
ma s’è preso uno
scanto grande
è uno della latata dei
Cuffaro
che mi vuole levare i
soldi dalla sacchetta!
spiò
9.
tanticchia
малость
D
D
D
5.
D
D
D
Capitolo 12
1.
cimiava come un
albero sotto vento
2.
un fazzoletto
continuamente
turciuniato
3.
un fazzoletto <…>
assuppato di lacrime
4.
pensavano a una
babbiata
5.
Le sparagno tutto
quello che
6.
taliò
да, об этом лучше никому
не рассказывать
а вечером утихал
оглядывать все вокруг
вгляделся получше
когда он предвкушал
2.
anzi lo fecero
squietare
3.
per taliare dentro
4.
contorte farfanterìe
5.
spiò
наоборот, он
почувствовал, что сел в
лужу
чтобы посмотреть, что
происходит внутри
нечто
маловразумительное
спросил
6.
s’imparpagliò
смутился
7.
8.
non era mai andato
con una buttana
taliò
никогда не был с
проституткой
взглянула
9.
taliava
разглядывала
10.
spiò
спросил
Capitolo 11
1.
spiò
спросил
D
спросил
раскачивался, как дерево
на ветру
носовой платок, который
он непрерывно терзал
мокрый от слез носовой
платок
думали, это какой-нибудь
розыгрыш
я вас пожалею и не буду
пересказывать
взглянул
continuava a cimiare
и все раскачивался
8.
si era messo a taliare
un foglio
e dopo s’adduna
d’avergli detto segreti
che non direbbe
manco al parrino in
confessione
e dopo s’adduna
d’avergli detto segreti
che non direbbe
manco al parrino in
confessione
si taliò attorno
он заглянул в справочник
D
а потом хватишься, что
выложил ему такое, что
даже на исповеди у
священника утаил бы
D
повторила женщина уже
не шутливым,
ироническим тоном
великосветской дамы
13.
<…> ripeté la donna.
Ora non babbiava,
non scherzava più, da
femmina di gran
razza
taliò due o tre volte
14.
taliò Montalbano
10.
11.
12.
зачарованно глядел
и он так расхохотался,
что
D
7.
9.
D
D
15.
taliò a lungo il
commisario negli
occhi
16.
si era seduto sul
divano, taliava il
mare
Capitolo 13
1.
taliò il commisario
а потом хватишься, что
выложил ему такое, что
даже на исповеди у
священника утаил бы
оглянулась
два или три раза…
взглянула
посмотрела на
Монтальбано
потом долго смотрела
комиссару в глаза
сидел, глядя на море
посмотрела на комиссара
2.
spiò
-
3.
gli occhi di lei
sparluccicavano
lungo la ripa
глаза ее сияли
6.
che pareva taliarsi
attorno
taliandolo
как будто озираясь с
любопытством
глядя на него
7.
taliò
посмотрела
8.
spiò
спросила
4.
5.
Capitolo 14
1.
alla luce dei fari,
subito astutati
2.
lì sotto l’acqua
doveva essere
funnuta
3.
senza più taliarlo
вдоль берега
в свете фар, тут же
погашенном
там внизу должна была
быть пучина
не глядя на него
22
4.
camminavo frisco
frisco
да еду я себе
D
5.
e un figlio di buttana
и какой-то сукин сын
D
23
6.
врубил дальний свет
D
душа у меня в пятки
D
кровь унялась почти
D
11.
il sangue si sta
attagnando
ora c’era questa
minchia di dolore
darré
12.
nel cozzo
в затылке
13.
14.
magari se stava fermo
a panza sotto o a
panza all’aria
surdigno
независимо от того, лежал
ли он на животе или на
спине
глухая
15.
cardascioso
надоедливая
54.
16.
17.
gli veniva di fatica
firriare la testa
si taliò
голова поворачивалась с
трудом
оглядел себя
55.
18.
parrino
священник
u vidi ca sinni
scapparu pi nun
finiri in galera?
19.
был учеником
непоседливым
за электричество меньше
платить надо
священнослужитель
56.
D
u vidi ca sinni
scapparu pi nun finiri
in galera?
21.
era uno scolaro
murritiuso
sparagnano sulla
bolletta
parrino
57.
22.
non ha taliato prima
не посмотрел сначала
D
u vidi ca sinni
scapparu pi nun finiri
in galera?
23.
это национальный вид
спорта в нашем
паскудном городишке
разглядывал
D
58.
24.
è lo sport nazionale
di questo minchia di
paese
taliava
25.
e che minchia!
что за черт!
D
mancu mezz’ura,
havi
mancu mezz’ura,
havi
mancu mezz’ura,
havi
cu u picciliddru
моя правда?!
Ты видишь, что была
моя правда?!
Ты видишь, что была
моя правда?!
видишь, что власти их
ищут?
видишь, что власти их
ищут?
видишь, что власти их
ищут?
видишь теперь, что они
жулики!
видишь теперь, что они
жулики!
видишь теперь, что они
жулики!
видишь теперь, что они
жулики!
ноги унесли подобрупоздорову, чтоб их,
голубчиков, в тюрьму не
упекли!
ноги унесли подобрупоздорову, чтоб их,
голубчиков, в тюрьму не
упекли!
ноги унесли подобрупоздорову, чтоб их,
голубчиков, в тюрьму не
упекли!
ноги унесли подобрупоздорову, чтоб их,
голубчиков, в тюрьму не
упекли!
а вот даже полчаса не
прошло
а вот даже полчаса не
прошло
а вот даже полчаса не
прошло
и ребятенок ихний
26.
taliò l’orologio
взглянул на часы
27.
28.
tuppiò alla porta
accanto
Signuri Montaperto?
29.
Ca quali signuri!
30.
Chiddri munnizzari
vastasi sunnu!
31.
Chiddri munnizzari
vastasi sunnu!
66.
si ci curri appressu,
capaci ca li trova
strata strata
si ci curri appressu,
capaci ca li trova
strata strata
si ci curri appressu,
capaci ca li trova
strata strata
si ci curri appressu,
capaci ca li trova
strata strata
il picciliddro
если шибко побежите,
так, может, их по
дороге перехватите
если шибко побежите,
так, может, их по
дороге перехватите
если шибко побежите,
так, может, их по
дороге перехватите
если шибко побежите,
так, может, их по
дороге перехватите
-
32.
Chiddri munnizzari
vastasi sunnu!
67.
si taliava attorno
оглядывался вокруг
33.
Chiddri munnizzari
vastasi sunnu!
68.
34.
Lei cu è?
70.
appena si addunò di
Montalbano
ci furono persone che
si voltarono a taliarlo
dolore darré il cozzo
как только заприметил
Монтальбано
некоторые на него
оглянулись
боль в затылке
35.
Veni di cursa ccà!
постучал в соседнюю
дверь
Синьора и синьор
Монтаперто?
С каких это пор они
синьор и синьора?
Да они ж самые
обыкновенные
мусорщики!
Да они ж самые
обыкновенные
мусорщики!
Да они ж самые
обыкновенные
мусорщики!
Да они ж самые
обыкновенные
мусорщики!
А вы сами кто такой
будете?
Скорей поди сюда!
71.
tambasiàre
слоняться
36.
Veni di cursa ccà!
Скорей поди сюда!
D
72.
accuttufare
забиться в свою нору
37.
Veni di cursa ccà!
Скорей поди сюда!
D
38.
Veni di cursa ccà!
Скорей поди сюда!
D
39.
spiò
спросил
40.
chistu signuri un
commissariu è!
41.
chistu signuri un
commissariu è!
42.
chistu signuri un
commissariu è!
43.
chistu signuri un
commissariu è!
44.
vidi ch’aviva
мать Пресвятая
Богородица, комиссар
это!
мать Пресвятая
Богородица, комиссар
это!
мать Пресвятая
Богородица, комиссар
это!
мать Пресвятая
Богородица, комиссар
это!
Ты видишь, что была
7.
8.
ho pigliato a corrergli
darré
con gli abbaglianti
addrumati
mi sono scantato
погнался за ним
D
45.
46.
47.
9.
10.
48.
теперь мешала эта
стервозная боль
сзади
49.
50.
51.
20.
52.
53.
59.
60.
61.
62.
D
D
63.
64.
D
65.
D
D
D
69.
D
D
D
Capitolo 15
1.
lo taliava felice
2.
purpiteddri
глядела на него
счастливая
дары моря
3.
spiò
спросил
4.
la signora non aveva
nessun interesse a
contarmi una cosa
per un’altra
rimase con la bocca
aperta a taliare il
questore
taliò
и у синьоры не было
повода меня обманывать
non si capiva se
diceva sul serio o
неясно было, говорил он
всерьез или иронизировал
D
D
5.
D
6.
7.
D
raggiuni!?
vidi ch’aviva
raggiuni!?
vidi ch’aviva
raggiuni!?
vidi ca i guardii i
cercanu?
vidi ca i guardii i
cercanu?
vidi ca i guardii i
cercanu?
U vidi ca eranu genti
tinta?
U vidi ca eranu genti
tinta?
U vidi ca eranu genti
tinta?
U vidi ca eranu genti
tinta?
u vidi ca sinni
scapparu pi nun
finiri in galera?
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
с открытым ртом
уставился на начальника
полиции
поглядел
24
babbiava
Capitolo 16
1.
grazie a certi sonni
piombigni
2.
e l’aveva taliato
senza dire niente
3.
aieri
4.
5.
quest’affetto si fosse
(…) cangiato in
amore
lo taliava
благодаря часам <..>
благодатного сна
и смотрела на него,
ничего не говоря
накануне
эта привязанность
перешла (…) в любовь
смотрела на него
25
Dialettismi ne “Il ladro di merendine”
№
Esempio d’uso
Capitolo 1
1.
s’arrisbiglio
malamente
i linzola <…> gli si
2.
erano strattamente
arravugliate torno
torno al corpo
nel sudatizzo del
3.
sonno agitato
29.
si susì
встал
день начался неудачно
30.
santiando
чертыхаясь
проснулся <…> туго
замотанным в
простыни
31.
raprì la doccia
включил душ
arriniscì <…> a
levarsi in qualche
modo il sapone di
dosso
ma tutta la facenna
non aiutò certo il suo
umore
parolazze
кое-как смыл <…> пену
col codice della
strada, per un verso o
per l’altro, usavano
puliziarsene il culo
alle cinco del mattino
правила дорожного
движения использовали
только в качестве
туалетной бумаги
в пять утра
такое объяснение
удовлетворило его лишь
потому, что позволило с
чистой совестью мирно
поспать еще пару часов
Traduzione
Dialogo
32.
не давали комиссару
покоя, всю ночь он
ворочался
проснулся <…> туго
замотанным в
простыни
33.
проснулся <…> туго
замотанным в
простыни, словно мумия
35.
но настроение совсем
испортилось
6.
i linzola <…> gli si
erano strattamente
arravugliate torno
torno al corpo
i linzola <…> gli si
erano strattamente
arravugliate torno
torno al corpo, gli
parse d’essere
addiventato una
mummia
si susì
7.
raprì
открыл
8.
acqua aggilàta
ледяная вода
9.
taliò
выглянул
38.
quella spiegazione
l’aveva confezionata
per comodo, per
scarricarsi la
coscienza e farsi in
pace altre due ore di
sonno
nisciuno
10.
выглянул в распахнутое
окно
погожий день
39.
susendosi in piedi
приподнимаясь
11.
taliò fòra dalla finestra
spalancata
giornata bona
40.
12.
si ricurcò
он лег
41.
susedosi in piedi dalla
seggia del centralino
festevoli
приподнимаясь из-за
коммутатора
праздничный
D
13.
tirandosi il linzòlo
sopra la testa
era una prisenza
propriziatrice
укрывшись с головой
42.
a scascione di
из-за
D
ее невидимое
присутствие помогало
ему
как говорилось в его
любимом стихотворении
Дилана Томаса
43.
se s’arricorda
44.
pirchì
если вы не
запамятовали
потому что
D
45.
travagliava
работал
D
46.
la quistione sarebbe
D
47.
dunqui
загвоздка тут выходит в
том
то есть
48.
ammentre
когда
D
4.
5.
14.
15.
16.
17.
come faceva una
poesia di Dylan
Thimas che gli era
piaciuta assà
trasisse <…> dentro
un orecchio per
nèsciri dall’altro
virrìna
34.
36.
встал
прошел <…> через всю
голову из одного уха в
другое
дрель
37.
проклятья
никого
D
прошел <…> через всю
голову из одного уха в
другое
я не узнал голос вашей
персоны
49.
piscariggio
рыболовецком судне
D
50.
macari
наверное
D
51.
sissignori
да, доктор
D
20.
trasisse <…> dentro
un orecchio per
nèsciri dall’altro
non avevo
arraccanosciuta la
voce sua di lei
alle cinco di matina
в пять утра
52.
pronti
алло
D
21.
alle cinco di matina
в пять утра
53.
sta al tilifono
звонит
D
senza stare
ulteriormente a
scassarmi la minchia
ci fu un morto accìso
не мороча мне голову
54.
che lei non c’era per
nisciuno
trasì Fazio
что вас ни для кого нет
D
подскочил на кровати
вытаращив глаза от
страха
погода переменилась
58.
con quello non si
capisce una minchia
fece un salto dalla
seggia
domando pirdonanza
D
si susì a mezzo del
letto
gli occhi sgriddrati
dallo spavento
il tempo era cangiato
он втащил Фацио в
свой кабинет
от него толку не
добьешься
подскочил на стуле
прошу извинения
D
59.
trasi
войдешь
D
un vento freddo e
umido faceva onde
dalla scumazza
gialligna
il cielo era
interamente coperto di
nuvole che
amminazzavano
pioggia
порывы холодного
сырого ветра гнали
мутные волны
60.
человека в лифте
D
человека в лифте
D
62.
uno che si trova dintra
un ascensori
uno che si trova dintra
un ascensori
dintra la càmmara
63.
la càmmara
кабинет
18.
19.
22.
23.
24.
25.
26.
27.
28.
55.
случилось убийство
все небо затянули тучи,
дело шло к дождю
56.
57.
61.
в кабинет
26
64.
l’omo
человек
65.
66.
il pòviro signor
Lapecora
si spiò
бедного синьора
Лапекору
подумал
67.
era assittato
сидел
68.
слева
69.
allato alla mano
mancina
arma da foco
70.
spiò
71.
позови их тоже
72.
dillo macari a loro di
venire
se ne niscì di corsa
73.
maritato
женат
74.
macari
может
75.
aieri
вчера
D
76.
a sira
вечером
D
77.
они частенько
болтают
контора
D
78.
le due fimmine si
parlano
scagno
79.
tre volte la simana
три раза в неделю
D
80.
ему уже надоело
работать
ему уже надоело
работать
ни от кого не зависел
D
83.
gli era passata la
gana di travagliare
gli era passata la gana
di travagliare
non doveva dipendere
da nisciuno
la spisa feci
за покупками ходила
D
84.
taliando torva
85.
vabbeni?
окинув <…> мрачным
взглядом
понимаете?
pirchì ora mi devo
fari sei piani di scale
a piedi
pirchì ora mi devo fari
sei piani di scale a
piedi
quanno
мне теперь пешком
тащиться на седьмой
этаж
мне теперь пешком
тащиться на седьмой
этаж
когда
soffiava dalle nasche
come un toro infuriato
fimmina
дыша как разъяренный
бык
женщина
93.
abita
nell’appartamento
allato al mio
quella piglia e si mette
a fare più catùnio
spiò
94.
niscì
вышел
небо по-прежнему было
затянуто облаками
15.
96.
il cielo restava lo
stesso cummigliato
dalle nuvole
darrè il bancone
за кассой
97.
un omo
98.
104.
81.
82.
fece il commissario
tanticchia alterato
il fruttarolo
раздраженно сказал
комиссар
продавец фруктов
даже если бы из этого
подъезда выехал танк
108.
manco se fosse
nisciùto un carro
armato da quel portone
aspettò che fossero
usciti e trasì a sua
volta
pisci
109.
Ho àiole freschissime.
110.
111.
Lollo lo taliò a bocca
aperta
tanticchia di polvere
Сегодня привезли
свежайшую форель.
Лолло уставился на
него, разинув рот
горсть пыли
112.
trasì nell’ascensore
вошел в лифт
D
105.
106.
107.
огнестрельным
оружием
спросил
D
умчался
подождал, пока они
выйдут, прежде чем
зайти самому
рыбой
D
D
D
D
fece ‘nzinga
d’accomodarsi alla
guardia giurata
<…> sono tutti sul
porto a scascione di
114.
quel morto a Mazàra
di cui il quale le
tilifonai <…>
C’è che tilifonarono
115. ora ora che c’è uno
che si trova dintra un
ascensori
116. Tu stamattina lo
vidisti?
Capitolo 2
1.
trasì
113.
позвал за собой
охранника
<…> но все уехали в
порт из-за того трупа в
Мазаре, из-за кого я вам
звонил сегодня <…>
D
Дело, собственно, в том,
что вот нынче, то есть
только что, позвонили
насчет человека в лифте
Сегодня утром ты его
видел?
D
D
прошел
2.
càmmara di mangiare
столовая
3.
Non ti sei potuto
arriposare
Il dovìri. Quanno è
dovìri è dovìri.
Quanno
Ты так и не отдохнул
D
Я выполнял свой долг.
D
-
D
Я никогда не выхожу,
пока не вернется Пепе
когда вместе ждем лифт
D
когда вместе ждем
лифт
D
мы частенько с ней
болтаем
мы частенько с ней
болтаем
а с ее мужем вам
случалось болтать?
приличный человек
D
12.
non nescio mai prima
che sia tornato Pepè
quanno ci troviamo
che aspettiamo
l’ascensori
Quanno ci troviamo
che aspettiamo
l’ascensori
ci mettiamo tanticchia
a chiacchiariàri
ci mettiamo tanticchia
a chiacchiariàri
chiacchiariava pure
col marito?
brava pirsùna
13.
niscì
она вышла
14.
с восьми вечера до
восьми утра
с восьми вечера до
восьми утра
помню
D
16.
dalle otto di sira alle
otto del matino
dalle otto di sira alle
otto del matino
m’arricordo
человек
17.
ci ho pinsàto
я думал об этом
D
sicco sicco
сухощавый
18.
non quatrava
не на пятом
D
ha visto tràsiri o
nèsciri dal portone il
signor Lapecora
19.
babbiamo?
да что вы!
D
99.
20.
spirènzia
опыт
D
ha visto tràsiri o
nèsciri dal portone il
signor Lapecora
21.
ci ho spirènzia
22.
doppo
у меня на такие дела
глаз наметан
потом
D
100.
23.
trasì
вошла
l’aggradisce tanticchia
di cafè?
l’aggradisce
не изволите кофейку?
D
не изволите кофейку?
D
86.
87.
88.
89.
90.
91.
92.
95.
D
4.
D
5.
6.
D
D
7.
8.
D
9.
живет в соседней с нами
квартире
D
10.
она бесится еще больше
D
11.
спросил
101.
l’omo
вы <…> не видели <…>
чтобы синьор Лапекора
входил или выходил из
этого подъезда
вы <…> не видели <…>
чтобы синьор Лапекора
входил или выходил из
этого подъезда
человек
D
102.
sicco sicco
сухощавый
24.
103.
non arrisponnì
не ответил
25.
D
D
D
D
D
D
D
D
27
26.
27.
28.
29.
30.
31.
32.
33.
tanticchia di cafè?
l’aggradisce tanticchia
di cafè?
il commissario
l’aggradì
si susì
комиссар изволил
65.
come spissu càpita con
questi vastasazzi che
abitano nel casamento
scinnii a pedi
поднялся
66.
catafero
труп
D
fece la guardia giurata
raprendo un cassetto
e porgendogli un
blocchetto e una biro
taliàta
сказал охранник,
доставая из ящика
стола блокнот и
шариковую ручку
взгляд
67.
fatta la spisa
сходила я в магазин
D
68.
ho dovuto acchianare
la scala a pedi
D
69.
quando ne vedeva uno
che faceva accussì in
televisione
cangiava canale
когда видел таких по
телевизору
ho dovuto acchianare
la scala a pedi
70.
71.
ancora mi manca il
sciàto
e menu mali
и потом пришлось
взбираться по
лестнице пешком
и потом пришлось
взбираться по лестнице
пешком
до сих пор дух
перевести не могу
тем лучше
72.
accussì parli di meno
болтаешь меньше
D
73.
но сколько комиссар ни
стучал
74.
ma ebbe voglia il
commissario a
tuppiàre
cose di fìmmine
75.
34.
nell’appartamento
allato
nenti ho da dire, io
35.
64.
не изволите кофейку?
D
переключался на
другую программу
в соседней квартире
мне вам нечего сказать
D
non fare la vastasa
не будь невежей
D
36.
fai trasìre il signore!
D
37.
trasì
пригласи синьора
войти.
вошел
38.
nella solita càmmara
pranzo-salotto
эти олухи соседи часто
так делают
D
спустилась пешком
D
D
D
D
D
rituppiò
что-то по женской
части
постучал снова
76.
l’infirmere
медбрат
D
77.
trasì
прошел
78.
quartiandosi
пригнувшись
79.
taliandosi attorno
озираясь вокруг
в соседней квартире
39.
un lìnzolo sulle gambe
40.
un omo
в такую же, как в
соседней квартире,
смежную с гостиной
столовую
укрытый до пояса
пледом
мужчина
41.
fòra dal lìnzolo
из-под пледа
80.
42.
fòra dal lìnzolo
из-под пледа
81.
nell’appartamento
allato
taliava
43.
а <…> нос напоминал
82.
spiò
осведомился
44.
macari il naso <…>
assomigliava
lungo e pinzoliante
длинный крючковатый
83.
45.
l’omo
мужчина
84.
46.
seggia
стул
с головы до ног окатив
водой
оказалась совсем
непохожа на свою
соседку
47.
вот так бы прямо…
D
85.
48.
a mia <…> mi viene
gana di…
non accanuscio
не знаю
D
86.
49.
nisciuno
никого
D
87.
50.
и ни с одной собакой не
знаком
я не могу ногами
ворочать
в лифт-то я не влезал
D
88.
D
меня втащили четыре
портовых грузчика
D
самого-то целыми
днями нет
а я тут мучайся с этим
чертенком!
здрасьте – до свидания
54.
non accanuscio
manco un cane
non posso cataminàre
le gambe
dato che
nell’ascensore non ci
trasivo
mi ci acchianarono
quattro scaricatori di
porto
era un omo ‘ntipatico
assuppandolo
d’acqua
non aveva niente da
spartire con la
mammina della porta
allato
la scaraventò fòra
dalla finestra
accussì finisce sta
gran camurrìa!
accussì finisce sta
gran camurrìa!
facendo urla strazianti,
il bambino se ne
scappò in un’altra
càmmara
lui se ne sta fòra di
casa tutto il giorno
e a quel diavolo ci
devo abbadare io!
bongiorno e bonasira
D
92.
D
era un omo ‘ntipatico
D
93.
сами видите, не дома
D
56.
a salutare una
pirsùna ci veniva la
suffirenzia
a salutare una pirsùna
ci veniva la
suffirenzia
comu
D
94.
quello se ne sta fòra
di casa
come vede, fòra di
casa
travaglia
дома он не появляется
55.
неприятный он был
человек
неприятный он был
человек
с ним и здороваться-то
было противно
работает
D
95.
al mercato del pisci
на рыбном рынке
D
с ним и здороваться-то
было противно
D
96.
si susi
уходит
D
как
D
97.
alle otto di sira
в восемь вечера
D
мне нужно было в
магазин сходить
мне нужно было в
магазин сходить
так нет же
D
98.
e beatu chi lo vede
D
D
99.
fìmmina
мы его, считай, не
видим
женщина
61.
dovevo nèsciri per la
spisa
dovevo nèsciri per la
spisa
nenti
D
100.
era <…> nirbùsa
нервничала
62.
quarchiduno
кто-то
D
101.
почуял неладное
63.
come spissu càpita con
questi vastasazzi che
abitano nel casamento
эти олухи соседи часто
так делают
D
102.
senti feto
d’abbrusciato
senti feto
d’abbrusciato
fìmmina
51.
52.
53.
57.
58.
59.
60.
D
D
89.
90.
91.
103.
D
смотрел
и вышвырнула его в
окно
ты когда-нибудь
кончишь валять дурака?
ты когда-нибудь
кончишь валять дурака?
с душераздирающим
ревом сыночек убежал в
другую комнату
D
D
D
D
почуял неладное
женщина
28
144.
104.
con malaccrianza
опасливо
105.
è schetta
в девках ходит
D
106.
non è maritata
не замужем то есть
D
107.
111.
il feto d’abbrusciato si
fece ancora più forte
il feto d’abbrusciato si
fece ancora più forte
non dovete avere
scanto o timore
vide il signor Lapecora
assittato n’terra
mi parse ‘mbriaco
112.
e macari io
жареным запахло еще
сильнее
жареным запахло еще
сильнее
вам не должно быть ни
стыдно, ни страшно
видит на полу синьора
Лапекору
Лапекора был будто
пьяный
и я за ней
113.
pòviro
114.
108.
109.
110.
145.
ci ragionò sopra
tanticchia
taliò
долго прокручивал все
это в голове
поглядел
146.
il ralogio
часы
147.
148.
ecco perché sentiva
tanto pititto
trasìri
вот почему он так
проголодался
зайти
D
149.
accussì si cacano
пусть обделаются
D
150.
Qua sopra, dato che
che nell’ascensore non
ci trasivo, mi ci
acchianarono quattro
scaricatori di porto.
Scinnii a pedi
Сюда, наверх, меня
втащили четыре
портовых грузчика – в
лифт-то я не влезал.
D
Спустилась пешком
D
e vitti la guardia
giurata che faceva la
guardia al catafero
raprì la porta
гляжу – стоит охранник,
труп охраняет
D
она открыла дверь
D
io, che l’avevo
accompagnata, taliai
dentro l’ascensore
Luigina trasì in casa
per darsi una
rinfrescata e macari io
raprii la porta di casa
я с ней была, зашла в
лифт
D
Луиджина зашла в дом,
чтобы хоть умыться, и я
за ней
открыл свою дверь
D
иногда хочется
порезвиться
раскрыл газету
D
D
D
D
D
151.
бедный
D
152.
‘mbriaco
пьяный
D
115.
fece irritata e offìsa
возмутилась
116.
tuppìa a quella porta
D
117.
due fìmmine
зайди вот в эту
квартиру
две женщины
118.
facendo il più grosso
scarmazzo possibile
spiò
и пусть будет как можно
больше шуму
-
D
120.
spiò Montalbano
strammato, taliando il
settantino segaligno
121.
spiò Montalbano
strammato, taliando il
settantino segaligno
Монтальбано удивленно
разглядывал поджарого
шестидесятилетнего
мужчину
Монтальбано удивленно
разглядывал поджарого
шестидесятилетнего
мужчину
я пошел за покупками
D
я пошел за покупками
D
потом вернулся
D
119.
153.
154.
D
155.
156.
Capitolo 3
1.
certe volte mi spercia,
mi viene il capriccio
2.
raprì il giornale
3.
4.
тридцать парней из
местечка под Неаполем
изнасиловали эфиопку
124.
sono nisciuto per fare
la spisa
sono nisciuto per fare
la spisa
e quanno sono tornato
125.
dintra
внутри
D
126.
e pirchì
а зачем
D
127.
у меня покалечена
левая нога и правая рука
кстати, и покойник тут
жил
тогда я так поступил
D
129.
ho la gamba mancina e
il braccio destro offìsi
che poi è macari
quello del morto
allora feci accussì
130.
dintra
внутрь
D
10.
assèttati
местные власти их
покрывают, ведь это не
только негритянка, но,
пожалуй, еще и
проститутка
восьмилетний
парнишка
двадцатилетний
молокосос вышиб себе
мозги, играя в русскую
рулетку
и у него пропал бы
аппетит
порция, явно
рассчитанная на
четверых
садись
131.
tornai fòra
вернулся
D
11.
s’assittò
сел
132.
pirchì
потому что
D
12.
per niente scantato
ничуть не смутившись
133.
в моем возрасте
котелок уже не так
хорошо варит
поверьте мне
D
13.
D
14.
tu hai afferrato a volo
la facenna del tunisino
mitragliato
gli parse picca
ты ухватился за дело с
застреленным тунисцем
134.
alla mia età non si
arragiona più tanto
bene
mi deve crìdiri
135.
fìmmina
женщина
D
15.
136.
l’ascensori
лифт
D
16.
137.
nuovamenti
снова
D
17.
138.
quando con la mia
gamba offìsa
finalmente arrivai
non faceva avvicinare
a nisciuno
si raprirono le porte
когда со своей ногой
доковылял донизу
D
никого не подпускал к
лифту
стали открываться
двери
собираясь в школу
D
122.
123.
128.
139.
140.
141.
142.
143.
priparandosi per
andare a scuola
era caduto
scagnandosi il naso
il sangue non
attagnava
упал и разбил нос
кровь все шла
D
5.
trenta picciotti di un
paese vicino a Napoli
avevano violentato
una picciotta etiope
il paese li difendeva, la
negra non solo era
negra, ma magari
buttana
6.
7.
8.
9.
D
un picciliddro di otto
anni
un ventenne s’era fatto
saltare il ciriveddro
giocando alla roulette
russa
e gli sarebbe passato il
pititto
porzione chiaramente
per quattro pirsùne
ci macinò sopra
tanticchia di pepe
e pirchì?
D
D
D
ему показалось
маловато
сверху присыпал перцем
почему же хватит?
D
когда ты не упускаешь
случая мне напакостить!
D
за те четыре года, что
мы работаем вместе
ты дуршлаг, через
который вся вода
проливается
сменил тон
D
20.
doppo che tu non
manchi occasione per
farmi le scarpe!
in quattro anni che
travagliamo assieme
un colabrodo che
perde acqua da tanti
pirtùsa
cangiò tono
21.
povirazzo
бедолага
D
22.
però il povirazzo non
ce l’ha fatta
Figurati quello,
но бедняга не
выкарабкался
-
D
18.
19.
23.
D
D
29
24.
pitinioso com’è!
era cosa cognita
s’assittò in una
poltrona
Macari Montalbano
s’assittò in una
poltrona
la signora Antonietta
fece istintivamente per
susìrsi
doveva andare a
travagliare
appena scinnùta dalla
corriera
macari
расположился в кресле
66.
la signora Lapecora
pareva imbarsamata
67.
alla ripresa, fu la
vedova a pigliari
l’iniziativa
si susì
теперь синьора
Лапекора выглядела
растерянной
в начале второго
инициативу
перехватила вдова
встала
il commissario la sentì
rapriri e chiudìri un
cassetto
il commissario la sentì
rapriri e chiudìri un
cassetto
si riassittò
комиссар слышал, как
открылся и закрылся
ящик
комиссар слышал, как
открылся и закрылся
ящик
снова села
un pinsèro come
l’altro
aieri
просто так
D
вчера
D
74.
andò allo scagno. Ci
andava il lunedì, il
mercoledì e il venerdì
Ходил в контору. Он
туда наведывался по
понедельникам, средам
и пятницам
отдыхал
D
отдыхал
D
знать не знаю
D
ясное дело
61.
25.
Монтальбано тоже
расположился в кресле
Mimì Augello lo taliò
a bocca aperta
spalancò con un calcio
la porta della
càmmara di Mimì
Augello
il cielo stava tornando
sirèno
Gallo <…> vide
raprirsi la porta di
casa Culicchia
Gallo <…> vale a dire
sentiva una fame che
gli torceva la panza
fece ‘nzinga di no con
la testa
accussì passa tempo
У Мими Ауджелло
отвисла челюсть
Монтальбано ногой
открыл дверь в кабинет
Мими Ауджелло
alle sette e mezzo di
sira
taliare
в половине восьмого
вечера
поглядеть
35.
sarebbe apparsa
all’inizio della strata
trasìre
покажется в начале
улицы
пройти
36.
povìra
бедная
37.
узнает о смерти мужа
38.
sapesse
dell’ammazzatina del
marito
spiò
39.
fìmmina
женщина
40.
vidrana
75.
41.
si susì
неотесанная
крестьянка
встал
42.
povìra
бедная
77.
s’arriposava
tanticchia
s’arriposava
tanticchia
nenti mi disse
43.
fìmmina
женщина
78.
quando glielo spiavo
когда я спрашивала
D
44.
дверь лифта открылась
79.
m’arrispondeva
он говорил
D
80.
ходит туда пыль
протирать
вчера
D
81.
ci andava per taliàre
le mosche
aieri
47.
la porta dell’ascensore
si raprì
la faccio accomidàre a
casa mia
càmmara da pranzosalotto
càmmara da dòrmiri
спальня
82.
scagno
контора
D
48.
nenti fòra posto
83.
fino alle nove di sira
до девяти вечера
D
49.
nenti fòra posto
84.
dopo le nove di sira
после девяти вечера
D
50.
il portafoglio del
defunto con dintra
tutti i documenti e
centomila lire
s’era vesito per
nèsciri e andare in un
posto dove non gli
servivano né carte né
soldi
s’assittò
везде все было на своих
местах
везде все было на своих
местах
бумажник покойного со
всеми документами и
ста тысячами лир
85.
и спала так крепко
D
и спала так крепко
D
там, куда собирался <…
>, ему не пригодились
бы ни бумаги, ни деньги
87.
e dormii accussì
profunno
e dormii accussì
profunno
chiacchiariàre
поболтать
D
88.
minchia
черт побери
D
89.
scagno
контора
D
а этот мерзавец
говорил, что ходит
туда прибираться
Женушка моя
поуспокоилась
D
26.
27.
28.
29.
30.
31.
62.
63.
и небо снова
прояснилось
перед Галло <…>
открылась дверь
квартиры Куликкьи
у Галло желудок свело
от голода
64.
65.
он отрицательно
помотал головой
чтобы время скоротать
68.
32.
33.
34.
45.
46.
51.
52.
69.
70.
71.
72.
73.
встревожилась
она расположится на
какое-то время в моей
столовая-гостиная
76.
D
86.
он сел за стол
55.
s’assittò sulla seggia
ch’era darrè il tavolo
s’assittò sulla seggia
ch’era darrè il tavolo
raprì
56.
scagno
контора
57.
controlla dopo se la
pistola è stata
denunziata
nello studio stagnava
un profumo colore
paglia bruciata,
aggressivo
la vedova era andata
ad assittarsi
Macari Montalbano
проверь потом, был ли
ствол зарегистрирован
54.
58.
59.
60.
как только приехала из
Фьякки
-
D
D
D
D
он сел
90.
53.
синьора Антоньетта
инстинктивно
приподнялась
он шел на работу
он сел за стол
открыл
в кабинете стоял
сильный запах жженой
соломы
вдова уселась
Монтальбано тоже
D
la buttana ci andava
con la scusa di dover
fare le pulizie
91.
Mia moglie
s’appinnicò
Capitolo 4
1.
alla nisciuta della
chiesa
2.
dove era andata per la
santa missa di
mezzojorno
3.
dove era andata per la
santa missa di
mezzojorno
4.
quella cosa che
aspittava
5.
arrivò aieri
6.
quali cosa?
D
когда она выходила из
церкви
после полуденной
мессы
после полуденной
мессы
то, чего он ждал
D
вчера привезли
D
а что это?
D
30
конторой
стульев в комнате было
пять
стульев в комнате было
пять
а в соседней комнате
48.
proprio
di seggie nello scagno
ce n’erano cinque
di seggie nello scagno
ce n’erano cinque
nella càmmara
appresso
la càmmara appresso
ничего не просила
49.
allato al divano
рядом с диваном
non spiò nenti
ничего не просила
50.
spiò
спросил
11.
a farla brevi
короче говоря
51.
12.
lo sapi?
знаете что?
uno specchio dove ci
si poteva taliàre intero
13.
в одной из комнат в
конторе
в одной из комнат в
конторе
тринадцатого июня
52.
15.
la seconda càmmara
dello scagno
la seconda càmmara
dello scagno
il tridici di giugno
tornarono nella prima
càmmara
disse che il pòviro
signor Lapecora
rapriva l’ufficio solo
per passare tempo
16.
sempri
-
17.
macari questa data ci
aveva stampata in testa
это число также
запечатлелось у нее в
памяти
спросил
зеркалом, в котором
можно было увидеть
себя с головы до пят
они вернулись в первую
комнату
он сказал, что бедный
синьор Лапекора
приходил в контору
просто чтобы скоротать
время
так по крайней мере
представил его бедный
синьор Лапекора
поинтересовался
7.
в голове у нее, как
сверло, вертелась мысль
9.
se ne tornò a casa con
una virrina, un
trapano, che le
spirtusava la testa
se ne tornò a casa con
una virrna, un trapano,
che le spirtusava la
testa
non spiò nenti
10.
8.
14.
45.
46.
в голове у нее, как
сверло, вертелась мысль
18.
spiò
19.
non conservo fitinzìe
20.
so’ marito Arelio
я не храню всякие
мерзости
муж ваш Аурелио
21.
tre volte la simana
три раза в неделю
22.
встречается с
женщиной, туниской
известной как
проститутка
известной как
проститутка
эта женщина приходит
к нему
по утрам или после
обеда
30.
riceveva una
fimminazza tunisina
canosciuta come
buttana
canosciuta come
buttana
questa fìmmina ci
andava
o la matina o il
dopopranzo dei giorni
spari
o la matina o il
dopopranzo dei giorni
spari
qualche volta
accattava le cose che
le servivano per le
pulizie
in un negozio della
stessa strata
per fare cose vastase
31.
32.
47.
D
53.
54.
55.
56.
57.
D
58.
60.
24.
25.
26.
27.
28.
dal telefono dello
scagno il comissario
chiamò
torniamo allo scagno
D
59.
23.
almeno così l’aveva
presentato il pòviro
signor Lapecora
spiò
61.
62.
63.
64.
по утрам или после
обеда
65.
Galluzzo non si
azzardò a spiare
nel bagno della
càmmara verde
allato al lavabo
соседняя комната
Монтальбано позвонил
из конторы
возвращаемся в
контору
Галлуццо не решился
даже спросить
в ванной рядом с темнозеленой комнатой
возле раковины
D
Galluzzo si passò
tanticchia di
“Volupté” su una
guancia
nella càmmara
dell’ufficio di
Montalbano
trasì Galluzzo
Галлуццо плеснул
немного духов себе на
щеку
la Beretta di Lapecora
è stata denunziata
accattare
пистолет Лапекоры был
зарегистрирован
купить
D
вот тебе ключи от
конторы
зайди внутрь
D
в кабинет Монтальбано
вошел Галлуццо
иногда она покупает
<…> принадлежности
для уборки
66.
в соседнем магазине
68.
eccoti le chiavi dello
scagno
trasi
заниматься развратом
69.
dintra
-
D
spiò
спросил
70.
s’appresenta
придет
D
se m’appostai per
vidìri quanno quella
troia
se m’appostai per
vidìri quanno quella
troia
quanno quella troia
trasìva e niscìva
quanno quella troia
trasìva e niscìva
dallo scagno di me’
marito
di me’ marito
вы имеете в виду,
комиссар, не видала ли
я, как эта потаскуха
вы имеете в виду,
комиссар, не видала ли
я, как эта потаскуха
как эта потаскуха
входит или выходит
как эта потаскуха
входит или выходит
из конторы моего
мужа
моего мужа
D
71.
вряд ли она не знает
D
72.
difficile che non
sappia nenti
comissario, ci lo giuro
Комиссар, клянусь вам
D
73.
Non ci dissi nenti
ничего я ему не говорил
D
74.
Галлуццо врать не
станет
я до такого не
опускаюсь
в общем, это были
трусики
на этой короткой улочке
D
40.
non m’abbasso a fare
sti cosi
e macari un paio di
mutande
di quella corta strata
79.
Galluzzo non era omo
che contasse
farfantarìe
Galluzzo non era omo
che contasse
farfantarìe
Galluzzo non era omo
che contasse
farfantarìe
allo scagno ci vai lo
stesso
ma che minchia di
significato ha
spiò
41.
allato al portone
у двери
80.
cammarera
горничная
42.
trasìrono con le chiavi
81.
s’era tinuto leggero
только перекусил
43.
la prima càmmara
они открыли дверь
ключами
первая комната
82.
raprì il televisore
включил телевизор
44.
era lo scagno vero e
была собственно
29.
33.
34.
35.
36.
37.
38.
39.
67.
D
D
D
D
D
75.
76.
77.
D
78.
D
Галлуццо врать не
станет
Галлуццо врать не
станет
в контору все равно
ступай
но что толку в рыбьей
чешуе
опешил
D
D
31
83.
красный внутри и
снаружи
оператор давал крупный
план пулевых
отверстий в рубке
управления
что-то разглядывал
124.
darrè la porta
за дверью
125.
se la stava a pinsàri
стоял <…>, думая
126.
si raprì
распахнулась
85.
rosso di pelo e di
pinsèro
l’operatore dettagliava
sui pirtùsa che
sforacchiavano la
timoniera
taliava qualcosa
127.
mediatamente
мгновенно
86.
travagliava
работал
128.
abbasciò gli occhi
потупил глаза
87.
и здесь тоже оказался
Якомуцци
в лифте
129.
fìmmine
женщины
88.
macari qua apparse
Jacomuzzi
dintra l’ascensore
130.
потом ему это надоело
89.
Montalbano santiò
Монтальбано выругался
131.
poi aveva smesso di
taliarli
ci devo stare tutto il
santo jorno qua?
90.
si susì, buttò un libro
contro il muro
il nirbùso che gli era
venuto per la bella
pensata di Jacomuzzi
assittato nella
verandina
taliando il mare al
chiaro di luna
s’arricordò
вышел из комнаты и
швырнул об стену
какую-то книжку
раздражение,
вызванное выходкой
Якомуцци
расположившись на
веранде
глядя на залитое
лунным светом море
вспомнил
97.
verso le undici del
matino appresso
visto che in ufficio
non capitava nenti
strata
на следующий день
часов в одиннадцать
так как в комиссариате
ничего не происходило
улица
98.
scagno
контора
99.
il povìro signor
Lapecora
conoscevano macari
la tunisina
bella fìmmina
бедного синьора
Лапекору
знали и туниску
-
3.
руку на отсечение мы
не дадим
но такая милашка
4.
одна в доме с таким
мужчиной
как бедный синьор
Лапекора
надменный
6.
107.
e volò qualche
taliatina
la mano sul foco non
potevano mettercela
una così bella
picciotta
sola in casa con un
omo come
come il povìro signor
Lapecora
prisintuoso
108.
spisso
часто
109.
lasciava la màchina
парковал машину
110.
nìgozio
магазин
111.
arrimase incastrata
застряла
112.
113.
tra la màchina e la
porta
nìgozio
между машиной и
дверью
-
114.
darrè il bancone
за прилавком
115.
il povìro
бедняга
116.
una così brava
pirsùna
vedeva macari la
tunisina
bella fìmmina
такой хороший человек!
удивился Монтальбано
121.
spiò Montalbano
pigliato alla sprovista
ariivava col nipote e
assieme a lui trasìva
al 28
bionnizzo
122.
vogliamo babbiare?
шутить изволите?
123.
sonò
позвонил
84.
91.
92.
93.
94.
95.
96.
100.
101.
102.
103.
104.
105.
106.
красивая женщина
132.
spiò
что же, мне так здесь и
сидеть весь день
напролет?
спросил
133.
s’assittò sulla tazza
он уселся
134.
бросился в комнату
136.
currì nella càmmara
allato
currì nella càmmara
allato
allato
137.
per lo scanto
от испуга
138.
diventò giarno
139.
scagno
стал мертвеннобледным
контора
140.
le abbrusciai
я их сожгла
135.
Capitolo 5
1.
era il maggiore
Marniti, assittato a un
tavolo del caffè
Albanese
2.
s’assittò
это был майор Марнити,
он сидел в Албанском
кафе
он сел
с офицером помоложе
8.
alla Lampo xè andà
drio il Tuono
alla Lampo xè andà
drio il Tuono
drio
за «Грозой» туда же
отправился «Гром»
за «Грозой» туда же
отправился «Гром»
-
D
e cussì un largo tratto
de mare restò sguarnìo
e cussì un largo tratto
de mare restò sguarnìo
D
15.
e cussì un largo tratto
de mare restò
sguarnìo
sempre malotempo in
marina
pinsò
и так большой сектор
моря остался без охраны
и так большой сектор
моря остался без
охраны
и так большой сектор
моря остался без
охраны
у нас на флоте всегда
штормит
подумал
16.
e anca mi
да и я
D
17.
spiò
спросил
18.
si susì
поднялся со стула
19.
nenti, c’è
ни в чем
D
20.
scagno
контора
D
21.
ora vado ad accattare
qualche panino
pigliare una seggia e
d’assittarsi davanti a
lei
fece cenno al
вот куплю ему чтонибудь перекусить
расположиться на стуле
напротив
D
12.
13.
14.
120.
D
ché la xera più vicina
11.
119.
-
7.
5.
10.
118.
бросился в комнату
по мне, так это все
выдумки
по мне, так это все
выдумки
на самом деле им
должна была помочь
«Гроза»
она находилась ближе
9.
117.
con un ufficiale più
picciotto
per me, no xe vero
gnente
per me, no xe vero
gnente
veramente tocava alla
motovedetta “Lampo”
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
и туниску видел
красивая бабенка
он приезжал вместе с
племянником, и они
заходили в дом
блондинистый
22.
23.
а комиссару предложила
32
61.
Spiò
-
62.
seggia
стул
D
63.
era stato assittato
сидел
чтобы вы не приняли
меня за одну из тех
старух
которые от нечего
делать за всеми
подглядывают
но бывает, видишь то,
чего и знать не
хотелось бы
посмотрела
D
64.
a ripa di mare
на берегу моря
65.
на дороге в Бутеру
67.
quella allato alla
strata per Butera
quella allato alla
strata per Butera
era cangiata
68.
c’inzertò
оказался прав
non voleva che
m’ammiscassi
contare
он не хотел, чтобы я
вмешивалась
рассказать
D
69.
strata
дорога
70.
vecchio viddrano
старик
в конторе
32.
nella prima càmmara
dello scagno
scagno
33.
càmmara
-
34.
tornò ad assittarsi
снова сел на стул
35.
spiò
-
36.
услышал, как хлопнула
входная дверь
37.
sentì raprirsi e
chiudersi la porta di
casa
la cammarera
38.
trasì
вошла
39.
picciotta
девица
40.
bassa e stacciuta
коренастая
41.
она хмуро оглядела
чужака
2.
она хмуро оглядела
чужака
43.
dall’ariata severa che
severamente talìo
l’intruso
dall’ariata severa che
severamente talìo
l’intruso
spiò
44.
24.
25.
26.
27.
28.
29.
30.
31.
commissario di
pigliare una seggia e
d’assittarsi davanti a
lei
una cammarera
расположиться на
стуле напротив
горничная
per farle capire che io
non sono una
strucciolèra
una che passa il tempo
a taliàre quello che
fanno gli altri
però ogni tanto le cose
le vedi macari quando
non vorresti vederle
taliò
D
66.
D
D
71.
su uno scecco carrico
di rami secchi
72.
su uno scecco carrico
di rami secchi
73.
taliò il forastero con
faccia arraggiata
74.
taliò il forastero con
faccia arraggiata
75.
taliò il forastero con
faccia arraggiata
76.
Caribaldi deve tornare,
di prescia, a rompergli
il culo a questa
maniàta di figli di
buttana!
77.
Caribaldi deve tornare,
di prescia, a rompergli
il culo a questa
maniàta di figli di
buttana!
Capitolo 6
1.
due càmmare
контора
горничная
на дороге в Бутеру
изменилась
правившего груженной
хворостом повозкой
правившего груженной
хворостом повозкой
зло уставился на
приезжего
зло уставился на
приезжего
зло уставился на
приезжего
Вот бы сам Гарибальди
вернулся и надрал
задницу этим
ублюдкам!
Вот бы сам Гарибальди
вернулся и надрал
задницу этим
ублюдкам!
D
D
две комнаты
низенькая дверь рядом с
окном
3.
da una porta piuttosto
bassa con una
finestrina allato
tuppiò
спросила
4.
spiò Fazio
выговорил Фацио
niscì
вышла
5.
càmmara
комната
45.
la cammarera
моя горничная
D
6.
tuppiò
позвонил
46.
с жареными
баклажанами и
копченым творогом
Монтальбано снова сел
D
7.
rituppiò
снова позвонил
8.
s’assittò
присел
не слишком ли это
тяжелая для вас пища?
D
9.
addrumò una sigaretta
закурил сигарету
10.
у меня желудок не как у
двадцатилетней
девчонки
может быть
D
50.
quella con le
milanzane fritte e la
ricotta salata
fece Montalbano
assittandosi
non è un mangiare
tanticchia pesante per
lei?
io ho uno stomaco che
non ce l’ha una
picciotta di vent’anni
macari
12.
veniva fora macari
uno zio?
veniva fora macari
uno zio?
e cu minchia è?
теперь еще какой-то
дядя!
теперь еще какой-то
дядя!
а это кто?
D
51.
traversò la strata
пересек улицу
13.
e cu minchia è?
а это кто?
D
52.
acchianò i tre scalini
14.
spiò
спросил
53.
15.
16.
spiò Montalbano
imparpagliato
aieri
недоуменно спросил
Монтальбано
вчера
D
55.
tuppiò alla porta dello
scagno
tuppiò alla porta dello
scagno
aieri a sira
перескочил через три
ступеньки
и позвонил в дверь
конторы
и позвонил в дверь
конторы
вчера
D
17.
a matina verso le nove
около девяти утра
D
56.
aieri a sira
вчера
D
18.
càmmara di sopra
верхняя комната
D
57.
Trasìrono nella
càmmara
Trasìrono nella
càmmara
Lui s’assittò darrè la
scrivania
Lui s’assittò darrè la
scrivania
Они вошли в кабинет
19.
disse l’agente dopo
avere spiato
il picciliddro si
chiamava Francois
càmmara
Бускаино перевел
вопрос и ответил
парнишку звали
Франсуа
комната
un lettino per il
picciliddro
arriparato da una
кроватка для малыша
42.
47.
48.
49.
54.
58.
59.
60.
Они вошли в кабинет
Сам сел за письменный
стол
Сам сел за письменный
стол
Dd
11.
20.
21.
22.
23.
позвонил
за занавеской
33
25.
tenda
con attorno quattro
seggie
avevano trovato loco
26.
scagno
контора
27.
santa fìmmina
святая женщина
28.
fece il commissario
mentre taliava le
fotografie
ma che se lei mi sta
contando minchiate
ma che se lei mi sta
contando minchiate
càmmara
попросил Монтальбано,
разглядывая
фотографии
но если она нас обманет
che taliasse
attentamente
allato
пусть смотрит
внимательно
возле
видимо, она уехала
ненадолго
спросил
D
35.
non pensa di dover
starsene fora a lungo
spiò
36.
sino a Vigàta
до Вигаты
D
37.
Fazio taliò perplesso
il suo superiore
io resto qua ancora
tanticchia
una grossa busta gialla
con dintra una ventina
di foto
fìmmina
Фацио удивленно
обернулся к начальнику
я останусь еще
ненадолго
большой желтый
конверт, а в нем два
десятка снимков
женщина
не нашла себе мужа
42.
non era arrinisciuta a
trovare un marito
taliava innamorata
43.
l’omo alto e biondo
высокий блондин
44.
старуха опускала в
котел рубленое мясо
48.
la vecchia pistiàva
dentro un mortaro
della carne macinata
la vecchia pistiàva
dentro un mortaro
della carne macinata
spiedini di carne, ogni
pezzo avvolto in una
pàmpina di vite
riunì le punte delle
dita in su, a
cacòcciola, a carciofo
il mortaro
49.
s’arricordò
он вспомнил
50.
darrè la casuzza
за домом
51.
se la vecchia arridìva
52.
con una ariata
misteriosa
teneva in mano una
scatoletta nìvura
24.
с четырьмя стульями
62.
уместились
63.
29.
30.
31.
32.
33.
34.
38.
39.
40.
41.
45.
46.
47.
64.
e difatti Lapecora non
c’era, non c’era
nisciuno
65.
D
67.
tutt’inzèmmula
вдруг
68.
niscendo dall’altra
càmmara
niscendo dall’altra
càmmara
ma che non
arrinisciva a vedere
scagno
он вышел из соседней
комнаты
он вышел из соседней
комнаты
но никогда ее не видела
73.
macari quando
Lapecora non ci stava
càmmara
даже когда Лапекоры
там не было
комната
74.
trasì Karima
вышла Карима
75.
macari lei nuda
тоже голая
76.
стояла и слушала, как ее
дружок говорил по
телефону
77.
stette a sintìri il
picciotto che
animatamente
discuteva
stette a sintìri
78.
càmmara
комната
79.
astutarono la luce
выключили свет
80.
seggia
-
81.
положив голову на стол
82.
la testa appuiata al
tavolo
quella fìmmina
83.
puliziava
убиралась
84.
scagno
контора
85.
88.
macari se lui era lì, di
prisenza
macari se lui era lì, di
prisenza
ese la stava a sentire
che parlava tenendo la
testa vascia
il picciotto
даже если он был на
месте
даже если он был на
месте
когда она при нем
говорила по телефону,
он опускал глаза
парень
если старуха смеялась
89.
a taliàre il pavimento
и смотрел в пол
90.
come se fosse <…>
offìso
91.
la criata, la serva
словно <…> он
чувствовал себя
обиженным
эта горничная
92.
fìmmina
женщина
93.
ma qualche volta
andava a smurritare il
povero Lapecora
càmmara
случалось, она
соблазняла и бедного
Лапекору
комната
Lapecora stava
assittato
scagno
Лапекора сидел
macari se non c’erano
testimoni in preda
all’insonnia
e poi c’era la facenna
delle tre lettere
anonime
scagno
хотя в доме напротив
никто не страдал
бессонницей
потом еще эти три
анонимных письма
но если она нас
обманет
комната
влюбленно смотрела
старуха опускала в
котел рубленое мясо
мясные лепешки,
обернутые в
виноградные листья
сжал кончики пальцев и
поводил ими вверх и
вниз
котел
raprì
55.
lo raprì
-
56.
gli aveva contato
рассказала
57.
le era venuta una botta
tirrìbili d’insonnia
она страдала от
невыносимой
бессонницы
по ночам смотрела
телевизор
69.
70.
71.
72.
D
86.
94.
59.
60.
61.
в самом деле, ни
Лапекоры, ни когонибудь другого в
конторе не оказалось
комната была пустой
66.
54.
passava la maggior
parte della nottata a
taliàre la televisione
gli occhi le pigliavano
a fare pupi pupi
una volta, potevano
essere le quattro del
matino
sentì le vociate di due
imbriachi che si
контора
D
вид у нее был
таинственный
в руках она держала
плоскую коробочку
черного цвета
открыла
58.
она услышала спор двух
пьяниц
la càmmara dello
scagno era vacante
scagno
87.
53.
sciarriavano
sentì le vociate di due
imbriachi che si
sciarriavano
scagno
95.
96.
97.
начинало рябить в
глазах
однажды ночью, часа в
четыре
она услышала спор двух
пьяниц
98.
99.
-
контора
стояла и слушала
эта женщина
контора
контора
34
100.
101.
102.
103.
taliò il ralogio alla
luce dell’accendino
taliò il ralogio alla
luce dell’accendino
se ne stava assittato
он осветил зажигалкой
наручные часы
он осветил зажигалкой
наручные часы
сидел
a pinsari e a ripinsari
a quello che
27.
commissario
e correndo allato al
commissario
un omo
28.
una fìmmina
женщина
29.
taliò
посмотрел
30.
gli scriveva una ditta
di fòra Italia
D
31.
ему писали из какой-то
фирмы, заграничной, не
итальянской
но марка была
заграничная
я запомнил
26.
и кинулся к комиссару
мужчина
104.
a pinsari e a ripinsari
a quello che
105.
la cammarera
снова и снова
прокручивая в голове все
то, что
снова и снова
прокручивая в голове все
то, что
горничная
106.
non si curcàva
-
32.
ma il francobollo era
furastère
me l’arricordo
107.
restava fino a tardo a
taliàre la televisione
scagno
допоздна смотрела
телевизор
контора
33.
perché mio patre
потому что мой отец
D
34.
bonarma
-
D
gli occhi le pigliavano
a fare pupi pupi
il picciotto
начинало рябить в
глазах
парень
35.
fìmmina
женщина
D
36.
ce ne parlava sempri
D
37.
dattes, che significa
àttuli, datteri
grazie per essere
venuto accussì di
prescia
grazie per essere
venuto accussì di
prescia
appena gli raprì la
porta
per un attimo il
commissario strammò
è a lei che è venuto il
pinsèro
la vedova sturdì, aprì e
richiuse la bocca
babbìa?
частенько о ней
рассказывал
было написано
«финики»
спасибо, что сразу
приехали
спасибо, что сразу
приехали
D
108.
109.
110.
Capitolo 7
1.
una parte del suo
ciriveddro
2.
continuava a
travagliare sulla
facenna Lapecora
3.
continuava a
travagliare sulla
facenna Lapecora
4.
verso le quattro del
matino
5.
si era susùto
какая-то часть его мозга
38.
продолжала
расследовать дело
Лапекоры
продолжала
расследовать дело
Лапекоры
около четырех утра
39.
40.
41.
он вскочил
42.
D
47.
чтобы я в ночную рубаху
влезла?
-
48.
mi faccia pinsàri
дайте подумать
D
49.
mi sono susùta dal
letto appena che la
sveglia sonò
passarono nella
càmmara da letto
vestiti di fìmmina
riempivano una valigia
posata sul letto
ma che ci accucchia
tutto questo con
l’ammazzatina
d’Arelio?
ma che ci accucchia
tutto questo con
l’ammazzatina
d’Arelio?
mi dica: macari suo
marito s’arrisbigliò
sentendo la sveglia?
mi dica:macari suo
marito s’arrisbigliò
sentendo la sveglia?
di solito aveva il
sonno lèggio
se facevo la minima
rumorata, rapriva gli
occhi
però, ora che lei mi ci
sta facendo pinsàri
l’altra matina non la
sentì
anzi anzi: doveva
essere tanticchia
arrifriddato
anzi anzi: doveva
essere tanticchia
arrifriddato
встала я, как только
зазвонил будильник
D
до сих пор не
удосужился вернуть
книгу
и что?
D
45.
domani a matina te lo
porto in ufficio
ti metti in macchina
macari in mutande
tambasiò casa casa per
una mezz’orata
raprì, il libro era a
terra
gli venne il ferticchio
di fare una telefonata
anonima all’Arma
macari con qualche
altro pretesto
voleva tirarsene fora e
le sue erano state
richieste d’aiuto
che denunziavano una
tresca commune e
volgare
offìsa
-
D
46.
сядешь в машину хоть
в одних трусах
полчаса он слонялся по
дому
книга лежала за дверью
на земле
комиссара подмывало
анонимно позвонить в
полицию
пусть под другим
предлогом
он искал помощи у
родных
D
21.
senza trincerarsi darrè
l’anonimato
ma quello, annorbato
dall’egoismo
ma quello, annorbato
dall’egoismo e dallo
scanto di perdere
qualche lira, se n’era
scappato a Nuovaiorca
tutto quatrava
уже не прячась за
маской анонима
но сын оказался
бессердечным эгоистом
но сын оказался
бессердечным эгоистом:
боясь потерять
лишнюю сотню лир, он
сбежал в Нью-Йорк
все сошлось
22.
tornò a dormìri
комиссар снова заснул
23.
aderì con le spalle alla
seggia
si fece venire una
specie di trimolizzo
alle mani e alle gambe
fece perfetta eco il
commendator
Marzachì susendosi e
correndo allato al
он повис на стуле
43.
13.
14.
15.
16.
17.
18.
19.
20.
как доказательство
пошлых шашней своего
мужа
оскорблена
44.
50.
51.
52.
53.
54.
55.
56.
57.
58.
24.
25.
59.
руки и ноги у него свело
судорогой
эхом отозвался
командор Мардзаки,
вскочил со стула и
кинулся к комиссару
комиссар было опешил
D
e ancora non si era
deciso a ridarglielo
narrè
embè?
12.
открывая дверь
нет, не шучу
7.
11.
D
no, non babbìo, non
scherzo
che mi metto in
cammìsa di notte?
spiò
тут он вспомнил
10.
D
D
a un tratto s’arricordò
9.
D
это же вы что-то
надумали
она от изумления
открыла рот
шутите?
6.
8.
D
60.
61.
D
они прошли в спальню
на кровати валялся
набитый женской
одеждой чемодан
при чем тут убийство
Аурелио?
D
при чем тут убийство
Аурелио?
D
скажите, ваш муж не
проснулся, когда
зазвонил будильник?
скажите, ваш муж не
проснулся, когда
зазвонил будильник?
вообще он чутко спал
D
чуть какой шумок –
сразу глаза открывал
D
а вот вы спросили, и я
вспомнила
в тот раз он не
проснулся
и вот еще: он, видать,
простудился
D
и вот еще: он, видать,
простудился
D
D
D
D
D
35
62.
pessimo
filodrammatico, il
pòviro Lapecora
pigliai i vistita
кругом не повезло
этому Лапекоре
взяла одежду
D
102.
она тут на стуле
лежала
смутившись, синьора
пропустила его вперед
стыдливо опустив глаза
D
103.
67.
che tenevo su quella
seggia
impacciata, la signora
gli fece strata
taliando pudicamente
a terra
la vedova spiò
68.
faccio sempre accussì
я всегда так делаю
D
69.
sono andata nella
càmmara di mangiare
oramà
пошла в столовую
D
la signora lo taliò
interrogativa
che la matina
appresso deve partire
e punta la sveglia
ha una casa granni ed
è malata
e poi non vado
d’accordo con sua
mogliere
e questo pòviro figlio
mio si lamenta sempri
e questo pòviro figlio
mio si lamenta sempri
taliando tra le cose
che non mi servono
più per gettarle via
credevo d’averla
abbrusciata
si susì
синьора посмотрела на
него вопросительно
что вам завтра рано
вставать, и ставите
будильник
у нее дом в Феле, она
хворает
да и с женой его мы не
ладим
63.
101.
della simàna
scagno
контора
D
а зачем вам ему
звонить?
а зачем вам ему
звонить?
вон он ест мороженое
D
D
109.
D
110.
D
111.
а он все жалуется
D
112.
e perché ci vòli
telefonari?
e perché ci vòli
telefonari?
e quel signore anziano
assittato al tavolino
che si sta mangiando
la granita
andò allato al
ragioniere
lei giocava
abitualmente con la
bonarma?
venerdì stava allo
scagno
andava allo scagno per
abitudine, per
passatempo
e le parlò della
fìmmina a ore, una
certa Karima
che andava allo
scagno per le pulizie
e che ragione aveva di
contarmi cose della
so’ cammarera?
della so’ cammarera?
а он все жалуется
D
113.
della so’ cammarera?
о своей горничной?
D
я тут перебирала вещи
на выброс
D
114.
una sira
однажды вечером
D
115.
D
сестра его попросила
присмотреть за
полугодовалым сыном
пару часов надо было с
ним посидеть
Arelio manco due
jorna ch’è morto
aieri
и двух дней не прошло,
как Аурелио не стало
вчера
D
117.
sua sorella gli lasciò a
tenere il figlio nico, di
manco sei mesi
si trattava di
abbadargli due ore al
massimo
appena la sorella niscì
D
я думала, что все
сожгла
она встала
D
118.
squartò il picciliddro
так вот только сестра за
дверь
порезал младенца
era quella buttana
tunisina che telefonava
macari ai parenti suoi
in Tunisia
stamatina
девка звонила, эта его
туниска
родным своим,
наверное, в Тунис
сегодня утром
D
119.
и изжарил, да еще
петрушкой и чесноком
приправил
D
я не выдумываю
D
а он-то, засранец
D
D
86.
e quello stronzo di me’
marito
la stava a sèntiri
D
87.
stamatina
на цирлах перед ней
ходил
сегодня утром
88.
scagno
контора
D
e se lo fece a brodo
con tanticchia di
prezzemolo e uno
spicchio d’aglio
guardi che non sto
babbiando
per tornare al pòviro
Lapecora
lo conoscevo quanto
bastava, per esempio,
a capire che da un due
anni a questa parte era
cangiato assai
89.
però voglio
cominciare a farlo
vedere a quarchiduno
a quarchiduno che può
accattarselo
mi voglio vendere
macari la casa
scagno
но я хочу уже водить
туда людей
D
вдруг кто купит
D
сказал, мол, да, бедняга
Лапекора
Он хотел немного
изменить текст
97.
disse che sì, il pòviro
Lapecora
con l’intestazione
tanticchia modificata
rispetto a quella
vecchia
e intanto le cose sono
cangiate
disse che lui leggeva i
giornali e taliava la
televisione e perciò
sapeva come stavano
le cose
scagno
98.
99.
64.
65.
66.
70.
104.
вдова спросила
105.
106.
107.
на сей раз
108.
71.
72.
73.
74.
75.
76.
77.
78.
79.
80.
81.
82.
83.
84.
85.
90.
91.
92.
93.
94.
95.
96.
100.
D
D
116.
D
D
120.
121.
вы частенько играли в
карты с покойным, да?
D
по пятницам он ходил в
контору
он ходит в контору по
привычке, так,
скоротать время
а он говорил что-нибудь
о некой Кариме
D
которую нанял
убираться в конторе
а что ему было со мной
болтать о своей
горничной?
о своей горничной?
D
123.
era diventato nirbùso
D
124.
и квартиру хочу продать
D
125.
контора
D
126.
faceva catùnio a ogni
minima occasione
era una quistione di
salute
scagno
по любому пустяку
раздражался
со здоровьем не
ладится
контора
в конторе он первым
делом сел за печатную
машинку
130.
la prima cosa che
fece, nello scagno di
Lapecora, fu
d’assittarsi alla
macchina da scrivere
raprì il cassetto del
tavolinetto, dintra
c’erano buste e fogli
intestati alla vecchia
maniera
la “o” era una pallina
nìvura
taliò fora
131.
taliò fora
он посмотрел в окно
132.
la cammarera
горничная
133.
stava puliziando i
vetri
протирала стекла
122.
127.
128.
с тех пор все
изменилось
мол, он читает газеты и
смотрит телевизор, он
в курсе
D
контора
D
scagno
контора
D
in un giorno sparo
della simàna
in un giorno sparo
на следующей неделе
D
на следующей неделе
D
D
129.
D
и подошел к бухгалтеру
а что до бедняги
Лапекоры
так я знал его
достаточно, чтобы
подметить, например,
что в последние пару
лет он здорово
изменился, комиссар
стал нервный
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
в ящиках стола лежали
бланки и конверты со
старой надписью
«о» выходила бледнее
остальных
он посмотрел в окно
36
134.
fece la cammarera
Pina taliandolo storto
136.
scinnì dalla scaletta
ответила горничная и
смерила его суровым
взглядом
ответила горничная и
смерила его суровым
взглядом
она спустилась
135.
fece la cammarera
Pina taliandolo storto
137.
scagno
контора
138.
scagno
контора
139.
141.
Mi sono susùta dal
letto appena che la
sveglia sonò.
Mi dica: macari suo
marito s’arrisbigliò
sentendo la sveglia?
mi susii
142.
27.
pare che da aieri
matina c’è un
picciliddro che assale
gli altri picciliddri
pare che da aieri
matina c’è un
picciliddro che assale
gli altri picciliddri
pare che da aieri
matina c’è un
picciliddro che assale
gli altri picciliddri
pare che da aieri
matina c’è un
picciliddro che assale
gli altri picciliddri
macari stamatina fece
l’istisso
macari stamatina fece
l’istisso
macari stamatina fece
l’istisso
taliasse ccà, taliasse
ccà
me’ figlio
кажется, вчера утром
появился парнишка,
который нападает на
других ребят
кажется, вчера утром
появился парнишка,
который нападает на
других ребят
кажется, вчера утром
появился парнишка,
который нападает на
других ребят
кажется, вчера утром
появился парнишка,
который нападает на
других ребят
вот и сегодня утром та
же история
вот и сегодня утром та
же история
вот и сегодня утром та
же история
поглядите, поглядите,
комиссар
мой сын
D
не хотел отдавать ему
яичницу
карапуз замялся,
смущаясь, что из всех
выбрали его
ты знаешь того, кто
украл у тебя яичницу?
D
39.
non ci voleva dari la
frittatina
rispose il picciliddro
orgoglioso d’essere il
prescelto
tu lo conosci a questo
che t’arrubbò la
frittatina?
spiò
40.
parlava stràneo
41.
all’èbica del
musulmani in Sicilia
42.
он не по-нашему
говорил
в эпоху, когда Сицилия
была населена
мусульманами
арабы отстроили на
окраине городка
квартал, в котором
никого, кроме них, не
было
арабы, вернувшиеся на
сей раз в роли городской
бедноты
и в животе у него уже
урчало
28.
D
29.
Встала я, как только
зазвонил будильник.
D
30.
скажите, ваш муж не
проснулся, когда
зазвонил будильник?
я встала
D
D
32.
raprii la porta
открыла дверь
D
33.
143.
niscii sul pianerottolo
D
34.
144.
un giorno glielo spiai
вышла на лестничную
площадку
я у него спросил
однажды
он сказал, со здоровьем
не ладится
D
35.
D
36.
140.
145.
era una quistione di
salute, m’arrispose
Capitolo 8
1.
scagno
31.
37.
контора
38.
2.
scagno
контора
3.
инспектор посмотрел
на часы
инспектор посмотрел на
часы
поболтав немного с
Алиоттой
6.
il maresciallo taliò il
ralogio
il maresciallo taliò il
ralogio
finito ch’ebbe di
chiacchiarìare con
Aliotta
gli spiò il permesso
7.
lei è di propio?
8.
io di propio sono
это собственной
персоной вы?
собственной персоной я
9.
два раза доктору
Ауджелло
должно быть,
родственники
вас по имени звали
43.
11.
due per il dottori
Augello
però doviva essere
parenti
la chiamava per nomi
12.
si lamentiava
плакались
45.
gli arabi avevano
fabbricato alla
periferia del paìsi un
quartiere dove stavano
tra di loro
gli arabi, tornati questa
volta in veste di
povirazzi
la fame, il pititto, gli
stava intorcinando le
budella
s’assittò
13.
era omo o fìmmina?
46.
s’arricordò di Livia
вспомнил про Ливию
14.
era omo o fìmmina?
47.
fìmmina vecchia
16.
Aisha, assittata
davanti alla casa
si susì
Айша сидела перед
домом
она встала
la càmmara era
all’aria
avevano macari
sventrato il materazzo
avevano macari
sventrato il materazzo
di Karima volevano
far sparire macari il
ricordo di com’era
fatta
accattò le sigarette
комната перевернута
вверх дном
даже матрас распорот
51.
даже матрас распорот
52.
хотели уничтожить все
свидетельства того,
как выглядела Карима
53.
macari a lei
disturbarono per
questa minchiata?
macari a lei
disturbarono per
questa minchiata?
gli spiò stupita una
delle guardie
ma i picciliddri,
terrorizzati, si misero a
piangere più forte
неужели вас отправили
сюда из-за такой
ерунды?
неужели вас отправили
сюда из-за такой
ерунды?
удивился один из
полицейских
но малыши от испуга
завопили еще громче
tanticchia stanca del
viaggio
dopo s’assittarono nel
letto
coi cuscini darrè le
spalle
e Montalbano le contò
l’ammazzatina di
Lapecora
e Montalbano le contò
l’ammazzatina di
Lapecora
le raccontò macari
come avesse fatto
accattare una bottiglia
di vino
le raccontò macari
come avesse fatto
accattare una bottiglia
di vino
Livia lo taliò
freddamente
spiò Montalbano con
un appiombo degno di
un lord inglese
утомившись с дороги
15.
мужчина или
женщина?
мужчина или
женщина?
женщина, старая
4.
5.
10.
17.
18.
19.
20.
21.
22.
23.
24.
25.
26.
D
44.
D
48.
49.
50.
купил сигарет
D
54.
55.
D
56.
le contò la storia del
picciliddro di Villaseta
57.
le contò la storia del
picciliddro di Villaseta
D
D
D
D
D
D
D
D
D
спросил
D
D
D
D
сел за столик
потом сидели на кровати
облокотившись на
подушки
и Монтальбано
рассказывал ей об
убийстве Лапекоры
и Монтальбано
рассказывал ей об
убийстве Лапекоры
рассказал и как купил
бутылку вина
рассказал и как купил
бутылку вина
Ливия холодно
посмотрела на него
переспросил
Монтальбано с
надменностью
английского лорда
Монтальбано рассказал
о мальчугане из
Вилласеты
Монтальбано рассказал
о мальчугане из
37
58.
59.
che rubava le
merendine ai
picciliddri come lui
Вилласеты
который крадет
школьные завтраки у
других таких же
ребятишек
повторил комиссар,
выпучив глаза
90.
andò a taliàre
пошел взглянуть
91.
il picciliddro
-
92.
allora si mise a taliàre
in tutti i posti
dove avrebbe potuto
ammucciarsi,
nascondersi
vide la testa del
picciliddro all’altezza
del petto della sua
donna
Ma se proprio lei me
lo spiò ora ora!
Монтальбано принялся
искать повсюду
где только мог
спрятаться мальчуган
62.
ripeté il commissario
con gli occhi
sbarracati
Montalbano non
arrispose
la càmmara di
Montalbano
spiò
63.
càmmara
комната
95.
64.
il commissario,
assittato su una seggia
messa allato alla
finestra
il commissario,
assittato su una seggia
messa allato alla
finestra
il commissario,
assittato su una seggia
messa allato alla
finestra
dei due manco
l’ùmmira
che forse il picciliddro
era Francois
e a quel lucore taliò il
ralogio
e a quel lucore taliò il
ralogio
era il picciliddro
комиссар сидел на стуле
перед окном
96.
Livia gli fu subito
allato
sarà atterrito, invece
con una fìmmina
probabilmente si
sentirà rassicurato
il picciliddro era ormai
sotto casa
taliava verso la
finestra
armàlo pigliato nella
tagliola
cangiato in singhiozzi
Ливия тотчас оказалась
рядом
он будет до смерти
напуган, но, увидев
женщину, возможно,
успокоится
между тем мальчуган
уже стоял у дома
всматривался в окна
60.
61.
65.
66.
67.
68.
69.
70.
71.
72.
73.
74.
75.
76.
77.
78.
79.
80.
81.
82.
83.
84.
85.
86.
87.
88.
89.
con le pupille
sparluccicanti, la
taliàta intensa,
osservava le facce che
gli stavano intorno
con le pupille
sparluccicanti, la
taliàta intensa,
osservava le facce che
gli stavano intorno
stava assittato al
tavolo dove, fino a
qualche giorno prima,
aveva avuto allato sua
madre
stava assittato al
tavolo dove, fino a
qualche giorno prima,
aveva avuto allato sua
madre
ch’era stato l’unico a
fare la pinsàta giusta
dintra al pacco
93.
не отвечая,
Монтальбано
кабинет Монтальбано
94.
спросил
комиссар сидел на
стуле перед окном
97.
Me’ figlio non ci
voleva dari la frittatina
e lui botte ci desi.
Male ci fici!
98.
Tu lo conosci a questo
che t’arrubbò la
frittatina?
Capitolo 9
1.
scagno
комиссар сидел на стуле
перед окном
никого не было видно
2.
мальчишка <…>
наверняка Франсуа
и при ее слабом огоньке
посмотрел на часы
и при ее слабом огоньке
посмотрел на часы
это был мальчишка
3.
пойманный в сети
зверек
сменился
всхлипыванием
вытаращив глаза, с
любопытством
рассматривал
присутствующих
вытаращив глаза, с
любопытством
рассматривал
присутствующих
за этим столом всего
несколько дней назад он
сидел со своей матерью
4.
5.
6.
D
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
за этим столом всего
несколько дней назад он
сидел со своей матерью
18.
что ему одному пришла
в голову верная мысль
в пакете
20.
19.
21.
non arriniscì, infatti,
a terminare i dolcetti
il picciliddro non raprì
gli occhi
il picciliddro non
raprì gli occhi
càmmara da pranzo
он даже не успел
доесть сладости
парнишка не открыл
глаз
парнишка не открыл
глаз
столовая
verso le nove del
matino
si susì
в девять утра
24.
встал
25.
22.
23.
заметил прижавшуюся к
груди его женщины
детскую головку
Но вы собственной
персоной только что
спросили!
Мой сын не хотел
отдавать ему яичницу,
так и получил под глаз.
Бедный ребенок!
D
Ты знаешь того, кто
украл у тебя яичницу?
D
контора
prima di nèsciri
прежде чем выйти из
дома
andò a taliare
пошел посмотреть
s’infuscò
комиссар помрачнел
scagno
контора
esportava invece
cereali, ceci, fave,
macari pistacchi, cose
così
vendette macari il
magazzino
se Lapecora aveva
voglia di venire a
passare qualche ora
nello scagno
e mi riferisco a quello
che ho visto nella
càmmara appresso
экспортировала она
зерновые, турецкий
горох, бобы, фисташки
– все в таком роде
scagno
контора
se lei non ne ha
trovato manco
l’ùmmira
proseguì, contadogli
di Karima
sono addifficili,
dottori, addifficili assà
sono addifficili,
dottori, addifficili assà
sono addifficili,
dottori, addifficili assà
a questo ci travaglio
da una mesata ma non
mi viene
hanno dato foco al
garaggi
hanno dato foco al
garaggi
ci sono andati i vigili
pompieri del foco che
hanno astutato il foco
ci sono andati i vigili
pompieri del foco che
hanno astutato il foco
ci sono andati i vigili
pompieri del foco che
hanno astutato il foco
la quale per lo
spavento appigliatosi è
dovuta andare allo
spitale
doppo c’è stato un
altro incendio
если вам не попался
даже одинединственный
assicuramente tolòso
точно преднамеренный
un incendio di foco
тоже, значит, пожар
он продал и склад
если Лапекоре нужно
было проводить здесь
всего несколько часов в
неделю
судя по соседней
комнате
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
и он рассказал о Кариме
они мудреные, доктор,
до того мудреные!
они мудреные, доктор,
до того мудреные!
они мудреные, доктор,
до того мудреные!
над этим я уже месяц
бьюсь, и все никак
подожгли гаражи
подожгли гаражи
туда поехали
пожарники и все
погасили
туда поехали пожарники
и все погасили
туда поехали пожарники
и все погасили
а эта так перепугалась,
что пришлось ей
отправиться в больницу
еще один поджог
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
38
picciliddro?
26.
27.
28.
29.
30.
31.
32.
33.
34.
35.
36.
37.
38.
39.
40.
41.
42.
43.
44.
45.
46.
47.
48.
49.
50.
51.
52.
53.
54.
minchiate, babbasiate,
cose senza
importanzia
minchiate, babbasiate,
cose senza
importanzia
minchiate, babbasiate,
cose senza
importanzia
nisciuno, dottori
trasì nella sua
càmmara
trasì nella sua
càmmara
мелочи, всякая ерунда,
ничего примечательного
мелочи, всякая ерунда,
ничего
примечательного
никого, комиссар
il dottori Augello
доктор Ауджелло
dice così che li
accattò
говорит, купил
di questa notti
non ce lo posso
passare in quanto che
lui di pirsòna è
personalmente qua
santiando,
Montalbano si
precipitò
для мальчишечки,
которого нынче ночью
нашли
которого нынче ночью
нашли
si spiò Montalbano
подумалось комиссару
Livia in costume e il
picciliddro in mutande
del resto, macari
l’inglese
она в купальнике, а
малыш в плавках
не говоря уже об
английском
дальше он слушать не
пожелал и, покраснев
от злости, бросился в
воду
però la bonta del pasto
non arrinisciva a farlo
arraggiare come
avrebbe voluto
però la bonta del pasto
non arrinisciva a farlo
arraggiare come
avrebbe voluto
immediatamente dopo
mangiato, il
picciliddro cominciò a
fare gli occhi a
pampineddra
Livia se lo portò nella
càmmara da letto
Livia era andata a
distendersi allato a
Francois
Montalbano <…>
andò ad assittarsi nella
verandina
D
6.
7.
8.
D
9.
D
D
10.
11.
D
12.
13.
14.
15.
16.
17.
18.
19.
20.
но обед был так хорош,
что он не мог даже
разозлиться как
следует
21.
22.
сразу после еды у
мальчишки стали
слипаться глазки
24.
и он решил посидеть на
веранде
25.
комиссар зашел в дом
pigliò l’ultimo
romanzo del pòviro
Bufalino
взял роман бедняги
Буфалино
taliò la copertina
посмотрел на обложку
он никак не мог
сосредоточиться
говорит, купил для
мальчишечки, которого
нынче ночью нашли
26.
27.
D
28.
29.
спросил
Как там парнишка?
Фацио растерялся
e dove vuole che lo
trovino il travaglio?
una minchiata
qualunque
Fazio lo taliò a lungo
senza dire niente
где же, по-вашему, им
искать работу?
Il prorprietario <…>
aveva strumentiàto un
geniale sistema per
aggirare l’obbligatoria
chiusura domenicale
Ho nuciddre
americane appena
abbrustolite
Ho nuciddre
americane appena
abbrustolite , càvude
càvude
appena vide trasire in
casa Montalbano
il commissario rimase
addritta allato a loro a
taliàre le ultime mosse
del gioco
a taliàre le ultime
mosse del gioco
il commissario rimase
addritta allato a loro a
taliàre le ultime mosse
del gioco
Livia aveva voluto che
il picciliddro vincesse
non le era passata
manco per
l’anticamera del
ciriveddro
Montalbano preparò
la tavola, la conzò di
tutto punto
persa darrè a
Francois
per primo, poteva fare
tanticchia di pasta
all’aglio e oglio
per primo, poteva fare
tanticchia di pasta
all’aglio e oglio
quando Adelina,
arrivando per
puliziare
le due fìmmine non si
pigliavano
addrumò la
televisione
sintonizzandola su
“Televigàta”
stava per cangiare
canale
Ливия прилегла с
Франсуа
Ritrasì dintra
Fazio s’imparpagliò.
23.
Ливия отнесла его в
спальню
комиссар зашел в дом
Come sta il
D
но обед был так хорош,
что он не мог даже
разозлиться как следует
Ritrasì dintra
non arrinisciva a
concentrarsi
56.
Dice così che li
accattò per il pampìno
piccolo di questa notti
Capitolo 10
1.
spiò a sua volta
5.
D
certamente veniva per
fargli un liscebusso
non volle sentire oltre.
si gettò a mare,
arraggiato
D
судья здесь собственной
персоной
чертыхнувшись,
Монтальбано бросился
судье навстречу
проводил его в свой
кабинет
теперь нагоняя не
избежать
fece trasiri il giudice
4.
он зашел в свой
кабинет
он открыл его
per il pampìno piccolo
di questa notti
3.
он зашел в свой кабинет
lo raprì
55.
2.
мелочи, всякая ерунда,
ничего примечательного
D
D
30.
spiò l’opinionista a se
stesso e all’universo
creato
con un tono che quello
usato da Torquemada
nei suoi momenti
migliori sarebbe parso
come quello di uno
che conta una
barzelletta
mentre cangiava
canale
e in quel momento
entrarono nella
càmmara Livia e il
picciliddro di ritorno
dalla passeggiata
в какой-нибудь ерунде
D
D
Фацио долго молча
смотрел на него.
Сметливый хозяин
давно уже придумал,
как обойти закон, по
которому в воскресенье
все магазины должны
быть закрыты
жареный арахис,
синьор!
жареный арахис,
синьор! еще совсем
горячий!
D
D
едва завидев его
[Монтальбано] в дверях
комиссар склонился над
доской, наблюдая за
окончанием партии
наблюдая за
окончанием партии
комиссар склонился над
доской, наблюдая за
окончанием партии
Ливия хотела, чтобы
мальчик выиграл
даже краешка ее
сознания не коснулась
мысль
Монтальбано убрал со
стола
занимаясь Франсуа
на первое простейшая
паста с чесноком и
оливковым маслом
на первое простейшая
паста с чесноком и
оливковым маслом
когда придет Аделина,
чтобы убраться
эти женщины терпеть
друг друга не могут
и он включил
«Телевигату»
Монтальбано уже
собирался
переключить телевизор
на другую программу
взывал обозреватель,
обращаясь к себе
самому и всему миру
таким тоном, что в
сравнении с ним речь
Торквемады в его
лучшие минуты
показалась бы детским
лепетом
переключая канал
и как раз в это время с
прогулки вернулась
Ливия с мальчуганом
picciliddro
мальчуган
quello che dice “amè”
e ognuno resta accussì
com’è
rispose Livia giarna
giarna
тот, которому стоит
сказать «аминь», чтобы
все замерли
подтвердила бледная
как полотно Ливия
39
31.
32.
33.
34.
35.
36.
37.
38.
39.
40.
41.
42.
43.
44.
45.
46.
47.
48.
49.
50.
51.
52.
53.
54.
55.
56.
57.
58.
59.
60.
61.
62.
Francois era andato
ad assittarsi al suo
posto a tavola
la pasta arriniscì
scotta
Di guardia c’era
Catarella che <…>
appagnò, s’allarmò
dottori, tutta calmezza,
tutta tranquillitate è
qua
dal cassetto tirò fòra
le fotografie
1.
Франсуа занял свое
место за столом
макароны получились
переваренные
на дежурстве был
Катарелла. <…> бедняга
не на шутку
забеспокоился
2.
3.
4.
доктор, у нас здесь весь
мир и покой
5.
Он достал из ящика
стола фотографии
6.
la pruì al bambino
и протянул ребенку
7.
ma il commissario
spiò ugualmente
но комиссар все-таки
спросил
8.
il picciliddro
мальчик
Livia non reagì e
Montalbano
immediatamente
s’affruntò, si
vergognò dello scatto
Commissario, sta
babbiando?
tràsino e nèscino
come gli pare e piace
tràsino e nèscino come
gli pare e piace
9.
Ливия промолчала, и
Монтальбано тотчас
стушевался. Ему вдруг
стало стыдно
Шутить изволите,
комиссар?
будут приезжать и
уезжать, как им
вздумается
будут приезжать и
уезжать, как им
вздумается
tanticchia
чуть
picciliddro
парнишка
10.
D
D
11.
D
12.
13.
gli spiò Zito appena lo
vide
Надо же, какой
любопытный случай!
спросил Дзито, едва
завидев комиссара
niscì
вышел
contami tutto
ну давай рассказывай
che Pippo Ragonese
ritiene una minchiata
e io invece no
Devi fare la voce di
chi sta contando una
facenna dolorosa e
patetica
Devi fare la voce di
chi sta contando una
facenna dolorosa e
patetica
La vecchia da tre
giorni non ha notizie
nè della fìmmina nè
del bambino
A casa Livia andò
subito a dormire
portandosi appresso il
picciliddro
Пиппо Рагонезе считает
ее бредом, но я так не
думаю.
Дома Ливия сразу
пошла спать и взяла с
собой Франсуа
22.
il picciliddro
Франсуа
23.
Talè, che caso curioso!
Montalbano invece
rimase susuto ad
aspettare il
telegiornale della
mezzanotte.
andò nella càmmara
da letto
14.
15.
D
D
17.
18.
Твой голос должен
дрожать от боли и
волнения
19.
Твой голос должен
дрожать от боли и
волнения
Вот уже три дня, как она
не получала весточки ни
о женщине, ни о
ребенке
16.
20.
D
21.
Монтальбано дождался
полночных новостей.
24.
25.
он отправился в
спальню
picciliddro
-
lo portò nella
càmmara da
mangiare
и отнес в столовую
se lo sentì allato
почувствовала его
27.
сон как рукой сняло
28.
si susì, tanto gli era
passato il sonno
domani a matina
verso le dieci
minchia
Capitolo 11
26.
завтра около десяти
ерунда какая-то
D
D
29.
30.
io mi cerco le ragioni
dell’ammazzatina di
Lapecora
fece Montalbano
susendosi
gli era acchianato il
sangue alla testa
я буду расследовать
причины убийства
Лапекоры
тридцатилетний
мужчина, похожий на
банковского служащего
сказал Монтальбано,
собираясь уходить
от обиды кровь ударила
ему в голову
spiò, semplicemente
спросил он без обиняков
Il commissario
s’assittò nuovamente
-
e lo pruì a Montalbano
и протянул [документ]
Монтальбано
un trentino dall’ariata
di casciere di banca
ci tenne a precisare
che non faceva
l’affittacàmmari di
professione
possedeva, lasciatole
dalla bonarma, un
catojo, una cameretta a
piano terra
possedeva, lasciatole
dalla bonarma, un
catojo, una cameretta
a piano terra
che una volta era stata
una putìa di varbèri,
come si dice, salone da
barba
che una volta era stata
una putìa di varbèri,
come si dice, salone
da barba
si dice accussì
che bisogna c’era del
coso, quello lì, il
mannato di
piriquisizione
bastava apprisentarsi,
dire
e lei non avrebbe fatto
quistione
la quistione la fa
chi ha qualichicosa
d’ammucciare, da
nascondere
la quistione la fa chi
ha qualichicosa
d’ammucciare, da
nascondere
ma lei, tutti a Mazàra
potevano
tistimoniarlo
tutti quelli che non
erano cornuti o figli di
buttana
lei aveva avuto e
continuava ad avere
una vita trasparenti
come l’aria
mai e poi mai lei
avrebbe affittato la
càmmara a un
africano
tanto a quelli nìvuri
come l’inca
quanto a quelli che di
pelli non faceva
differenzia con un
mazarese
quanto a quelli che di
pelli non faceva
differenzia con un
mazarese
D
уточнила, что вообщето комнаты она не
сдает
покойный оставил ей в
наследство комнатку на
первом этаже
покойный оставил ей в
наследство комнатку на
первом этаже
прежде там была
цирюльня, вернее
сказать, парикмахерская
прежде там была
цирюльня, вернее
сказать,
парикмахерская
так-то оно так
и к чему им эта
бумажка, этот ордер,
какая в нем надобность?
можно было прийти и
представиться, сказать
она бы и словечка
поперек не сказала
поперек говорят те
кому есть что прятать,
скрывать то есть
поперек говорят те,
кому есть что прятать,
скрывать то есть
но она – любой
приличный человек в
Мазаре подтвердит
если он не мерзавец и не
сукин сын
ей-то скрывать нечего
никогда бы она не сдала
комнату африканцу
ни черному, как чернила
каракатицы
ни такому, которого с
виду не отличишь от
мазарца
ни такому, которого с
виду не отличишь от
мазарца
nenti
ни за что
l’africano le faceva
imprissiòni
un vero omo
d’educazione fina
parlava taliàno o
almeno si faceva
accapire
африканцы ей не по
нраву
благородный человек
он говорил поитальянски, по
крайней мере мог
40
31.
32.
33.
34.
35.
36.
37.
38.
39.
40.
41.
42.
43.
44.
45.
46.
47.
48.
49.
50.
51.
52.
53.
54.
55.
56.
57.
58.
59.
60.
61.
62.
63.
64.
65.
66.
bastevolmente
parlava taliàno o
almeno si faceva
accapire
bastevolmente
le aveva fatto vidìri il
passaporto
era scritto come
scrivono gli arabi e
c’erano macari paroli
scritte in una lingua
strànea
era scritto come
scrivono gli arabi e
c’erano macari paroli
scritte in una lingua
strànea
e c’erano macari paroli
scritte in una lingua
strànea
объясниться
ingrisi?
по-английски?
frangisi?
по-французски?
e se propio propio i
signori ci tenevano a
saperlo
lei aveva fatto
regolari addenunzia
d’affitto
lei aveva fatto regolari
addenunzia d’affitto
67.
он говорил поитальянски, по крайней
мере мог объясниться
68.
он и паспорт показывал
69.
там было написано так,
как арабы пишут, и еще
на каком-то
иностранном языке
e poi, a secondo delle
sue reazioni,
contargliela tutta o no
71.
и еще на каком-то
иностранном языке
72.
73.
74.
и если синьорам угодно
знать
она его
зарегистрировала
75.
она его
зарегистрировала
как положено по закону
come vòli la liggi
как положено по закону
spiò Valente
спросил Валенте
Deci jorna narrè,
pricisi pricisi
Deci jorna narrè,
pricisi pricisi
Deci jorna narrè,
pricisi pricisi
Deci jorna narrè,
pricisi pricisi
ancora una decina di
jorna
mi volle pagari un
misi anticipato
mi volle pagari un
misi anticipato
ma, sapiti come sono
fatti gli arabi
gli arabi che pattìano
e pattìano
e inbeci quello non mi
lasciò finiri
e inbeci quello non mi
lasciò finiri
mise la mano in
sacchetta, cavò un
rotolo
cavò un rotolo grosso
quanto la panza d’una
bottiglia
e ci spieghi dov’è il
catojo
quel rotolo grosso
come la panza d’una
bottiglia
mi pripàro in un
momento e vi
accompagno
un letto di ferro
arrigginito
Ровно десять дней тому
назад
Ровно десять дней тому
назад
Ровно десять дней тому
назад
Ровно десять дней тому
назад
tre seggie di paglia
три плетеных стула
еще дней десять
но заплатил он за месяц
вперед
но заплатил он за месяц
вперед
знаете, как бывает с
арабами
а тут я и договорить не
успела
а тут я и договорить не
успела
как он вынул из-за
пазухи пачку денег
он вынул из-за пазухи
пачку денег в руку
толщиной
и объясните, где эта
комната
76.
77.
78.
D
D
D
D
D
79.
80.
81.
82.
83.
D
D
D
84.
85.
D
D
86.
D
87.
D
88.
89.
D
D
90.
именно в этой пачке
денег толщиной в руку
сейчас соберусь и
провожу синьоров
ржавая железная
кровать
c’era un cammarino
тут был и закуток
tornarono nell’unica
càmmara
они вернулись в
единственную комнату
sopra una seggia
на одном из стульев
la raprirono
-
tutto appena accattato
все новое
per creare una scuola
destinata ai picciliddri
tunisini
avevano deciso,
Valente e Montalbano,
di contare al maestro
la mezza messa
soltanto
70.
там было написано так,
как арабы пишут, и еще
на каком-то
иностранном языке
come vòli la liggi
spiò Valente
D
91.
92.
93.
Valente e Montalbano
si scangiarono una
rapidissima taliàta
Valente e Montalbano
si scangiarono una
rapidissima taliàta
sembravano pigliati da
altri pinsèri
Valente e Montalbano
si consultarono sempre
taliandosi
Rahman saltò dalla
seggia
bisogna vedere come
la cosa ce la viene a
contare il comandante
del peschereccio
il vice di Valente gli
stava proprio
‘ntipatico
è un picciotto sveglio,
attrivìto
è un picciotto sveglio,
attrivìto
спросил Валенте
под школу для
тунисских ребятишек
Валенте и Монтальбано
решили, что для начала
сообщат учителю
половину того, что
известно им самим
а потом, в зависимости
от его реакции,
подумают, стоит ли
рассказывать
остальное
Валенте и Монтальбано
переглянулись
Валенте и Монтальбано
переглянулись
погрузившись в свои
мысли
Валенте и Монтальбано
то и дело советовались
друг с другом,
обмениваясь взглядом
Рахман вскочил со
стула
надо узнать, что
говорит по этому
поводу капитан судна
от заместителя Валенте
его коробило
он парень смышленый,
расторопный
он парень смышленый,
расторопный
la quistione poi è
вопрос в том
c’è sempre qualcosa
che non quatra
что-то здесь не
сходится
macari a mia.
мне, пожалуй, тоже
e qui c’è un bel
travaglio d’ipotesi
questo, almeno, è
quello che ci hanno
contato
e quello gli sparò
facendola finire a
schifìo
si spiò dubitoso
Montalbano
и здесь открывается
большой простор для
догадок
по крайней мере это
нам все пытаются
внушить
тот выстрелил и убил
собеседника
D
D
D
D
D
D
D
D
усомнился Монтальбано
santiando
-
rimasero tanticchia in
silenzio
Quando Valente parlò,
rese il pinsèro che in
quel momento stava
passando pure per la
testa del commissario
che aveva già fatto
spirenzia della
terrificante cucina
della moglie del
vicequestore
vide una trattoria
proprio a ripa di mare
на какое-то время
воцарилась тишина
scinnì
вышел
s’assittò a tavola
устроился за столиком
Capitolo 12
1.
macari si era messa in
pinsèro per lui
2.
macari si era messa in
pinsèro per lui
3.
altro che darsi il
pinsèro per lui
4.
spiò Livia per pura
cortesia
D
Валенте заговорил
первым, но эта же
мысль вертелась в
голове у комиссара
Монтальбано уже имел
случай познакомиться с
отвратительной
стряпней его супруги
завидел ресторанчик у
самого берега
Ливия, наверное,
беспокоится
Ливия, наверное,
беспокоится
она и не думала
беспокоиться!
спросила Ливия из
чистой вежливости
41
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
18.
19.
20.
21.
22.
23.
24.
25.
26.
27.
28.
29.
30.
31.
32.
33.
34.
35.
36.
37.
38.
39.
prorpio alle porte del
paìsi
a cinque minuti di
strata dall’ufficio
у самого города
в пяти минутах езды от
комиссариата
Montalbano scinnì
Монтальбано вылез
raprì il cofano
открыл капот
taliò il motore
посмотрел на двигатель
spiò cortesemente
l’appuntato
a bordo acchianò una
coppia anziana
40.
41.
42.
43.
вежливо спросил капрал
в него вошла пожилая
пара
44.
addrumò una sigaretta
закурил сигарету
45.
Era il pullman FiaccaVigàta che voleva
strata
Автобус Фьякка-Вигата
требовал освободить
проезд
46.
Montalbano scinnì
Монтальбано вышел
Montalbano restò a
taliarlo fisso
Mi pare tanticchia
scosso
il commissario lo fece
assittare
potrei avere tanticchia
d’acqua
macari una sillaba in
più, in quel momento,
poteva provocare un
dubbio
io la fìmmina la
conosco, si chiama
Karima
il picciliddro non l’ho
mai veduto
perchè, una volta la
simana, mi viene a
puliziare casa
perchè, una volta la
simana, mi viene a
puliziare casa
Монтальбано
уставился
Но, кажется, он
взволнован
комиссар предложил
ему сесть
si susì, impacciato
taliò il commissario
Ntonio aveva
arraccanosciuto il
latro, non c’erano
dubbi, lui era
Ntonio aveva
arraccanosciuto il
latro, non c’erano
dubbi, lui era
la matre di Ntonio
facendo voci da
stordire e scagliando
gastìme e maledizioni
e malatia lunga ed
estenuante per lui
suo figliò però <…>
faceva ‘nzinga di no
con la testa
macari tu lo vuoi fare
morìri in càrzaro?
macari tu lo vuoi fare
morìri in càrzaro?
macari tu lo vuoi fare
morìri in càrzaro?
gli spiò il commissario
vuol dire che gli aveva
detto una farfantarìa,
negando di conoscerla
Commissario, sono
cose delicate e macari
uno s’affrunta, si
vrigogna
Commissario, sono
cose delicate e macari
uno s’affrunta, si
vrigogna
Commissario, sono
можно мне воды?
47.
48.
D
50.
D
сейчас любой лишний
слог может напугать
свидетеля
женщину я знаю, ее
зовут Карима
паренька никогда не
видел
раз в неделю она
приходит ко мне
убираться
раз в неделю она
приходит ко мне
убираться
он неловко поднялся со
стула
49.
51.
52.
D
53.
54.
D
55.
D
56.
57.
58.
59.
взглянул на комиссара
60.
Антонио опознал
похитителя, это точно
был он!
61.
Антонио опознал
похитителя, это точно
был он!
62.
мать Антонио
63.
сыпала проклятьями
а ее отродью – долгую и
мучительную хворь
64.
сын <...> отрицательно
мотал головой
а ты тоже хочешь,
чтобы он сгнил в
тюрьме?
а ты тоже хочешь, чтобы
он сгнил в тюрьме?
а ты тоже хочешь, чтобы
он сгнил в тюрьме?
поинтересовался
комиссар
значит, он лгал,
утверждая, что не
знаком с нею
Комиссар, это дело
деликатное, мне было
стыдно
Комиссар, это дело
деликатное, мне было
стыдно
Комиссар, это дело
D
65.
66.
D
D
67.
68.
D
69.
70.
D
D
71.
cose delicate e macari
uno s’affrunta, si
vrigogna
деликатное, мне было
стыдно
il pòviro Lapecora
бедняга Лапекора
lo scagno
контора
quindi Karima
s’assittava su una
seggia
quindi Karima
s’assittava su una
seggia
pigliava il preside
sulle ginocchia
он сажал ее на стул
сильно удивился
lo taliò strammato
сильно удивился
Lei sutta e iu supra
Она-снизу, я сверху
Lei sutta e iu supra
Она-снизу, я сверху
Lei sutta e iu supra
Она-снизу, я сверху
Catarella trasì
Катарелла встал
Fra un poco te la vieni
a ripigliare
la macchina procede
ad ammuttuna
можешь забрать его
через пару минут
калькулятор нуждается
в покрутке
обратился за советом к
сослуживцам
как будет поитальянски покрутка?
как будет по-итальянски
покрутка?
это как с часами, если
таковые, не дай бог,
встали
это как с часами, если
таковые, не дай бог,
встали
это как с часами, если
таковые, не дай бог,
встали
raprì la porta
lo taliarono sorpresi e
intimoriti
il signor Augello <…>
si presente alla TV
raccontando una serie
di minchiate!
Tu hai detto una serie
di farfantarìe, di
falsità!
sinni
E sinni ritrasì
nell’ufficio sbattendo
la porta
Montalbano, l’uomo di
ferrea dirittura morale,
quello che s’era
arraggiato a morte
D
D
комиссар выглянул из
кабинета и громко
спросил
громко спросил
Come che è che si dice
in taliàno ammuttuna?
Come che è che si dice
in taliàno ammuttuna?
come si fa con uno
aralogio quanto esso
non camìna
come si fa con uno
aralogio quanto esso
non camìna
come si fa con uno
aralogio quanto esso
non camìna
Karima guadagnava
come cammarera un
milione e
duecentomila al mese
La calcolatrice aveva
funzionato benissimo,
senza bisogno
d’essere ammuttata
delle altre càmmare
dell’ufficio gli arrivò
uno scroscio
d’applausi
D
будучи не в ладу с
арифметикой
spiò ad alta voce
spiò ai colleghi
D
он сажал ее на стул
lo taliò strammato
ma dato che coi
numeri ci
s’addannava
raprì la porta
dell’ufficio e spiò ad
alta voce
D
D
D
D
D
D
D
D
Карима зарабатывала
уборкой миллион двести
тысяч в месяц
калькулятор, кстати,
отлично работал без
всякой «покрутки»
в соседних с его
кабинетом комнатах
послышались дружные
аплодисменты
он вышел
все обернулись к нему,
сбитые с толку и
оробевшие
доктор Ауджелло <…>
появился на
телевидении и наплел
чепухи
ты нагородил кучу
вранья!
D
D
хлопнув дверью,
удалился в свой кабинет
Монтальбано, человек
твердых нравственных
устоев, едва не
задохнувшийся от
42
злости
72.
73.
74.
75.
76.
77.
78.
79.
80.
81.
82.
83.
84.
85.
86.
87.
88.
89.
90.
91.
92.
93.
C’è patre Jannuzzo
тут к вам отец Яннуццо
Fallo trasìri
пусть войдет
che non vestiva mai da
parrino
Vuoi vedere che
Karima travagliava
magari la domenica
sulla strata, in senso
opposto, c’era ferma
una macchina
Montalbano appizzò le
orecchie
ci stavano un omo e
una fìmmina
ci stavano un omo e
una fìmmina
la fìmmina si sciolse
con una certa violenza
dall’abbraccio
сидели двое: мужчина
и женщина
сидели двое: мужчина и
женщина
женщина с трудом
вырвалась из его
объятий
taliò verso di mia
повернулась ко мне
ma l’omo la tirò con
forza e l’abbraccio
nuovamente
non era
un’azzuffatina, un
litigio tra amanti
gli occhi della
fìmmina, quando mi
taliarono, erano
scantati, spaventati
gli occhi della
fìmmina, quando mi
taliarono, erano
scantati, spaventati
gli occhi della
fìmmina, quando mi
taliarono, erano
scantati, spaventati
oggi ho visto la foto in
televisione: la
fìmmina era quella
dell’automobile
una faccia me la
stampo in testa macari
se la vedo per un
secondo
в этот момент мужчина
притянул ее к себе и
снова обнял
потому что это не было
похоже на любовную
игру
когда женщина
смотрела на меня, ее
глаза выражали страх,
даже ужас
когда женщина
смотрела на меня, ее
глаза выражали страх,
даже ужас
когда женщина смотрела
на меня, ее глаза
выражали страх, даже
ужас
94.
era stato incaprettato e
abbrusciato
95.
96.
97.
al Questore non aveva
ancora contato niente
di tutta la facenna
6.
D
сегодня я увидел по
телевизору фотографию
той женщины
я их [лица] никогда не
забываю, даже если
вижу всего один миг
спасибо вам большое,
святой отец
Яннуццо остановил его
жестом руки
Яннуццо остановил его
жестом руки
и протянул его
комиссару
мафия благополучно
успела прикончить
владельца средства
передвижения <…> и
сжечь тело
он так ничего и не
доложил начальнику
полиции об этой
истории
D
D
D
11.
12.
D
13.
14.
D
15.
D
16.
D
17.
18.
D
19.
20.
D
21.
22.
D
23.
D
24.
25.
26.
27.
28.
29.
30.
31.
об этой истории
ora che lo vitti calmo,
simpatico è
D
98.
talio verso di mia
99.
e raprì la bocca
и открыла рот
D
когда женщина смотрела
на меня, ее глаза
D
от луны на пляже было
светло, как днем
Ливия печально
вздохнула
сунул руки в карманы
10.
D
di tutta la facenna
gli occhi della
fìmmina, quando mi
taliarono
Capitolo 13
1.
c’era tanticchia di
luna che faceva luce
2.
Livia sospirò
rattristata
3.
si mise le mani in
9.
D
по телевизору он был
совсем не злой. теперь
он мне даже нравится
повернулась ко мне
100.
7.
8.
Монтальбано
навострил уши
в машине
il parrino isò una
mano per fermarlo
il parrino isò una
mano per fermarlo
e lo pruì al
commissario
5.
неужели сейчас
выяснится, что Карима
работала всю неделю
на другой стороне
дороги стояла машина
4.
D
никогда не носил рясу
dintra la macchina
io le sono grato, patre
sacchetta
D
D
32.
33.
34.
35.
36.
37.
38.
passiò nervosamente a
ripa
passiò nervosamente a
ripa
assuppandosi le
scarpe e fumando
dieci sigarette
Ливия отказалась
участвовать в
перепалке, так что
выместить злобу не на
ком
он нервно расхаживал
по берегу
он нервно расхаживал
по берегу
набрал полные ботинки
воды и выкурил одну за
другой десять сигарет
s’assittò
-
Livia s’era sottratta
all’azzuffatina e lui
doveva sfogarsi da
solo
ha detto “non voglio
dari distrubbo”
ha detto “non voglio
dari distrubbo”
il tortino gli andò di
traverso a causa di un
pinsèro che gli passò
per la testa
prima d’assittarsi
allato a Montalbano
prima d’assittarsi
allato a Montalbano
per taliàre la
televisione
e
contemporaneamente
santiò per la banalità
dell’osservazione
fece Livia susendosi
di scatto
сказала, что «не
желает синьору
беспокоить»
сказала, что «не желает
синьору беспокоить»
прежде чем усесться с
Монтальбано
прежде чем усесться с
Монтальбано
перед телевизором
и тут же пожалел, что
у него вырвалась такая
банальность
Ливия поднялась с
дивана:
потом лег сам
e se il picciliddro si
sveglia
а если парнишка
проснется?
прошептал
Монтальбано
scinnì adascio dal letto
он потихоньку встал
scinnì adascio dal letto
он потихоньку встал
per prima cosa si taliò
allo specchio e storcì
la bocca
первым делом <…>
взглянул на себя в
зекрало и поморщился
raprì la porta
распахнув дверь
si precipitò <…>,
Livia era nella
càmmara da pranzo
он бросился в
столовую, где Ливия…
e lo vide, un puntolino
a ripa di mare
и тут же его увидел:
черная точка двигалась
по пляжу
il picciliddro non
piangeva
gli occhi erano fermi,
taliavano al di là di
Montalbano
il commissario pigliò
il picciliddro per mano
e principiarono a
caminare a lento a
lento
arrivati a una barca
tirata a sicco
Montalbano s’assittò
sulla rena
Francois gli si mise
allato
D
пиро встал ему поперек
горла при одной мысли
quando trasì nel letto
le spiò Montalbano
D
D
парнишка не плакал
он смотрел куда-то
поверх головы
Монтальбано
он взял ребенка за руку
и они медленно пошли
дальше
рядом с вытащенной на
берег лодкой
Монтальбано сел на
песок
-
iu persi a me matri
моей мамы не стало
iu persi a me matri
моей мамы не стало
ch’era macari cchiù
nicu di tia
iu persi a me matri
ch’era macari cchiù
nicu di tia
iu persi a me matri
ch’era macari cchiù
nicu di tia
il bambino gli spiò se
lui aveva il potere di
когда я был еще меньше
тебя
моей мамы не стало,
когда я был еще меньше
тебя
моей мамы не стало,
когда я был еще меньше
тебя
Франсуа спросил, может
ли он вернуть маму
D
D
D
D
D
60
far tornare sua madre
39.
40.
41.
42.
43.
44.
45.
46.
47.
48.
49.
50.
51.
52.
53.
54.
55.
56.
57.
58.
59.
60.
61.
62.
63.
64.
65.
66.
67.
68.
69.
70.
71.
72.
73.
74.
spiò il picciliddro
спросил Франсуа
spiò il picciliddro
спросил Франсуа
Francois gliela strinse,
taliandolo negli occhi
Франсуа пожал ее,
глядя Монтальбано
прямо в глаза
quando niscì dal
bagno
e tutt’a un tratto
Montalbano cimiò,
come colpito da una
scarica elettrica
76.
77.
выйдя из ванной
78.
внезапно Монтальбано
вздрогнул, словно его
ударило током
Livia lo taliò
Ливия заметила
lo vide tremare con gli
occhi sbarracati
заметила, как он
судорожно таращит
глаза
per tutta risposta il
commissario piglio il
picciliddro
вместо ответа комиссар
подхватил мальчишку
lo taliò da sotto in su
-
nel trasiri in ufficio
у входа в комиссариат
a momenti
-
a momenti sbattè
contro Mimì Augello
che stava niscendo
Augello arristò a
taliarlo con la bocca
aperta
Augello arristò a
taliarlo con la bocca
aperta
он столкнулся с Мими
Ауджелло, который
собрался уходить
Ауджелло остановился
и уставился на него,
разинув рот
Ауджелло остановился и
уставился на него,
разинув рот
c’è primissu?
разрешите, доктор?
trasì
-
era Tortorella che trasì
ammuttando la porta
col piede
cominciasse con santa
pacienza
cominciasse con santa
pacienza
in segno di giuramento
sullenne
almeno tre volte la
simana fa avanti e
narrè con Fiacca
almeno tre volte la
simana fa avanti e
narrè con Fiacca
va a trovare so’ soro
che è malata
giovedì della simana
scorsa
ci feci magari
un’azzuffatina
è tanticchia tirata,
avara
Торторелла
придерживал дверь
ногой
giovedì a matina
в четверг утром
che doveva tornare
narrè
che questa cosa me la
contò la sera istissa
sosteneva che lei non
poteva appizzare,
perdere, due biglietti
per uno sbaglio
me l’ha fatto capire il
picciliddro, Francois,
che giocava con un
puzzle
era gelosa della
cammarera tunisina
si scantava che il
marito
75.
наберитесь терпения
наберитесь терпения
в знак нерушимой
клятвы
уж по крайней мере три
раза в неделю ездит во
Фьякку и обратно
уж по крайней мере три
раза в неделю ездит во
Фьякку и обратно
навестить свою
сестрицу, та хворает
в прошлый четверг
у нас с ней даже
перебранка вышла
женщина
прижимистая, жадная
что ей надо вернуться
он мне вечером того
дня все это и рассказал
говорила, что не
может два раза
платить за одну свою
промашку
понял, когда смотрел,
как ребенок собирает
головоломку
приревновала к
горничной
ее злило, что муж
per quella fìmmina
на эту девицу
era scantata
старуха напугана
s’è calmata quando
она успокоилась, только
79.
80.
81.
82.
83.
84.
85.
86.
87.
88.
89.
D
90.
l’ho fatta nèsciri da
casa
ha fatto una
trusciteddra, un
fagottino
non le dico il pianto
del picciliddro quando
l’ha vista
macari la sua signora
era commossa
ora a Marinella c’era
macari la nonna,
Aisha
certamente era fòra a
fare la spesa
c’è andata perchè
domani alle dieci ha il
funerale del pòviro
когда я ее вывел на
улицу
scagno
контора
trasi
ступай туда
che è nel cascione
centrale della scrivania
из ящика письменного
стола
e se la vedova è dintra
а что, если вдова дома
non c’è, è fòra paìsi
non c’è, è fòra paìsi
D
D
D
D
D
D
D
D
D
10.
11.
D
12.
D
13.
D
D
14.
D
15.
D
16.
D
скорее всего, пошла за
покупками
поехала сегодня, потому
что завтра утром у нее
похороны бедного…
нет, она уехала из
города
нет, она уехала из
города
dintra ci sono piatti
в нем хранятся тарелки
e se la vedova,
tornando, s’adduna
che le manca una
tazzina?
certo che la vitti
allura pirchì volete
ripistiàre?
allura pirchì volete
ripistiàre?
Montalbano e Valente
si scambiarono una
taliàta velocissima
а если она, как вернется,
заметит, что что-то
пропало?
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
конечно, видал
D
она проголосовала и
села в мой автобус
он мне вечером того дня
все это и рассказал
D
был человеком грузным
и потливым
с чего вдруг вам
вздумалось ворошить
эту старую историю
что было, синьоры, то
прошло
ну, говорите тогда, что
вам надо.
ну, говорите тогда, что
вам надо.
только вот никак не
пойму, зачем
зачем вам это сдалось,
портовые власти и
сами разобрались
нечего тут понимать
чего ради копаться в
этом старье?
чего ради копаться в
этом старье?
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
Монтальбано и Валенте
переглянулись
sissignore, ma
niscìrono tutti,
innocenti come a mia
меня арестовывали, да,
синьор, потому что один
прощелыга, один
мерзавец хотел мне
насолить и донес на
меня
да, но их выпустили и
оправдали всех до
единого, как и меня
non me l’arricordo
не припомню
cinque minuti prima
di sarpàre
за пять минут до
отплытия
sono stato arrestato
<…> perchè un
garrùso, un cornuto
mi volle male e mi
denunziò
D
теперь в доме была еще
бабушка Айша
в столовой
e la signora acchianò
sul mio pullman
92.
Cannizzaro, che questa
cosa me la contò la
sera istissa
Capitolo 14
1.
era un uomo grasso e
sudatizzo
2.
perchè v’è venuta
gana di ripigliare
questa storia,
3.
che oramà è acqua
passata
4.
e sentiamo, binidittu
Diu!
5.
e sentiamo, binidittu
Diu!
6.
a parte che non vedo
pirchì
7.
pirchì vi interessate di
quistioni che
riguardano la
Capitaneria
8.
ma non ho niente da
vidìri
9.
allura
D
вы бы слышали, как
мальчишка ревел, когда
ее увидел
даже ваша синьора
растрогалась
nella càmmara dove
mangiano
91.
D
D
она собрала узелок
D
D
D
D
61
17.
18.
19.
20.
21.
22.
23.
24.
25.
26.
27.
28.
29.
30.
31.
32.
33.
34.
35.
36.
37.
38.
39.
40.
41.
42.
43.
44.
45.
46.
47.
48.
49.
50.
51.
52.
53.
mi pare si chiamasse
accussì
ed era oramà in un
bagno di sudore
si scangiano tra loro
e lo spia a mia?
да, кажется, его так
звали
и обильно потел
они вечно меняются
между собой
а что вы у меня
спрашиваете!
lo spii a lui
вы у него спросите!
Valente lo taliò stupito
-
di questa cosa non
saccio nenti
di questa cosa non
saccio nenti
perchè necessitava di
travagliare
Вот об этом я знать
ничего не знаю
Вот об этом я знать
ничего не знаю
потому, что ему нужна
была работа
Валенте внимательно
следил за тем, как
Монтальбано
раскидывает сети
Valente seguiva con
estrema attenzione il
saltafosso, il tranello
la facenna che il
fantomatico Tarif
aveva pigliato soldi da
Dhabab il
commissario se l’era
chiaramente inventata
un tunisino che
cercava travaglio
D
D
55.
56.
57.
D
D
58.
D
59.
60.
61.
62.
chiangiva
sinceramente, questo
sì
però non per il fatto
che il picciliddro fosse
scappato
ma per qualche altra
ragione che non
saccio
che facessi scarmazzo,
casino, rumorata
avete per caso visto un
picciliddro così e così?
aveva persino scritto il
nome della fìmmina
sicuramente sarebbero
stati costretti a nèsciri
allo scoperto
senti, domani a
matino la signorina
parte
e che le contò?
niscirono tutti,
innocenti come a mia
63.
тунисец, который искал
работу
с чего вы взяли?!
voi volete
cunzumàrmi! volete
rovinarmi!
fece Prestìa
nirbusissimo
spiarono
contemporaneamente
Montalbano e Valente
che non avrei avuto
camurrìe
il comandante Prestìa
mise una mano in
sacchetta
ne tirò fòra un
biglietto da visita
rimasero in silenzio a
taliàrisi
questa facenna mi
comincia a fètiri, a
puzzare
questa facenna mi
comincia a fètiri, a
puzzare
вы смерти моей
хотите! сгубить меня
задумали!
macari a mia
похоже на то
disse arraggiato
Valente
раздраженно крикнул
Валенте
нет, пахло не жареным.
несло настоящей
гнилью
ему в голову пришла
тревожная мысль
gli venne un pinsèro
che lo preoccupò
che il picciliddro è
sparito
54.
D
ясно, что историю с
Тарифом он придумал
ma pirchì?!
altro che feto, la puzza
che avevano avvertito
D
D
D
D
завопил Престиа
4.
в один голос спросили
Валенте и Монтальбано
что я не попаду в
передрягу
5.
D
6.
капитан Престиа
засунул руку в сумку
извлек из него визитную
карточку
друзья молча смотрели
друг на друга
по-моему, вся эта
история пахнет
жареным
по-моему, вся эта
история пахнет
жареным
что малыш пропал
spiò Montalbano
спросил Монтальбано
arrispose Valente
ответил Валенте
a grandi linee, la
facenna può essere
andata così
perchè hai tanto
scanto per il bambino?
arrivò in ufficio che
già calava la sira
spiò Fazio invece di
rispondere
macari meno bravo di
lei
come fa a sapìri che il
picciliddro è scappato?
come fa a sapìri che il
picciliddro è
scappato?
e poi la signorina
в общих чертах,
вероятно, все
происходило так
почему ты так боишься
за ребенка?
в комиссариат он
приехал под вечер
спросил Фацио вместо
ответа
не так хорошо, как вы
откуда вы знаете, что
мальчишка сбежал?
откуда вы знаете, что
мальчишка сбежал?
но синьора плакала
sissignore, ma
niscirono tutti
Capitolo 15
1.
Livia stava assittata
sulla panca della
verandina
2.
e pareva taliasse il
mare
3.
non chiangìva
7.
8.
D
9.
10.
D
11.
D
12.
13.
14.
D
15.
16.
D
17.
18.
D
19.
20.
21.
D
D
22.
D
23.
D
24.
il commissario le si
assittò allato
il commissario le si
assittò allato
s’addrumò una
sigaretta
di tutta la facenna
voleva mettere a parte
Livia il meno possibile
sempre taliando fisso
il mare
si voltò a taliarlo
искренне, это да
не потому, что паренек
убежал
по какой-то другой
причине, которой я не
знаю
чтобы я поднял шум да
гам
вы часом не видели
паренька, такого-то и
такого-то?
здесь было даже имя
женщины
теперь эти люди просто
вынуждены будут себя
обнаружить
слушай, завтра утром
синьорина уезжает
D
Ливия сидела на
веранде
и, казалось, смотрела
на море
она не плакала
комиссар сел рядом
комиссар сел рядом
ему меньше всего
хотелось посвящать
Ливию во всю эту
историю
не отрывая глаз от
моря
повернулась к
Монтальбано
собрал всю мелочь,
какую удалось найти
собрал всю мелочь,
какую удалось найти
astutò le luci
он выключил в доме
свет
niscì
-
addrumò il televisore
tenendo il volume
molto basso
si trattava
D
D
Монтальбано остался
на веранде. Он смотрел
на море
s’assittò in poltrona
D
выпустили и оправдали
всех до единого, как и
меня
да, но их выпустили
она повернулась и ушла
mandarmi a pigliare il
picciliddro
Livia m’ha taliato con
odio
ogni tanto si
lamentiava
Montalbano chiuse la
porta della càmmara
da letto
D
D
Montalbano rimase
sulla verandina a
taliàre il mare
ramazzò tutti gli
spiccioli che arriniscì a
trovare
ramazzò tutti gli
spiccioli che arriniscì
a trovare
più nica è, meglio è
D
и что же он вам сказал?
voltò le spalle, niscì
c’e l’avete una
telecamera nica,
piccola
D
не найдется ли у вас
маленькой <…>
незаметной
видеокамеры?
чем незаметнее, тем
лучше
мне пришлось забрать
парня
Ливия на меня
смотрела как на врага
D
D
D
D
изредка постанывая
Монтальбано закрыл
дверь спальни
тихонько включил
телевизор
-
62
evidentemente di un
caso di ominimìa
25.
26.
27.
28.
29.
30.
31.
32.
33.
34.
35.
36.
37.
38.
39.
40.
41.
42.
43.
44.
45.
46.
47.
48.
49.
50.
51.
52.
53.
54.
55.
56.
57.
58.
59.
disse trasendo
сказал он, входя в дом
spiò
-
spiò il giornalista
taliando attorno
il giornalista estrasse
dalla sacchetta un
aggeggio grande come
quattro pacchetti di
sigarette sistemati due
a due
me la devi
ammucciare in un
posto che non possa
essere notata
la telecamera la devi
mettere in questa
càmmara dove ci
troviamo
un discorso tra me e
un uomo assittato
esattamente dove ora
sei tu
Nicolò Zito taliò
davanti a sé
Quella scaffa piena di
libri
portandosi appresso
una seggia
l’accostò alla scaffa e
ci acchianò
l’accostò alla scaffa e
ci acchianò
traffichiò con alcuni
libri
s’assittò al posto di
prima
журналист оглянулся
вокруг
taliò in alto
посмотрел наверх
vieni a controllare
macari tu
riacchianò sulla
seggia
60.
61.
журналист достал из
сумки штуковину
размером с четыре
слеенных вместе пачки
сигарет
сначала ты должен
спрятать ее в
укромном месте
камеру нужно
установить здесь, в
комнате, где мы сейчас
находимся
мой разговор с одним
человеком, который
будет сидеть там, где
сейчас сидишь ты
Николо Дзито поднял
глаза
этот набитый книгами
шкаф
62.
D
64.
D
65.
D
66.
67.
68.
69.
-
70.
он приставил к шкафу
стул и забрался на него
он приставил к шкафу
стул и забрался на него
71.
72.
немного подвинув книги
73.
вернулся на прежнее
место
проверь сам
63.
74.
D
75.
снова поднялся на стул
76.
riacchianò sulla seggia
снова поднялся на стул
77.
armeggiò
с чем-то повозился
наверху
78.
spiò Montalbano
спросил Монтальбано
Nicolò rifece il
mutuperio
d’acchianare e
scinniri dalla seggia
Nicolò rifece il
mutuperio
d’acchianare e
scinniri dalla seggia
Nicolò rifece il
mutuperio
d’acchianare e
scinniri dalla seggia
Николо снова залез на
стул
Николо снова залез на
стул
Николо снова залез на
стул
talè, Salvo
гляди, Сальво
si fa accussì
это делается так
assittato
-
spiare
-
si può vedere solo
accussì?
tirando fòra dalla
sacchetta
tirando fòra dalla
sacchetta
una normale cassetta
che dintra era fatta in
un modo diverso
что, смотреть можно
только так?
talìa come faccio io
вот смотри
che come vedi è nico
quanto quello di una
segreteria telefonica
arrisponnì
видишь – она
маленькая, как в
автоответчике
-
D
D
D
7.
вытаскивая из сумки
8.
кассету обычного
размера
9.
D
solo per il picciliddro
10.
11.
12.
обиделся Монтальбано
D
он может что-то
заподозрить
D
он может что-то
заподозрить
просто хотел избежать
тяжелой прощальной
сцены
откровенная ложь
в том самом доме, где
мы подстерегали тогда
паренька
только о мальчишке
il commissario trasì
nella casa di Aisha
sollevò una pietra
allato al focolare
se lo mise in sacchetta
и сунул к себе в карман
ad Aisha non l’aveva
chiamata niusciuno
s’era susuta di prima
matina
s’era susuta di prima
matina
il commissario tirò
fòra il libretto al
portatore
нет, Айше никто не
звонил
lo pruì al notaio
D
перепугался Фацио
он хотел узнать, почему
старуха решила
вернуться сюда
Монтальбано зашел в
дом
вытащил кирпич возле
очага
vuole spiarle perche la
vecchia è venuta qua
выехала рано утром
выехала рано утром
D
D
D
D
комиссар извлек на свет
божий книжку на
предъявителя
и протянул ее
нотариусу
lo taliò
взглянул
e poi spiò
и спросил
disse Montalbano
susendosi
79.
se si mette a fare
scenate, se si fa
pigliare il firticchio
80.
al camposanto c’è di
sicuro il figlio di
Lapecora
81.
la sisiàta, la sfida
nascosta
Capitolo 16
1.
La càmmara di
Montalbano
2.
all’arrivo della
macchina di Fazio con
dintra la vedova
Lapecora
3.
poi ci fu una relativa
calma e tuppiarono
alla sua porta
4.
c’era un omo allato a
lei
5.
c’era un omo allato a
lei
6.
al camposanto
вытаскивая из сумки
D
arrisponnì
Montalbano offìso
perché non posso
acchianare sulla
seggia davanti a chi
devo riprendere
perché non posso
acchianare sulla
seggia davanti a chi
devo riprendere
voleva solo
scappottarsela dalla
scena d’addio
era una farfantarìa,
quindi, una menzogna
nella stessa casa dove
abbiamo fatto
l’appostamento per il
picciliddro
disse strammato
Fazio
Монтальбано собрался
уходить
если она станет
разыгрывать трагедию,
устроит представление
на кладбище наверняка
будет сын Лапекоры
D
D
скрытый вызов
кабинет Монтальбано
как только прибыла
машина Фацио с вдовой
Лапекорой
потом воцарилась
относительная тишина,
и в дверь постучали
с ней рядом <…> стоял
какой-то мужчина
с ней рядом <…> стоял
какой-то мужчина
на кладбище
fai trasìri la signora
пригласи синьору
comu a una latra!
как с воровкой!
comu a una latra!
как с воровкой!
Montalbano fece la
faccia infuscata
Fazio andò ad
assittarsi alla
macchina da scrivere
la vedova pareva
essersi tanticchia
Монтальбано удивленно
приподнял брови
D
D
D
D
D
D
Фацио сел за пишущую
машинку
вдова как будто
притихла
63
13.
14.
15.
16.
17.
18.
19.
20.
21.
22.
23.
24.
25.
26.
27.
28.
29.
30.
31.
32.
33.
34.
35.
36.
37.
38.
39.
40.
41.
42.
43.
44.
45.
46.
47.
48.
49.
calmata
come pùlici su un cane
randagio
pigliò la borsa dalla
càmmara da pranzo
aveva tirato a
indovinare, ma
c’inzertò
fui io a raprirla
la vedova non
arriniscì a trattenere
un lungo sospiro
allora bisognava
ricorrere al saltafosso
raprì un casione della
scrivania
raprì un casione della
scrivania
tirò fòra il coltello da
cucina nel sacchetto di
cellophan
la vedova non cangiò
espressione
il commissario infilò
di nuovo la mano nel
cascione
50.
словно блохи бродячей
собаке
взяли в столовой сумку
это я ее открыл
ore le conto io come
andò la cosa
а теперь я вам
расскажу, как все было
quella matina
в то утро
la sveglia sona
-
lei si susi
встали
e quando nesci dal
bagno
выйдя из ванной
nesci
ушли
solo pirchì me’ marito
aveva chiuso la porta
dello studio
solo pirchì me’ marito
aveva chiuso la porta
dello studio
io in quella càmmara
non ci trasii
nei vestiti di suo
marito che se n’erano
impregnati
зачем мне было это
делать?
спокойно спросила
синьора
только потому, что мой
муж закрыл дверь
кабинета?
только потому, что мой
муж закрыл дверь
кабинета?
я не входила в эту
комнату
им наверняка
пропиталась одежда
вашего мужа
spiò poi
спросила она наконец
per spassarsela nel mio
letto tutta la jornata
mentre io ero fòra
54.
55.
56.
57.
58.
59.
60.
61.
комиссар снова
погрузил руку в ящик
уставился в окно
io non sono trasùta
nello studi
e non ho per prima
cosa ammazzato
questa fìmmina
ha un cervello preciso
come un ralogio
svizzero
ma dato che lei non
era prisente
questa bella storia chi
gliela contò?
questo era il momento
più delicato del
saltafosso
dopo avere adoperato
il coltello per
puliziare il pesce
s’era portato a casa
mia la buttana
D
пришлось пойти на
блеф
комиссар открыл ящик
стола
комиссар открыл ящик
стола
извлек из него
целлофановый пакет с
кухонным ножом
выражение лица вдовы
не изменилось
taliò la finestra
pirchì, secondo lei
53.
синьора не сдержала
вздох облегчения
спросила
spiò calma la signora
52.
с виду вполне невинный
вопрос
e spiò
e pirchì l’avrei fatto?
51.
D
почему, по-вашему
я не зашла в кабинет
и не зарезала сначала
эту женщину
потому что голова у вас
работает точно, как
швейцарские часы
но вас не было там
кто же вам рассказал
всю эту историю?
и это было самое
уязвимое место в их
блефе
62.
D
D
D
D
D
D
63.
64.
65.
66.
67.
D
68.
D
D
D
69.
70.
71.
D
72.
D
73.
D
74.
D
D
75.
76.
77.
D
78.
D
79.
D
80.
D
81.
разделав рыбу
он притащил в дом эту
потаскуху
чтобы весь день
провести с ней в
постели
пока меня не было
D
D
82.
83.
e pirchì sinnò?
а почему нет?
e pirchì sinnò?
а почему нет?
scagno
контора
che s’era portato a
casa mia la buttana
disse con raggia e
disperazione la vedova
duecento milioni a
quella grandissima
buttana
что он привел свою
девку в мой дом
воскликнула
разгневанная вдова
lo scagno
контора
scagno
контора
spiò il cognato di
Galluzzo
spiò sbalordito un
giornalista
вопрос задал <…>
шурин Галлуццо
alla fine si susì
отобедав
Valente fecce
accomodare
Montalbano in una
càmmara allato alla
sua
Valente fecce
accomodare
Montalbano in una
càmmara allato alla
sua
il commendatore
Spadaccia trasì
nell’ufficio di Valente
e si vitti subito che era
nirbùso
e si vitti subito che era
nirbùso
il commendatore isò
una mano imperiosa
d’altronde si trattava
d’una minchiata come
ne capitano cento al
giorno
Spadaccia strammò
si taliò torno torno
che magari
Montalbano sussultò
nella càmmara allato
che magari
Montalbano sussultò
nella càmmara allato
двести миллионов этой
потаскухе
D
D
D
D
D
D
удивился корреспондент
Валенте проводил
Монтальбано в
комнату рядом со
своим кабинетом
Валенте проводил
Монтальбано в комнату
рядом со своим
кабинетом
командор Спадачча
зашел в кабинет
Валенте
бросалось в глаза, что
он нервничает
бросалось в глаза, что
он нервничает
командор властно
поднял руку
таких ерундовых дел у
нас в день проходит
добрая сотня
D
Спадачча удивленно
огладелся
что, наверное, даже
Монтальбано
подпрыгнул в соседней
комнате
что, наверное, даже
Монтальбано
подпрыгнул в соседней
комнате
e niscì
и он вышел
‘ncaniato
разъяренный
niscì, subito pigliato
sottobraccio da un
agente
che si pecipitò nella
càmmara allato
che si pecipitò nella
càmmara allato
s’addrumarono una
sigaretta
trasirono con la faccia
di chi porta nùvole
nìvure, carrico amaro
trasirono con la faccia
di chi porta nùvole
nìvure, carrico amaro
trasirono con la faccia
di chi porta nùvole
nìvure, carrico amaro
Valente andò ad
assittarsi darrè la sua
scrivania
Valente andò ad
assittarsi darrè la sua
scrivania
Montalbano pigliò una
D
под руки вывели
тот поспешил в
соседнюю комнату
тот поспешил в
соседнюю комнату
зажгли <…> по
сигарете
они вошли в кабинет с
самым мрачным и
скорбным видом
они вошли в кабинет с
самым мрачным и
скорбным видом
они вошли в кабинет с
самым мрачным и
скорбным видом
Валенте сел за стол
Валенте сел за стол
Монтальбано взял стул
64
84.
85.
86.
87.
88.
89.
90.
91.
92.
93.
94.
95.
96.
97.
98.
99.
100.
101.
102.
103.
104.
seggia e gli si mise
allato
Montalbano pigliò una
seggia e gli si mise
allato
quand’è che finisce sta
camurrìa?
avere rivelato <…>
quale pinsèro avesse in
testa
когда закончится этот
бардак?
appena hai sentito feto
di bruciato
как только запахло
жареным
Prestìa ammutolì
Престиа прикусил язык
che figlio di buttana!
вот сукин сын!
принес нам копию
заявления
у него украли бумажник,
в котором, помимо всего
прочего, было четыре
или пять визиток
в самом глубоком месте
в самом глубоком месте
9.
10.
D
12.
13.
D
D
Валенте нахмурился
mi scanto che mettano
a tacere Prestìa
сдается мне, они
заставят Престиа
замолчать
passò sparato, a
centoventi l’ora,
davanti al ristorante,
nel quale a pranzo
s’era abboffato
пролетел мимо
давешнего ресторанчика
на скорости 120
километров в час
darrè
-
15.
16.
D
17.
18.
19.
20.
D
21.
22.
испепелил Монтальбано
взглядом и замахал
руками
испепелил Монтальбано
взглядом и замахал
руками
23.
24.
spiò al cuoco
набросился на повара
кровь ударила вам в
голову
мне кровь ударила в
голову
Комиссар сошел с ума?
D
107.
il sangue le acchianò
alla testa
m’acchianò il sangue
alla testa
Pazzo niscì?
108.
niscì
и вышли
D
109.
lei si susì dal letto
вы встали
D
105.
106.
Capitolo 17
1.
s’apprisintò al
Questore che dalle
sette <…> si trovava
già in ufficio
2.
tra le murmuriàte
gastìme delle fìmmine
delle pulizie
3.
tra le murmuriàte
gastìme delle fìmmine
delle pulizie
4.
Montalbanò gli contò
della confessione della
signora Lapecora
5.
gli disse che il pòviro
morto ammazzato <…
> aveva scritto
14.
D
В мгновение ока
Престиа оторвал свой
зад от стула
Valente aveva la faccia
prioccupata
11.
D
В мгновение ока
Престиа оторвал свой
зад от стула
spiò Valente
lo taliò arraggiato e gli
mostrò le corna
8.
D
открыл <…> свои карты
Валенте открыл ее
lo taliò arraggiato e gli
mostrò le corna
7.
Монтальбано взял стул
и расположился рядом
Valente la raprì
ci ha portato la
fotocopia di una
denunzia
gli hanno rubato il
portafoglio e dintra,
tra le altre cose,
c’erano magari <…>
biglietti da visita
ed è acqua profunna
assà
ed è acqua profunna
assà
Prestìa ci mise cinque
minuti prima
d’arrinèsciri a scollare
il culo dalla seggia
Prestìa ci mise cinque
minuti prima
d’arrinèsciri a scollare
il culo dalla seggia
6.
и расположился рядом
25.
D
26.
27.
D
28.
29.
предстал перед
начальником полиции,
который <…> уже с
семи работал в кабинете
30.
под недовольное
ворчание уборщиц
под недовольное
ворчание уборщиц
Монтальбано рассказал
ему о признании вдовы
Лапекоры
о том, как этот
несчастный человек <…
> писал
31.
32.
33.
34.
una facenna che feteva
più di una merda
non aveva dovuto dire
farfantarìe
сомнительная история
не приходилось даже
врать
e poi spiò
-
ma se voleva tenere
fòra da tutta la storia
quel galantuomo del
suo superiore
la farfantarìa doveva
dirla
но если уж он решил не
втягивать в эту историю
прекрасного человека,
пусть и начальника
il Questore lo taliò
occhi negli occhi
il Questore cangiò
argomento
che un’ombra si fosse
posata sul sole facendo
di colpo diventare
fridda la càmmara
che un’ombra si fosse
posata sul sole facendo
di colpo diventare
fridda la càmmara
ma non ci arriniscì
то придется лгать
начальник полиции
посмотрел ему прямо в
глаза
начальник сам
переменил тему
что солнце заслонила
плотная грозовая туча,
отчего вокруг внезапно
похолодало
что солнце заслонила
плотная грозовая туча,
отчего вокруг внезапно
похолодало
но на сей раз ничего
разобрать не удалось
raprì la busta
открыл письмо
lei personalmenti non
mi conosci e io non
conosci a lei com’è
fatto
lei personalmenti non
mi conosci e io non
conosci a lei com’è
fatto
lei personalmenti non
mi conosci e io non
conosci a lei com’è
fatto
che ringrazziando il
Signori
che ringrazziando il
Signori
вы меня не знаете, да и я
не имею удовольствия
быть с вами лично
знакомым
вы меня не знаете, да и я
не имею удовольствия
быть с вами лично
знакомым
вы меня не знаете, да и я
не имею удовольствия
быть с вами лично
знакомым
я совладелец
винодельческого
предприятия вашего
отца
я совладелец
винодельческого
предприятия вашего
отца
я совладелец
винодельческого
предприятия вашего
отца
я совладелец
винодельческого
предприятия вашего
отца
которое, с божьей
помощью
которое, с божьей
помощью
suo patre
отец ваш
nella sua casa teni tutti
i giornali che scrivono
di lei
e macari si lui lo vede
quarche volta
comparire in
televisione
macari si lui lo vede
quarche volta
comparire in
televisione
macari si lui lo vede
quarche volta
comparire in
televisione
si mette a piangire,
ma cerca di non farlo
vedere
si mette a piangere, ma
cerca di non farlo
vidire
da quanno la signora
Giulia
la seconda mogliere di
suo patre
я обнаружил у него дома
множество вырезок из
газет, где пишут о вас
e sonno il socio di suo
patre nell’azenda
viniccola
e sonno il socio di suo
patre nell’azenda
viniccola
e sonno il socio di suo
patre nell’azenda
viniccola
e sonno il socio di suo
patre nell’azenda
viniccola
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
и если вы появляетесь
на экране
D
и если вы появляетесь
на экране
D
и если вы появляетесь
на экране
он каждый раз прячет
слезы
он каждый раз прячет
слезы
с тех пор как <…>
синьора Джулия
вторая жена вашего оцта
D
D
D
D
65
35.
36.
la seconda mogliere di
suo patre
si ne è acchianata in
Cielo
37.
38.
39.
40.
41.
42.
43.
44.
45.
46.
47.
48.
49.
50.
51.
52.
53.
54.
55.
56.
57.
58.
59.
60.
61.
62.
63.
64.
65.
вторая жена вашего отца
отдала Богу душу
il mio socio e amico
non è stato più l’istisso
так вот с той поры мой
друг и компаньон стал
совсем не так бодр, как
прежде
doppo, l’anno scorso
потом, в прошлом году
principiò a sentirsi
male
non voleva andari dal
medico
он почувствовал себя
совсем худо
а стоило ему спуститься
на один лестничный
пролет, как у него
кружилась голова
а стоило ему спуститься
на один лестничный
пролет, как у него
кружилась голова
к врачу идти он
отказывался наотрез
accussì io
-
bastava che
acchianasse una scala
e ci firriava la testa
bastava che
acchianasse una scala
e ci firriava la testa
approfitanto che qui in
paìsi era venuto mio
figlio
approfitanto che qui in
paìsi era venuto mio
figlio
когда <…> приехал мой
сын
когда <…> приехал мой
сын
che travaglia a Milano
из Милана
fece la voci grossa
-
voleva che suo patre
fosse arricoverato
voleva che suo patre
fosse arricoverato
arriniscì ad
accompagnare suo
patre allo spitali
arriniscì ad
accompagnare suo
patre allo spitali
arriniscì ad
accompagnare suo
patre allo spitali
потребовал, чтобы он
немедленно ехал в
больницу
потребовал, чтобы он
немедленно ехал в
больницу
ваш отец поехал с ним в
больницу
ваш отец поехал с ним в
больницу
ваш отец поехал с ним в
больницу
doppo dieci giorni
десять дней
che io ci andavo ogni
sira a trovarlo
e che suo patre era
stato attaccato da quel
male terribile ai
polmoni
e accussì è cominciato
il tràsiri e il nèsciri di
suo patre dallo spitali
e accussì è cominciato
il tràsiri e il nèsciri di
suo patre dallo spitali
e accussì è cominciato
il tràsiri e il nèsciri di
suo patre dallo spitali
e accussì è cominciato
il tràsiri e il nèsciri di
suo patre dallo spitali
e accussì è cominciato
il tràsiri e il nèsciri di
suo patre dallo spitali
я каждый вечер навещал
его
che gli ha fatto perdiri
tutti i capilli
che gli ha fatto perdiri
tutti i capilli
ma giovamento nenti
di nenti
lui mi ha
espressamente
proibbito di farle sapiri
la cosa
lui mi ha
espressamente
proibbito di farle sapiri
и теперь ясно, что у него
эта страшная болезнь в
легких
и так начались
постоянные переезды в
больницу и обратно
и так начались
постоянные переезды в
больницу и обратно
и так начались
постоянные переезды в
больницу и обратно
и так начались
постоянные переезды в
больницу и обратно
и так начались
постоянные переезды в
больницу и обратно
отчего голова у него
стала лысой, как
коленка
отчего голова у него
стала лысой, как
коленка
он мне строго-настрого
запретил говорить вам
об этом
он мне строго-настрого
запретил говорить вам
об этом
D
66.
D
D
67.
68.
D
69.
D
70.
D
71.
72.
D
D
D
73.
74.
75.
D
76.
D
77.
D
D
78.
D
79.
D
80.
D
81.
D
82.
83.
D
D
D
D
84.
85.
86.
87.
88.
D
89.
D
90.
D
91.
D
D
D
92.
93.
94.
D
95.
D
D
96.
D
97.
98.
la cosa
ha detto che non
voleva che lei si
pigliasse pinzero
не хочет лишний раз вас
волновать
però aieri a sira
но вчера вечером
però aieri a sira
но вчера вечером
e lui mi ha deto
и сказал
che suo patre e oramà
allo stremo
che suo patre e oramà
allo stremo
что ваш отец совсем
плох
что ваш отец совсем
плох
и ему остался какойнибудь месяц
gli resta una misata
e io maligrado la
proibbizione asoluta di
suo patre
e io maligrado la
proibbizione asoluta di
suo patre
e io maligrado la
proibbizione asoluta di
suo patre
e io maligrado la
proibbizione asoluta di
suo patre
ho pinzato di farlo
sapire a lei com’è che
sta la cosa
ho pinzato di farlo
sapire a lei com’è che
sta la cosa
suo patre è
arricoveratto alla
clinica Porticelli
suo patre è
arricoveratto alla
clinica Porticelli
il nummaro di tilifono
è
il nummaro di tilifono
è
tiene il tilifono in
càmmara
tiene il tilifono in
càmmara
ma forse è melio
si lei lo viene a trovari
di persona
facento finta di non
sapìri nenti della sua
malatia
facento finta di non
sapìri nenti della sua
malatia
facento finta di non
sapìri nenti della sua
malatia
facento finta di non
sapìri nenti della sua
malatia
il mio numero di
tilifono
lei ce l’ha diggià
e quelo dell’azenda
viniccola dove
travaglio tutto il santo
giorno
e quelo dell’azenda
viniccola dove
travaglio tutto il santo
giorno
e quelo dell’azenda
viniccola dove
travaglio tutto il santo
giorno
e quelo dell’azenda
viniccola dove
travaglio tutto il santo
giornola
la saluto e mi
dispiacce
la càmmara gli parse
и я, наперекор запрету
вашего отца
и я, наперекор запрету
вашего отца
и я, наперекор запрету
вашего отца
и я, наперекор запрету
вашего отца
решил, что должен вам
сообщить, как у нас тут
обстоят дела
решил, что должен вам
сообщить, как у нас тут
обстоят дела
отца вашего положили в
больницу Портичелли
отца вашего положили в
больницу Портичелли
его номер телефона
его номер телефона
аппарат стоит у него в
палате
аппарат стоит у него в
палате
но лучше будет,
наверное
если вы сами к нему
приедете
и сделаете вид, что о
болезни вам ничего не
известно
и сделаете вид, что о
болезни вам ничего не
известно
и сделаете вид, что о
болезни вам ничего не
известно
и сделаете вид, что о
болезни вам ничего не
известно
мой номер
вы уже знаете
это телефон винодельни,
где и я работаю деньденьской
это телефон винодельни,
где и я работаю деньденьской
это телефон винодельни,
где и я работаю деньденьской
это телефон винодельни,
где и я работаю деньденьской
всего вам наилучшего, и
примите мои сожаления
казалось, что в комнате
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
66
non avere più aria
99.
100.
101.
102.
103.
104.
105.
106.
107.
108.
109.
110.
111.
112.
113.
114.
115.
116.
117.
118.
119.
120.
121.
122.
123.
124.
125.
126.
127.
128.
129.
130.
131.
душно и нечем дышать
si susì a fatica
он с трудом встал
trasì nella càmmara di
Augello
trasì nella càmmara di
Augello
spiò Mimì appena lo
taliò in faccia
spiò Mimì appena lo
taliò in faccia
дошел до кабинета
Ауджелло
дошел до кабинета
Ауджелло
спросил Мими, едва
увидев его лицо
спросил Мими, едва
увидев его лицо
nenti
ничего
ho bisogno di
starmene tanticchia in
pace e da solo
мне нужны тишина и
покой
uno scoglio grosso,
scivoloso di lippo
verde
по дороге <…> в лаве,
торговавшей бобами и
семечками
купил <…> солидный
кулек
и отправился на свою
обычную прогулку
вдоль мола
но ни за одну из них не
удавалось зацепиться
он дошел до самого
маяка, но не
остановился
большой камень,
покрытый зеленой
слизью
ci assittò sopra
сел
ma non lo raprì
но так его и не открыл
passò dalla putìa di
càlia e simenza
s’accattò un cartoccio
consistente
principiò la sua
caminata sul molo
ma non arrinisciva a
fermarne uno
arrivato al faro non
s’arrestò
sentiva una specie di
ondata acchianargli da
qualche parte del
corpo verso il petto
formando un groppo
che l’assufficava, gli
faceva mancare il fiato
132.
133.
134.
135.
D
D
136.
137.
138.
139.
140.
141.
142.
143.
по всему телу словно
прошла волна, в груди
она сгустилась
144.
и докатилась до горла,
втсала там комом, не
давая вздохнуть
145.
il ciriveddro
-
147.
il grido gli niscì
вырвался крик
148.
спросил, не нужно ли
чего-нибудь
149.
in quel occasione spiò
al figlio se necessitava
di qualche cosa
ma lo capiva solo ora,
assittato in cima a uno
scoglio
per rimaritarsi, aveva
aspettato che il figlio
si laureasse e vincesse
il concorso
Montalbano ne era
rimasto
irragionevolmente
offìso
e quando si susì per
tornare in paìsi aveva
pigliato la sua
decisione
e quando si susì per
tornare in paìsi
natò fino a quando
il ciriveddro del
commissario girava a
pieno vapore, fumava
fece passare un’altra
orata tambasiando
casa casa
non addrumò la
televisione
Монтальбано глупо и
беспричинно обиделся
на отца
и когда собрался
возвращаться в город,
принял твердое решение
и когда собрался
возвращаться в город
он плавал, пока
мозг Монтальбано
лихорадочно работал,
почти дымился в
поисках выхода
час напролет
Монтальбано слонялся
по дому
taliò il ralogio
взглянув на часы
a quest’ora i
picciliddri sono andati
5.
телевизор он не включал
взглянув на часы
обнаружил, что уже
почти десять часов
вечера
уже поздно, все малыши
спят
pinsò
arriva un momento
<…> nel quale
t’adduni, t’accorgi che
la tua vita è cangiata
arriva un momento
<…> nel quale
t’adduni, t’accorgi che
la tua vita è cangiata
6.
7.
8.
D
уже поздно, все малыши
спят
остались только вы
D
D
думал Монтальбано
наступает момент <…>
и ты понимаешь,
отдаешь себе отчет в
том, что твоя жизнь
изменилась
наступает момент <…>
и ты понимаешь,
отдаешь себе отчет в
том, что твоя жизнь
изменилась
macari
даже
spii e respii
думаешь, думаешь
spii e respii
думаешь, думаешь
fu esattamente il
dodici di maggio che
la mia vita cangiò
allato alla porta
d’ingresso della
villetta
che si addrumava
automanticamente
quando veniva la notte
l’uomo che l’aveva
portata s’era
certamente
ammucciato nei
paraggi
scinnì dalla macchina
fischiettando
perchè l’omo era in
piedi
моя жизнь бесповоротно
изменилась
двенадцатого мая
trasì
вошел в дом
si voltò adascio
он медленно
развернулся
squatrò il colonnello
и оглядел полковника
si mise a conzare la
tavola
150. senza mai raprire la
bocca
151. sul tavolo c’era un
libro di settecento
pagine che aveva
accattato su una
bancarella
152. si susì sulla punta dei
piedi
153. s’assittò nella seggia
giusta
154. s’assittò nella seggia
giusta
Capitolo 18
1.
tanto che una volta
arruttò forte
2.
da parte sua Lohengrin
Pera, assittatosi, non si
cataminò più
3.
da parte sua Lohengrin
Pera, assittatosi, non si
cataminò più
4.
Montalbano ci mise
mezz’ora bona a
mangiarsi le triglie
и вот теперь, сидя на
отвесной скале у маяка,
он понял
он дождался, пока тот
закончит университет и
получит место, прежде
чем жениться второй раз
taliò il ralogio
si erano fatte quasi le
dieci di sira
146.
a dòrmiri
a quest’ora i
picciliddri sono andati
a dòrmiri
è rimasto solo lei
vigliante
D
D
D
D
D
D
на входной двери
которая автоматически
зажигалась с
наступлением темноты
водитель, видимо,
притаился где-то
неподалеку
насвистывая, он вылез
из машины
тот стоял за машиной
накрыл на стол
не проронив ни слова
на столе лежала толстая
книга, которую он купил
на развале
поднялся на цыпочки
полковник сел на
нужный стул
полковник сел на
нужный стул
Лоэнгрин Пера в свою
очередь сидел молча, не
проронил ни слова
Лоэнгрин Пера в свою
очередь сидел молча, не
проронил ни слова
Монтальбано ел не
торопясь, на султанок у
него ушло добрых
полчаса
limitandosi a taliàre
fisso il commissario
con gli occhietti
viperigni
и только не сводил с
комиссара своих
змеиных глазок
il commissario si susì
комиссар встал
tirò fòra dalla
sacchetta due fogli
che Montalbano
raccanoscì come i fax
che aveva mandato
он достал из сумки два
листа
Монтальбано тут же
узнал факсы, которые
сам посылал в
67
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
18.
19.
20.
21.
22.
23.
24.
25.
26.
27.
28.
alla Motorizzazione
Министерство
транспорта
spiò Montalbano
спросил Монтальбано
si susì
-
niscì
devo aspettare che si
squagli tanticchia
la stessa frase la
diceva mio nonno,
c’era viddrano,
contadino
ma lui <…> si riferiva
solamente allo scecco,
all’asino
ma certamente dintra
stava arrivando al
punto di bollitura
la domanda dell’acqua
ne era un chiaro
signale
mentre il colonnello
trafichiàva col bichiere
e il cannolo
Montalbano che lo
vidìva di spalle
31.
32.
33.
34.
35.
36.
37.
подожду, пока подтает
40.
41.
D
42.
D
то же самое говаривал
мой дед, крестьянин
а потому имел в виду
ишаков, ослов, а не
людей
43.
D
но в действительности
готов был взорваться
попросив воды, он
практически признался
в этом
пока полковник наливал
себе воды из-под крана
неужели карлик
che il nano era armato
di un pistolone due
volte più granni di lui?
карлик вооружен
пушкой в два раза
больше пистолета
Монтальбано?
продолжил Лоэнгрин
пера, усаживаяст на стул
и вытирая губы
вышитым платочком
вы говорили, что в
какой-то момент
Лапекора писал жене
анонимные письма о
собственной измене
чувствовал, что попал в
переделку
чувствовал, что попал в
переделку
чувствовал, что попал в
переделку
3.
D
4.
5.
D
6.
D
7.
D
8.
il colonnello lo taliò
ammirativo
allora s’appagna
Фарид испуган
Montalbano sentiva la
raggia crescergli
Монтальбано
чувствовал, что внутри
него закипает дикая
злость
11.
non raprì bocca
не проронил ни слова
13.
spiò Montalbano dopo
qualche cucchiaiata
fece Montalbano che
s’era sbafato il gelato
con quattro
cucchiaiate arraggiate
fece Montalbano che
s’era sbafato il gelato
con quattro
cucchiaiate arraggiate
il colonnello taliò il
suo ralogio da polso
il colonnello taliò il
suo ralogio da polso
спросил Монтальбано,
оторвавшись от еды
14.
Монтальбано от злости
уничтожил мороженое
четырьмя глотками
15.
Монтальбано от злости
уничтожил мороженое
четырьмя глотками
17.
полковник посмотрел на
золотые наручные часы
полковник посмотрел на
золотые наручные часы
19.
nico e prizioso
малюсенькие
nico e prizioso
малюсенькие
9.
D
походили на дорогую
детскую игрушку
спросил Монтальбано
сам себя
si susì
он встал
s’assittò
снова сел за стол
raprì e chiudì la
boccuccia
raprì e chiudì la
boccuccia
come se temesse di
cadìri dalla seggia
45.
come se temesse di
cadìri dalla seggia
46.
arriniscì ad articolare
con la voce di un baco
da seta
47.
fece Montalbano
susendosi
48.
Automaticamente,
Lohengrin Pera si susì
macari lui
49.
Automaticamente,
Lohengrin Pera si susì
macari lui
50.
fece Lohengrin Pera
strammato
51.
crollando su una
seggia
Capitolo 19
1.
pigliando a carcagnate
violente il cellulare
2.
продолжил Лоэнгрин
пера, усаживаяст на стул
и вытирая губы
вышитым платочком
pareva un giocattolo di
un picciliddro
spiò Montalbano a se
stesso
44.
полковник посмотрел на
Монтальбано с
восхищением
29.
30.
39.
отправился на кухню
vuoi vidìri che il nano
preluse Lohengrin
Pera assittandosi e
asciucandosi le labbra
con un fazzolettino, un
francobollo, ricamato
preluse Lohengrin
Pera assittandosi e
asciucandosi le labbra
con un fazzolettino, un
francobollo, ricamato
ha detto che a un certo
momento Lapecora
scrisse anonimamente
alla moglie
denunziando la tresca
perchè aveva nasato il
losco che c’era in tutta
la facenna
perchè aveva nasato il
losco che c’era in tutta
la facenna
perchè aveva nasato il
losco che c’era in tutta
la facenna
38.
10.
12.
16.
18.
20.
21.
il resto dell’opìra lo
compì col martello,
che aveva nel cassetto
degli attrezzi
e si lamentiava
debolmente
come fanno i
picciliddri
per una botta e
tanticchia di sangue
che gli niscìva dal
labbro spaccato
per una botta e
tanticchia di sangue
che gli niscìva dal
labbro spaccato
Lohengrin Pera si
asciucò il sangue col
francobollo ricamato
a poche minute di
strata dalla casa
raprì la porta a metà
tornò ad assittarsi
davanti a Lohengrin
Pera
spiò, aggiarniando, il
colonnello
spiò, aggiarniando, il
colonnello
fece signo di sì con la
tistuzza
fece signo di sì con la
tistuzza
Pera lo taliò
interrogativo
lo pruì a Lohengrin
Pera
он открыл и снова
захлопнул свой
маленький ротик
он открыл и снова
захлопнул свой
маленький ротик
как будто с трудом
держался на стуле
как будто с трудом
держался на стуле
выговорил он тихим
медоточивым голосом
сказал Монтальбано и
поднялся со стула
Лоэнгрин Пера
мгновенно последовал
его примеру
Лоэнгрин Пера
мгновенно последовал
его примеру
Лоэнгрин Пера был уже
вне себя
бессильно опускаясь на
стул
Монтальбано подобрал
мобильный телефон и
колотил им о край стола
в довершение он достал
из ящика с
инструментами молоток
и прикончил аппарат
и чуть слышно причитал
как ребенок, которого
хотят отшлепать
от одного удара и
струйки крови из
разбитой губы
от одного удара и
струйки крови из
разбитой губы
полковник поднес
вышитый платочек ко
рту
минутах в двух езды от
дома
приоткрыл дверь
вернулся за стол
очнулся полковник
очнулся полковник
кивнул крошечной
головкой
кивнул крошечной
головкой
Пера посмотрел на него
вопросительно
протянул Лоэнгрину
Пера
trasì in casa
он вошел в дом
che si era macari
vomitato addosso
dato che non ce la
faceva a stare addritta
il nano, appuiandosi
ora a una seggia ora a
un muro
il nano, appuiandosi
ora a una seggia ora a
un muro
которого то
выворачивало наизнанку
хотя на ногах он совсем
не держался
-
68
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60.
61.
ora ti conto
я сейчас тебе <…>
расскажу
aieri a sira
вчера вечером
aieri a sira
вчера вечером
era completamente
imbriaco
e lo catafotti nella sua
BMW
в стельку пьяный
и отнесешь в этот БМВ
porta pacienza
не обессудь
domani a matina
а завтра
addrumò televisione e
videoregistratore
включил телевизор и
видеомагнитофон
Монтальбано поднялся с
кресла
si susì dalla poltrona
la raprì
-
taliò
повертел в руках
e chi altro poteva
essere, buttanazza
della miseria?
ну конечно, кто же еще,
елки-палки
ti devo spiare una cosa
у меня к тебе вопрос
trasì coraggiosamente
nell’acqua gelata
отважно бросился в
ледяную воду
principiò a natare
и поплыл
vagnato
мокрый
s’addrummiscì
заснул
s’arrisbigliò ch’erano
le nove passate
e a ripigliare il
travaglio di tutti i
giorni
non mi fare stare in
pinsèro
ho solo bisogno di
tanticchia di riposo
cammarera Adelina
l’accolsero come il
figlio pròtico
ma siamo fòra
stascione
ma siamo fòra
stascione
gli fecero vedere la
càmmara
svacantato di pinsèri
quando sentì tuppiare
alla porta
era un omone di
notevole stazza
nìvuro d’occhi e di
pelle
non scinni?
una musica soave e
dolcissima <…> aveva
principiato a sonargli
nelle orecchie
da un’ora seguitava a
taliàre una varca a
remi
da un’ora seguitava a
taliàre una varca a
remi
a bordo c’era un omo
la varca era stata
avvistata macari dal
proprietario della
trattoria
e spingere la varca fin
sulla sabbia
D
62.
D
63.
D
D
64.
D
D
66.
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68.
D
69.
D
70.
71.
72.
73.
74.
проснулся после девяти
и заниматься
повседневной работой
мне надо отдохнуть
75.
D
77.
встретили как родного
но нынче не сезон
76.
D
Аделина
но нынче не сезон
65.
D
78.
D
D
его проводили в <…>
комнату
в голове не осталось ни
единой мысли
79.
80.
81.
82.
когда в дверь постучали
это был тучный высокий
человек
83.
кареглазый и смуглый
84.
почему не спускаетесь?
сладостные звуки <…>
музыки затопили его
слух
целый час он наблюдал,
как к берегу медленно
приближается лодка
целый час он наблюдал,
как к берегу медленно
приближается лодка
-
D
85.
6.
и вытащил лодку на
песок
gli spiò il trattore
спросил у него хозяин
era un omo vicino alla
settantina
sicco
это был <…> мужчина
лет шестидесяти
худощавый
Montalbano lo sentì
tripistiàre nella
càmmara allato alla
sua
Montalbano lo sentì
tripistiàre nella
càmmara allato alla
sua
Montalbano lo sentì
tripistiàre nella
càmmara allato alla
sua
e lo guidò in una
cammaruzza capace di
soli due tavoli
anche a costo
d’apparire vastaso
continuò il non
cavaliere appena
assittatosi
spiò a Pintacuda
indicando il piatto
ormai vacante
7.
нервный
Монтальбано услышал,
как он чертыхается в
соседней комнате
Монтальбано услышал,
как он чертыхается в
соседней комнате
Монтальбано услышал,
как он чертыхается в
соседней комнате
и проводил его в
комнатушку, где
помещалоось только два
столика
хотя это может
показаться невежливым
спросил он Пинтакуду,
указывая на пустую
тарелку
он сам говорит
e perciò cangio
discorso
поэтому поговорим о
чем-нибудь другом
i picciotti si annoiano
молодым она скучна
quattro figlie femmine
tutte maritate
mentre stava
stinnicchiato sul letto a
rileggersi per la
ventesima volta
четыре замужние
дочери
когда Монтальбано,
развалившись на
кровати, в который раз
перечитывал
спустился на первый
этаж
если эти ребята с таким
рвением взялись за
работу
scinnì al piano di sotto
se quelli dimostravano
tanta prescia di
chiudere la partita
sicuramente si erano
affrettati a mandare un
segnale macari a lui
на следующее утро
con in mano una tazza
di cafè fumante
l’arrisbigliò che
ancora faceva scuro
с чашкой дымящегося
ароматного кофе
еще затемно <…>
пришел разбудить
nella varca
-
ho bisogno di una
simanata ancora di
disintossicazione
il sciauro che dal
piatto acchianava al
suo naso era ricco e
denso
il sciauro che dal
piatto acchianava al
suo naso era ricco e
denso
D
D
D
D
то успели добраться и
до его дела
l’indomani matina
non raprì bocca se non
per imprecare, ogni
tanto, contro i pesci
che non abboccavano
verso le nove del
matino
e a questo punto taliò
dritto il commissario
lo taliò negli occchi
D
едва усевшись за стол,
не кавальер сказал
lui conta che
Capitolo 20
1.
decise che la matina
appresso sarebbe
ripartito per Vigàta
2.
Luicino aveva
apparecchiato nella
solita cammaruzza
3.
Pintacuda era già
assittato al suo posto
4.
annunziò Montalbano
5.
лодку, видимо, заметил
и хозяин трактира
nirbùso
он сидел не открывая
рта
около девяти утра
посмотрел на комиссара
в упор
глянула ему прямо в
глаза
D
решил, что на
следующее утро
вернется в Вигату
Луичино, как всегда,
накрыл им в маленькой
комнате
Пинтакуда уже сидел на
своем месте
заявил Монтальбано
мне нужна еще неделька
чистки
D
он учуял исходящий от
блюда богатый,
насыщенный аромат
он учуял исходящий от
блюда богатый,
насыщенный аромат
69
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37.
38.
39.
40.
41.
è contento macari di
andare all’inferno
che Jacomuzzi poteva
andare ad ammucciarsi
чтобы спокойно
отправиться в ад
какая не снилась и
Якомуцци
spiò Pintacuda
переспросил Пинтакуда
il cuoco stava facendo
un grandissimo
liscebusso all’aiutante
che non aveva
puliziato bene le
padelle
accussì il giorno
appresso si portano il
sciauro del giorno
avanti
accussì il giorno
appresso si portano il
sciauro del giorno
avanti
per una facenna di
fìmmine
per una facenna di
fìmmine
spiò Montalbano
sbalordito
повар <…> задавал
своему помощнику
нагоняй
era tornato narrè
-
in paìsi si era sparsa la
voce
-
infatti aveva scangiato
Carmelo Arnone per il
fratello Filippo
на самом деле, он
принял за Кармело
Арноне его брата
Филиппо
che ha una putìa di
frutta e verdura
зеленщика
trasì Tortorella
на пороге стоял
Торторелла
58.
e perciò arrivò all’ora
di pranzo che ne aveva
smaltito tanticchia di
più di una chilata
поэтому к часу дня он
разделался только с
одним килограммом
59.
к шести вечера, когда с
подписями было
наконец покончено
домой он приехал, когда
желудок уже свело от
голода
рядом с запиской от
горничной
рядом с запиской от
горничной
61.
finì di mettere firme
alle otto di sira
arrivò a casa che
pativa pititto forte
allato a un biglietto
della cammarera
allato a un biglietto
della cammarera
doppo che vossia
nonni mi ffa sapìri
quanno che tonna
doppo che vossia
nonni mi ffa sapìri
quanno che tonna
doppo che vossia
nonni mi ffa sapìri
quanno che tonna
doppo che vossia
nonni mi ffa sapìri
quanno che tonna
quanno che tonna
quanno che tonna
iu priparo e priparo
iu priparo e priparo
iu priparo e priparo
e doppo
sonno obbligatta a
gittari nilla munnizza
la grazzia di Diu
sonno obbligatta a
gittari nilla munnizza
la grazzia di Diu
sonno obbligatta a
gittari nilla munnizza
la grazzia di Diu
gittari nilla munnizza
la grazzia di Diu
D
43.
44.
45.
46.
за то, что тот плохо
вымыл сковороды
от этого <…> они на
следующий день пахнут
тем, что готовилось
вчера
от этого <…> они на
следующий день пахнут
тем, что готовилось
вчера
не поделили женщину
не поделили женщину
47.
D
вот вы не сказали мне,
когда воротитесь
вот вы не сказали мне,
когда воротитесь
вот вы не сказали мне,
когда воротитесь
вот вы не сказали мне,
когда воротитесь
вот вы не сказали мне,
когда воротитесь
так я и стряпаю, и
стряпаю
так я и стряпаю, и
стряпаю
так я и стряпаю, и
стряпаю
а потом
должна выкидывать в
корзину милость Божью
должна выкидывать в
корзину милость Божью
должна выкидывать в
корзину милость Божью
выкидывать в корзину
милость Божью
48.
49.
D
50.
51.
D
52.
D
53.
54.
удивился Монтальбано
вот вы не сказали мне,
когда воротитесь
42.
55.
56.
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66.
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69.
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D
D
D
D
D
70.
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73.
74.
75.
D
76.
D
77.
gittari nilla munnizza
la grazzia di Diu
gittari nilla munnizza
la grazzia di Diu
gittari nilla munnizza
la grazzia di Diu
non priparo cchiù
nenti
non priparo cchiù
nenti
non priparo cchiù
nenti
ma soprattutto doveva
essersi offìsa
выкидывать в корзину
милость Божью
выкидывать в корзину
милость Божью
выкидывать в корзину
милость Божью
больше стряпать не
стану
больше стряпать не
стану
больше стряпать не
стану
а вернее, еще и
обиделась
e va beni
ну и бог с ним
ca iu sugnu una
cammarera
ca iu sugnu una
cammarera
ca iu sugnu una
cammarera
ca iu sugnu una
cammarera
ma vossia certi voti mi
tratta comu una
cammarera!
ma vossia certi voti mi
tratta comu una
cammarera!
ma vossia certi voti mi
tratta comu una
cammarera!
ma vossia certi voti mi
tratta comu una
cammarera!
raprì il televisore su
“Retelibera”
s’addrizzò sulla
poltrona
что я, вишь, горничная
что я, вишь, горничная
что я, вишь, горничная
что я, вишь, горничная
но вы, синьор, порой и
обращаетесь со мной
как с горничной!
но вы, синьор, порой и
обращаетесь со мной
как с горничной!
но вы, синьор, порой и
обращаетесь со мной
как с горничной!
но вы, синьор, порой и
обращаетесь со мной
как с горничной!
включил «Свободный
канал»
мгновенно выпрямился
в кресле
Montalbano nitrì
-
si susì
поднялся
si sgranchì
походил по комнате
s’assittò nuovamente
снова сел в кресло
l’indomani matina
на следующее утро
durante la prima
permanenza allato al
cadavere
сначала <…> лежал
рядом с трупом
la moglie del Questore
s’appartò a sua volta, a
taliàre la televisione
жена начальника
полиции тактично
пошла смотреть
телевизор
da non omettere
manco la volontaria
frantumazione degli
occhialetti di
Lohengrin Pera
la relazione si cangiò
in confessione
questo nome non
l’abbiamo più
pronunziato
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
D
не упуская ни одной
подробности, даже того,
как хрустели под ногой
очки Лоэнгрина Пера
отчет превратился в
исповедь
это имя мы не
упоминали
taliarlo negli occhi
посмотреть ему в глаза
trasì
вошел
lo taliò un attimo
помешкал
s’assittò su una
poltrona
он сел
trasì il professore
вошел профессор
un cinquantino serio
serioo in càmmisi
bianco
il professore lo taliò,
un poco strammato
il professore lo taliò,
un poco strammato
D
мужчина лет пятидесяти
в белом халате
профессор посмотрел на
него немного удивленно
профессор посмотрел на
него немного удивленно
D
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